E siamo a dicembre, l’inverno astronomico è alle porte, le festività natalizie ci attendono, così pure anche il cielo stellato.
Finalmente è giunto il momento di parlare della costellazione di Orione. A mio avviso la più bella del cielo boreale perché in questo periodo è alta nel cielo, ben riconoscibile, e racchiude in essa un condensato di astrofisica con i suoi oggetti celesti visibili ad occhio nudo, al telescopio e con fotografie a grande campo. Dà il nome al grande complesso di nubi molecolari giganti che appunto è visibile in questa costellazione. E quindi iniziamo il viaggio verso il grande cacciatore.
È facile riconoscere due stelle principali, luminose e ben visibili anche dalle città: La supergigante rossa Betelgeuse con una temperatura superficiale di duemila e cinquecento gradi e Rigel una supergigante blu dalla temperatura di ventimila gradi.
Betelgeuse e Rigel, insieme alle altre due stelle Bellatrix e Saiph delimitano il quadrilatero al cui interno ci sono le tre stelle ben allineate della cintura e le stelle della spada di Orione. Ma facciamo un passo indietro di qualche anno.
Nel film Blade Runner, ambientato nel 2019 l’androide Roy Batty, prima di morire, nomina i bastioni di Orione riferendosi proprio alla spalla del Cacciatore, la stella Betelgeuse distante cinquecento anni luce da noi, che proprio (per coincidenza casuale ci mancherebbe) nel 2019 ha dato segni di inaspettata variabilità affievolendosi notevolmente come non mai e scatenando anche la paura di un suo scoppio improvviso. Ora sappiamo, tramite un’attenta interpretazione delle osservazioni con il telescopio spaziale Hubble, che la stella ha espulso un’incredibile parte consistente della sua massa formando una nube oscurante davanti alla linea di vista, interrompendo così una sua intrinseca e regolare variabilità di 400 giorni. Non solo, da un recentissimo studio storico sembra che nell’arco degli ultimi duemila anni Betelgeuse abbia cambiato colore da gialla a rossa.
Oltre alla notizia in se, è un pensiero a considerare che, sebbene i tempi della vita umana siano estremamente brevi rispetto ai tempi scala astronomici, da un’analisi approfondita scientifica e storica, possiamo trarre informazioni preziose sull’evoluzione di oggetti celesti considerati, secondo il senso comune, immutabili nel tempo.
La più bella nebulosa visibile anche ad occhio nudo, sicuramente con un binocolo e spettacolare con un telescopio anche piccolo, o tanto meglio in fotografia, è M42 o grande nebulosa di Orione. Lì nascono nuove stelle che sostituiranno quelle morenti come Betelgeuse, riciclando il materiale interstellare da esse espulse. È piuttosto facile trovarla apparendo come una luminescenza intorno alla stella centrale della spada di Orione proprio sotto la cintura.
Fanno parte anche del complesso di Orione l’anello di Barnard, a forma di grande arco con il centro posto circa nella nebulosa di Orione, esso è una nebulosa ad emissione visibile nelle foto a lunga esposizione e largo campo. Distante circa 1600 anni luce, ha una dimensione di circa 300 anni luce e probabilmente è un resto di supernova esplosa 2 milioni di anni fa e reso visibile dalle stelle della nebulosa di Orione stessa che ionizzano i gas dell’anello.
Inoltre troviamo la nebulosa Testa di Cavallo, una bellissima nebulosa oscura invisibile ad occhio nudo si trova vicino alla stella Alnitak della cintura. la sua inconfondibile forma rende conto in modo inconfutabile del nome dell’oggetto celeste. Abbandoniamo Orione per ritornare… si fa per dire… con i piedi per terra.
Facebook(Si apre in una nuova scheda del browser)
A circa metà strada tra Betelgeuse e Procione, la stella principale del Cane minore, c’è un ammasso stellare aperto NGC 2264 chiamato ammasso Albero di Natale, Si trova nella costellazione dell’Unicorno. Non è molto difficile osservarlo già dalle prime ore della notte, guardando ad est. A bassi ingrandimenti si possono osservare una ventina di stelle disposte a triangolo con una forma che ricorda l’abete natalizio. Prolungando verso il basso le tre stelle della cintura, raggiungeremo Sirio, la stella più brillante stella del cielo a causa della sua vicinanza di soli 8,6 anni luce.
Sotto Sirio, nella costellazione del cane maggiore è possibile osservare M41 o ammasso del piccolo alveare, un ammasso aperto di stelle visibile ad occhio nudo come una piccola macchia a sud ovest di Sirio e ben visibile al binocolo o con un piccolo telescopio. E
per finire con le costellazioni di Dicembre, in questo mese alte nel cielo fanno da contorno ad Orione le costellazioni del Toro, dell’Auriga e dei Gemelli mentre verso nord saranno ben visibili Cassiopea e Perseo.
La Luna all’inizio del mese ha appena passato il primo quarto, sarà piena l’8 dicembre, passerà all’ultimo quarto il 16 e nuova il 23 dicembre.
In questo mese Marte sarà splendidamente visibile tutta la notte, Giove, brillantissimo, per tutta la prima parte della notte, mentre Saturno sarà ancora facilmente visibile all’inizio del mese e poi anticiperà sempre di più l’ora del suo tramonto nel cielo serale e tramonterà verso le 20 a fine mese.
Mercurio e Venere potranno essere osservati con un pò di difficoltà nel cielo del tramonto ma solo negli ultimi giorni dell’anno.
Mercurio (Mag.: +0.9 a fine mese, max M=-0.58 il 14) si troverà alla massima elongazione orientale (20,2°) il 21 del mese – si troverà in posizione favorevole per l’osservazione al tramonto, essendo da poco uscito dalla congiunzione superiore, seppure molto basso e troppo vicino al Sole.
Venere (Mag.: -3.91per tutto il mese) appena uscito dalla congiunzione solare il 22 del mese scorso, si troverà ancora troppo vicino al Sole per poter essere osservato nel mese di novembre. Nei mesi successivi inizierà ad essere visibile dopo il tramonto.
Marte (mag. max -2,02, dimensioni angolari max 17,20”) è stabile nel Toro e in dicembre è il protagonista del firmamento! Il 1° dicembre viene infatti a trovarsi alla minima distanza dalla Terra pari a 81.446 milioni di chilometri (0,544 UA), quasi tre volte più vicino rispetto alla sua distanza media. La prossimità al nostro pianeta si ripercuote sia sul suo splendore, che il 6 alle 21.00 raggiunge l’apice con -2,02 magnitudini, sia sulle sue dimensioni angolari che il 1° dicembre con 17,20” sono le massime dell’anno. La minima distanza dalla Terra è anche segnale di imminente opposizione e infatti l’8 dicembre Marte si trova proprio opposto al Sole, circostanza che lo pone nelle condizioni più favorevoli all’osservazione, dato che scambia i suoi orari di alba e tramonto con quelli del Sole e rimane così visibile per tutta la notte. L’8 dicembre infine è un giorno ricco di eventi per il pianeta rosso che già da novembre è più luminoso di Sirio, la stella più brillante della volta celeste. Alle 05.23 del mattino non solo va in opposizione, ma viene anche occultato dalla Luna giunta nella sua fase piena pochi minuti prima. Marte è visibile a ovest grossomodo fino a un’ora prima del culmine del fenomeno, quando comincia a sparire dietro il disco lunare, senza fare in tempo a riemergere per via dell’alba che sopraggiunge..
Giove (Mag.: da -2.59 a 2.37, dimensione apparente: da 43,43” a 39,36”) permane nella costellazione dei Pesci al confine con l’Acquario e la Balena e, nonostante sia sulla via del tramonto, grazie alle notti più lunghe si può osservare in media per sette ore dal calar del Sole. In particolare la sua visibilità è garantita per tutto il mese fino alle 23.30. Giove si sta allontanando dalla Terra come ci indicano la sua magnitudine, che nell’arco del mese cresce da -2,59 a -2,37, e le sue dimensioni apparenti che si rimpiccioliscono da 43,43” a 39,36”. Il 1° dicembre si trova in un raggruppamento con la Luna fresca di primo quarto e Nettuno.
Saturno (Mag.: da +1.17 a +1.23, dimensione apparente da 16,40” a 15,77”.) si muove lentamente nei confini del Capricorno verso le stelle Gamma e Delta Cap e possiamo vederlo in direzione sudovest mediamente per quattro ore dopo il tramonto del Sole: infatti tramonta a inizio mese alle 22:18 (5:35 dopo il tramonto solare) e a fine mese alle 20:33 (3:42 dopo il tramonto). La sua luminosità è in calo con magnitudine che passa da 1,17 a inizio dicembre a 1,23 alla fine, mentre il suo diametro angolare si riduce da 16,40” a 15,77”. L’unico appuntamento del mese è la congiunzione con la Luna il giorno 26 poco dopo il tramonto. La coppia si mostra a sudovest con Saturno che si trova 4° sopra una sottile falce di Luna in fase crescente, illuminata al 15%..
Urano (Mag.: +5.71, dimensione apparente: 3.73”) continua a dimorare nella parte meridionale dell’Ariete e si lascia osservare dal tramonto del Sole fino a notte fonda con una magnitudine media di 5,71 e un diametro angolare medio di 3,73”. Alle 18.57 del 5 dicembre viene occultato dalla Luna vicina alla fase piena.
Nettuno (Mag.: +7.77, dimensione apparente: 2.28”) permane nell’Acquario al confine coi Pesci e si vede dal tramonto del Sole al massimo fino a mezzanotte all’inizio di dicembre, mentre alla fine del mese tramonta verso le 22.30. Brilla con una magnitudine media di 7,77, mentre le sue dimensioni apparenti si aggirano sui 2,28”. Il 1° dicembre si trova in congiunzione con la Luna che ha da poco inaugurato il primo quarto e, grazie alla presenza di Giove qualche grado più sopra, la triade forma un raggruppamento. Con la Luna, di nuovo vicina al primo quarto, si ritrova in congiunzione il 28 dicembre.
Ed ora apriamo il calendario dell’avvento, almeno nella sua variante astronomica, che oltre a non avere tutti i giorni, continua anche dopo la vigilia di Natale.
Il 1 Dicembre Marte nella costellazione del Toro si troverà nel punto più vicino alla Terra a una distanza di 0.54 UA. In questa occasione avrà un diametro angolare di 17″.2 e una magnitudine di -1.8. É il momento in cui sarà più luminoso.
Il 2 dicembre Giove e la Luna saranno vicini al cielo di circa 2.5 gradi di distanza l’uno dall’altra e sarà bellissimo osservarli ad occhio nudo o con un binocolo. Osservateli nel cielo di sudest della sera da circa le 5 del pomeriggio fino a mezzanotte quando i due astri saranno ormai bassi sull’orizzonte in tramonto ad ovest. Raggiungeranno il punto più alto sull’orizzonte verso le 7:30 di sera.
Il 5 dicembre la Luna occulterà Urano. Globalmente il fenomeno inizierà alle 15:35 di TU e finirà alle 19:25 sempre di TU. Dall’Italia, a seconda delle località di osservazione potrà esser visto dalle 17 ora locale fino a dopo le 18 (a Pino Torinese entrata dal lato NW della Luna alle 17:30 e uscita alle 18:28 lato NE) il pianeta sparirà dietro il lembo non illuminato della Luna per poi riapparire nella parte illuminata.
L’8 dicembre ci sarà l’occultazione di Marte da parte della Luna. In questo giorno Marte sarà all’opposizione e la Luna sarà piena e quindi sarà una bella occasione vedere un’occultazione fra due astri di colore diverso e ognuno alla sua massima luminosità. Purtroppo il fenomeno sarà visibile all’alba con entrambi gli astri bassi sull’orizzonte a partire da circa le 6 fino alle 7 passate del mattino. Ma non perdete di ammirare comunque la congiunzione fra i due astri che pian piano dalla sera del 7 dicembre alla mattina dell’8 si avvicineranno fra di loro fino a toccarsi (prospetticamente, si intende) con Marte che verrà successivamente eclissato per poi riapparire all’altro lembo della Luna.
Il 14 ci sarà il picco dello sciame delle Geminidi. l’osservazione di stelle cadenti in questo giorno é però ostacolata dalla presenza della Luna.
Il 21 del mese, giorno del Solstizio d’inverno(ore 22:47), Mercurio si troverà alla massima elongazione est al tramonto e potrebbe essere osservabile non lontano dal Sole.
Il 24 dicembre ci sarà una congiunzione fra Luna, Venere e Mercurio ma sarà difficilissimo vederla, perché i 3 astri saranno al tramonto solare, immersi ancora nel crepuscolo e con la Luna appena visibile come una piccolissima e sottilissima falce. Sicuramente una sfida.
Nel giorno di Natale Mercurio sarà alla sua massima altitudine visibile al tramonto a sud-ovest sempre insieme alla Luna e Venere.
A Santo Stefano la piccola falce di Luna sarà in congiunzione con Saturno. Cercatela dopo il tramonto a sudovest.
Il 29 dicembre Venere e Mercurio saranno vicinissimi ma bassi sull’orizzonte dopo il tramonto del Sole, mentre la Luna sarà in congiunzione con Giove, entrambi visibili verso sud da circa le 17 fino al tramonto dei due astri.
Segnalo, visto il periodo, la presenza dellaCometa C/2022 E3 ZTF, attualmente di magnitudine 8, potrà essere osservata con un binocolo o un telescopio all’interno del semicerchio della Costellazione della Corona boreale visiibile in questo periodo dopo le 4 del mattino.
[…] E per dicembre è tutto, buone osservazioni di fine anno e felice anno nuovo a tutti!
A cura di Fabrizio Villa
MediaInaf Tv è il canale YouTube di Media Inaf.