L’ultimo test di caduta da alta quota per il rover Esa, compiuto lunedì 9 novembre, è andato bene solo in parte. L’estrazione e la decelerazione dei paracadute hanno funzionato come previsto, il veicolo di prova è atterrato in sicurezza, ma si sono verificati di nuovo alcuni strappi alla calotta. È in corso un’analisi completa in vista dei prossimi test, previsti per la prima metà del 2021
Ricordate ExoMars, il “numero due”, non quello dello sfortunato lander Schiaparelli ma quello che dovrà portare su Marte il rover Rosalind? L’avevamo lasciato in primavera con la data di lancio ulteriormente rinviata di due anni, alla tarda estate del 2022, e con la nuova batteria di test dei paracadute di discesa sul suolo marziano in calendario per quest’autunno. Test compiuti il 9 novembre scorso, fa sapere l’Agenzia spaziale europea. E anche questa volta le cose non sono andate esattamente come avrebbero dovuto.
Si tratta dei test di lancio ad alta quota, quelli pensati per simulare la temutissima discesa sul Pianeta rosso. Un veicolo di prova viene portato a 29 km di altitudine da un pallone sonda e da qui viene sganciato, aprendo poi in sequenza i paracadute così da sottoporli nel modo più verosimile possibile allo stress che sperimenteranno nella rarefatta atmosfera di Marte, quando dovranno rallentare – aprendosi in successione, prima il paracadute da 15 metri di diametro, poi quello da 35 metri – la corsa del modulo di discesa dai 1700 km/h iniziali prima fino a 400 km/h poi fino a una velocità sufficientemente bassa da consentire, a circa un km dalla superficie, l’accensione dei motori di frenata. Tutto in sei minuti.
Questa volta, rispetto ai preoccupanti test del passato, ci sono stati passi avanti. La sequenza di estrazione dei paracadute e decelerazione del carico si è svolta esattamente come da programma e il veicolo di prova è atterrato in sicurezza. Le note dolenti sono emerse solo al momento del recupero: l’ispezione dei paracadute ha registrato quattro strappi nella calotta del primo paracadute principale e uno nel secondo paracadute principale. E questo nonostante gli anelli di rinforzo aggiunti in seguito agli strappi emersi durante i test del 2019.
Insomma, ancora non ci siamo: serviranno ulteriori interventi. E, dunque, ulteriori prove. Il prossimo test è già in programma per la prima metà del 2021 a Kiruna, in Svezia, presso la base di Esrange della Swedish Space Corporation.
«Atterrare su Marte è estremamente difficile, non c’è spazio per l’errore», è stato il commento del capo squadra del programma ExoMars, Francois Spoto. «L’ultimo test ha rappresentato un bel passo avanti, ma non è ancora il perfetto risultato che stiamo cercando. Pertanto, utilizzeremo gli ampi dati di test che abbiamo acquisito per affinare il nostro approccio, pianificare ulteriori prove e per restare in pista per il lancio a settembre 2022».
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