La sua sigla è NGC 3115, ma è meglio conosciuta come galassia fuso, per apparire ai nostri strumenti come un oggetto celeste assai allungato. Distante da noi 32 milioni di anni luce, NGC 3115 è una galassia di tipo lenticolare, ovvero costituita da un disco e un nucleo centrale di stelle, ma apparentemente priva di bracci a spirale. Questa galassia ospita nelle sue regioni centrali un buco nero supermassiccio, dalla incredibile massa di due miliardi di volte quella del nostro Sole. Recenti osservazioni nei raggi X con il telescopio spaziale Chandra della Nasa hanno permesso di individuare un flusso di gas molto caldo che viene letteralmente risucchiato dal buco nero al centro della galassia. Anche se in queste sere d’aprile NGC 3115 è piuttosto alta in cielo, verso sud, non è facile osservarla. Per poterla scorgere è necessario almeno un piccolo telescopio.
Lasciamo ora NGC 3115 e continuiamo a dare uno sguardo al cielo serale di aprile, dove cominciano finalmente ad affacciarsi le costellazioni che caratterizzeranno i cieli estivi.
Partendo da sud-est possiamo individuare la Vergine e poi a sud il Corvo, il Cratere, l’Idra e più in alto il Leone. Ad ovest ci stanno salutando le costellazioni che hanno invece dominato le notti invernali, ovvero il Cane Maggiore, Orione, il Toro e l’Auriga che possiamo ancora scorgere nelle prime ore di buio. Più alte nel cielo si stagliano, oltre al Cane Minore, i Gemelli, il Cancro e la Lince.
Verso nord, basse sull’orizzonte ci sono Cassiopea e Cefeo. Più alte, attorno all’Orsa Minore ci sono il Drago, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.
Verso nord-est sorge la Lira con la sua luminosa stella Vega, mentre più ad oriente possiamo individuare Ercole, la Corona Boreale e Boote con la brillante stella Arturo.
Per quanto riguarda i pianeti, Mercurio è sempre difficile da osservare, poco prima dell’alba sopra l’orizzonte orientale. I giorni migliori sono quelli fino a metà mese. Poi il pianeta torna ad avvicinarsi al Sole, per divenire di nuovo inosservabile.
Venere è appena più alto in cielo di Mercurio, e per questo anche il suo periodo di visibilità rimane davvero esiguo, appena qualche manciata di minuti al mattino, prima di scomparire tra le luci del giorno, sempre verso est.
Nei cieli serali anche ad aprile assistiamo ad una staffetta planetaria: Marte compare già piuttosto basso verso ovest al calare del buio, per tramontare poco prima di mezzanotte.
Sul versante sud orientale, dopo circa un’ora sorge Giove, seguito di un paio d’ore da Saturno. I due pianeti continuano a salire in cielo nelle ultime ore della notte, per scomparire verso sud nel chiarore dell’alba.
La Luna, che questo mese sarà nuova il 5 e piena il 19, ci regalerà delle interessanti congiunzioni. Vediamo dove e con chi.
La sera del nove aprile una sottilissima falce lunare si troverà prossima a Marte e alla stella Aldebaràn.
La luna sarà invece in congiunzione con Giove nella notte tra il 22 e il 23 aprile e quindi con Saturno nella notte tra il 24 e il 25.
A cura di Marco Galliani – Media Inaf