Il Cielo di Ottobre 2019 « Coelum Astronomia

Verso le ore 22:00 di metà ottobre il cielo notturno apparirà ancora popolato dalle costellazioni
caratteristiche della stagione estiva, la maggior parte delle quali, specie le più alte e orientali,
rimarranno visibili ancora per parecchie ore prima di tramontare.

La cartina mostra l’aspetto del cielo alle ore (TMEC): 1 Ott > 23:00; 15 Ott > 22:00; 30 Ott > 21:00.
Crediti Coelum Astronomia CC-BY

All’inizio della notte astronomica l’asterismo del Triangolo Estivo sarà ancora alto nel cielo, anche se in procinto di cedere la regione zenitale al grande quadrato di Pegaso.
A Ovest, Il Boote sarà già al tramonto e l’Ercole lo segue, lasciandoci ancora la possibilità di osservare il suo magnifico ammasso globulare, M 13.
A nordest si potrà seguire l’ascesa della coppia Perseo- Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a “W”, e il sorgere della brillantissima Capella con l’Auriga.
A Est, faranno poi capolino sull’orizzonte le stelle del Toro, con Aldebaran, che assieme alle Pleiadi rappresentano le avanguardie del cielo invernale. Questo scenario vedrà il suo completamento con il sorgere di Orione e dei Gemelli nella seconda parte della notte.
A Sud dominano lo spazio al Meridiano le costellazioni del Pesce Australe, con la brillante Fomalhaut, il Capricorno e l’Acquario mentre, più in alto ancora, vedremo il grande quadrato di Pegaso.
Sull’orizzonte nord, l’asterismo del Grande Carro si troverà al punto più basso del suo percorso attorno alla stella Polare.

➜ Il Cielo di ottobre con la UAI che questo mese ci porta tra le galassie dei Pesci

➜ Stefano Schirinzi ci porta invece nella seconda parte del suo viaggio nella costellazione del Delfino

IL SOLE

L’arco diurno percorso dalla nostra stella diverrà sempre più breve nel corso del mese, con un consistente calo in declinazione di quasi 11°. Come è facilmente intuibile, la durata della notte astronomica sarà invece in continua crescita…

MERCURIO

Mag. da –0,2 a +0,4; diam. da 5,3″ a 8,4″
Visibile tutto il mese al tramonto.

In ottobre Mercurio si renderà ben osservabile solo dopo la metà del mese. Dopo un settembre fiacco per le osservazioni del primo pianeta del Sistema Solare, ottobre promette di essere decisamente migliore. Per la precisione, potremo vedere Mercurio per tutta la durata del mese, al tramonto guardando verso ovest, sempre accompagnato dal ben più brillante Venere, che ci aiuterà a rintracciarlo, visto che la sua luminosità sarà decisamente più contenuta.
Il 3 ottobre il pianeta si troverà nel suo punto più lontano dal Sole (afelio). Sarà però nella seconda metà di ottobre che Mercurio darà il meglio di sè: il giorno 20 raggiungerà la massima elongazione orientale dal Sole, pari a 24° 36′, che lo porterà a tramontare una cinquantina di minuti dopo il Sole, abbassandosi sempre piu’ fino al 31, dove sara’ stazionario e cambiera’ il suo moto apparente da diretto a retrogrado.
Non molto, ma sarà sufficiente per trovarlo piuttosto alto sull’orizzonte occidentale quando il cielo si sarà fatto abbastanza scuro per vederlo. Ricordiamo inoltre che Mercurio sarà protagonista insieme a Venere di alcune belle congiunzioni, di cui vi parliamo nella sezione dei fenomeni, nelle prossime pagine.

VENERE

Mag. da –3,9 a –3,8; diam. da 10,0″ a 10,6″; fase da 98% a 94%
Osservabile con difficoltà per tutto il mese.

In ottobre Venere torna a farsi vedere la sera, al tramonto, dopo un lungo periodo di inosservabilità: si sta aprendo un bel periodo per gli amanti delle osservazioni del secondo pianeta del Sistema Solare, che il giorno 25 passera’ per il suo nodo discendente.
Per tutto il decimo mese dell’anno, però, nonostante il pianeta sia decisamente luminoso, con valori di magnitudine che sfiorano il –4, bisogna dire che Venere sarà osservabile con difficoltà a causa della sua scarsa altezza sull’orizzonte occidentale.
A fine mese tramonta poco meno di un’ora dopo il Sole, lasciandoci comunque un po’ di tempo per ammirarlo nel cielo della prima serata.

MARTE

Mag. +1,8; diam. da 3,5″ a 3,7″
Osservabile al mattino a fine mese.

È passato diverso tempo da quando abbiamo potuto ammirare Marte per l’ultima volta nel cielo della sera. Il mese scorso è stato assolutamente impossibile vederlo, perché in congiunzione con il Sole (“prigioniero nella botte degli Aloadi”, come ci racconta Paolo Colona nel suo articolo a pagina 102).
Ora però possiamo ritrovarlo immerso nelle luci dell’alba dopo la prima decade di ottobre.
Per poterlo osservare un po’ più proficuamente, però, dovremo aspettare gli ultimi giorni del mese, quando le condizioni osservative saranno decisamente migliori (Marte precederà il sorgere del Sole di circa 45 minuti a fine mese) e che ci permetteranno di vedere il Pianeta Rosso, nell’ultima parte della notte, tra le stelle della Vergine.

GIOVE

Mag. da –2,0 a –2,9; diam. da 35,8″ a 33,5″.
Osservabile nella prima parte della notte.

Il periodo di visibilità serale di Giove sta volgendo verso la sua conclusione, tanto che, a fine mese, il grande pianeta tramonterà circa un’ora dopo la fine del crepuscolo serale. Sarà comunque possibile godere della brillante presenza di Giove nel cielo della prima serata per tutto ottobre: lo troveremo tra le stelle dell’Ofiuco e sarà facile da individuare, già alto sull’orizzonte quando il cielo si sarà fatto sufficientemente oscuro, guardando verso sud-sudovest.
Giove si troverà a 7° circa a sud di Sabik (Eta Ophiuchi, mag. +2,5) e a 11° 30′ dalla rossa Antares (Alfa Scorpii, mag. +1,1).

SATURNO

Mag. da +1,4; diam. da 38,4″ a 36,6″
Osservabile nella prima parte della notte.

Come per Giove, anche la visibilità di Saturno è in continua diminuzione. Saturno inoltre ha una magnitudine decisamente inferiore rispetto a quella di Giove, presentandosi quindi, la sera, come una stella color paglierino piuttosto debole ma comunque brillante.
Non appena sarà terminato il crepuscolo serale si renderà visibile nella costellazione del Sagittario, dove il giorno 28 sarà in congiunzione con la stella Omicron Sagittarii (mag. +3,8), posizionandosi a 43′ a sud della stella. Alla fine di ottobre tramonta circa 2 ore e mezza dopo il termine del crepuscolo della sera, lasciandoci quindi ancora alcune ore per la sua osservazione.
Complessivamente sarà ancora un buon mese per l’osservazione del grande pianeta con l’anello, che si presenterà ben alto sull’orizzonte non appena il cielo si farà sufficientemente scuro.

URANO

Mag. +5,7; diam. 3,7″
In opposizione – Osservabile tutta la notte.

Ottobre sarà un ottimo mese per l’osservazione di Urano che, il giorno 28, raggiungerà l’opposizione al Sole, rendendosi osservabile al meglio per l’intero arco della notte. Urano è un soggetto difficile, per via della sua magnitudine limitata: ci servirà dunque almeno un buon binocolo per rintracciarlo, tra le stelle dell’Ariete.
Si troverà a poco più di 8° a sud-sudovest della stella Sheratan (Beta Arietis, mag. +2,6) e a poco meno di 4° a nord della stella Xi Ceti (mag. +4,4).

NETTUNO

Mag. +7,8; diam. da 2,4″ a 2,3″
Osservabile nella prima parte della notte.

In ottobre, potremo osservare Nettuno (esclusivamente con l’ausilio di un buon telescopio) praticamente per buona parte della notte. Nelle prime ore della sera sarà già vicino al transito al Meridiano e tramonterà solo alcune ore dopo la mezzanotte. Potremo localizzarlo tra le stelle dell’Acquario, a circa 1° a ovest-sudovest della stella Phi Aquarii (mag. +4,2). Il basso valore di magnitudine (mag. +7,8) e la grande distanza che caratterizzano questo pianeta, renderanno la sua osservazione o, ancor più, la ripresa una sfida difficile ma comunque interessante.

ASTEROIDI

IIn ottobre, gli amanti dei “sassi volanti” potranno finalmente dedicarsi all’osservazione di due opposizioni piuttosto brillanti (e altre due meno appariscenti), dopo un periodo caratterizzato da opposizioni di oggetti sempre attorno alla decima magnitudine. In particolare, i protagonisti del mese condivideranno tutti lo stesso spicchio di cielo, quello compreso tra le costellazioni dei Pesci e della Balena, e si troveranno (apparentemente, si intende) in prossimità del pianeta Urano, questo mese anch’esso in opposizione al Sole.

Iniziamo il 13 ottobre, con l’opposizione di (29) Amphitrite: questo grande asteroide di circa 200 km di diametro, che porta il nome della nereide sposa di Nettuno, venne scoperto dall’astronomo tedesco Albert Marth (1828-1897) il 1° marzo 1854 presso l’Osservatorio privato di W. Bishop situato a Londra nel Regent’s Park. Per localizzarlo dovremo puntare i nostri strumenti verso le stelle dei Pesci: Amphitrite, nel giorno dell’opposizione, si troverà a poco più di 7° a sudovest della stella Eta Piscium (mag. +3,8), un buon riferimento per rintracciare l’asteroide, che si troverà a circa 1,410 UA dalla Terra e raggiungerà la magnitudine +8,7.

Proseguiamo il 14 ottobre, restando nella costellazione dei Pesci, con la meno accentuata opposizione di (33) Polyhymnia, asteroide di una cinquantina di chilometri di diametro che raggiungerà la magnitudine +10,1 (1,009 UA dalla Terra). Polyhymnia seguirà un percorso praticamente parallelo a quello di Amphitrite e, per localizzarlo, si consiglia di prendere come riferimento la stella Epsilon Piscium (mag. +4,3): l’asteroide si troverà a poco più di 3° a est-nordest della stella (e sarà in congiunzione con essa nei giorni 2 e 3 novembre). Attenzione perché, purtroppo, nel giorno dell’opposizione il disturbo lunare sarà intenso, con la Luna quasi piena che si troverà nella stessa regione del cielo, a poco meno di 7° a sud di (33) Polyhymnia.

Passiamo ora al 17 ottobre, quando, un po’ più a sud rispetto alle precedenti, nella costellazione della Balena, raggiungerà l’opposizione (14) Irene (circa 150 km di diametro). L’asteroide si troverà a 2,002 UA dalla Terra e raggiungerà la magnitudine +10,5: sarà dunque la meno brillante delle opposizioni asteroidali prese in esame. Per individuarlo basterà localizzare la stella Ni Piscium (mag. +4,5) e scendere in verticale, verso sud, di 7° 50′. In alternativa, partendo dalla stella Zeta Ceti (mag. +3,7), troveremo l’asteroide a 8° 15′ a nord-nordovest.

L’ultima opposizione del mese sarà quella di (9) Metis, nuovamente tra le stelle della Balena. Questa è l’opposizione migliore tra quelle descritte, con l’oggetto che il 25 ottobre raggiungerà la magnitudine di +8,6 (posizionandosi a 1,166 UA dalla Terra). Per individuare Metis potremo sfruttare numerose stelle di quarta magnitudine, ma, nel giorno dell’opposizione, sarà più facile tracciare la congiungente le due stelle Xi Ceti (mag. +4.4) e Alfa Piscium (mag. +4,1): Metis si troverà a circa metà strada. È un oggetto cospicuo (235x195x140 km), uno dei più grandi asteroidi della Fascia principale, ed è stato scoperto il 25 aprile 1848 dall’astronomo irlandese Andrew Graham (1815-1908). Un aneddoto particolare è legato alla scelta del nome: Graham dovette scegliere fra i nomi Metis (una titanide figlia di Teti e Oceano, personificazione della prudenza), suggerito da Romney Robinson, il direttore dell’Osservatorio di Armagh, e Thetis, suggerito da John Herschel. Ora sappiamo quale fu la scelta di Graham che evidentemente preferì non rovinare la sua carriere e dare ascolto a Robinson, pur rischiando di alienarsi le simpatie di un “barone” dell’astronomia come l’inglese Herschel!

Altri eventi di nota riguardanti gli asteroidi li trovate come di consueto nella guida osservativa “giorno per giorno”.

SCIAME METEORICO DELLE DRACONIDI

Lo sciame meteorico delle Draconidi è uno di quelli minori dell’anno e risulta poco conosciuto, passando spesso completamente inosservato. Il radiante – il punto da cui sembrano avere origine le meteore – è situato nella testa della costellazione del Drago (da cui deriva il nome dello sciame), tra l’Orsa Minore e la Lira, tra le stelle Ni Draconis e Rastaban.
Il periodo di attività va dal 6 al 10 ottobre, con il picco massimo che si presenta nella notte tra l’8 e il 9 del mese, a partire dalla mezzanotte e mezza.

Questo sciame si mantiene di solito a livelli talmente bassi di attività (poche meteore all’ora) che nel tempo la sua popolarità si è ridotta quasi a zero, fino a scomparire del tutto dai pensieri dell’amatore generico. Tuttavia questo sciame, nel corso della storia, ha riservato spesso delle sorprese, con piogge intense e del tutto inaspettate. Non per soffocare sul nascere ogni speranza, ma anche per quest’anno non si attendono particolari picchi di attività, con valori di intensità che si manterranno bassi (ZHR circa 10). Inoltre, bisogna aggiungere che il disturbo lunare non sarà indifferente, di fatto rendendo l’osservazione anche di quelle poche meteore attese ancora più difficile.
La cometa progenitrice dello sciame è la 21P/ Giacobini-Zinner, una cometa periodica che compie un’orbita attorno al Sole ogni 6,62 anni e che è passata al perielio proprio l’anno scorso.
Nonostante gli esperti non si attendano nulla di particolare, come abbiamo detto, le sorprese possono sempre capitare, quindi teniamo gli occhi puntati al cielo!

➜ Continua a leggere, sempre gratuitamente, sul Cielo di Ottobre all’interno del nuovo numero.

Ora SolareÈ da ricordare, per il corretto uso delle effemeridi, che alle ore 3:00 di domenica 27 ottobre finirà il periodo dell’ora estiva (TU+2) e bisognerà portare indietro le lancette degli orologi alle ore 2:00.
Si ritornerà così all’ora solare TU+1.

Come sempre tutti i consigli per l’osservazione del cielo li trovate sul Cielo di Ottobre 2019, su Coelum Astronomia.

E ancora su Coelum astronomia 237

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e una guida per l’osservazione del margine settentrionale del mare Imbrium

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➜ Comete. La prima cometa interstellare (ma non solo).

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e il Calendario di tutti gli eventi di ottobre 2019, giorno per giorno!

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Tutti consigli per l’osservazione del Cielo di Ottobre su Coelum Astronomia 237

Source: Il Cielo di Ottobre 2019 « Coelum Astronomia

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