Eruzione solare. Crediti: Nasa

Inseguito da tempo, è stato trovato il “gemello del Sole”. Si chiama Hd 186302, è distante 184 anni luce, ha la stessa composizione chimica del Sole ed è nato dalla stessa nube di gas e polveri che ha dato origine alla nostra stella. La sua scoperta è descritta sulla rivista Astronomy & Astrophysics dai ricercatori guidati da Vardan Adibekyan dell’Istituto di astrofisica del Portogallo.

Sono anni che gli astronomi sono a caccia del gemello del Sole, perché le stelle non nascono da sole, ma «in gruppi di centinaia e migliaia, dalla stessa nube di gas e polveri, che si aggrega per instabilità gravitazionale. Con il tempo le stelle di questi ammassi si allontanano e si disperdono», ha detto all’Ansa Isabella Pagano, dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Catania. Di conseguenza, ha aggiunto, il Sole non ha un solo gemello, ma ne ha tanti, e individuarli «può aiutarci a capire dove si trovava nella galassia e in quali condizioni il Sole è stato formato», ha rilevato Adibekyan.

I ricercatori hanno esaminato 20mila stelle censite dal satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e hanno selezionato quelle più simili al Sole. Fra esse la più simile è risultata Hd 186302, sia per dimensioni, temperatura, composizione, luminosità e nel modo in cui si muove nello spazio. La stella sembra anche essere coetanea del Sole, che ha 4.5 miliardi di anni, «tuttavia – ha rilevato Pagano – i ricercatori ammettono che sono necessari altri studi per calcolarne meglio l’età».

Il prossimo passo sarà anche cercare eventuali pianeti in orbita intorno alla stella, perché la scoperta potrebbe avere implicazioni per la ricerca della vita: l’unico posto nell’universo in cui sappiamo con certezza che si è formata la vita è il Sistema solare. Ciò significa che dimensioni, età, temperatura, luminosità e composizione chimica del Sole sono tutti elementi compatibili con la vita così come la conosciamo. Quindi eventuali pianeti simili alla Terra in orbita attorno alle stelle con le stesse caratteristiche del Sole, secondo gli esperti, potrebbero avere le condizioni per ospitare la vita.

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