Il cielo di gennaio 2016 – INAF TV

Nel cuore della costellazione del Cane Maggiore, ben visibile nelle sere di gennaio, è possibile ammirare l’ammasso stellare aperto Messier 41, o M41. Con un cielo scuro e lontano dai centri abitati, può essere osservato anche ad occhio nudo, leggermente a sud della brillantissima Sirio, la stella più luminosa della volta celeste, e si mostra come una tenue macchiolina nebulosa. Ma già con un semplice binocolo si riescono a individuare diverse stelle tra le circa cento che lo compongono. M41 si trova a circa 2.300 anni luce da noi, ed è collocato alla periferia del braccio di spirale galattico in cui si trova anche il nostro Sistema solare, il Braccio di Orione. Le misure sul suo diametro apparente, leggermente più grande della Luna piena, indicano che l’ammasso si estenda per circa 25 anni luce. L’analisi delle stelle che lo compongono invece mostrano che M41 sia alquanto giovane, in termini astronomici: la stima della sua età è compresa fra i 190 e i 240 milioni di anni.
Lasciando M41, continuiamo a dare uno sguardo al cielo serale di questo inizio 2016. verso sud, è ben visibile la costellazione di Orione. Al suo fianco troviamo i Gemelli, l’unicorno e il Cane minore, mentre più in basso c’è la Lepre e il Cane Maggiore, come già detto con la luminosissima Sirio. A occidente troviamo il Toro e Perseo mentre tramontano l’Ariete, i Pesci e Andromeda. Verso nord sono visibili attorno all’Orsa Minore le costellazioni del Drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa, Lince e Orsa Maggiore. Ad est, infine, è ben visibile ormai il Leone, l’Idra e il Cancro.
Tra i pianeti, Mercurio può essere scorto ad inizio mese subito dopo il tramonto del Sole, basso verso ovest. Con il passare dei giorni il pianeta si riavvicina al Sole, con cui sarà in congiunzione il 14, diventando inosservabile. Verso fine mese riappare al mattino, sorgendo fin quasi un’ora e mezza prima del Sole, ad est. Venere, è sempre luminosissimo al mattino, prima del sorgere del Sole. Marte può essere invece individuato a tarda notte verso Sud-Est. Giove anticipa con il trascorrere dei giorni l’orario del suo sorgere e alla fine del mese compare sull’orizzonte orientale già nelle prime ore della notte.
Le condizioni di osservabilità di Saturno sono analoghe a quelle di Venere, al quale nei primi giorni del mese si avvicina progressivamente fino a una stretta congiunzione il 9, prima dell’alba.
La luna, che questo mese sarà nuova il 10 e piena il 24, creerà nel suo moto apparente nel cielo delle interessanti congiunzioni: con Marte nelle prime ore del 3 gennaio, verso sud est, con l’accoppiata Venere-Saturno nella prima mattina del 7, sull’orizzonte sud orientale e infine con Giove nella notte tra il 27 e il 28 gennaio. Ricordiamo ancora la stretta congiunzione di Venere con Saturno che si verificherà la mattina del 9 gennaio, in cui la distanza apparente tra i due pianeti sarà di appena un sesto del diametro della Luna piena.
Per concludere, segnaliamo che nella notte tra il 3 e il 4 gennaio è previsto il massimo dello sciame di meteore che prende il nome di Quadrantidi, uno dei più corposi dell’anno. Il radiante di provenienza, ovvero il punto da dove sembrano irradiarsi e verso dove si consiglia di puntare lo sguardo, si trova nella costellazione del Boote, che sorge attorno alla mezzanotte ad Est. Meglio dunque osservare quella regione di cielo nelle ore che precedono l’alba del 4 gennaio, quando Boote sarà ben alta.

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