Il Cielo di Settembre 2018 « Coelum Astronomia

Aspetto del cielo per una località posta a Lat. 42° – Long. 12°E
La cartina mostra l’aspetto del cielo alle ore (TMEC): 15 Luglio > 01:00; 31 Luglio > 00:00. Crediti: Coelum Astronomia CC-BY

Verso le 23:00 del 15 settembre, potremo vedere ancora molto alto in cielo l’asterismo del “Triangolo Estivo”, formato dalle stelle Altair, (mag. +0,75), Deneb (mag. +1,25) e Vega (mag. 0) delle costellazioni di Aquila, Cigno e Lira rispettivamente, anche se ormai le costellazioni estive di maggiore declinazione cominceranno a cedere il passo a quelle tipiche del periodo autunnale, Andromeda e Pegaso per primi.

Guardando verso occidente, saranno ancora visibili, declinanti e prossime al tramonto, le estese costellazioni della tarda primavera: il Boote con la brillante Arturo (mag. +0,15), Ofiuco, Ercole e il Serpente, mentre verso sudovest starà già tramontando il Sagittario portando con sé Saturno, seguito dal Capricorno, a sud, con Marte, ancora brillante dopo la grande opposizione del luglio scorso.

Con il passare del tempo il cielo muterà completamente aspetto: prima della mezzanotte saranno già visibili le Pleiadi (M 45) sull’orizzonte nordest e nella seconda parte della notte si potrà godere della presenza contemporanea della nebulosa M 42 in Orione e della Nebulosa Velo nel Cigno.
In mezzo, solo spazi silenti e rarefatti, ma anche imponenti visioni, come quelle della grande galassia M 31 in Andromeda e del Doppio Ammasso nel Perseo.

Quasi allo zenit, si staglieranno invece le sagome inconfondibili dell’Ercole, della Lira, con la bella Vega, e del Cigno, mentre nei pressi dell’orizzonte il meridiano sarà dominato dall’inconfondibile figura del Sagittario, in cui si troverà anche Saturno, e più in alto dall’Aquila. Verso est, intanto, saranno al sorgere Pegaso, con il suo “grande quadrato” stellare e Andromeda.

 

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➜ Mentre questo mese Stefano Schirinzi ci racconta la costellazione del Drago (I parte)

IL SOLE

L’evento più importante del mese per la nostra stella sarà ovviamente il passaggio al nodo discendente sull’equatore celeste il giorno 23, quando in pratica il Sole avrà declinazione pari a zero e si verificherà l’Equinozio d’Autunno, ovvero l’istante in cui inizia l’autunno astronomico (la primavera per l’emisfero Sud).
Il punto d’intersezione tra l’eclittica, nel suo ramo discendente (il percorso apparente del Sole sulla volta celeste), e l’equatore celeste prende anche il nome di punto omega, o “Primo punto della Bilancia” (così chiamato perché un tempo si proiettava in quella costellazione, mentre ora – a causa dei moti di precessione – si trova nella regione occidentale della Vergine, tra le stelle eta e beta Virginis).
Per quanto possa sembrare strano, la data “classica” del 21 settembre è proprio quella in cui l’equinozio d’autunno non si verifica mai (con due piccolissime eccezioni nel 2092 e 2096, calcolando però l’orario in Tempo Universale). Per il resto, le date canoniche dell’equinozio autunnale sono quelle del 22 e 23 settembre, anche se può sporadicamente accadere che l’autunno inizi addirittura il 24 settembre! L’ultima volta è successo da noi nel 1935 (equinozio alle 0:30 del 24), e per la prossima bisognerà aspettare addirittura il 2303.
Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, la data dell’equinozio non è quella in cui le ore di luce e di buio sono equamente divise… Per questioni principalmente legate alla rifrazione atmosferica – che all’alba anticipa il sorgere del Sole e al tramonto lo ritarda – alle nostre latitudini la parità (detta “equilux”) viene infatti raggiunta solo due o tre giorni dopo l’equinozio di autunno (e prima di quello di primavera): quest’anno cade il 25 settembre.
La durata della notte astronomica salirà mediamente a quasi 8,5 ore (7,6 ore a inizio mese, 9 ore alla fine).
In sostanza, dopo le ore 21:00 il Sole sarà già sceso a –18° sotto l’orizzonte, segnando la fine del crepuscolo astronomico e consentendo di compiere osservazioni deep-sky fino alle 5:00 del mattino.

I PIANETI

Mercurio


Mag. da –0,8 a –1; Diam. da 6,4″ a 4,8″
Osservabile all’alba nella prima metà del mese.
L’osservazione del primo pianeta del Sistema Solare in settembre sarà limitata alla prima metà del mese. Il 2 settembre raggiungerà il perielio e lo vedremo nel chiarore del crepuscolo mattutino, guardando a est, tra le stelle della costellazione del Leone. Il 18 settembre passerà nella costellazione della Vergine, ma a questo punto risulterà già praticamente invisibile, perso nella luce del mattino, diretto rapidamente verso la congiunzione eliaca superiore del 21 settembre, risultando totalmente invisibile per il resto del mese.

Venere


Mag. da –4,6 a –4,8; Diam. da 29,1″ a 45,4″; Fase da 40,4% a 18,2%
Osservabile tutto il mese, al tramonto
Settembre è un mese di deciso peggioramento delle condizioni di osservabilità di Venere. Il pianeta, che ci ha regalato un lungo periodo di ottima osservabilità serale, ora tramonta sempre prima, alle 21:11 a inizio mese, anticipando alle 19:38 a fine mese: una quarantina di minuti appena dopo il Sole. Il 5 settembre si troverà all’afelio, il punto più distante dalla nostra stella. Potremo comunque scorgerlo, molto luminoso (mag. –4,7) nel chiarore del tramonto, nella costellazione della Vergine e dedicarci all’osservazione delle sue fasi, come spiegato da Claudio Prà nel suo articolo su Coelum Astronomia 224.

Marte


Mag. da –2,1 a –1,3; Diam. da 20,9’’ a 16,0’’
Osservabile nella prima parte della notte
Dopo il grande spettacolo offertoci la scorsa fine di luglio, il Pianeta Rosso si sta già allontanando rapidamente dalla Terra. Nonostante i valori ben più ridotti di diametro apparente e luminosità (rispettivamente di 18,4‘’ e mag. –1,7 a metà mese) rispetto al periodo della Grande Opposizione, però Marte è sempre in grado di focalizzare l’interesse degli osservatori e sarà un piacere continuare la sua osservazione e ripresa. Lo troveremo nel Capricorno, mentre si sposta, giorno per giorno, di moto diretto (iniziato lo scorso 28 agosto) in direzione della regione centrale della costellazione.
Non sarà mai molto alto sull’orizzonte: a metà mese culmina alle 21:51 a un’altezza di 23,4°.

Giove


Mag. da –1,9 a –1,8; Diam. da 34,8’’ 32,7’’
Osservabile nella prima parte della notte
In settembre Giove risulterà una compagnia solo serale e lo potremo scorgere non appena il cielo sarà sufficientemente scuro, nella costellazione della Bilancia. Il grande pianeta è diretto verso la congiunzione con il Sole, ormai sempre più vicina, del prossimo novembre e, pertanto, le sue condizioni di osservabilità si stanno facendo rapidamente sempre più sfavorevoli. A inizio mese tramonterà alle 22:30 circa, orario che sarà anticipato alle 20:51 a fine mese: non avremo molto tempo per osservarlo e sarà comunque molto basso sull’orizzonte di sudovest.

Saturno


Mag. +0,4 a +0,5; Diam. da 39,4’’ a 37,6’’
Osservabile nella prima parte della notte
In settembre potremo trovare Saturno ancora tra le bellissime stelle del Sagittario: il 6 settembre sarà stazionario, per riprendere poi il suo moto diretto. Con il passare dei giorni lo vedremo quindi ritornare sui suoi passi e riavvicinarsi alla stella Mu Sgr (mag. +3,8).
Anche se sarà possibile osservare il grande pianeta per buona parte della notte, le sue condizioni di osservabilità sono in progressivo peggioramento. A metà mese, Saturno culmina alle ore 19:45, con il cielo ancora illuminato dal Sole, raggiungendo i 25,3° per tramontare poi alle 0:23, orario che viene anticipato di circa un’ora a fine mese.
Il giorno 17 sarà in congiunzione con la Luna (fase 58,2%).

Urano


Mag. +5,7; Diam. 3,7’’
Osservabile tutta la notte
Il remoto pianeta, in settembre, si renderà disponibile alle osservazioni già nella prima serata, sorgendo alle 21:44 a inizio mese, orario anticipato alle 19:48 a fine mese. Il pianeta è molto tenue (mag. +5,9), ma le condizioni di osservabilità sono in netto miglioramento, con un diametro angolare apparente pari a 3,7″: si sta avvicinando l’opposizione, per la quale però dovremo attendere la fine di ottobre.
Per vedere Urano ci servirà un buon binocolo o, meglio, un telescopio: lo troveremo nella costellazione dei Pesci, a circa 4° a ovest di Omicron Piscium (mag. +4,25), nella regione di confine con l’Ariete e la Balena.

Nettuno


Mag. +7,8; Diam. 2,4’’
In opposizione, osservabile tutta la notte
Servirà un buon telescopio per vedere Nettuno, che apparirà comunque come un debole disco azzurrino: la sua magnitudine è davvero ridotta (+7,8) e il diametro apparente toccherà il valore di appena 2,4’’. Nonostante i valori così scarsi, è un ottimo periodo per l’osservazione del remoto pianeta, che il giorno 8 settembre sarà in opposizione con il Sole. Lo troveremo nell’Acquario, a circa 3° a sudovest della stella Lambda della costellazione (mag. +3,7). A metà mese culminerà alle 00:43, a una altezza di poco più di 41° sull’orizzonte, per anticipare alle 23:38 a fine mese: troveremo quindi Nettuno sempre più alto già in prima serata, osservabile al meglio in orari comodi.

Asteroidi

Per gli amanti dei “sassi volanti”, settembre offrirà alcuni spunti piuttosto facili, se paragonati alle sfide dei mesi scorsi. Ben tre degli asteroidi che proponiamo, tra quelli in opposizione in settembre, raggiungeranno una magnitudine inferiore alla +10!
Iniziamo subito il 2 settembre con (115) Thyra che, a una distanza di 1,124 UA dalla Terra, raggiungerà la magnitudine +9,9. Lo troveremo nella costellazione di Pegaso. L’asteroide, di circa 80 km di diametro, è così chiamato in onore della regina Thyra di Danimarca, ed è stato scoperto al Detroit Observatory dell’Università del Michigan (USA) il 6 agosto 1871 da James Craig Watson.Passiamo ora al 6 settembre quando sarà (27) Euterpe a raggiungere l’opposizione. L’asteroide, di circa 96 km di diametro, si troverà tra le stelle dell’Acquario e, con la sua distanza di circa 1,398 UA dalla Terra, avrà magnitudine pari a +9,8. Scoperto da John Russell Hind l’8 novembre 1853 con il telescopio dello Osservatorio privato di George Bishop a Londra, venne battezzato in onore della musa della poesia lirica e della musica nella mitologia greca.Il 19 settembre toccherà a (30) Urania raggiungere l’opposizione e, del gruppo, è quello che risulterà più luminoso: brillerà (si fa per dire) di magnitudine +9,6, ponendosi a una distanza di 1,113 UA dalla Terra. Lo potremo rintracciare nella costellazione dei Pesci. Si tratta di un asteroide di fascia principale, di 93 km di diametro, l’ultimo scoperto da John Russell Hind (il 22 luglio 1854) con il telescopio dell’Osservatorio privato di George Bishop. È stato battezzato in onore di Urania, la Musa greca dell’astronomia e della geometria.

Concludiamo il mese, il 24 settembre, con l’opposizione di (10) Hygiea: è un grande asteroide della fascia principale, il quarto in ordine di grandezza, con un diametro medio superiore ai 400 km. Lo troveremo tra le stelle dei Pesci e la sua magnitudine all’opposizione (2,317 UA dalla Terra) sarà pari a +10,1.
Nonostante la ragguardevole dimensione, come indica il numero di catalogo, è stato il decimo asteroide ad essere scoperto (a opera di Annibale De Gasparis il 12 aprile 1849, dall’Osservatorio di Capodimonte a Napoli) per via della sua superficie scura, composta di materiale carbonioso, che rende l’asteroide meno visibile di quanto le sue dimensioni permettano.

LA LUNA

Come di consueto, non mancano poi i consueti consigli per l’osservazione (anche con un semplice binocolo) delle falci di Luna e delle formazioni del nostro satellite naturale a cura di Francesco Badalotti

➜ La LUNA di Settembre.

Approfondimento:

 

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