Il Cielo di Gennaio 2021 | MEDIA INAF

Si trova a circa 2000 anni luce da noi, in direzione della costellazione della Lepre, verso sud nei cieli serali di gennaio. La sua sigla è IC 418, ma è meglio conosciuta come nebulosa Spirografo, una gigantesca bolla di gas e polveri che è il prodotto dell’ultimo stadio evolutivo di una stella simile al Sole, che sta perdendo i suoi strati più esterni, esponendo il suo nucleo ancora caldissimo e luminoso.

A vederla in dettaglio, e per questo purtroppo è necessario un telescopio professionale, si capisce il perché del suo nome: l’incredibile arabesco che caratterizza la nebulosa, qui immortalato dal telescopio spaziale Hubble, sarebbe prodotto dai venti emessi dalla stella nana bianca al suo interno.

Continuiamo ora a dare uno sguardo al cielo serale di questo inizio 2021.
Verso sud, è ben visibile la costellazione di Orione. Al suo fianco troviamo i Gemelli, l’Unicorno e il Cane Minore, mentre più in basso c’è la Lepre e il Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio.
A occidente troviamo il Toro, Perseo e più in alto l’Auriga, mentre tramontano l’Ariete, i Pesci e Andromeda.
Verso nord sono visibili attorno all’Orsa Minore le costellazioni del Drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa, Lince e Orsa Maggiore. Ad est, infine, è ben visibile ormai il Leone, l’Idra e il Cancro.

Per quanto riguarda i pianeti, dopo la spettacolare congiunzione dello scorso dicembre, Saturno e Giove continuano il loro avvicinamento apparente al Sole, col quale saranno rispettivamente in congiunzione il 24 e il 29 di gennaio e per questo sono praticamente quasi inosservabili già da inizio mese, bassissimi sopra l’orizzionte sud occidentale subito dopo il tramonto.
Chi invece acquista visibilità con il trascorrere dei giorni è Mercurio: il momento migliore per scorgerlo sempre verso sud ovest, poco dopo il tramonto e leggermente più in alto di Giove e Saturno, ma comunque sempre basso sull’orizzonte, è la sera del 24 (massima elongazione est del pianeta dal Sole).
Anche Venere è sempre più difficile da osservare al mattino, verso sud est, molto basso tra le luci dell’alba.
Solo Marte è facilmente visibile, alto nel cielo dopo il tramonto, verso sud, per poi declinare e scendere sotto l’orizzonte dopo la mezzanotte, ad ovest.

Davvero difficile, a gennaio, poter osservare le congiunzioni previste nei nostri cieli. Segnaliamo comunque quella prevista il 10, che vedrà il terzetto planetario composto da Giove, Saturno e Mercurio fare capolino sopra l’orizzonte subito dopo il tramonto
e quella, decisamente più agevole da ammirare, tra la Luna e Marte, nella notte tra il 21 e il 22.

Luna che sarà nuova il 13 e piena il 28 gennaio.

A cura di Marco Galliani, Media Inaf

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