Il Cielo del 2019 « Coelum Astronomia

Come di consueto su Coelum Astronomia, in gennaio proponiamo la nostra panoramica sugli eventi celesti che ci attendono nel nuovo anno. Questa overview ci consente non solo di pregustare quanto ci attende nel 2019, ma anche di prepararci adeguatamente e con anticipo a tutti i fenomeni e gli appuntamenti che verranno, così da non perderne nemmeno uno.
Ovviamente non mancheremo di darvi informazioni dettagliate mese per mese, nel nostro notiziario e nella nostra rubrica Cielo del Mese. Continuate a seguirci!

Complessivamente, se volessimo fare un riassunto, possiamo dire che il 2019 porterà con sé alcuni fenomeni sicuramente avvincenti e particolari, come il transito di Mercurio sul Sole in novembre, o l’eclisse totale di Luna in gennaio (replicata – ma parziale – in luglio), ma possiamo dire che anche il “quotidiano” sarà certamente interessante, con tante congiunzioni davvero belle da osservare e fotografare.
Purtroppo sarà un anno un po’ sfortunato per l’osservazione degli sciami meteorici che saranno immancabilmente disturbati dalla presenza della Luna.

I Pianeti

Mercurio

Per chi è interessato all’osservazione planetaria e alle riprese in alta risoluzione, iniziando dai pianeti interni, vedremo che Mercurio, nel suo solito rapido movimento attorno alla nostra stella, ci darà sostanzialmente quattro periodi favorevoli alla sua osservazione. Si inizia nella seconda metà di febbraio no alla prima decade di marzo, quando il piccolo pianeta sarà in prossimità della sua massima elongazione orientale (il 27 febbraio, a 18,1° E dal Sole), risultando quindi visibile la sera, immerso nelle luci del tramonto. Il 27 febbraio tramonterà alle 19:30 circa, un’ora e mezza dopo il tramonto: sarà facile individuarlo (mag. –0,4) guardando verso ovest, entro i confini della costellazione dei Pesci.
Un altro periodo favorevole per l’osservazione di Mercurio alla sera si presenterà attorno al 24 giugno, e questa volta avremo un po’ più di giorni a disposizione per ammirarlo dopo il tramonto.
In quel giorno infatti, il pianeta raggiungerà nuovamente la massima elongazione orientale (25,2° E) e sarà facile da osservare, anche se non particolarmente brillante (mag. +0,6), verso le ore 21:15 guardando a ovest. Il piccolo pianeta seguirà il tramonto del Sole a una distanza di circa un’ora e mezza. Da segnalare assolutamente una magnifica congiunzione, molto stretta, tra Mercurio e Marte il giorno 18 giugno, alle ore 20 circa, quando i due pianeti si troveranno ad appena 0,2° di separazione.
Successivamente iniziano i periodi favorevoli alle osservazioni mattutine: agosto sarà un mese ottimo per osservare Mercurio al mattino, soprattutto nei giorni attorno al 9 agosto, quando il pianeta raggiungerà la massima elongazione occidentale (19° O). Lo troveremo guardando a est, prima dell’alba, nella costellazione dei Gemelli (sorge alle 4:40 circa, un’ora e mezza prima del Sole). La sua magnitudine sarà pari a +0,1 ma aumenterà velocemente nei giorni successivi, anche se sarà sempre più basso sull’orizzonte. Concludiamo con il periodo di novembre, quando l’elusivo pianeta sarà nuovamente alla massima elongazione occidentale (20,1° O) il 28 novembre, regalandoci ancora un bel periodo per la sua osservazione mattutina (nei giorni precedenti e successivi). Splenderà di magnitudine –0,6 e sorgerà alle ore 5:30 circa, entro la costellazione della Bilancia, formando un a ascinante allineamento con Marte e la stella Spica (Alfa Vir).

Nei restanti periodi potremo osservarlo fugacemente, la sera o al mattino, tranne ovviamente nei periodi di congiunzione con il Sole, quando sparirà del tutto alla nostra vista, in gennaio, marzo, maggio, luglio e in ne in settembre.

Venere

Passiamo ora al secondo pianeta del Sistema Solare. Venere si mostrerà nella prima metà del 2019 la mattina, prima dell’alba. Nei primi mesi del nuovo anno lo vedremo guardando verso est perdere via via altezza, molto rapidamente, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, riducendo quindi il suo anticipo sul sorgere del Sole, che passa dalle 3:50 del primo gennaio (quasi 4 ore prima del Sole) alle 5:45 di ne marzo (meno di un’ora prima del Sole). Il 18 febbraio lo vedremo stringersi assieme a Saturno, in una bella congiunzione nell’Acquario, nel cielo del mattino già rischiarato dalle prime avvisaglie dell’alba. L’osservazione di Venere al mattino diverrà sempre meno favorevole no a luglio, quando sparirà completamente no a settembre compreso: il pianeta sarà infatti in congiunzione superiore con il Sole il giorno 14 agosto, quindi la nostra stella si interporrà tra Venere e la Terra, impedendoci la vista del pianeta. Ritroveremo Venere nel cielo della sera, al tramonto, solo a

ottobre inoltrato, ma dovremo attendere dicembre per poterlo osservare nuovamente al meglio, restando sopra l’orizzonte poco meno di due ore in più del Sole (a metà dicembre tramonterà alle 18:55 circa).

 

 

Marte

Rivolgiamoci ora a Marte: se il 2018 è stato un anno eccezionale per il Pianeta Rosso, non si può proprio dire la stessa cosa per il 2019. Marte è infatti diretto verso la congiunzione eliaca del 2 settembre, evento che sancirà la completa inosservabilità del pianeta. Ovviamente tale condizione perdurerà per tutto il periodo di agosto e settembre. Da gennaio a luglio continueremo quindi a vedere Marte la sera, ma inevitabilmente le condizioni di visibilità saranno sempre peggiori, con il pianeta che si mostrerà via via più basso sull’orizzonte occidentale. Diciamo che giugno e luglio saranno i mesi più penalizzanti con Marte che tramonterà quando il cielo sarà ancora molto chiaro. Stesso discorso per i mesi di ottobre e novembre, quando Marte riemergerà dalla congiunzione eliaca e si mostrerà la mattina, con il cielo illuminato dalle luci dell’alba. Solo in dicembre, l’osservazione mattutina si farà proficua, con Marte che anticiperà la levata del Sole di circa 2 ore e 20 minuti.

Giove

Il re dei pianeti del Sistema Solare, Giove, nel corso del 2019 mostrerà un picco nelle condizioni di osservabilità proprio nel mese centrale dell’anno, giugno. Sarà infatti in opposizione al Sole il giorno 10 giugno: in questo giorno il grande pianeta si mostrerà al meglio, condizione che però si estende sicuramente a tutto il mese di giugno, quando Giove sarà osservabile ottimamente per tutta la notte. Nel sesto mese dell’anno infatti, il pianeta sorgerà alle 20:15 circa e tramonterà alle 5:50. Sarà un oggetto brillante (mag. –2,6) e prominente nel cielo durante tutta la notte, o rendoci l’opportunità di osservarlo e di riprendere in alta risoluzione tutte le magni che formazioni della sua atmosfera. Inevitabilmente, i mesi che precedono l’opposizione saranno un continuo crescendo, mentre i mesi che seguono mostreranno un calo delle condizioni di osservabilità, con Giove che si farà via via più basso al tramonto, anticipando sempre più la sua calata sotto l’orizzonte ovest. A quel punto sparirà sotto l’orizzonte avvicinandosi al giorno 27, quando Giove sarà nuovamente in congiunzione con il Sole, rendendosi quindi inosservabile (sicuramente per tutto dicembre, ma anche novembre e gennaio 2020 non saranno certo esaltanti per la sua osservazione).

Saturno

Saturno inizia il nuovo anno penalizzato dalla congiunzione eliaca del 2 gennaio. Non potremo quindi osservarlo no a febbraio, quando inizierà a fare capolino la mattina. Il periodo migliore per la sua osservazione cadrà nel mese di luglio, quando il pianeta con l’anello raggiungerà l’opposizione con il Sole (il giorno 9 luglio), mostrandosi dunque nelle migliori condizioni per tutta la notte. Avrà un diametro apparente, il solo disco del pianeta, di 18 secondi d’arco (42 secondi d’arco includendo gli anelli) e magnitudine pari a +0,1: sarà facilmente rintracciabile tra le stelle del Sagittario. Esattamente come detto per Giove, i mesi che precedono e seguono l’opposizione saranno rispettivamente un crescendo e poi un calando delle condizioni di osservabilità, con il momento peggiore nel mese di dicembre, quando potremo scorgere il Signore degli Anelli solo nelle luci del crepuscolo serale.

Urano e Nettuno

Rivolgendoci ora verso i giganti gassosi esterni, Urano si mostrerà al meglio nel mese di ottobre, in opposizione eliaca il 28 ottobre, mentre Nettuno sarà in opposizione un mese prima circa, il 10 settembre.

 

I due pianeti, che nei mesi di migliore osservabilità saranno rispettivamente rintracciabili nelle costellazioni dell’Ariete e dell’Acquario, costituiranno sicuramente una s da per gli amanti delle riprese planetarie in alta risoluzione, per via della lontananza e della scarsa magnitudine, ma anche per la mancanza di dettagli netti nella loro atmosfera.
Viceversa, i periodi peggiori per l’osservazione di questi remoti pianeti saranno aprile per Urano (in congiunzione eliaca il giorno 23) e marzo per Nettuno (in congiunzione eliaca il giorno 7).

Pianeti Nani

Una nota a parte la meritano anche i principali pianeti nani.
Il 14 luglio vedrà anche il remoto Plutone raggiungere l’opposizione, nella costellazione del Sagittario. Sebbene siano le condizioni migliori (sarà osservabile praticamente tutta la notte) Plutone è un soggetto ostico, per via sia delle sue dimensioni che della grande distanza a cui si trova, caratteristiche che lo con nano sempre sopra la mag. +14.

Il pianeta nano (1) Cerere all’inizio di marzo sarà ottimamente osservabile al mattino (nella costellazione dell’O uco), mentre il 29 maggio raggiungerà l’opposizione. In questo frangente Cerere (mag. +6,8) ci permetterà di ammirarlo al meglio (con almeno l’aiuto di un binocolo). Lo troveremo nell’O uco e sorgerà già in prima serata, ma sarà meglio attendere qualche ora, verso la mezzanotte, per trovarlo alto sull’orizzonte sud-sudest. Il 26 agosto raggiungerà le condizioni di migliore visibilità serale: lo troveremo (sempre con un binocolo) tra le stelle dello Scorpione.

L’articolo completo è pubblicato su Coelum n.229 – 2019 alla pagina 56: Leggilo Online!

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