Il Cielo Astronomico del 2020 « Coelum Astronomia

Il Cielo Astronomico del 2020

Come sempre capita nell’osservazione astronomica, una volta rivolto il nostro sguardo verso la volta celeste sarà possibile ammirare la bellezza degli astri grazie ai molti fenomeni ed eventi ai quali prestare particolare attenzione, lasciandoci solo l’imbarazzo della scelta. Di certo gli ambiti e le tipologie di fenomeno sono a loro volta decisamente nutriti e ogni anno ha sempre saputo donare gioie per tutti, con la sola variabile delle condizioni meteorologiche.
Anche nel 2020 potremo apprezzare congiunzioni, eclissi, sciami meteorici, e molto altro, che vi presentiamo in forma sintetica in questa piccola guida panoramica ai fenomeni celesti del nuovo anno che sta per aprirsi.
Si tratta di una guida per tutti, dall’astrofilo apprendista, o di media esperienza, con alcuni eventi di interesse anche per i più esperti, che richiederanno strumentazioni più avanzate.
La gran parte dei fenomeni qui presentati, tuttavia, sarà osservabile anche a occhio nudo, da uno spettatore occasionale, il che comunque non significa che non siano apprezzabili a qualsiasi livello, anzi!
Tutti gli orari, ove riportati, sono riferiti a una “località media” del Centro Italia (in termini di latitudine e longitudine), in modo da essere comunque rappresentativi per la maggioranza delle località del paese. Per alcuni eventi non fa grande differenza, per altri (o nel caso si vogliano fare riprese/osservazioni specifiche che richiedono maggior precisione) si consiglia sempre di controllare le circostanze corrette per la propria località con un software planetario aggiornato. A questo scopo, e per chi volesse approfondire la propria conoscenza del cielo notturno, consiglio sicuramente di scaricare il planetario gratuito Stellarium (reperibile sul sito web https://stellarium. org/), che sarà un ottimo compagno di osservazioni. Per chi possiede un tablet o uno smartphone invece, consiglio gli ottimi planetari gratuiti SkySafari per sistemi Android e SkyView Lite per sistemi iOS.
Gli eventi sono elencati in ordine cronologico, naturalmente con focus sull’Italia. Sono stati evidenziati gli eventi principali lungo l’arco dei 366 giorni del 2020 che, ricordiamo, è un anno bisestile! Gli eventi verranno poi approfonditi, con maggiori dettagli e cartine dedicate, mese per mese sempre su questa rivista, assieme a tanti altri eventi minori (ma non meno belli da osservare!): continuate a seguirci!
Insomma, che sia la prima volta e si voglia iniziare a conoscere un po’ meglio il cielo, o che si sia esperti astrofili a caccia di nuove esperienze e sperimentazioni, teniamo gli occhi puntati al cielo, dato che le sue meraviglie sono pronte per essere ammirate.
Venere e Giove in congiunzione

Venere e Giove in congiunzione sulla Torre di Pisa di Giuseppe Petricca – PhotoCoelum

Buone osservazioni e cieli sereni a tutti!

Pianeti, meteore, eclissi e comete…

Prima di iniziare ad analizzare gli eventi del cielo, mese per mese, che si verificheranno nel nuovo anno, vi propongo una veloce panoramica per fare il punto sulla visibilità dei pianeti, sui principali sciami meteorici e su quelli che, forse, sono tra gli eventi più attesi, anche perché più rari: le eclissi. Se la Luna qualche soddisfazione ce la da sempre, anche se quest’anno un po’ meno del solito, per il Sole non è così semplice… faremo infatti un’eccezione citando anche eventi non visibili dall’Italia, essendo le eclissi di Sole uno dei pochi fenomeni per i quali in molti sono disposti a viaggiare (approfittando anche per conoscere nuovi paesi più o meno esotici). Partiamo allora dai pianeti.

Pianeti

Mercurio

Mercurio sembrerà inseguire Venere per tutto l’anno, brillando sotto il nostro “pianeta gemello” nel crepuscolo serale di febbraio e, di nuovo, alla fine di maggio, quando i due mondi si avvicineranno a meno di un grado l’uno dall’altro, stringendosi in una bella congiunzione planetaria. Saranno proprio i primi giorni di febbraio e poi quelli a cavallo tra la fine di maggio e i primi di giugno a offrire le migliori condizioni di osservabilità serale di Mercurio, con il pianeta che si troverà piuttosto alto sull’orizzonte (sopra i 15°) nel momento in cui tramonta il Sole.
Le migliori possibilità di vedere Mercurio all’alba si avranno invece nella seconda metà di luglio e nei giorni di metà novembre. In questi due mesi lo scenario sarà simile a quello osservato in febbraio e maggio, con Mercurio posto al di sotto del pianeta più luminoso del cielo notturno, ma questa volta prima dell’alba, appunto, invece che dopo il tramonto. Minori, ma comunque apprezzabili saranno invece le apparizioni di fine marzo (all’alba) e di fine settembre (al tramonto).
A Mercurio e a molte curiosità che lo riguardano, abbiamo dedicato uno speciale sul numero 238 in occasione del transito sul Sole dello scorso novembre.

Venere

Venere aprirà l’anno come una splendida “stella della sera”: sarà facilmente individuabile già sul finire del tramonto e ci apparirà come una stella brillante. Arriverà alla sua migliore elevazione nella prima metà di aprile, quando tramonterà ben quattro ore dopo il Sole, lasciandoci quindi il tempo di osservarlo comodamente. Dopo il suo appuntamento con Mercurio a fine maggio, Venere si tufferà verso il bagliore solare, tramontando sempre più in prossimità del tramonto del Sole, ed emergerà quindi, dopo la congiunzione con la nostra stella, come la “stella del mattino” a fine giugno, salendo nuovamente verso la sua migliore elevazione all’inizio di settembre.
E proprio a Venere, e al suo sdoppiarsi in Vespero e Lucifero è dedicata la rubrica Uno scatto al mese di questo numero, non avete più scuse per prepararvi alla sua osservazione e ripresa!

Marte

Marte sta ricominciando il suo periodo di buona visibilità e si troverà in congiunzione con Giove e Saturno a fine marzo, prima dell’alba, proprio quando sarà abbastanza luminoso da essere facilmente riconoscibile tra i due giganti gassosi.
Il Pianeta Rosso, dopo un 2019 trascorso in sordina, raggiungerà nuovamente l’opposizione il 13 ottobre e durante quella settimana, i mattinieri troveranno Marte brillare ancora luminoso a ovest in competizione proprio con Venere che risulterà ancor più lucente, verso est.
Marte sarà comunque ottimamente osservabile tutta la notte, e anticipando levata e tramonto, rimarrà un notevole target osservativo serale fino al marzo 2021.
Per approfondire il ciclo di visibilità di Marte, leggi l’articolo Marte e i Giganti Aloadi sul numero 237.

Giove e Saturno

Giove riapparirà nel cielo del mattino tra fine gennaio e inizio febbraio, avvicinandosi a Saturno nel corso dell’anno. Le loro opposizioni arrivano a meno di una settimana di distanza, con Giove alla sua massima luminosità il 14 luglio e Saturno il 20 luglio.
Il 21 dicembre, i due giganti finalmente arriveranno in congiunzione bassi all’orizzonte verso sudovest dopo il tramonto. Una semplice osservazione attraverso un piccolo telescopio rivelerà le quattro lune galileiane di Giove, con Saturno e il suo sistema di anelli sullo sfondo: una splendida visione, davvero da non perdere!
Per completezza, segnaliamo che Saturno sarà in congiunzione con il Sole ( e quindi impossibile da scorgere in cielo) a metà gennaio, e tornerà a far bella mostra di sé nel cielo del mattino solo dopo la metà di febbraio, anticipato di pochi giorni da Giove.

L’immagine sopra simula la visione della congiunzione strettissima tra Giove e Saturno che avverrà il prossimo 21 dicembre 2020 al tramonto. I due pianeti saranno molto bassi sull’orizzonte occidentale ma sarà bello poterli osservare insieme all’oculare e magari scattare una particolare fotografia astronomica. Nella simulazione, i due pianeti sono visti ad un ingrandimento di circa 300x in un campo di circa 34’.

Di Giove avremo modo di parlare durante l’anno, in occasione dell’opposizione, nel 2019 invece Saturno, o meglio i suoi anelli, hanno meritato la copertina del numero 238, per le ultime scoperte sui dati della missione Cassini, nell’articolo Cassini, Saturno e l’età dei suoi anelli.

Urano e Nettuno

I giganti ghiacciati più esterni, Urano e Nettuno, proseguiranno nel loro lento peregrinare tra le stelle, muovendosi nelle costellazioni dell’Ariete (il primo), entro i cui confini rimarrà fino al 2024 inoltrato, e dell’Acquario (il secondo).
Passate le recenti opposizioni al Sole, i due remoti giganti gassosi saranno osservabili con crescente difficoltà la sera, fino a sparire nelle luci del tramonto. Urano sarà in congiunzione con il Sole il 26 aprile, mentre Nettuno l’8 marzo. Dovremo quindi attendere più di un mese per ritrovarli nel cielo del mattino, per vederli sorgere via via sempre più anticipatamente fino ai giorni nuovamente perfetti per l’osservazione in concomitanza con la nuova opposizione al Sole, rispettivamente nei giorni 31 ottobre e 11 settembre.

I giganti ghiacciati sono stati i protagonisti dell’ultimo numero di dicembre, nel mese della loro opposizione e a 30 anni dall’ultimo passaggio nelle loro vicinanze di una sonda inviata dall’uomo, la Voyager 2.

Sciami meteorici

Se il 2019 è stato un anno piuttosto sfortunato per l’osservazione delle “stelle cadenti”, con un disturbo lunare sempre intenso proprio in concomitanza dei giorni del picco di massimo, il 2020 si prospetta essere decisamente migliore.
L’anno inizia con lo sciame delle Quadrantidi, a gennaio, la cui osservazione sarà purtroppo disturbata dalla luce di una Luna crescente (fase 56%), almeno nella prima parte della notte, mentre le Perseidi ad agosto con una Luna calante all’ultimo quarto che, tuttavia, sorgerà solo dopo la mezzanotte.
Lo sciame delle Geminidi, invece, a dicembre, raggiungeranno il picco proprio il giorno prima della Luna Nuova, divenendo così lo sciame meglio visibile per il 2020, sempre meteo permettendo.
Tra gli altri sciami minori ricordiamo le Draconidi, in ottobre, e le Leonidi, in novembre e, anche se gli esperti non si aspettano alcuna particolare attività, non si sa mai: meglio stare con gli occhi puntati al cielo!

Per tutti i dettagli per l’osservazione delle Geminidi 2019 li trovate nel Cielo del Mese di Coelum Astronomia 239 a pagina 130
Per i dettagli osservativi relativi allo sciame delle Quandrantidi 2020, leggi il Cielo del Mese di questo stesso numero di Coelum Astronomia a pagina 130.

Eclissi

Eclisse 2015 Fær Øer

Sopra. La particolare luce del cielo e la grande bellezza del paesaggio donano a questa ripresa dell’eclisse del 20 marzo 2015 un fascino che poteva venire solo da un luogo di ripresa come le isole Fær Øer, situate a metà strada tra l’estremo nord della Scozia e l’Islanda. Canon EOS 6D, 22 mm di focale a F/9,9; posa di 1,3 secondi a 400 ISO. Crediti: Carlo Dellarole

Eclissi di Luna

Durante questo nuovo anno bisestile la Luna ci offrirà ben quattro Eclissi di Penombra ma nessuna Parziale o Totale.

Le prime tre saranno visibili dall’Italia, il 10 gennaio (la migliore delle quattro), il 5 giugno ed il 5 luglio, con l’ultima che sarà invece, purtroppo, inosservabile dall’Italia (il 30 novembre).

Eclissi di Sole

Nel 2020 vi saranno inoltre due Eclissi di Sole: la prima, il 21 giugno, sarà anulare vista dall’Africa, nella penisola arabica, in Pakistan, India, Cina e Taiwan mentre dall’Italia centrale e meridionale vedremo solamente una piccola parte del Sole coperta dalla Luna.
La seconda, il 14 dicembre, sarà totale in Cile e Argentina, e non osservabile direttamente dal nostro paese.

Comete

Anche l’anno che verrà, come quello appena trascorso, si presenta purtroppo povero di comete luminose, intendendo per tali quelle che raggiungono almeno la decima magnitudine e che si mostreranno in condizioni prospettiche almeno discretamente favorevoli. Considerando questi parametri, solo due “astri chiomati” possiedono le caratteristiche richieste. Davvero poca roba quindi, anche se, come spesso accade, potrebbero arrivare inaspettate sorprese a rallegrarci. Magari quella cometona che invochiamo da anni come un mantra, che prima o poi solcherà i nostri cieli facendoci rivivere grandi emozioni che mancano da parecchio tempo.

C/2017 T2 PanSTARRS

Il 2020 inizierà con una vecchia conoscenza, ovvero la C/2017 T2 PanSTARRS, già sotto i riflettori a fine 2019, che ci terrà compagnia per un lunghissimo periodo rimanendo sempre ottimamente posizionata in cielo e al di sotto della decima magnitudine almeno fino ad agosto. Il picco di luminosità verrà raggiunto a maggio, in concomitanza con il suo passaggio al perielio il 4 maggio, quando toccherà l’ottava magnitudine, valore comunque molto vicino a quello dei mesi precedenti e successivi. Non granché d’accordo, ma una luminosità che ci permetterà sotto buoni cieli di osservarla con piccoli telescopi o addirittura modesti binocoli. Questa cometa diverrà comunque un’amica che potremo conoscere per bene, che ci riempirà nottate e mesi ad oggi vuoti di altri oggetti simili. Un merito non da poco.

88P/ Howell

A ottobre si renderà visibile la periodica 88P/ Howell, dopo il passaggio al perielio del 26 settembre 2020, ma in precedenza difficilmente osservabile perché troppo bassa sull’orizzonte. Anche negli ultimi mesi dell’anno la sua altezza in cielo non sarà granché, così come la luminosità che si aggirerà attorno alla nona/decima magnitudine. Ma in periodi di carestia valori simili sono oro colato.

Calendario Astronomico del 2020

Ora che abbiamo avuto una panoramica relativa ai pianeti, agli sciami meteorici e altri oggetti celesti, andiamo ad analizzare, sempre in modo riassuntivo, la situazione dei fenomeni celesti mese per mese.

Gennaio

Congiunzione Luna Mercurio fine gennaio 2020

Si inizierà proprio dalla sera del primo dell’anno, con un brillante Venere visibile a occidente dopo il tramonto e la Luna crescente più in alto, verso sud (vedi i dettagli a pag. 130).
Solo tre giorni dopo, nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, avremo il picco dello sciame delle Quadrantidi, che hanno la potenzialitá di raggiungere uno ZHR (Zenithal Hourly Rate – Rateo Orario Zenitale) di oltre 100 meteore l’ora, quindi potrebbe valere la pena di sfidare il freddo invernale, in caso di cieli sereni, per tentarne l’osservazione, anche se, come abbiamo accennato, disturbato dalla presenza della Luna (dettagli a pag. 132).
Il 5 gennaio invece la Terra sarà al perielio della sua orbita intorno al Sole, a una distanza di 147,09 milioni di chilometri dalla nostra stella. Non potremo naturalmente osservare questo evento con i nostri occhi, ma se qualcuno dotato di un filtro appropriato scattasse una foto al Sole oggi, e la confrontasse con una scattata quando la Terra si trovava all’afelio (con gli stessi ingrandimenti), potrebbe notare una differenza minima, ma pur sempre visibile! Un po’ come si fa per la Luna al perigeo e all’apogeo (vedi l’articolo dedicato “Ma quanto lontana è la Luna” sul numero 210).
Il 10 gennaio avremo la prima Luna Piena dell’anno, denominata dalle culture dei nativi americani Wolf Moon (Luna del Lupo), così chiamata per la presenza di branchi di lupi che sovente cacciavano anche nei villaggi del nuovo continente durante questo periodo. Questa Luna era anche chiamata Old Moon (Luna Antica/ Vecchia). Lo stesso giorno si avrà la prima Eclisse di Luna di Penombra, con il massimo oscuramento alle 20:10 italiane. Le Eclissi di Penombra offrono solo una marginale diminuzione di luminosità, che sovente a occhio nudo è difficile da notare. Tuttavia, un confronto fotografico tra la Luna al massimo dell’Eclisse e la Luna al di fuori da essa (ritratta sempre ovviamente con lo stesso setup) mostrerà facilmente la differenza. Dettagli e consigli osservativi li trovate a pag. 132.
Il 18 gennaio Marte, basso a oriente prima dell’alba, raggiungerà la congiunzione con la stella principale dello Scorpione, Antares. Questa è sempre una occasione perfetta per confrontare il luccichio di una stella (che ‘brillerà’ nel cielo notturno) e quello di un pianeta, che non producendo luce propria, ma riflettendo quella solare, apparirà più “fisso”. Nei giorni successivi verranno raggiunti da una bella falce di Luna (vedi i dettagli a pag. 170).
Gennaio si concluderà con una osservazione che potrebbe risultare difficile, con la congiunzione tra la Luna e Mercurio, molto bassi all’orizzonte occidentale, dopo il tramonto. Occorreranno cieli tersi e orizzonti completamente sgombri da ostacoli per tentare di avvistare la coppia.
Per i fenomeni del cielo di gennaio trovate tutti i dettagli nel Cielo di Gennaio 2020, a pag. 166

Febbraio

Sopra. Congiunzione Luna Giove. Crediti: Cristian Fattinnanzi

La seconda Luna Piena dell’anno arriverá il giorno 9 del mese, conosciuta come Snow Moon (Luna della Neve). Normalmente la maggioranza delle nevicate nell’emisfero settentrionale del pianeta si ha durante il mese di febbraio. La caccia diventava difficoltosa, quindi per alcune tribù questa era anche la Hunger Moon (Luna della Fame).
Il 13 febbraio i pianeti Giove, Marte e Saturno saranno ben visibili a oriente prima dell’alba, formando una linea con il gigante gassoso maggiore nella posizione centrale. La Luna li raggiungerà a partire dal 18 febbraio, creando di certo molte occasioni fotografiche!
Un buon consiglio, noto ai lettori abituali, per la ripresa del cielo è quello della “Danza dei Pianeti” di Giorgia Hofer, in cui immortalare il percorso dei pianeti nel cielo che si rincorrono e sorpassano, in una apparente danza. Scattando alcune riprese in questi giorni e per i successivi (o addirittura nei mesi seguenti) si potrebbe ottenere una composizione interessante.

Marzo

Credits: coelum.com

Una nuova Luna Piena si avrà il giorno 9, conosciuta anche come Worm Moon (Luna dei Vermi). Durante il primo mese della Primavera la terra diventa più soffice, causando la ricomparsa appunto di questi piccoli animali, che invitano anche il ritorno degli uccelli. Per alcune tribù questa era anche la Sap Moon (Luna della Linfa) in quanto questo era il momento dell’inizio della raccolta della linfa dagli alberi di acero.
Anche per questo mese, la triade di Giove, Marte e Saturno sarà perfettamente visibile, meteo permettendo, verso oriente prima dell’alba, con il pianeta rosso che continuerà a incrementare la sua luminosità.
LEquinozio di Primavera per il 2020 cadrà il 20 marzo, alle 4:50 italiane. Da questo momento in poi l’emisfero boreale inizierà ad avviarsi verso l’estate, mentre quello australe verso l’inverno.
Sempre lo stesso giorno, prima dell’alba, troviamo Giove in congiunzione con Marte, a oriente. Una perfetta occasione per osservare i contrasti in luminosità e colori tra questi due pianeti del nostro Sistema Solare.
Il 24 marzo, Venere raggiunge la massima elongazione est (46,1° E), con una magnitudine di –4,5! Lo vedremo apparire brillantissimo nel cielo ancora chiaro del pomeriggio (a che ora riuscirete ad avvistarlo?) per tramontare solo dopo le 22:30. Non perdete l’occasione, in questo periodo, di osservarlo e di riprenderlo non solo seguendo i consigli di Giorgia Hofer a pag. 114, ma anche quelli della sua prima rubrica dedicata a Venere: È il momento di Venere sul numero 206.
A conclusione del primo mese primaverile, Saturno transiterà a poca distanza dal Pianeta Rosso, Marte, scombinando completamente l’ordine della triade osservata all’inizio del mese, sempre prima dell’alba a oriente.

Marzo, tempo di Maratona Messier!

Come ogni anno, marzo è il periodo ottimale per tentare la Maratona Messier, ossia la sfida che prevede di osservare tutti gli oggetti del celebre Catalogo Messier in una sola notte.

Nel 2020 le notti migliori saranno quelle attorno alla Luna nuova e quindi attorno al 24 marzo.

Considerato l’impegno necessario a eseguire la maratona, si consiglia di sfruttare il weekend immediatamente precedente il 24 marzo.

Aprile

Sopra. Venere s’inchina alle Pleiadi Benché non molto stretto, il transito di Venere nei pressi delle Pleiadi dell’aprile 2015 si è prestato come sempre per riprese fotografiche di sicura suggestione. Quella che vedete è stata realizzata sommando quattro immagini riprese nei giorni 9, 10, 11 e 12 aprile con una Canon 600D non modificata su Tamron 70-300 alla focale di 200 mm. Tutte le immagini sono state riprese intorno alle ore 21 locali con pose da 15 secondi a 1600 ISO. Crediti: Gerardo Sbarufatti

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Sopra: Un confronto tra due immagini della Luna piena, una in condizioni “normali” e una con il nostro satellite in prossimità del perigeo.

Il quarto mese dell’anno si aprirà forse con una delle viste più spettacolari per il 2020! Il pianeta Venere sarà, il 3 aprile, in una congiunzione estremamente stretta con l’ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro, passando a poco più di una decina di primi da Merope, quando il cielo sarà buio abbastanza da avvistarle.
La vista migliore si avrà con un binocolo, oppure con un telescopio, ma anche a occhio nudo sarà impossibile non notare il pianeta più luminoso del cielo notturno con lo sfondo occupato dalle Sette Sorelle. Uno degli eventi astronomici da segnare sul calendario!
Il giorno 7 avremo una nuova Luna Piena, conosciuta come Pink Moon (Luna Rosa). Il nome di questa Luna Piena deriva dal fatto che durante questo mese vi erano le prime fioriture dei fiori della Primavera, il flox in particolare (una pianta ornamentale del genere delle Polemoniaceae) che possiede toni rosati. È anche nota come Sprouting Grass Moon (Luna della Prima Erba), oppure come Egg Moon (Luna dell’Uovo) o anche Fish Moon (Luna del Pesce).
Questa sarà anche la Luna Piena più vicina alla Terra per l’anno in corso, al giorno d’oggi volgarmente conosciuta come “SuperLuna”. Per comprendere meglio di cosa si tratta un bell’articolo che lascia da parte i sensazionalismi è quello di Aldo Vitagliano, pubblicato su Coelum Astronomia 218: “Guarda che Luna Super!”.
Nuovamente, anche per questo mese, la triade di Giove, Marte e Saturno sarà perfettamente visibile, meteo permettendo, verso oriente prima dell’alba, insieme alla nostra Luna che, esattamente nei giorni di metà mese, andrà a “fare compagnia” a questa stupenda “linea” nel cielo mattutino.
Come gennaio, anche aprile si concluderà con una osservazione che potrebbe risultare difficile, con la congiunzione tra la Luna e Mercurio, molto bassi all’orizzonte orientale questa volta, poco prima dell’alba. Occorreranno cieli tersi e orizzonti completamente sgombri da ostacoli per tentare di avvistare la coppia.

Maggio

La quinta Luna Piena dell’anno si avrà il 7 maggio, nota come Flower Moon (Luna del Fiore), denominazione, facile da comprendere, che fa riferimento alla fioritura molto abbondante durante questo mese dell’anno. Veniva anche conosciuta come Corn Planting Moon (Luna della Semina del Mais) o come Milk Moon (Luna del Latte).

Il 21 maggio i due pianeti piú interni del Sistema Solare, Venere e Mercurio, saranno in congiunzione, creando una stupenda coppia (anche per il giorno seguente) all’orizzonte occidentale dopo il tramonto.

Giugno

Eclissi lunare penombrale di di Nunzio Micale – PhotoCoelum

La Luna Piena di giugno, che cadrà il giorno 5 del mese, era conosciuta come Strawberry Moon (Luna della Fragola). Durante questo mese dell’anno per la tribù degli Algonchini era il momento della raccolta delle fragole mature, e da qui il nome. Noto anche come Rose Moon (Luna della Rosa) o come Hot Moon (Luna del Calore), questo plenilunio coinciderà con la seconda Eclisse di Luna di Penombra visibile dal nostro paese, con il massimo alle 21:25 ora italiana. Come per quella di gennaio, le Eclissi di Penombra offrono solo una marginale diminuzione di luminosità, che sovente a occhio nudo è difficile da notare. Tuttavia, un confronto fotografico tra la Luna al massimo dell’Eclisse e la Luna al di fuori da essa (sempre con lo stesso setup) mostrerà facilmente la differenza.
Il 10 giugno, nella notte tra il 9 e il 10, ma attorno alla mezzanotte, la Luna sarà in congiunzione con i pianeti Giove e Saturno, alti al meridione fino a prima dell’alba. Marte brillerà, con il suo colore tipicamente rossastro, più a sinistra, verso sudest.
Dopo la congiunzione con il Sole, il pianeta Venere riemerge come “Stella del Mattino”, e il 19 del mese sarà in una nuova congiunzione, questa volta con una falce di Luna calante, creando una suggestiva vista prima dell’alba.
Il giorno dopo, 20 giugno, avremo il Solstizio d’Estate, con l’emisfero boreale che entra nella stagione calda, e quello australe che invece entra in Inverno, alle 23:44 italiane.
Sempre lo stesso giorno si avrà una Eclisse Anulare di Sole, con la centralità che attraverserà l’Africa, la Penisola Arabica, Pakistan, India, Cina e Taiwan. Dal nostro paese l’evento sarà solo parziale, con una piccola parte del Sole oscurata dal nostro satellite naturale, e visibile solo dal Centro Italia in giù. Più ci si troverà verso il Sud Italia e più l’oscuramento sarà maggiore, raggiungendo un massimo di circa il 5% un paio d’ore dopo l’alba locale.
Ricordate SEMPRE di NON osservare MAI il Sole senza le adeguate protezioni! Anche pochi secondi possono causare danni irreparabili ai vostri occhi!

Luglio

Questa sequenza mostra il cambiamento di lumunosità via via che la Luna intercetta il cono di penombra della Terra. Crediti: Giuseppe Conzo

La Luna Piena di questo mese, il 5 luglio, era denominata Buck Moon (Luna del Cervo). Per i cervi, a luglio, inizia il periodo di crescita delle loro corna, e da qui il nome. Questa Luna Piena è tuttavia conosciuta anche come Thunder Moon (Luna del Tuono) data la presenza di molti temporali durante il periodo. Lo stesso giorno si avrà la terza Eclisse di Luna di Penombra dell’anno, con il massimo oscuramento alle 6:30 italiane. Come detto per le precedenti, se a occhio nudo non si avranno soddisfazioni, dal punto di vista fotografico invece può essere interessante. In questo caso però ci sarà una, anzi due variabili in più! Rivolgete l’attenzione verso sudest, dove, circa un’ora dopo il tramonto, il nostro satellite naturale sarà accompagnato da Giove e Saturno, con entrambi i giganti gassosi che si avvicinano all’opposizione.

Il 6 luglio la Terra sarà all’afelio della sua orbita intorno al Sole, a una distanza di 152.10 milioni di km dalla stella. Non potremo naturalmente osservare questo evento con i nostri occhi, ma se avete provato a scattare una foto al Sole al perielio di gennaio è il momento di scattare l’immagine di controllo (sempre con l’accortezza di avere i giusti filtri e gli stessi ingrandimenti).
Il giorno 11 avremo la possibilità, prima dell’alba, di osservare i pianeti più brillanti del Sistema Solare in una sola sessione! Prima dell’alba Venere sarà visibile vicino all’arancione Aldebaran, nel Toro, mentre verso sudest Marte brillerà vicino alla Luna Calante.
Giove e Saturno saranno invece visibili bassi verso sudovest.
Il giorno successivo, 12 luglio, Venere sará in congiunzione con Aldebaran, nel Toro, basso a oriente prima dell’alba. Una perfetta occasione per osservare il contrasto di colori tra questi due oggetti celesti.
Il 14 luglio il pianeta Giove sarà all’opposizione, quindi posizionato perfettamente per essere osservato dal nostro pianeta, raggiungendo il suo massimo diametro apparente. Ne parleremo senz’altro nel numero doppio estivo, anche se siamo ancora lontani dalla grande opposizione del 2022, quando Giove sarà in prossimità del perielio, ma potete già recuperare quanto scritto per l’opposizione di quest’anno sul numero 234.

Una dettagliata ripresa di Giove del 23 dicembre 2015. Crediti: Alessandro Bianconi

Poco meno di una settimana dopo, il 20 Luglio, toccherà a Saturno. Per un pianeta così lontano, in realtà, per lo più non fa una grande differenza, ma chi dispone di telescopi con sufficiente diametro e attrezzature di imaging planetario potrà tentare l’osservazione dell’Effetto Seeliger, o effetto di opposizione, sugli anelli del pianeta, nelle ore centrate intorno alle 00:28 del 21 luglio. Un effetto per cui la luminosità degli anelli, nel momento esatto in cui qui sulla Terra ci troviamo in linea con Sole e Saturno, aumenta improvvisamente per l’assenza di ombre grazie al Sole “a picco” rispetto al pianeta.

Agosto

Il 3 agosto si avrà una nuova Luna Piena. Denominata anche Sturgeon Moon (Luna dello Storione). Molte tribù dei Nativi Americani sapevano che questo era il periodo migliore per catturare questi pesci nella zona dei Grandi Laghi. Un altro nome era Green Corn Moon (Luna del Mais Verde).

È il mese dello sciame meteorico più famoso dell’anno, le Perseidi, che raggiungeranno il picco della loro attività il 12 Agosto, ora italiana. Quindi la notte precedente e quella successiva saranno le migliori per tentare di osservare quante più meteore possibili. Il “quasi” Quarto di Luna sorgerà solo dopo la mezzanotte, lasciandoci un paio d’ore di cielo buio per l’osservazione.

Il 13 agosto, Venere raggiunge la massima elongazione occidentale (45,8° O), con una magnitudine di –4,4, e potrete avvistarlo ben prima dell’alba, quando sorgerà verso le 3 del mattino, preceduto da una sottile Falce di Luna che, il giorno dopo 14 agosto, lo avvicinerà a poco più di 5°. Venere sarà l’oggetto più luminoso del cielo dopo la Luna.

Proprio all’inizio del mese il brillante Venere, al mattino prima dell’alba, entra nell’enorme asterismo noto come l’Esagono Invernale, composto dalle stelle Capella nell’Auriga, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Sirio nel Cane Maggiore, Rigel in Orione e Aldebaran nel Toro, con l’arancione Betelgeuse in Orione quasi nel suo centro.

Settembre

Il giorno seguente, 2 settembre, avremo una nuova Luna Piena, la Corn Moon (Luna del Mais). Questo era il periodo della raccolta di questa coltura, che si oppone quindi alla Luna Piena di Maggio, che corrispondeva alla semina. È nota anche come Barley Moon (Luna dell’Orzo) dato che era anche il periodo della raccolta e lavorazione dell’orzo.
Ricordiamo inoltre che il giorno 11 il remoto pianeta Nettuno raggiungerà l’opposizione al Sole e si presenterà quindi nelle migliori condizioni osservative. Sarà una sfida difficile e avvincente ma che saprà dare grandi soddisfazioni, come ci ha spiegato Luigi Morrone nel suo articolo su Coelum Astronomia 239.

Il giorno 14, sempre Venere, si troverà in una bellissima congiunzione con una sottile Falce di Luna e, giusto in mezzo a loro lo scrigno di stelle dell’ammasso del Presepe (M 44). Un’altra occasione per programmare una ripresa non solo panoramica di Venere e Luna, di cui vi parla anche Giorgia nella sua rubrica a pag. 114, ma anche a campo più stretto in cui far risaltare lo splendido ammasso.

Il 18 settembre ci sarà una nuova congiunzione tra la Luna Calante e il pianeta Mercurio, bassi all’orizzonte occidentale dopo il tramonto.


L’Equinozio d’Autunno per il 2020 cadrà il 22 settembre, alle 15:31 italiane. Da questo momento in poi l’emisfero boreale inizierà ad avviarsi verso l’Inverno, mentre quello australe verso l’Estate.

Ottobre

La Luna Piena di questo mese cade proprio il giorno 1. Nota come Hunter Moon (Luna della Caccia). Ottobre è il mese delle foglie cadenti e, come il nome stesso suggerisce, della caccia per approvvigionarsi per la fredda stagione in arrivo. Questa Luna è conosciuta anche come Travel Moon (Luna del Viaggio). Quest’anno coincide anche con la Harvest Moon (Luna del Raccolto), la Luna Piena che cade più vicina all’Equinozio d’Autunno, quindi può essere in alcuni anni quella di Settembre, e in altri quella di Ottobre. In questi mesi infatti sono pronte colture come zucche, mais e riso selvatico.


Sempre nella stessa sera, Mercurio sarà alla massima elongazione orientale, perfettamente visibile dopo il tramonto. Durante la notte Giove e Saturno saranno visibili verso sud, sopra la costellazione del Sagittario, mentre a est, poco dopo il sorgere della Luna, sarà possibile osservare il pianeta Marte, ormai vicino al suo picco di luminosità.

Marte all'opposizione

Pianeta Marte con calotta polare

Il 6 ottobre Marte sarà nel punto più vicino alla Terra, a circa 62,11 milioni di km, mentre il 13 ottobre raggiungerà l’opposizione, rimanendo visibile per tutta la durata della notte. Dopo la grande opposizione marziana del 2018, questa opposizione non sarà altrettanto eccezionale, in termini di distanza e dimensione angolare apparente di Marte (non potrà dirsi “grande”) ma costituirà comunque un’occasione davvero ghiotta di osservare il Pianeta Rosso in condizioni eccellenti, sicuramente migliori di ciò che ci offriranno le opposizioni degli anni a venire. Da non perdere dunque!

Saltando di poco più di una settimana, il 22 ottobre, potremo osservare la Luna crescente a occidente e, poco sopra, il pianeta Giove seguito da Saturno. Verso est invece troviamo il rosso Marte, che dopo la Luna è l’oggetto celeste più luminoso del cielo serale.

Il giorno 31, per la prima volta quest’anno, avremo la seconda Luna Piena del Mese, nota popolarmente come Blue Moon (Luna Blu). Questo è infatti il nome con cui si indica una Luna Piena che cade per la seconda volta nello stesso mese. Dato che il ciclo lunare è di 28 giorni, ci sono occasioni nelle quali (specialmente nei mesi da 31 giorni) possono verificarsi due Lune Piene. Non apparirà. ovviamente, affatto blu come si vede su alcune notizie a caccia di click. In alcune immagini, polveri vulcaniche o incendi possano darle una lieve tonalità orientata verso questo colore… ma nulla a che fare con fasi o cicli lunari.

Sempre il giorno 31 si avrà anche l’opposizione del gigante ghiacciato Urano, un altro target osservativo e fotografico piuttosto difficile ma comunque alla portata di una tipica strumentazione in dotazione all’appassionato astrofilo. Anche in questo caso rimandiamo all’articolo di Luigi Morrone per i consigli per la ripresa fotografica.

Esagono Invernal

Una magnifica immagine dell’”Esagono Invernale”, un asterismo costituito unendo le luminose stelle Sirio, Rigel, Aldebaran, Capella, Polluce e Procione, con Betelgeuse che si troverà quasi al centro. L’immagine è stata realizzata da Gordon Mackie (Caithness Astronomy Group) dalla Scozia nel gennaio 2017. “Star Filled Winter Skies from northern Scotland” by Gordon Mackie.

Novembre

Orione

Orione, e in alto, Belelgeuse

Il giorno 3, al mattino prima dell’alba, si potrà tentare l’osservazione del debole Mercurio basso ad oriente, mentre il luminoso Venere sarà ben riconoscibile alto nel cielo.

Durante il mese, Giove e Saturno andranno ad avvicinarsi sempre più, giorno dopo giorno nel cielo della sera, dopo il tramonto. Allo stesso tempo, Marte sarà sempre ben visibile a oriente, con la sua caratteristica colorazione aranciata.

La Luna Piena di novembre si avrà l’ultimo giorno del mese, il 30, ed è conosciuta come Beaver Moon (Luna del Castoro). Sia per i coloni che per gli Algonchini questo era il momento per catturare i castori, fornitori di calde pelli per l’inverno prossimo. Date le gelate sempre più diffuse, questa Luna Piena era nota anche come Frost Moon (Luna della Brina).
Questo plenilunio coinciderà con una Eclisse di Luna di Penombra, che tuttavia non sarà osservabile dall’Italia.

Dicembre

Una bella immagine dell’eclisse di Sole dalle Isole Svalbard di Patricio Calderari

Il 14 dicembre si avrà il picco dello sciame meteorico delle Geminidi, alle 2 del mattino ora italiana. Data l’assenza della Luna, questa è l’occasione migliore del 2020 per osservare le “stelle cadenti” nei tersi cieli invernali, sperando che il meteo sia favorevole e non troppo freddo.
Lo stesso giorno, in corrispondenza della Luna Nuova, si verificherà un’Eclisse Totale di Sole osservabile dall’Oceano Pacifico e dal Sud America, quindi non osservabile dall’Italia. Di certo, comunque, avremo a disposizione molti stream online che ci permetteranno di osservare l’evento, e attenderemo come sempre le immagini dei fortunati viaggiatori che assisteranno in diretta all’evento.

I pianeti Giove e Saturno stanno per terminare il loro mutuo inseguimento nel cielo, arrivando in congiunzione il 21 dicembre, quando saranno a poco più di mezzo grado di distanza l’uno dall’altro, creando una stupenda coppia visibile ad occhio nudo!
Questo giorno è anche quello del Solstizio d’Inverno, con l’emisfero boreale che entra nella stagione fredda, e quello australe che invece entra in Estate, alle 11:02 italiane.

La Luna Piena che andrà a concludere l’anno, il giorno 29, era denominata anche Cold Moon (Luna del Freddo). Il mese delle notti lunghe e fredde, e dei giorni corti e non sufficienti a riscaldare a dovere aveva questa Luna a rappresentarlo. Era nota anche come Long Nights Moon (Luna delle Lunghe Notti).

L’articolo completo è pubblicato su Coelum n.240 – 2020 alla pagina 34: Leggilo Online!

Source: Il Cielo Astronomico del 2020 « Coelum Astronomia

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