“IL CIELO stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”. Fosse vissuto nel presente, l’epitaffio sulla tomba del filosofo Immanuel Kant sarebbe dovuto essere diverso. Perché sembra proprio che tra non molto, purtroppo, dovremo dire addio allo spettacolo del firmamento stellato. Tutta colpa dell’inquinamento luminoso, in costante e rapidissima crescita in quasi tutte le zone del mondo. Luci artificiali sempre più intense, che minacciano di rendere le notti meno buie e che, oltre a privarci del piacere di rimirare le stelle, avranno pesanti implicazioni sulla salute e sull’ambiente. A raccontarlo, sulle pagine della rivista Science Advances, è un’équipe di scienziati del Leibniz-Institute of Freshwater Ecology and Inland Fisheries e di altri enti di ricerca, che ha tracciato, esaminando immagini satellitari, l’aumento dell’illuminazione artificiale notturna nel corso degli ultimi anni. I risultati lasciano poco spazio a dubbi: il nostro pianeta è sempre più illuminato. Il viaggio al termine della notte, per dirla con Céline, sta per compiersi.GUARDA Il nuovo atlante Nasa della Terra di notte

· GLI EFFETTI DELL’INQUINAMENTO LUMINOSO
“Si tratta di un trend molto preoccupante”, spiega Franz Holker, uno degli autori del lavoro, “perché siamo convinti che la luce artificiale sia un inquinante ambientale che ha profonde implicazioni ecologiche ed evolutive per molti organismi, dai batteri ai mammiferi, esseri umani compresi. L’aumento dell’inquinamento luminoso potrebbe modificare per sempre interi ecosistemi”. I ricercatori, in particolare, hanno analizzato i dati provenienti da Virs (Visible Infrared Imaging Radiometer Suite), un sensore satellitare messo a punto dalla Nasa in collaborazione con la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration), relativi all’illuminazione notturna artificiale nei mesi di ottobre del quadriennio 2012-2016. E hanno scoperto che in questo periodo di tempo la superficie del nostro pianeta illuminata (artificialmente) è aumentata del 2,2% ogni anno; inoltre, le zone già illuminate lo sono diventate ancora di più, facendo registrare un aumento dell’intensità luminosa del 2,2% ogni anno. A “soffrire” di più, continuano gli scienziati, sono le nazioni in via di sviluppo (in particolare stati asiatici, africani e sudamericani). Gli unici paesi in cui l’illuminazione notturna è diminuita sono quelli colpiti dalla guerra, come Yemen e Siria.

· TANTI, FORSE TROPPI LED
Ma c’è dell’altro. L’inquinamento luminoso nei paesi più industrializzati, stando ai dati di Virs, sembra rimanere su livelli stabili. Ma forse, precisano gli scienziati, le cose stanno diversamente: gli “occhi” di Virs, infatti, non possono vedere le lunghezze d’onda della luce blu emessa dalle lampade a LED. Che stanno diventando sempre più diffuse, per l’appunto, nel mondo occidentale. “Il sensore che abbiamo utilizzato”, spiega Christopher Kyba, del German Research Center for Geosciences, un altro degli autori dello studio, “non ci dice niente sull’illuminazione a LED. Questo implica che le nostre misure sono, probabilmente, una stima al ribasso dell’effettivo inquinamento luminoso. L’illuminazione percepita dagli esseri umani potrebbe essere molto superiore a quella che riportiamo nello studio”. Il discorso relativo all’illuminazione a LED, d’altronde, è parecchio complesso: certamente si tratta di una tecnologia più efficiente, in termini di consumo energetico, rispetto all’illuminazione tradizionale, ma proprio questo aspetto fa sì che spesso se ne abusi. “Il fatto che la luce prodotta da lampade a LED costi meno”, continua Kyba, “rende le persone e le amministrazioni più propense ad accenderle a cuor leggero, senza tener conto del loro effetto inquinante”.

· IL GIORNO E LA NOTTE
Un effetto che è certamente da non sottovalutare. Gli esseri viventi, infatti, si sono evoluti per vivere in un ambiente caratterizzato dal ciclo naturale del giorno e della notte. E gli esseri umani non fanno eccezione. Un’eccessiva esposizione all’illuminazione artificiale è fonte di grande stress per il nostro organismo: diversi studi ne hanno mostrato gli effetti detrimentali su ritmi circadiani, sonno, umore, soglia dell’attenzione, funzioni cognitive. Un lavoro del 2016 ha mostrato, addirittura, l’esistenza di una possibile correlazione tra esposizione all’illuminazione notturna e insorgenza di diverse forme di tumore. Problemi sui quali, paradossalmente, sarebbe il caso di far luce.