Il Cielo di Novembre 2020 | Coelum Astronomia

Di Redazione Coelum Astronomia

"Aspetto

Novembre è quel mese dell’anno in cui si apprezza in modo sensibile l’allungamento delle notti con il clima che assume già alcune caratteristiche tipiche della stagione invernale.
Il clima rigido e meno propenso a rendere piacevoli le uscite notturne per l’osservazione del cielo viene compensato però da una maggiore limpidezza del cielo, che verso le 21:00 ci apparirà già completamente scuro (la notte astronomica inizia infatti intorno alle 18:30). Così, in presenza di buone serate, avremo a disposizione diverse ore per godere delle costellazioni autunnali e dei più “alti” in declinazione tra gli asterismi estivi.

LE COSTELLAZIONI

Verso la mezzanotte si avvicinerà al “mezzocielo superiore” (il punto in cui l’equatore celeste taglia il meridiano, che alle nostre latitudini è situato a circa 48° di altezza) l’inconfondibile Orione, accompagnato dal Toro, con la bella Aldebaran e le Pleiadi, Gemelli e Cane Maggiore con la lucente Sirio.

Più in basso, il meridiano sarà attraversato dalla estesa ma debole costellazione dell’Eridano. Cigno e Pegaso si staranno dirigendo verso il tramonto sull’orizzonte ovest, mentre dalla parte opposta del cielo starà sorgendo il grande Leone, con Regolo.

COSA OFFRE IL CIELO

IL SOLE

All’inizio di novembre, il Sole si troverà ancora nella costellazione della Bilancia e solo il giorno 23 entrerà nello Scorpione, in cui si “fermerà” soltanto una settimana. L’eclittica, infatti, passa nella parte alta di questa figura celeste e l’attraversa solo per un breve tratto, tanto che il giorno 30 il Sole sarà già nella costellazione di Ofiuco.
Nel corso del mese continuerà la discesa della nostra stella verso declinazioni e culminazioni al meridiano sempre più basse. Alle ore 0:00 del 1 novembre la sua declinazione sarà di –14,3°, mentre alle stessa ora del 1 dicembre avrà già raggiunto i –21,7°: questo si tradurrà in una perdita del periodo di luce (variabile in base alla latitudine) di circa 1 ora. La notte astronomica, pertanto, comincerà in media verso le 18:30 e terminerà alle 5:30 circa.

 

I PIANETI

Di seguito vengono fornite alcune indicazioni sulle condizioni di osservabilità dei pianeti per il mese di ottobre 2020. Gli orari sono espressi in TMEC, cioè all’ora indicata dai nostri orologi.

Sopra. Il grafico mostra l'aspetto dei pianeti durante il mese, con indicati i relativi diametri angolari e, per quelli interni, anche la fase. Il diametro di Saturno è riferito all'intero sistema (anelli inclusi).

Sopra. Il grafico mostra l’aspetto dei pianeti durante il mese, con indicati i relativi diametri angolari e, per quelli interni, anche la fase. Il diametro di Saturno è riferito all’intero sistema (anelli inclusi).


MERCURIO

Mag. da +1,4 a –0,8; diam. da 9,0″ a 5,0″
Ottimamente osservabile prima dell’alba a metà mese

Novembre sarà un mese speciale per tutti gli appassionati di Mercurio, con il piccolo pianeta che si esibirà in una delle sue migliori apparizioni dell’anno. Considerando le due precedenti occasioni (quella di metà marzo e di fine luglio) in cui il piccolo pianeta si è mostrato nel cielo del mattino, prima dell’alba, questa di novembre è senza dubbio la migliore: nel momento in cui il Sole sorge, Mercurio sarà già alto sull’orizzonte di est-sudest tra le stelle della Bilancia, sopra addirittura i 18°.
Il 2 novembre il pianeta sarà al suo perielio (0.307499 UA dal Sole), il 3 novembre sará stazionario passando in moto diretto,  mentre il 10 novembre, il pianeta raggiungerà la massima elongazione occidentale dal Sole (massima separazione angolare, pari a 19.1°).
Questi valori di altezza ci permetteranno di apprezzare la sua brillante presenza ben prima dell’alba, guardando verso Oriente, con maggior comodità e soprattutto con più tempo a disposizione per le osservazioni.
A inizio mese, Mercurio sorge circa 1 ora e 9 minuti prima del Sole (alle 5:55), anticipo che aumenterà a 1 e 41 minuti a metà mese (5:42) ma che, a fine mese, si ridurrà nuovamente, con il pianeta che sorgerà alle 6:45 il 30 novembre (circa 41 minuti prima del Sole).

VENERE

Mag. da –4,0 a –3,9; diam. da 13,1″ a 10,7″;
fase da 81% a 88%
Osservabile nella seconda parte della notte
In Vergine fino al 27, poi in Bilancia

Continua il declino di Venere durante il mese di novembre ma, nonostante ciò, il bel pianeta continua ad essere una importante e luminosa presenza nel cielo del mattino, guardando verso est-sudest.
Non sarà difficile scorgerlo, alto in cielo tra le stelle della Vergine, fino al 27 del mese, e poi della Bilancia, quando il cielo inizierà a farsi più chiaro, guardando verso oriente.

La perdita di altezza sull’orizzonte, confrontando la posizione del pianeta giorno dopo giorno alla medesima ora, sarà molto marcata nell’undicesimo mese dell’anno: questo si traduce in una quantità di tempo sempre inferiore da poter dedicare alla sua osservazione e ripresa, con il pianeta che sorge alle 4:01 a inizio mese (3:03 prima del Sole), orario posticipato alle 5:14 (2:27′ prima del Sole)  il 30 novembre. La perdita di luminosità sarà invece contenuta, con una magnitudine che rimane sempre saldamente attorno a –3,9, un valore decisamente ottimo, al punto da non poter ignorare la presenza di questo astro nel cielo del mattino, anche a occhio nudo.

• Ricordiamo l’articolo su Coelum Astronomia 240: Vespero, stella della sera, a Lucifero, stella del mattino, di Giorgia Hofer.

MARTE

Mag. da –2,1 a –1,2; diam. da 20,1″ a 14,8″
Ottimamente osservabile tutta la notte
In Pesci

Marte è stato il vero protagonista del cielo durante ottobre, ma in novembre non si rende di certo timido. Brillante e alto sull’orizzonte, sarà facile da localizzare a occhio nudo, tra le flebili stelle dei Pesci.

Sorgendo sempre nel pomeriggio, il Pianeta Rosso ci apparirà già piuttosto alto (più di 20°) sull’orizzonte di sudest quando il cielo sarà sufficientemente scuro da riuscire a scorgerlo, cosa che sarà resa certamente facile dal suo ottimo valore di magnitudine, pari a –2,1 nei primi giorni del mese, ma in riduzione (–1,2 il 30 novembre). A metà mese, al momento del transito al Meridiano (ore 21:27), Marte sarà alto oltre 53°, un valore ottimo che ci permetterà sicuramente di sfruttare l’occasione astrofotograficamente.

Il giorno 13 novembre il pianeta è stazionario e inizierà successivamente il suo moto progrado. Ovviamente, passata l’opposizione dello scorso 14 ottobre, le condizioni osservative sono in lento ma inesorabile declino. Anche il tempo a disposizione per ammirare Marte è in riduzione: il pianeta tramonta alle 4:59 a inizio mese, orario anticipato alle 3:11 a fine novembre.
Approfittiamo quindi del mese di novembre per ammirare gli affascinanti dettagli superficiali del pianeta, che abbiamo avuto modo di conoscere nel dettaglio negli articoli di Vincenzo Della Vecchia e di Matteo Massironi nello “speciale Marte” del numero scorso di Coelum Astronomia.

GIOVE

Mag. da –2,1 a –2,0; diam. da 37,0″ a 35,6″
Osservabile nella prima parte della notte
In Sagittario

Facciamo un discorso unico per i due giganti gassosi del Sistema Solare, Giove e Saturno, poiché i due pianeti, già da alcuni mesi, ci appaiono appaiati nel cielo, come due stelle brillanti, due occhi che splendono nel cielo della sera, guardando verso sud-sudovest.
I due giganti si stanno facendo sempre più vicini, un incontro che culminerà a fine dicembre in quella che viene chiamata “Grande Congiunzione”.
Nel corso di novembre vedremo quindi i due astri avvicinarsi ancor di più reciprocamente (ovviamente stiamo parlando di una vicinanza apparente, dovuta alla prospettiva di osservazione): all’inizio di novembre alle ore 18, i due pianeti, alti circa 24° sull’orizzonte sud- sudovest, saranno separati di 4° 50’, valore che scenderà a circa 2° a fine novembre, alla stessa ora.
Il ruolo di inseguitore è di Saturno (mag. –0,6), che sorge (e quindi tramonta) a pochi minuti di distanza del più brillante Giove (mag. –2,0), con uno scarto che a inizio novembre è pari a 17 minuti, ridotto a 7 minuti a fine mese.
Complessivamente, nonostante il bell’abbraccio astrale al quale stiamo assistendo, tra le stelle del Sagittario, il periodo favorevole per l’osservazione dei due grandi pianeti sta volgendo al termine: Giove tramonterà alle 20:17 a fine novembre (1:39 dopo il Sole), con Saturno che lo seguirà a pochi minuti di distanza, alle 20:29 (1:51 dopo il Sole). Potremo ancora ammirare le formazioni atmosferiche di Giove o gli anelli di Saturno solo grazie all’inizio anticipato della notte astronomica, grazie alle lunghe notti della stagione più fredda dell’anno.

SATURNO

Mag. da +0,6 a +0,7; diam. da 37,3″ a 35,8″
Osservabile nella prima parte della notte
In Sagittario

Facciamo un discorso unico per i due giganti gassosi del Sistema Solare, Giove e Saturno, poiché i due pianeti, già da alcuni mesi, ci appaiono appaiati nel cielo, come due stelle brillanti, due occhi che splendono nel cielo della sera, guardando verso sud-sudovest.
I due giganti si stanno facendo sempre più vicini, un incontro che culminerà a fine dicembre in quella che viene chiamata “Grande Congiunzione”.
Nel corso di novembre vedremo quindi i due astri avvicinarsi ancor di più reciprocamente (ovviamente stiamo parlando di una vicinanza apparente, dovuta alla prospettiva di osservazione): all’inizio di novembre alle ore 18, i due pianeti, alti circa 24° sull’orizzonte sud- sudovest, saranno separati di 4° 50’, valore che scenderà a circa 2° a fine novembre, alla stessa ora.
Il ruolo di inseguitore è di Saturno (mag. –0,6), che sorge (e quindi tramonta) a pochi minuti di distanza del più brillante Giove (mag. –2,0), con uno scarto che a inizio novembre è pari a 17 minuti, ridotto a 7 minuti a fine mese.
Complessivamente, nonostante il bell’abbraccio astrale al quale stiamo assistendo, tra le stelle del Sagittario, il periodo favorevole per l’osservazione dei due grandi pianeti sta volgendo al termine: Giove tramonterà alle 20:17 a fine novembre (1:39 dopo il Sole), con Saturno che lo seguirà a pochi minuti di distanza, alle 20:29 (1:51 dopo il Sole). Potremo ancora ammirare le formazioni atmosferiche di Giove o gli anelli di Saturno solo grazie all’inizio anticipato della notte astronomica, grazie alle lunghe notti della stagione più fredda dell’anno.

URANO

Mag. +5,7; diam. da 3,8″ a 3,7″
Osservabile tutta la notte
In Ariete

Abbiamo lasciato Urano che ha raggiunto l’opposizione al Sole proprio l’ultimo giorno di ottobre: è quindi anche in novembre in perfette condizioni per essere osservato, donandoci il tempo dell’intera nottata per la sua osservazione.
Sorgerà nel tardo pomeriggio per culminare in Meridiano prima di mezzanotte, alle ore 22:53 a metà novembre, a un’altezza di quasi 62° sull’orizzonte sud.
Avremo quindi numerose ore per osservarlo: praticamente impossibile da scorgere a occhio nudo, ci servirà sicuramente un buon telescopio per ammirarlo con profitto. Lo troveremo tra le stelle della costellazione dell’Ariete, come i mesi scorsi, nella regione di confine tra i Pesci e la Balena. Ad aiutarci nella sua localizzazione potremo sfruttare due stelle di quest’ultima costellazione, Xi1 Ceti (mag. +4,3) e Xi2 Ceti (mag. +4,4): Urano si troverà rispettivamente a nordovest e nordest di queste due stelle, a 5’ 20’ circa (a metà mese). L’osservazione di Urano non è mai semplice, per via della grande distanza che ci separa da questo lontano pianeta, e per l’assenza quasi totale di caratteristiche atmosferiche osservabili.

NETTUNO

Mag. +7,7; diam. 2,3″
Osservabile tutta la notte
In Acquario

Come Urano, possiamo definire anche Nettuno un soggetto ostico da osservare. In novembre tuttavia potremo contare su numerose ore per dedicarci alla caccia a questo remoto gigante di ghiaccio. Lo potremo localizzare, esclusivamente tramite l’uso di un telescopio di diametro generoso, entro i confini della costellazione dell’Acquario, a una distanza di circa 3° 18’ a nord della stella Psi1 Aqr (mag. +4,2).
A inizio mese il pianeta tramonterà alle 2:12, orario anticipato alle 0:31 (7:37 dopo il Sole) il 30 novembre. Il 29 novembre Nettuno è stazionario e inizierà poi il suo moto diretto.

PIANETI NANI

PLUTONE

Dopo aver raggiunto il 15 luglio l’opposizione e quindi le condizioni di migliore osservabilità, in novembre le sue condizioni di osservazione peggioreranno sensibilmente, continuando il suo cammino verso la congiunzione con il Sole, con una elongazione da esso di poco più di 44°.7 a fine mese.
Assolutamente impossibile da scorgere a occhio nudo o con un semplice binocolo (picco massimo di magnitudine +14,8, tramonta a fine mese alle 19:54, appena 3h dopo il tramonto del Sole), dovremo dotarci necessariamente di un telescopio di diametro generoso per riuscire a percepire qualcosa, e questo solo nei primi giorni di novembre, in quanto, a fine novembre, il pianeta nano sará troppo basso e fra le luci del crepuscolo (che termina alle 18:58) per poter esser individuato.
Plutone si troverà nella costellazione del Sagittario, non molto distante da Giove e Saturno.

(1) CERERE

Il Re degli Asteroidi, o se preferite il pianeta nano, in novembre peggiorerá le sue condizioni osservative, declinando sempre più. Il 1 Novembre  tramonta verso le 00:20, mentre a fine mese culmina alle 23:04, 4 ore dopo il tramonto solare, rendendosi visibile dunque in prima serata, nella costellazione dell’Acquario.
La magnitudine raggiunta passerà da +8,8 a +9,1. ponendosi a una distanza media circa di 2,7 UA dalla Terra, con una elongazione media  dal Sole pari a 94.
In novembre dunque possiamo ancora osservare il primo asteroide conosciuto, prima che si avvii vero la sua congiunzione eliaca.

ASTEROIDI

(8) FLORA

L’asteroide (8) Flora, con i suoi 129 km di diametro, è un grande e brillante asteroide della Fascia Principale, capostipite di una particolare famiglia di asteroidi che da esso prende nome, tra i quali di gran lunga il più grande, con l’80% della massa totale.
Flora fu scoperto da John Russell Hind il 18 ottobre 1847 grazie al telescopio da 7 pollici dell’Osservatorio privato di George Bishop (di cui era direttore) al Regent’s Park di Londra. Fu il suo secondo asteroide scoperto, dopo (7) Iris. Il nome Flora venne proposto da John Herschel, in onore della dea latina dei fiori e dei giardini, Flora appunto, e sposa di Zefiro.
Il ciclo delle opposizioni di Flora è piuttosto complicato, ma, semplificando, possiamo sostanzialmente dire che i suoi avvicinamenti più profondi alla Terra si susseguono in un ciclo di 13 anni. In tali occasioni, dette opposizioni perieliche, l’asteroide si avvicina fino a toccare le 0,88 UA di distanza dal nostro pianeta, con la magnitudine che arriva a scendere sotto la mag. +8,0. Come sarà l’opposizione che ci attende questo 1° novembre?
Prima di rispondere, ricordiamo solo che l’ultima “Grande Opposizione” di questo asteroide avvenne nel 2007, esattamente 13 anni fa! A questo punto lo avrete capito, proprio quest’anno inizia nuovamente il ciclo, con Flora che si esibirà in una meravigliosa opposizione perielica da manuale: 0,88 UA di distanza e una magnitudine di +8,0! Sarà sicuramente un evento da non mancare, per tutti gli appassionati di osservazioni asteroidali ma non solo.
Per localizzare l’asteroide dovremo rivolgerci verso sud (transita alla mezzanotte, a una altezza di circa 15°), cercando tra le stelle della costellazione del Cetus (Mostro Marino). A facilitare il compito ci verrà in aiuto la stella Gamma Ceti (mag. +3,6): l’asteroide, nel giorno dell’opposizione, si troverà (in un sistema di riferimento equatoriale) a circa 30’ a ovest- sudovest della stella. Nei giorni successivi vedremo l’asteroide allontanarsi da Gamma Ceti in direzione di Alrisha (Alfa Piscium, mag. +4,1). Non perdiamoci questa bella opposizione:

(51) NEMAUSA

La seconda opposizione del mese, non certo paragonabile a quella appena descritta, avverrà il 26 novembre. L’asteroide in questione è (51) Nemausa: si troverà a 1,45 UA dalla Terra e splenderà, tra le stelle del Toro, di magnitudine +10,8.

51 Nemausa è un grande asteroide della fascia principale. La sua composizione è unica, ma molto simile a quella di (1) Ceres.

Nemausa fu scoperto 22 gennaio 1858 da J. Laurent dalla città francese di Nîmes, dal cui nome in latino, Nemausus, è stato derivato quello per l’asteroide.

Nel 1979, la presenza di un piccolo satellite è stata ipotizzata da Edward F. Tedesco in base dati sulla curva di luce del pianetino.

CONGIUNZIONI

CONGIUNZIONE LUNA VENERE MERCURIO SPICA
(13 NOVEMBRE 2020 06:15)

La mattina del 13 novembre, alle ore 6:15, avremo la possibilità di assistere ad una bella congiunzione che vede coinvolti due pianeti, Venere e Mercurio, e la Luna. Se Venere è stata spesso al centro delle attenzioni degli amanti del cielo, per via della sua brillantezza e per le spettacolari congiunzioni che ci ha donato durante i mesi appena trascorsi, per Mercurio (mag. –0,7) il discorso è decisamente diverso, al punto da essere quasi una new entry tra i nostri appuntamenti.
Solitamente sfuggente e timido, il primo pianeta del Sistema Solare, complice il raggiungimento della massima elongazione occidentale dal Sole, la mattina del 13 si mostrerà, all’orario in cartina, piuttosto alto sull’orizzonte orientale (poco più di 9°) proteso verso una sottilissima falce di Luna (fase del 6%), posta più a nord di circa 8° e mezzo, a sua volta sormontata, a poco meno di 5° più verso sudest, da Venere (mag. –3,9).
Questo magnifico incontro mattutino avverrà nel teatro offerto dalle stelle della Vergine: all’orario indicato il cielo sarà già abbastanza chiaro da non rendere visibili le stelle che circondano i nostri soggetti principali ma, tra queste, solo la maggior lucentezza della stella Alfa della costellazione, Spica (mag. +0.9), le permetterà di essere scorta e andare così a partecipare a questo terzetto celeste.
La sola coppia Luna Venere potrà essere osservata, bassa sull’orizzonte, prima del sorgere di Mercurio (all’incirca un’ora prima dell’orario segnalato) in un abbraccio ancora più stretto di poco meno di 4°.
Aggiungiamo inoltre che anche la falce lunare sarà ulteriormente impreziosita dalla presenza della luce cinerea, che se a occhio nudo ci apparirà appena percettibile, in fotografia risulterà decisamente apprezzabile e piacevole da osservare. Per tutti i consigli su come fotografare questa bella congiunzione rimandiamo all’ottimo articolo di Giorgia Hofer che trovate a pagina XXX.

CONGIUNZIONE LUNA GIOVE SATURNO (19 NOVEMBRE 2020 18:00)

Il tardo pomeriggio del 19 novembre, alle ore 18:00, potremo assistere a una bella congiunzione tra la Luna e i pianeti Giove e Saturno. Considerando l’appropinquarsi della stagione invernale, il cambio all’ora solare e, con esse, la consueta riduzione delle ore di luce durante il giorno, all’orario indicato il cielo sarà già scuro a sufficienza per distinguere non solo i brillanti pianeti, ma anche alcune delle stelle del Sagittario, costellazione in cui, come accaduto anche i mesi precedenti, avviene questa congiunzione.
Guardando dunque verso sud-sudovest, vedremo un brillante triangolo in cielo, a un’altezza di circa 21° sull’orizzonte: una falce di Luna (fase del 25%) si troverà alla sinistra dei due pianeti, a circa 3° e mezzo di distanza da Saturno (–0,6), prospetticamente situato più in alto, e poco meno di 6° da Giove (–2,0), situato invece più in basso di Saturno.
Guardando ancora più giù verso l’orizzonte, a sudovest, noteremo sicuramente le più brillanti stelle del Sagittario, quelle che delineano la famosa forma a teiera, in procinto di tramontare. Complessivamente si tratta di un bel quadretto celeste che potremo sicuramente apprezzare a occhio nudo e immortalare in uno scatto fotografico a largo campo.
Il consiglio è quello di non ridurre troppo la focale: con obiettivi fortemente grandangolari la nostra fotografia abbraccerà sicuramente un’ampia fetta di paesaggio ma renderà meno evidenti gli astri protagonisti della congiunzione. Meglio sarà sfruttare delle focali medie, per inquadrare i soggetti mantenendoli ben intelligibili avendo cura di introdurre nella ripresa elementi del paesaggio naturale o architettonico circostante.
A tal proposito potrebbe risultare più semplice attendere che Luna e pianeti siano più bassi: basterà attendere un’ora o poco più per avere i soggetti molto più in prossimità dell’orizzonte e quindi disponibili a creare interessanti giochi prospettici con gli elementi che ci circondano.

CONGIUNZIONE LUNA E MARTE (25 NOVEMBRE 2020 20:50)

La sera del 25 novembre, alle ore 20:50, volgendo il nostro sguardo verso sud, potremo ammirare una bella congiunzione tra la Luna (fase dell’82%) e il brillante pianeta Marte (mag. –1,3).
La separazione tra i due astri, all’orario indicato, sarà pari a 4° 40’, con Marte che si posizionerà esattamente a nord della Luna. Il chiarore lunare tenderà a inghiottire il Pianeta Rosso che si salverà, mantenendosi comunque ben evidente, solo grazie alle condizioni eccezionali con cui si mostra ancora in novembre, dopo l’opposizione dello scorso 14 ottobre.
I due soggetti, ospitati tra le stelle della costellazione dei Pesci, saranno molto alti sull’orizzonte: 38° la Luna e circa 43° Marte.
Per realizzare fotografie che includano elementi del paesaggio sarà pertanto necessario attendere qualche ora, quando Marte e la Luna saranno prossimi al tramonto, che avverrà alcuni minuti dopo le 3 del 26 novembre. Ovviamente, senza dover fare le “ore piccole”, anche alla mezzanotte del 25 novembre i due soggetti saranno disposti in posizione più fotogenica.

SCIAMI METEORICI

LEONIDI (18 NOVEMBRE 00:00)

Questo sciame meteorico risulta attivo dal 6 novembre al 30 novembre, con il picco che di solito si manifesta tra il 17 e il 18 novembre.
Le Leonidi sono probabilmente ricordate più per le tempeste di meteore degli anni 1833, 1866, 1966 e più recentemente nel 1999 e 2001. Tali tempeste sono provocate dai passaggi al perielio della cometa progenitrice, la 55P/Tempel-Tuttle, nonostante non siano le polveri “nuove” a generare queste “stelle cadenti” ma, piuttosto, i detriti dei passaggi precedenti. Sfortunatamente le previsioni a lungo termine non indicano alcun incontro con le sacche più dense di detriti fino al 2099, nonostante i passaggi al perielio della 55P previsti per il 2031 e il 2064.

L’ultimo passaggio al perielio della cometa madre delle Leonidi risale all’ormai lontano 1998 e nel frattempo la cometa ha superato il suo afelio, iniziando quindi il suo nuovo avvicinamento al Sole. La conoscenza dei meccanismi di espulsione delle polveri cometarie e l’evoluzione della sua distribuzione nelle tracce lasciate permette di prevedere con maggior accuratezza l’attività degli sciami meteorici.

Il massimo delle Leonidi quest’anno si verificherà il 17 novembre poco dopo la luna nuova, quindi con un disturbo lunare estremamente ridotto. Secondo i calcoli, nel 2020 potrebbero essere incontrati alcuni filamenti di polvere. Il 17 ci si attende comunque una ridotta e debole attività ma alla fine della notte astronomica.
Altra attività è prevista per il giorno 18 alle ore 2:00 circa e poi il 20 novembre. Purtroppo non c’è da esaltarsi troppo: le attese sono modeste, con uno ZHR sempre compreso tra 10 e 20, e con la dimensione media delle meteore al limite delle possibilità di rilevamento e quindi molto difficili da osservare. Ma non si sa mai: in queste occasioni conviene sempre spendere qualche ora con gli occhi puntati al cielo!
Chi vorrà tentare di coglierle e avrà la fortuna di osservarle sotto un cielo particolarmente scuro e trasparente, dovrà dirigere il proprio sguardo verso il radiante (il punto del cielo da cui le meteore sembrano provenire) situato nella costellazione del Leone (da cui il nome dello sciame), e più precisamente in prossimità della stella Zeta Leonis.

L’articolo completo è pubblicato su Coelum n.249 – 2020 alla pagina 108

Source: Il cielo di Novembre | Coelum Astronomia