Il Cielo di Gennaio 2021 | Coelum Astronomia

Redazione Coelum Astronomia

Dopo i mesi autunnali, ricchi di piogge ma relativamente clementi per quanto riguarda le temperature, in gennaio si fa avvertire in modo più deciso il clima tipico della stagione fredda. Se da un lato questa situazione in genere offre le migliori condizioni di trasparenza del cielo, dall’altra pone seri problemi a chi voglia raggiungere siti lontani dalle luci cittadine e rimanervi nella lunga e fredda notte astronomica. Proprio le numerose ore di buio permettono, in questo periodo, di spaziare dalle costellazioni autunnali più orientali (come i Pesci, il grande Pegaso o la più debole Balena), ancora visibili in prima serata verso ovest, fino alle regioni ricche di nebulose, ammassi e stelle splendenti tipiche del cielo invernale, per terminare, nella seconda parte della notte, con le prime avvisaglie della grande concentrazione di galassie del cielo primaverile, tra le plaghe celesti della Vergine e del Leone.

LE COSTELLAZIONI

CIELO A EST

Guardando la volta stellata alle ore 22:00 circa, nel mese di Gennaio,  potremo vedere quasi allo zenit, Menkalinan (β Aurigae), parte della costellazione dell’Auriga, e nei suoi pressi, troveremo la β Tauri, detta anche El Nath della costellazione del Toro. Poco più a dx, in direzione sud, troveremo la brillante costellazione di Orione.
Scendendo poco più in basso, troveremo, da N a S,  la Lince, Gemelli, Cane Minore con la brillante Procione, la debole Monoceros, e infine verso sud, il Cane Maggiore dove splende su tutte la più brillante del firmamento, la magnifica Sirio.
Poco più giù, a mezzocielo, da N a S, verso nord troveremo le due Orse e i Cani da Caccia, seguite dallle prime costellazioni primaverili come il Leone minore, Cancro, Leone e la Chioma di Berenice che si apprestano a sorgere, e più verso sud troveremo, sempre in basso sull’orizzonte, altre tipiche costellazioni primaverili, ma anche australi come il Sestante, Idra femmina e la Bussola, e parte della Poppa, parte della Macchina pneumatica e le stelle più settentrionali della Vela.

CIELO A SUD

Guardando verso Sud, in alto si scorgeranno, lungo l’eclittica, molto alta, da E verso W, nell’ordine: il Cancro,  Gemelli, il Toro, l’Ariete, e a W il Triangolo, a mezzocielo troveremo Cane minore, Monoceros, Orione, Lepre, Eridano e Balena. Lungo l’orizzonte, invece, transiteranno Bussola, Poppa, Colomba, Bulino e la Fornace.

CIELO A NORD

Verso nord, vicino lo zenit splende la α Aurigae, la brillantissima Capella, poco più in basso troviamo Perseo, Giraffa. Lince e Cancro, a mezzocielo, sempre da W verso E troviamo nell’ordine Ariete (col la sua α Hamal), Andromeda, Cassiopea, Cefeo, Orsa Minore e Orsa Maggiore e Leone Minore.
Sull’orizzonte, infine, si susseguono verso oriente Pegaso, Lucertola, Cigno, Dragone, Cani da Caccia e Chioma di Berenice.

CIELO A OVEST

Sotto l’Auriga allo zenit, fra le costellazioni che si apprestano al trmonto, troviamo in alto, da sud verso nord, nell’ordine: la brillante Orione con l’azzurra Bellatrix, Toro con la rossa Aldebaran, e infine Perseo preceduta dalla Giraffa verso N.
A Mezzocielo, troviamo da SW la Lepre, Eridano, Ariete, Triangolo, Andromeda e le due circumpolari Cassiopea e Cefeo a NW.
Infine, sull’orizzonte, ci saluteranno, prossime al tramonto, alcune fra le costellazioni autunnali: Fornace, Balena, Pesci, Pegaso e infine l’estiva Cigno, con la sua brillante Deneb.

COSA OFFRE IL CIELO

IL SOLE

Dopo essere arrivato alla minima declinazione durante il Solstizio dello scorso 21 dicembre, il Sole ha iniziato subito a risalire l’eclittica. La sua altezza sull’orizzonte, al momento del passaggio in meridiano, sarà nel corso di gennaio ancora molto modesta (in media +27°), ma l’arco descritto nel cielo tenderà a divenire ogni giorno più ampio. Ciò comporterà ovviamente un lieve aumento delle ore di luce, di circa 45 minuti, così che nel primo mese dell’anno la notte astronomica inizierà in media la sera intorno alle 18:45,  mentre il mattino terminerà alle 6:00 circa, con una media di poco più di 11 ore di durata.
Nel mattino del giorno 5, inoltre, il nostro pianeta raggiungerà il perielio, ovvero la minima distanza dal Sole, pari a circa 147,1 milioni di chilometri (0,98324 UA). Questo fatto potrebbe sembrare paradossale: nel nostro emisfero questo è il periodo più freddo dell’anno, ma si deve considerare che l’aumento di luminosità del Sole (pari a circa il +7%) viene in Inverno più che vanificato dalla maggiore inclinazione dei raggi solari e dal ridotto numero di ore d’insolazione.


I PIANETI

Di seguito vengono fornite alcune indicazioni sulle condizioni di osservabilità dei pianeti per il mese di ottobre 2020. Gli orari sono espressi in TMEC, cioè all’ora indicata dai nostri orologi.

MERCURIO

Mag. da –1,0 a +0,6; diam. da 4,8″ a 8,6″
Visibile al tramonto

Durante il primo mese del nuovo anno, Mercurio sarà una preda ambita e saprà soddisfare gli appetiti dei suoi fan, esibendosi in un’ottima apparizione serale, sicuramente una delle migliori di tutto il 2021. Troveremo quindi il piccolo pianeta la sera, guardando verso ovest, dapprima immerso nelle colorate luci del tramonto e, con il passare dei giorni, lo vedremo guadagnare altezza sull’orizzonte (se cercato di giorno in giorno alla medesima ora) ritardando sempre più il suo tramonto rispetto a quello del Sole. Avremo quindi a disposizione del tempo per dedicarci alla sua osservazione e ripresa fotografica: si troverà tra le stelle del Sagittario fino all’8 gennaio, quando passerà nel Capricorno, dove rimarrà fino a fine mese.

A inizio gennaio, Mercurio tramonterà alle ore 17:19, con un ritardo rispetto al tramonto del Sole di circa un’ora e 25 minuti, ritardo che scenderà a un’ora e 16 minuti a fine mese. Con il passare dei giorni, però, dovremo tenere conto della diminuzione di magnitudine che, a fine mese, raggiungerà addirittura valori positivi, cosa che renderà via via più difficile “staccare” il pianeta dal fondo luminoso del cielo, richiedendo un’osservazione più ritardata nel corso della serata.
Il 24 gennaio, Mercurio raggiungerà la massima elongazione orientale dal Sole, pari a 18,6°. Il giorno 29 invece si troverà al perielio, il punto della sua orbita più vicino alla nostra stella.

Ricordiamo infine che durante il mese di gennaio Mercurio sarà protagonista di alcune belle congiunzioni tra le quali ricordiamo quella con i pianeti Saturno e Giove nei giorni tra il 9 e 12 gennaio.

VENERE

Mag. –3,9; diam. da 10,7″ a 10,1″; fase da 94% a 98%
Osservabile la mattina all’alba

L’anno appena concluso ci ha lasciato con Venere in condizioni osservative in declino, condizioni che non faranno altro che peggiorare nei primi mesi del nuovo anno.
È ormai agli sgoccioli il tempo per l’osservazione mattutina del secondo pianeta del Sistema Solare, rapidamente diretto verso la congiunzione superiore con il Sole di fine marzo.

Nonostante tutto ciò, in gennaio avremo ancora occasione di ammirare il bel pianeta, nel cielo del mattino, tra le stelle dell’Ofiuco, fino al 5 gennaio quando passerà poi nella costellazione del Sagittario.

Sorgerà sempre più tardi, e quindi più vicino al sorgere del Sole, ma lo troveremo comunque molto brillante nel cielo del mattino, immerso nei colori dell’alba, seppur non più così alto sull’orizzonte: ci apparirà come una stella brillante (mag. –3,9), ben distinguibile a occhio nudo.
A inizio mese sorge alle 6:10, circa un’ora e mezza prima del Sole, mentre a fine mese l’orario della levata dall’orizzonte orientale sarà posticipata alle 6:48, appena una quarantina di minuti prima del Sole.

MARTE

Mag. da –0,3 a +0,3; diam. da 10,4″ a 7,9″
Osservabile di sera

In gennaio, Marte inizia il nuovo anno tra le stelle della costellazione dei Pesci, già alto sull’orizzonte di sudest, quando il cielo inizia a farsi scuro.
La sera del primo giorno del 2021 Marte transita infatti alle ore 19:08, dopo essere sorto in orario diurno, alle 12:22. Questo orario viene anticipato alle 10:59 a fine mese, con la conseguenza che vedremo il Pianeta Rosso tramontare sempre prima nel corso del mese, dalle iniziali 1:55 alle ore 1:15.
In gennaio avremo comunque diverse ore per dedicarci all’osservazione di questo affascinante pianeta, beneficiando della sua ottima posizione già in prima serata: alto ben 62° al momento del transito al meridiano (ore 18:37) a metà mese.
Purtroppo però, allontanandosi sempre più la precedente opposizione, vedremo Marte calare via via di luminosità (nel corso del mese la magnitudine diventa positiva) e di diametro apparente.
Il giorno 5 gennaio Marte abbandona la costellazione dei Pesci per entrare in quella dell’Ariete.
La sera del 21 gennaio lo troveremo in compagnia della Luna (fase del 58%).

GIOVE

Mag. da –2,0 a –1,9; diam. da 32,9″ a 32,5″
Osservabile con difficoltà al tramonto fino al 15
Inosservabile dal 15 al 31 Gennaio
In Congiunzione il 29 Gennaio

Dopo lo spettacolare incontro tra i due pianeti giganti gassosi avvenuto lo scorso 21 dicembre, in gennaio vedremo gradualmente Giove e Saturno allontanarsi nuovamente. Il loro abbraccio appassionato è destinato a sciogliersi con i pianeti che già dai primi giorni di gennaio si troveranno a una distanza apprezzabile a occhio nudo, entro i confini della costellazione del Capricorno.

Ma non sarà questo l’aspetto focale che riguarda l’osservabilità di Giove: la sua distanza angolare dal Sole si sta riducendo sensibilmente, con la conseguenza che il suo tramonto avverrà sempre più a ridosso del tramonto del Sole (a metà mese).

Lo potremo scorgere a occhio nudo nelle intense luci del tramonto, molto basso sull’orizzonte ovest. Il gigante del Sistema Solare éeinfatti diretto verso la Congiunzione eliaca che avverrà il 29 Gennaio alle 01:51.
Salutiamo quindi i il gigante del Sistema solare, con un arrivederci nel cielo del mattino sul finire di febbraio, quando faràatimidamente capolino sull’orizzonte orientale.

SATURNO

Mag. da +0,7 a +0,5; diam. da 34,8″ a 34,5″
Osservabili con difficoltà al tramonto fino al 10
Inosservabile dall’11 Gennaio
In congiunzione il 24 Gennaio

Dopo lo spettacolare incontro tra i due pianeti giganti gassosi avvenuto lo scorso 21 dicembre, in gennaio vedremo gradualmente Giove e Saturno allontanarsi nuovamente. Il loro abbraccio appassionato è destinato a sciogliersi con i pianeti che già dai primi giorni di gennaio si troveranno a una distanza apprezzabile a occhio nudo, entro i confini della costellazione del Capricorno.

Ma non sarà questo l’aspetto focale che riguarda l’osservabilità di Saturno: la sua distanza angolare dal Sole si sta riducendo sensibilmente, con la conseguenza che il suo tramonto avverrà sempre più a ridosso del tramonto del Sole (verso il 10 Gennaio).

Lo potremo scorgere a occhio nudo nelle intense luci del tramonto, molto basso sull’orizzonte ovest, al disotto di Giove, ma solo nei primissimi giorni del mese, fino al 10. Il “Signore degli anelli” é infatti diretto verso la congiunzione eliaca che avverrà il 24 gennaio alle 3:26.
Salutiamo dunque il gigante inanellato, con un arrivederci nel cielo del mattino verso metà febbraio, quando farà timidamente capolino sull’orizzonte orientale.

URANO

Mag. +5,8; diam. 3,6″
Osservabile di sera

A ormai due mesi dall’opposizione al Sole, Urano rimane anche in gennaio un soggetto osservabile con profitto per buona parte della notte.
Sorgendo a cavallo di mezzogiorno, lo troveremo nel cielo della sera, già molto alto sull’orizzonte di sud- sudest, culminando in meridiano alle 18:49 a metà mese, a un’altezza di quasi 61,3° sull’orizzonte sud, per tramontare alle 1:46.
Avremo ancora a disposizione diverse ore per osservarlo: impossibile da scorgere a occhio nudo, ci servirà sicuramente un buon binocolo per rintracciarlo o, meglio, un telescopio.
Lo troveremo tra le stelle dell’Ariete, come i mesi scorsi, nella regione di confine tra i Pesci e il Mostro Marino (Cetus).
Per aiutarci nella sua localizzazione potremo sfruttare due stelle di quest’ultima costellazione: Urano si troverà a 5° 31’ a nordovest di Xi2 Ceti (mag. +4,4) e 4° 30’ a nordest di Xi1 Ceti (mag. +4,3) (a metà mese).
Nel corso del mese avremo la possibilità di rintracciarlo anche grazie a Marte, pianeta con cui sarà in congiunzione il giorno 20 (ma l’osservazione è consigliata anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi), con una separazione di 1° 37’.
Il giorno 14, Urano sarà stazionario e inizierà successivamente il suo moto diretto.

NETTUNO

Mag. +7,8; diam. da 2,3″ a 2,2″
Osservabile di sera

Come Urano, possiamo definire anche Nettuno un soggetto ostico da osservare. In gennaio potremo contare su un numero via via più ridotto di ore per dedicarci alla caccia a questo remoto gigante di ghiaccio.
Lo potremo localizzare, esclusivamente tramite l’uso di un telescopio di diametro generoso, volgendoci verso sudovest in prima serata: si troverà nella costellazione dell’Acquario, a una distanza di circa 1° 22’ a est-nordest della stella Fi Aqr (mag. +4,2).
A inizio mese, il pianeta tramonterà alle 22:29, orario anticipato alle 20:35 il 31 gennaio.
Sta ormai volgendo al termine il periodo di osservabilità del pianeta, diretto verso la congiunzione con il Sole di Marzo.

PIANETI NANI

PLUTONE

Mag. +15
Inosservabile, in congiunzione il 14

Dopo aver raggiunto il 15 luglio l’opposizione e quindi le condizioni di migliore osservabilità, in gennaio \ il pianeta nano sarà inosservabile, in quanto raggiungerà in data 14 Gennaio la congiunzione eliaca, con una elongazione minima 1°.2′ nel giorno della congiunzione con la nostra stella.
Assolutamente impossibile da scorgere a occhio nudo o con un semplice binocolo (picco massimo di magnitudine +15°), tramonta a inizio mese alle 17:56, appena 1:04′ dopo il tramonto del Sole, mentre a fine mese anticiperà la sua levata di 20′ rispetto all’alba, sorgendo alle 17:09. il pianeta nano sará troppo basso, troppo vicino al Sole (separato di soli 16° a fine mese) e fra le luci del crepuscolo (che inizia alle 5:51) per poter esser individuato.
Plutone si troverà sempre nella costellazione del Sagittario, non molto distante da Giove e Saturno.

(1) CERERE

Mag. +9.4
Osservabile di sera con difficoltà fino al 22

Il Re degli Asteroidi, o se preferite il pianeta nano, in gennaio peggiorerá ulteriormente le sue condizioni osservative, declinando sempre più.

Il 1 Gennaio  tramonta verso le 21:50, mentre a fine mese tramonta alle 20:49, 3h 21 dopo il tramonto solare, e solo 3:36 prima della fine del crepuscolo astronomico, che termina alle 20:56, rendendosi praticamente inosservabile (con una elongazione di 42°, e culmina di pomeriggio alle 15:30 ad appena 18° ) nella costellazione dell’Acquario.
La magnitudine sarà di +9,4 ponendosi a una distanza media circa di 3.45 UA dalla Terra, con una elongazione media  dal Sole pari a 52°.
In dicembre dunque possiamo ancora osservare il primo asteroide conosciuto, prima che si avvii vero la sua congiunzione eliaca.

COMETE

L’ultimo mese del 2020 ci ripropone un paio di comete già trattate nei mesi scorsi, entrambe ormai in calo, una delle quali, per luminosità, posizione favorevole e orario comodo, attirerà a sé l’attenzione degli appassionati.

C/2020 M3 ATLAS

In gennaio, l’unica cometa al di sotto o comunque vicina alla decima magnitudine sarà la “vecchia” C/2020 M3 ATLAS. Ormai quel che doveva dare l’ha dato (non molto) e a meno di insperate performance lontane dal perielio, il suo sarà un affievolimento graduale. Di positivo c’è la sua posizione molto favorevole, dato che risulterà per tutto il mese molto alta in cielo (circumpolare per molte regioni della nostra Penisola), visibile già in prima serata nei pressi di Capella, la Alfa Aurigae, una delle stelle più luminose, che farà da ottimo

punto di riferimento. A inizio mese la ATLAS dovrebbe brillare di una magnitudine vicina alla decima grandezza, ma già a fine gennaio potrebbe aver perso almeno una magnitudine. Insomma, non un granché il menù di questo inizio 2021 che, come leggerete più sotto, non si presenta come una grande annata. Ma siamo sicuri che invece andrà diversamente, con la comparsa dal nulla di interessanti oggetti capaci di farci alzare gli occhi al cielo.

CONGIUNZIONI

Di seguito riportiamo i principali eventi celesti del mese: gli orari sono espressi in TMEC e le condizioni del cielo sono calcolate per una località media italiana posta alle coordinate 42° N

CONGIUNZIONE GIOVE SATURNO MERCURIO (9-10 GENNAIO 2021 17:20)
CONGIUNZIONE GIOVE MERCURIO (11 GENNAIO 2021 17:20)
CONGIUNZIONE MERCURIO GIOVE (12 GENNAIO 2021 17:20)

Nel tardo pomeriggio dei giorni tra il 9 e il 12 gennaio, quando ancora il cielo sarà rischiarato dalle intense luci del tramonto, guardando verso ovest potremo ammirare l’evoluzione di una bella congiunzione planetaria che vedrà ancora coinvolti i due pianeti gassosi giganti, Giove e Saturno, e il piccolo Mercurio. Sarà una vera e propria danza quella in cui questi pianeti si esibiranno, molto bella da osservare a occhio nudo oppure da immortalare in una fotografia che riunisca in un unico scatto le riprese effettuate su diversi giorni.

Si inizia la sera del 9 gennaio, alle ore 17:20. L’orario scelto permette di arrivare a un compromesso tra la luminosità del cielo – e la conseguente possibilità di “staccare” i pianeti dal fondo – e l’altezza degli oggetti coinvolti, che saranno comunque molto bassi sull’orizzonte. Per osservare al meglio il fenomeno consigliamo di scegliere una location che permetta un’ampia visuale fino all’orizzonte, senza ostacoli per la vista.
Con il passare dei minuti il cielo si farà più scuro e i pianeti, quindi, più evidenti, ma saranno sempre più bassi: Saturno infatti, il primo dei pianeti a tramontare, scenderà sotto l’orizzonte alle ore 18.
Il 9 gennaio vedremo quindi il brillante Giove (mag. –2,0) sovrastare gli altri pianeti, alto circa 5° 50’, con Saturno (mag. +0,6) subito sotto, a sudest di Giove, ben più difficile da scorgere considerata la sua magnitudine e, più sotto ancora, a sud di Giove, Mercurio (mag. –0,9). I tre formano un interessante triangolo luminoso. Giove si troverà a circa 2° 8’ da Saturno, che a sua volta disterà da Mercurio 1° 45’.

Il giorno seguente, il 10 gennaio alla medesima ora, vedremo chiaramente i pianeti giganti aver perso altezza sull’orizzonte, mentre Mercurio l’ha guadagnata, portandosi a circa 5° e mezzo di altezza sull’orizzonte.

Questo andamento proseguirà anche nei giorni seguenti e in particolare il giorno 12 vedremo finalmente il piccolo Mercurio raggiungere la posizione più elevata, superando in altezza (anche se di poco, ponendosi a 6° 56’) il re dei pianeti del Sistema Solare. Per ciò che riguarda Saturno, invece, con il passare dei giorni noteremo che sarà sempre più difficile scorgerlo, al punto da non riconoscerlo più, ormai perso tra i colori del tramonto.

CONGIUNZIONE LUNA MERCURIO GIOVE (14 GENNAIO 2021 17:20)

Se abbiamo seguito la danza tra Giove, Saturno e Mercurio dei giorni precedenti, il 14 gennaio, sempre alle ore 17:20, potremo godere di un ultimo atto di quella danza celeste ma con un cambio nel gruppo di attori. Saturno infatti sarà già molto basso e affogato nelle luci del tramonto: potremo distinguere bene Giove (mag. –1,9) e Mercurio (mag. –0,9), questa volta in compagnia di una bella e sottilissima falce di Luna (fase del 3%). Il nostro satellite naturale si troverà a circa 4° 6’ a est di Mercurio e 7° 54’ a nordest di Giove.

Il più basso tra i due pianeti, Giove, si sarà a 5° 50’ di altezza sull’orizzonte di sudovest.
Proprio come nel precedente evento descritto poco sopra, l’osservazione (e forse ancor di più la fotografia) non sarà semplice, soprattutto per via della luminosità del cielo, con il Sole che si trova ad appena 3° e mezzo sotto l’orizzonte. Consigliamo tuttavia di tentare l’osservazione perché potrebbe comunque essere una buona occasione per andare a caccia di una sottile falce lunare, come descritto anche nel box dedicato.

CONGIUNZIONE LUNA MARTE E URANO (20 GENNAIO 2020 20:00)

Particolare la congiunzione che ci attende per il giorno 20 gennaio, alle ore 20 circa. Si tratta di un incontro tra due pianeti: il sempre affascinante Marte (mag. +0,2) e il remoto gigante di ghiaccio Urano (mag. +5,7). Se osservato a occhio nudo, questo incontro risulterà sicuramente sfuggente, al punto che il Pianeta Rosso ci sembrerà quasi essere stato abbandonato a se stesso, “piantato in asso” senza alcun riguardo ad aspettare invano in un appuntamento astrale. Ma se passeremo Marte all’osservazione binoculare, potremo accorgerci facilmente che in realtà all’appuntamento è presente anche Urano, la cui magnitudine, però, non ci consente di apprezzarne la presenza con la stessa facilità di Marte.

I due pianeti si troveranno tra le stelle dell’Ariete a una distanza reciproca di 1° 36’ alle ore 20 del 20 gennaio con Marte che si posizionerà a nordovest di Urano in un sistema di riferimento equatoriale. All’orario indicato i soggetti saranno molto alti sull’orizzonte sud-sudovest, poco più di 54°.
Allargando un po’ la nostra visuale, vedremo che a poca distanza, quasi 9° a sud di Marte, è presente anche la Luna al Primo Quarto. Il chiarore lunare renderà più complessa l’osservazione di Urano, soggetto di per sé già ostico, e in queste condizioni al limite dell’impossibilità per essere rintracciato a occhio nudo anche sotto cieli tersi e limpidi.

SCIAMI METEORICI

QUADRANTIDI (3 GENNAIO 03:00)

Inizia un nuovo anno e con gennaio tornano a solcare i nostri cieli le belle scie luminose delle Quadrantidi. Ogni inizio anno è caratterizzato dal manifestarsi più o meno discreto di questo sciame meteorico, il cui nome deriva dalla obsoleta costellazione del Quadrante Murale (introdotta da Lalande nel 1795 e abolita nel 1922) che un tempo occupava la regione situata nella parte nordorientale del Boote, dove è situato il radiante, ossia il punto da cui sembrano provenire le meteore (AR = 15,3h; Dec = 49,5°).

Questo sciame meteorico è attivo già dalla fine di dicembre e si manifesta fino al 12 gennaio circa. Il massimo dell’attività si avrà quest’anno verso le 15:30 del 3 gennaio. Essendo un orario diurno, il momento migliore per tentare di carpire qualche “stella cadente” sarà nella notte tra il 3 e il 4 gennaio o in quella a seguire.

Purtroppo non mancherà la Luna a disturbare e rendere difficoltosa la visione: in fase di gibbosa calante (l’Ultimo Quarto è stato raggiunto il 6 gennaio) illumina il cielo quando il radiante raggiunge un’elevazione adeguata alle osservazioni. Non dobbiamo desistere, tuttavia, perché potremo pur sempre godere della visione di queste meteore, sperando magari nell’apparizione di qualche oggetto più luminoso.

Le Quadrantidi sono meteore deboli e generalmente di colore blu, con velocità media di circa 42 km/s e sono discretamente brillanti (anche se molte sono telescopiche). L’attività è di tutto rispetto: mediamente lo ZHR è 70, ma nel recente passato ha toccato anche punte di 200.

Quest’anno si attende uno ZHR di 110. Bisogna però sottolineare che, generalmente, la durata del picco di massimo è di circa 4 ore, prevalentemente in orario diurno per questa apparizione delle Quadrantidi, e quindi dovremo comunque accontentarci di un rateo di meteore più basso.

.Per la ripresa e l’osservazione dello sciame, valgono tutti i consigli dati nel caso delle Perseidi (a parte circostanze e cartina ovviamente) che potete trovare a partire da questa pagina: http://bit.ly/coelum_perseidi

L’articolo completo è pubblicato su Coelum n.250 – 2020 alla pagina 108

Source: Il cielo di Dicembre | Coelum Astronomia