Il bolide d’autunno

Avvistata due sere fa da sette fotocamere della rete Prisma mentre solcava i cieli della Toscana, la meteora si è spenta a circa 80 km di quota. L’alta velocità di ingresso in atmosfera e la significativa eccentricità dell’orbita inducono a ritenere che abbia un’origine cometaria

Intorno alle 00:48 ora italiana della notte fra martedì 20 e mercoledì 21 ottobre – quand’era passata poco più di mezz’ora dall’estensione del braccio robotico della sonda Osirix-Rex verso l’asteroide 101955 Bennu per recuperarne qualche cucchiaiata – la rete Prisma (Prima rete per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera), promossa e coordinata dall’Inaf, ha rilevato una brillante meteora sopra i cieli toscani.

La traccia della meteora ripresa da una fotocamera della rete Prisma. Crediti: Prisma/Inaf
La traccia della meteora ripresa da una fotocamera della rete Prisma. Crediti: Prisma/Inaf

Avvistata da sette fotocamere – quelle di Rovigo, Loiano, Camerino, Montelupo Fiorentino, Chianti, Piombino e Perugia – la meteora ha attraversato l’atmosfera in direzione est-ovest poco a nord di Piombino, spegnendosi a una quota stimata di circa 80 km. Non c’è dunque da aspettarsi di poter ritrovare delle meteoriti, come invece avvenuto con il bolide di Capodanno, quando grazie ai calcoli della rete Prisma fu possibile circoscrivere il luogo di caduta nei dintorni di Cavezzo, nome poi assegnato alle due meteoriti ritrovate appena tre giorni dopo la caduta.

Presunto radiante dellla meteora

Quanto alla provenienza, l’alta velocità di ingresso in atmosfera – superiore a 65 km/s – e la significativa eccentricità dell’orbita inducono a ritenere una origine cometaria. Si tratta infatti quasi certamente di una meteora appartenente alle Orionidi, uno degli sciami provocato dai detriti della Cometa di Halley, la cui orbita è attraversata dalla Terra proprio in questo periodo: il massimo stimato è infatti proprio attorno al 20-21 ottobre di ogni anno.

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