Il Cielo di Settembre 2020 | Coelum Astronomia

Di Redazione Coelum Astronomia

Osservando il cielo nelle tarde serate di metà settembre, potremo notare, ancora molto in alto, l’asterismo del “Triangolo Estivo”, tipica figura celeste di questo periodo, ormai verso la sua conclusione.

La cartina mostra l’aspetto del cielo alle ore (TMEC): 1 Set > 23:00; 15 Set > 22:00; 30 Set > 21:00. Crediti Coelum Astronomia CC-BY

LE COSTELLAZIONI

Osservando il cielo nelle tarde serate di metà settembre, potremo notare, ancora molto in alto, l’asterismo del “Triangolo Estivo”, tipica figura celeste di questo periodo, ormai verso la conclusione. Le brillanti stelle Altair, (mag. +0,75), Deneb (mag. +1,25) e Vega (mag. 0) le lucide rispettivamente delle costellazioni di Aquila, Cigno e Lira, splendono luminose lungo l’argentea scia della Via Lattea estiva, anche se ormai le costellazioni di maggiore declinazione, tipiche della stagione più calda, cominceranno a cedere il passo a quelle che prenderanno la scena nel periodo autunnale, Andromeda e Pegaso per primi.

Guardando verso occidente, saranno ancora visibili, declinanti e prossime al tramonto, le estese costellazioni della tarda primavera: il Boote con la brillante Arturo (mag. +0,15), l’Ofiuco, l’Ercole e il Serpente.

Verso sudovest starà già tramontando il Sagittario, portando con sé il duo luminoso composto dai pianeti Giove e Saturno, seguito dal Capricorno, a sud.

Sarà poi facilmente distinguibile, verso est, Marte, molto brillante, diretto verso l’opposizione che si avrà in ottobre.
Con il passare del tempo,  il cielo muterà completamente aspetto: prima della mezzanotte saranno già visibili le Pleiadi (M 45) sull’orizzonte nordest e nella seconda parte della notte si potrà godere della presenza contemporanea della nebulosa M 42 in Orione e della Nebulosa Velo nel Cigno.
In mezzo, solo spazi silenti e rarefatti, ma anche imponenti visioni, come quelle della grande galassia M 31 in Andromeda e del Doppio Ammasso nel Perseo.

COSA OFFRE IL CIELO

IL SOLE

L’evento più importante del mese per la nostra stella sarà ovviamente il passaggio al nodo discendente sull’equatore celeste, il giorno 22, quando in pratica il Sole avrà declinazione pari a zero e si verificherà l’Equinozio d’Autunno, ovvero l’istante in cui inizia l’autunno astronomico (la primavera per l’emisfero Sud).

Il punto d’intersezione tra l’eclittica, nel suo ramo discendente (il percorso apparente del Sole sulla volta celeste), e l’equatore celeste prende anche il nome di punto omega, o “Primo punto della Bilancia” (così chiamato perché un tempo si proiettava in quella costellazione, mentre ora – a causa dei moti di precessione – si trova nella regione occidentale della Vergine, tra le stelle eta e beta Virginis).

Per quanto possa sembrare strano, la data “classica” del 21 settembre è proprio quella in cui l’equinozio d’autunno non si verifica mai (con due piccolissime eccezioni nel 2092 e 2096, calcolando però l’orario in Tempo Universale). Per il resto, le date canoniche dell’equinozio autunnale sono quelle del 22 e 23 settembre, anche se può sporadicamente accadere che l’autunno inizi addirittura il 24 settembre! L’ultima volta è successo da noi nel 1935 (equinozio alle 0:30 del 24), e per la prossima bisognerà aspettare addirittura il 2303.

Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, la data dell’equinozio non è quella in cui le ore di luce e di buio sono equamente divise: per questioni principalmente legate alla rifrazione atmosferica – che all’alba anticipa il sorgere del Sole e al tramonto lo ritarda – alle nostre latitudini la parità (detta equilux o “equiluce”) viene infatti raggiunta solo due o tre giorni dopo l’equinozio di autunno (e prima di quello di primavera): quest’anno cade il 25 settembre.
La durata della notte astronomica salirà mediamente a quasi 8,5 ore (7,6 ore a inizio mese, 9 ore alla fine).
In sostanza, dopo le ore 21:00 il Sole sarà già sceso a –18° sotto l’orizzonte, segnando la fine del crepuscolo astronomico e consentendo di compiere osservazioni deep-sky fino alle 5:00 del mattino.

I PIANETI

Di seguito vengono fornite alcune indicazioni sulle condizioni di osservabilità dei pianeti per il mesedi settembre 2020. Gli orari sono espressi in TMEC, cioè all’ora indicata dai nostri orologi.

MERCURIO

Mag. da –0,6 a 0; diam. da 5,0″ a 6,6″
Visibile con difficoltà al tramonto
In Leone, poi in Vergine

Abbiamo lasciato Mercurio, in agosto, quando ci appariva fugacemente la sera, sull’orizzonte occidentale, immerso nelle colorate luci del tramonto. In settembre, l’apparizione serale del piccolo pianeta non sarà particolarmente favorevole per le osservazioni, con Mercurio che sarà già – e resterà sempre – molto basso sull’orizzonte al tramonto del Sole.
Il primo settembre tramonterà infatti alle 20:20, quindi circa mezz’ora dopo il Sole. Risalirà durante il mese, raggiungendo il nodo discendente l’8 settembre e l’Afelio (0.466698 UA) il 19.
Le cose miglioreranno leggermente con il passare dei giorni: Mercurio impiegherà tutto settembre per raggiungere nuovamente la massima elongazione orientale dal Sole (25,8° E) che, tuttavia, si verificherà solo il primo giorno di ottobre.
Sul finire di settembre quindi la separazione dal Sole sarà maggiore, con il pianeta che tramonterà alle 19:42, circa 50 minuti dopo il Sole.

VENERE

Mag. da –4,3 a –4,1; diam. da 19,5″ a 15,7″;
fase da 60% a 71%

Ottimamente osservabile nella seconda parte della notte
In Gemelli fino al 4, in Cancro fino al 23, poi in Leone

Negli ultimi mesi, Venere si è esibito in un magnifico spettacolo nel cielo del mattino, presentandosi brillantissimo, con una magnitudine inferiore alla –4, e sempre più alto sull’orizzonte est, scalando letteralmente il cielo orientale. Dopo aver raggiunto il punto di massima elongazione occidentale dal Sole lo scorso 13 agosto, il pianeta, in settembre, comincia una lenta “ritirata” che si farà ben più marcata a partire da ottobre.
Nel frattempo, possiamo godere della vista di questo magnifico pianeta, facilissimo da rintracciare in cielo anche a occhio nudo, considerata la sua forte luminosità.

Sorgerà molto presto, nella seconda parte della notte, alle ore 2:55 a inizio settembre, orario posticipato alle 3:40 a fine mese: l’anticipo sul sorgere del Sole si farà via via più esiguo, anche se, al momento, stiamo parlando comunque di diverse ore, utili per la sua osservazione e ripresa in ottime condizioni.

Venere trascorrerà i primi giorni di settembre (fino al 4) nei Gemelli, posizionandosi a 8° 20’ a sud di Polluce (Beta Geminorum, mag. +1,2), formando un bell’allineamento con Polluce e Procione (Alfa Canis Minor, mag. +0,4). Nei giorni successivi si sposterà nel Cancro (dove incontrerà l’ammasso M 44 in compagnia della Luna il giorno 14), per passare nel Leone il giorno 23 settembre, diretto proprio verso la sua stella Alfa, Regolo (mag. +1,4). Il giorno 26 settembre la sua orbita passerà per il suo nodo ascendente.

• Ricordiamo l’articolo su Coelum Astronomia 240: Vespero, stella della sera, a Lucifero, stella del mattino, di Giorgia Hofer.

MARTE

Magnitudine da –1,8 a –2,5
Diametro da 18,9″ a 22,4″
Osservabile quasi tutta la notte
In Pesci

In settembre, Marte diviene un oggetto predominante nel cielo orientale già in prima serata: ci apparirà a occhio nudo come una stella brillante di colore marcatamente arancione, tra le più deboli stelle dei Pesci, costellazione in cui soggiornerà per tutta la durata del mese.

Il pianeta sorgerà alle ore 21:47 a inizio mese, per anticipare alle 19:44 alla fine di settembre. Questi orari così anticipati ci permetteranno di osservare con piacere e profitto il Pianeta Rosso già nelle ore della tarda serata, con Marte che si troverà in ottima posizione (a metà settembre transita al Meridiano alle 3:24 a un’altezza di 55°).

La sua dimensione apparente è in continuo aumento (passerà da 18,9″ a 22,4″) e la sua magnitudine in diminuzione, da –1,8 a –2,5: sono entrambi ottimi sintomi dell’appropinquarsi dell’opposizione del 13 ottobre che – lo ricordiamo ancora una volta – pur non essendo tecnicamente definibile come “grande opposizione”, le si avvicinerà notevolmente.

Il 9 settembre Marte sarà stazionario e inizierà poi il suo moto retrogrado.
Osserviamo e riprendiamo il pianeta dunque: esercitiamoci per il momento, ormai vicino, in cui Marte si presenterà al meglio!

GIOVE

Mag. da –2,6 a –2,4; diam. da 44,3″ a 40,7″
Ottimamente osservabile nella prima parte della notte
In Sagittario

Dopo aver superato l’opposizione al Sole (14 luglio), inizia inevitabilmente la fase di declino delle condizioni di osservabilità del grande pianeta. Non c’è da preoccuparsi però: in settembre Giove si mostrerà in ottime condizioni, consentendoci di proseguire le nostre osservazioni e riprese fotografiche per tutto il mese e senza difficoltà particolari (a metà mese transita in Meridiano alle ore 20:48, a un’altezza sull’orizzonte di 25°).
Quando il cielo si sarà fatto sufficientemente scuro, subito dopo il tramonto, Giove sarà uno dei primi astri ad apparire in cielo: merito della sua magnitudine (che passa da –2,6 a –2,4 nell’arco del mese). Lo troveremo, in compagnia di Saturno, nella costellazione del Sagittario, in prossimità del gruppo di stelle più brillanti e caratteristiche della costellazione, quelle che disegnano in cielo la tipica forma di una teiera (Giove sarà vicino al “manico”).
Giove tramonterà alle 2:23 a inizio mese, orario che verrà via via anticipato con il passare dei giorni, per raggiungere le 00:30 a fine mese.
Per quanto riguarda il suo moto apparente nel cielo, il giorno 13 settembre sarà stazionario, e passerà da retrogrado a diretto.
Approfittiamo di questo periodo per osservare, al telescopio, le meravigliose formazioni atmosferiche del pianeta (le bande, i festoni, la Grande Macchia Rossa, ecc.) e l’affascinante moto dei suoi satelliti maggiori per i quali sarà sufficiente un buon binocolo. Anche l’osservazione a occhio nudo sarà comunque appagante, così come la fotografia di paesaggio, con il duo Giove e Saturno che risulterà decisamente fotogenico.

Ricordiamo la rubrica astrofotografica del numero scorso: I pianeti arricchiscono la Via Lattea

SATURNO

Mag. da +0,3 a +0,5; diam. da 41,0″ a 39,3″
Ottimamente osservabile nella prima parte della notte
In Sagittario

Per Saturno, già da qualche mese, è possibile fare un discorso analogo a quello che si fa per Giove, per ciò che riguarda le sue condizioni di osservabilità. E così, dopo aver superato l’opposizione con il Sole (20 luglio), anche per Saturno l’osservabilità è in lento e inesorabile declino, pur mantenendosi su valori ottimi. Saturno infatti sorge molto presto, nel tardo pomeriggio, rendendosi visibile nel cielo della prima serata, appena il fondo della volta celeste si è fatto sufficientemente scuro per consentire alla sua magnitudine (in aumento da +0,3 a +0,5) di farlo risaltare, cosa che avverrà subito dopo Giove, poco dopo il tramonto. Il grande pianeta con l’anello in settembre raggiungerà il culmine, al momento del transito in Meridiano, alle ore 21:22 a metà mese, a un’altezza di 26,7°.

Lo troveremo tra le stelle del Sagittario, in una zona dominata da stelle meno appariscenti di quelle che accompagnano Giove, cosa che ci permetterà di distinguerlo ancora più facilmente a occhio nudo, nonostante la magnitudine non sia negativa.

Nel corso del mese il pianeta tramonterà sempre più anticipatamente, di un’ora ogni 15 giorni circa, passando dalle ore 3:08 di inizio settembre alle 1:08 a fine mese.

Come accade per Giove, il giorno 29 settembre Saturno inizierà a muoversi di moto diretto.
Una grande attrattiva di questo pianeta è senza dubbio il suo sistema di anelli, in grado di rendere

URANO

Mag. +5,7; diam. 3,7″
Osservabile praticamente tutta la notte
In Ariete

In settembre, Urano sarà osservabile con profitto praticamente tutta la notte. Sorgerà a inizio mese alle 22:00 circa, orario che sarà anticipato alle 20:05 a fine settembre. Ovviamente non sarà possibile vedere il pianeta a occhio nudo (mag. +5,7): ci servirà sicuramente un telescopio per poterlo vedere o riprendere fotograficamente. L’orario della sua levata già in prima serata farà si che, quando il cielo si sarà fatto ben scuro, il pianeta sia già alto sull’orizzonte (a metà mese culmina alle ore 4:07 a un’altezza di 62,5° sull’orizzonte sud), quindi in posizione ottima per compiere le difficili riprese necessarie a farlo risaltare.
Per individuarlo dovremo rivolgerci verso la zona meridionale della costellazione dell’Ariete, nella regione al confine con il Mostro Marino (Cetus), al punto che le stelle più brillanti dell’Ariete non ci saranno d’aiuto nella localizzazione del pianeta. Sarà più utile sfruttare le pur deboli stelle del Cetus, in particolare Mu Ceti (mag. +4,3): Urano si troverà a 5° 21’ a nordovest della stella.

NETTUNO

Mag. +7,8; diam. 2,4″
In opposizione – Osservabile tutta la notte
In Acquario

Nettuno non è mai un soggetto semplice da osservare, nemmeno quando raggiunge le migliori condizioni di osservabilità che, lo abbiamo ripetuto più volte, si verificano in concomitanza con il periodo dell’opposizione con il Sole.
E proprio in settembre Nettuno sarà in opposizione, precisamente il giorno 11.
Lo troveremo tra le stelle dell’Acquario, verso il confine con i Pesci.
Per localizzarlo potremo utilizzare la stella Psi1 Aqr (mag. +4,2) che, in un sistema di riferimento equatoriale, si troverà a sud-sudest del pianeta di circa 4° 7’.

PIANETI NANI

PLUTONE

Dopo aver raggiunto il 15 luglio l’opposizione e quindi le condizioni di migliore osservabilità, in settembre le sue condizioni di osservazione peggioreranno sensibilmente, continuando il suo cammino verso la congiunzione con il Sole, con una elongazione da esso di poco più di 105 a fine mese.
Assolutamente impossibile da scorgere a occhio nudo o con un semplice binocolo (picco massimo di magnitudine +14,7, tramonta a fine mese alle 1:02), dovremo dotarci necessariamente di un telescopio di diametro generoso per riuscire a percepire qualcosa.
Plutone si troverà nella costellazione del Sagittario, non molto distante da Giove e Saturno, che ci potranno aiutare a localizzarlo. Il 25 Settembre, dalle 23 in poi, il pianeta nano sarà in congiunzione con Luna, Giove e Saturno.

(1) CERERE

Dopo l’opposizione al Sole il giorno 28 agosto, il grande asteroide si troverà in ottime condizioni osservative, seppure in rapido declino. A fine mese tramonterà alle 3:41 e culmina verso le 23:10, rendendosi ben visibike la sera. Lo potremo rintracciare nella costellazione dell’Acquario
La magnitudine raggiunta sarà pari a +8,2 a fine mese, ponendosi a una distanza di 2,176 UA dalla Terra, con una elongazione dal Sole pari a 135,9.
Settembre é dunque un ottimo mese per una sua proficua osservazione, anchecon l’ausilio di un buon binocolo.

ASTEROIDI

Il mese di settembre sarà decisamente affollato di opposizioni asteroidali: se ne verificheranno ben sette, considerando gli asteroidi maggiori. Una vera goduria, quindi, per gli appassionati delle “rocce volanti”! Noi ci concentriamo però sue due particolari opposizioni, degne di nota per il valore di magnitudine raggiunto, che si attesterà sulla nona grandezza.

(19) FORTUNA

Iniziamo quindi con (19) Fortuna, il giorno 11 settembre: troveremo questo grande asteroide, uno dei più grandi della fascia principale (circa 200 km di diametro), nella costellazione dei Pesci, a 5° 54’ a sud della stella Gamma Piscium (mag. +3,7), verso il confine con l’Acquario (si troverà a 3° 29’ a nord di Fi Aquarii, mag. +4,2). Non a grande distanza (circa 3° 15’ a sudest di Fortuna) si troverà anche il pianeta Nettuno. Nel giorno dell’opposizione l’asteroide toccherà la magnitudine +9,4 e si troverà a una distanza dalla Terra di 1,137 UA.
Abbiamo già parlato numerose volte di questo asteroide: ricordiamo solo che venne scoperto da John Russell Hind nella notte del 22 agosto 1852 presso l’Osservatorio privato di George Bishop al Regents Park di Londra. Il nome venne scelto in onore di Fortuna, la dea Romana del caso e del destino.

(68) LETO

La seconda opposizione asteroidale su cui ci concentriamo in settembre è quella di (68) Leto. Si tratta di un grande asteroide della fascia principale: il suo diametro è di circa 122 km. Come se ciò non bastasse, bisogna considerare anche che la sua composizione superficiale, costituita di silicati e metalli, tra cui ferro e nickel, contribuisce a renderlo particolarmente brillante, con un effetto diretto sulla sua magnitudine.
Leto venne scoperto il 29 aprile 1861 da Karl Theodor Robert Luther dall’Osservatorio situato nel distretto urbano di Bilk, nella città di Dusseldorf in Germania. Luther all’epoca era anche il direttore dell’Osservatorio (a partire dal 1851). Il nome venne scelto in onore di Leto che, nella mitologia greca, era la madre di Apollo e Artemide.
L’asteroide raggiungerà l’opposizione il 30 settembre, giorno in cui si troverà nella costellazione della Balena (Cetus), 6° 18’ a nordest della stella Deneb Kaitos (Iota Ceti, mag. +3,6). In quel giorno raggiungerà la magnitudine +9,6, posizionandosi a 1,118 UA dalla Terra.

(17) THETIS

Tra le altre opposizioni notevoli per il mese di settembre, ricordiamo rapidamente quella di (17) Thetis, il 10 settembre (nella costellazione dell’Acquario; mag. +10,6).

Teti (17 Thetis) è un piccolo asteroide della fascia principale. Si tratta di un tipico asteroide di tipo S, caratterizzato da una superficie relativamente brillante e composto da silicati e ferro-nichel.
Teti fu il primo dei ventiquattro asteroidi scoperti dall’astronomo tedesco Karl Theodor Robert Luther; venne individuato il 17 aprile 1852 all’Osservatorio di Düsseldorf, in Germania, di cui Luther era direttore dal 1851. Fu battezzato così in onore di Teti, madre di Achille, eroe della guerra di Troia, secondo la mitologia greca.

(22) KALLIOPE

Altra opposizione notevole per il mese corrente, éequella di (22) Kalliope, il 10 settembre (nella costellazione dell’Acquario; mag. +10,6).

22 Kalliope (in italiano 22 Calliope) è un grande asteroide della Fascia principale, scoperto da John Russell Hind il 16 novembre 1852 grazie al telescopio da 7 pollici dell’osservatorio privato di George Bishop (di cui era direttore) al Regents Park di Londra, Regno Unito. Fu battezzato così in onore di Calliope, la Musa greca della poesia epica.

(49) PALES

Passiamo poi al 16 settembre, con l’opposizione di (49) Pales (nei Pesci; mag. +11).

49 Pales (in italiano 49 Pale) è un grande e scuro asteroide della fascia principale.
Pales fu scoperto da Hermann Mayer Salomon Goldschmidt il 19 settembre 1857 all’Osservatorio astronomico di Parigi (Francia). Jean-Baptiste Elie de Beaumont, un geologo francese, lo battezzò così in onore di Pale, la dea della religione romana protettrice della terra e dei pastori. 48 Doris e 49 Pales, scoperti lo stesso giorno, sono soprannominati Les Deux Jumelles, le due gemelle.
Nel 1979 Edward F. Tedesco ha suggerito l’esistenza di una luna dell’asteroide in base ai dati ricavati dalla sua curva di luce.

(737) AREQUIPA

Il 18 settembre sarà la volta di (737) Arequipa, nei Pesci (mag. +10,8).

737 Arequipa è un asteroide della fascia principale del diametro medio di circa 44,07 km. Scoperto nel 1912, presenta un’orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,5923275 UA e da un’eccentricità di 0,2427447, inclinata di 12,35604° rispetto all’eclittica.

Il suo nome è un omaggio alla città di Arequipa, in Perù, sede di un osservatorio astronomico.

(61) DANAE

E, infine, il 22 settembre, toccherà a (61) Danae, nel Pegaso (mag. +10,8).

61 Danaë (in italiano 61 Danae) è un piccolo e brillante asteroide roccioso della fascia principale.
Danaë fu scoperto da Hermann Mayer Salomon Goldschmidt il 9 settembre 1860 all’Osservatorio di Parigi (Francia). Urbain Le Verrier, direttore dell’osservatorio, lo battezzò così in onore di Danae, nella mitologia greca la madre di Perseo.
Nel 1985, basandosi sui dati ricavati dalla curva di luce del pianetino, un team di astronomi italiani ha ipotizzato la presenza (non confermata) di un satellite, di dimensioni pari a 55 x 30 x 30 km e orbitante a 101 km da Danaë.

CONGIUNZIONI

CONGIUNZIONE LUNA MARTE (5 SETTEMBRE 2020 22:30)

Volgendo il nostro sguardo verso oriente, la sera del 5 settembre, alle ore 22:30 circa, potremo ammirare facilmente una bella congiunzione tra la Luna (fase dell’88%) e il pianeta Marte (mag. –1,9). Quest’ultimo ci apparirà, a occhio nudo, come una stella piuttosto brillante e di colore spiccatamente arancione. Sarà molto bello osservare questa congiunzione, a una altezza di circa 10° sull’orizzonte est, con i due astri che saranno separati di circa 3° 40’. Si tratta di un’ottima occasione per immortalare la coppia in fotografie di paesaggio che comprendano anche elementi naturali, alberi, montagne o colline, o architettonici.
Non finisce qui però! La coppia, con il passare delle ore si stringerà in un abbraccio davvero appassionato!

CONGIUNZIONE LUNA MARTE (6 SETTEMBRE 2020 00:00)

Dopo aver “viaggiato” l’intera notte lungo la volta celeste, la Luna e Marte, già in congiunzione dalla sera precedente, ora sono strettamente abbracciati, distanti tra loro appena 51’. Sarà una delizia osservare la coppia in cielo, così appaiati, alti circa 45° sull’orizzonte di sudovest. La luminosità del nostro satellite naturale sarà abbagliante (fase dell’86%) e tenderà a prevaricare quella del Pianeta Rosso. l’osservazione binoculare dell’evento sarà sicuramente appagante.
Per la verità, proseguendo nelle osservazioni, la Luna si avvicinerà ancora di più a Marte, raggiungendo appena i 31’ alle ore 6:50, quando però il cielo sarà troppo chiaro, illuminato dalla luce del Sole sorto da poco (6:42). Spingendosi ancora oltre, per chi vorrà cimentarsi in un’osservazione in diurna, segnaliamo che la Luna, se osservata dalle regioni meridionali della penisola italiana, occulterà Marte. Per i dettagli, vedi sotto.

LA LUNA OCCULTA MARTE (6 settembre, ore 6:50)

Nella mappa, le linee bianche mostrano il percorso apparente seguito da Marte durante l’occultazione da parte della Luna. Le linee sono riferite alle diverse località riportate nella grafica. Ricordiamo che per la grafica è stato utilizzato un sistema di riferimento equatoriale. Sopra. La tabella mostra gli orari di ingresso e uscita di Marte, occultato dalla Luna, per alcune delle principali località del Sud Italia. Suggeriamo di utilizzare un planetario per il calcolo degli orari precisi per la propria località di osservazione. È sempre bene anticipare di qualche minuto le osservazioni rispetto agli orari indicati.

La mattina del 6 settembre, per chi abita nelle regioni meridionali della penisola italiana, sarà possibile osservare una bella occultazione di Marte (mag –1,9) da parte della Luna (fase dell’86%). Riportiamo qui a fianco una tabella per alcune città del meridione da cui sarà possibile osservare l’occultazione. Gli orari indicati possono variare di alcuni secondi a seconda della località precisa specifica: consigliamo di utilizzare un planetario per calcolare le esatte circostanze dell’evento nella propria località e, comunque, è bene anticipare l’osservazione di qualche minuto.
Ricordiamo che essendo un’osservazione in diurna e per la quale è necessario utilizzare degli strumenti ottici (come un binocolo o un telescopio), prestare sempre grande attenzione a non intercettare mai i raggi del Sole: l’osservazione del Sole senza adeguate schermature può provocare danni irreparabili alla vista.

CONGIUNZIONE LUNA, VENERE E M44 (13/14 SETTEMBRE 2020 05:00)

La mattina del 13 settembre, alle ore 5:00, dirigendo la nostra attenzione verso est, potremo notare la presenza del brillante pianeta Venere (mag. –4,2) a una altezza di circa 21° sull’orizzonte. Osservando con attenzione sarà possibile distinguere il tenue ammasso stellare aperto noto come Ammasso del Presepe (Beehive Cluster, mag. +3,1), o M 44 del catalogo di Messier, a poca distanza di Venere che si troverà a 2,3’ a sudovest dell’ammasso. Il teatro in cui si verificherà la congiunzione è quello della costellazione del Cancro, le cui stelle più brillanti faranno da “comparse”, nemmeno troppo secondarie, come vedremo.
Il giorno seguente, il 14 settembre alla stessa ora, a questo già interessante duetto astrale si aggiungerà anche una sottile falce lunare (fase del 15%): la Luna si troverà a 1,7° a nordest dell’ammasso aperto, mentre Venere si sarà spostato percepibilmente, portandosi a poco più di 1° da Asellus Australis (Delta Cancri, mag. +3,9).
La Luna sicuramente completa il quadro, formando un trio di sicuro fascino, considerando anche che in questo giorno sarà possibile osservare la luce cinerea della Luna, che in fotografia apparirà decisamente marcata, soprattutto se allungheremo i tempi di posa, cosa necessaria anche a far risaltare maggiormente le deboli stelle che compongono l’ammasso.
Attendendo ulteriormente per alcuni minuti, fino alle 5:25 circa, potremo osservare la Luna che, con il suo incedere, occulterà la stella Asellus Borealis (Gamma Cancri, mag. +4,7). l’occultazione terminerà alle ore 6:22 circa.
Complessivamente, questo fenomeno che si articola in due giorni di osservazione, risulterà particolare per i soggetti coinvolti: un facile oggetto deep sky qual è M 44, il brillante pianeta Venere e la Luna con una fase compatibile con l’osservazione e la ripresa fotografica, soprattutto dell’ammasso. La concomitanza dei giorni in cui il nostro satellite si presenta in luce cinerea, inoltre, non farà altro che aggiungere magia e fascino alla ripresa.
Consigliamo di osservare la congiunzione a occhio nudo o con l’aiuto di un binocolo, mentre per la fotografia sarà sicuramente interessante tentare di stringere l’inquadratura sull’area di cielo in cui dimora l’ammasso aperto. Sarà altresì possibile immortalare questo incontro celeste anche in fotografie più a largo campo, in cui sarà indispensabile costruire un’inquadratura considerando gli elementi del paesaggio circostante, includendo elementi naturali o architettonici per incorniciare adeguatamente i soggetti celesti. Sconsigliamo l’uso di obiettivi eccessivamente grandangolari che non sarebbero in grado di rendere evidenti i dettagli lunari o di rendere adeguatamente le stelle dell’ammasso.

CONGIUNZIONE LUNA GIOVE SATURNO PLUTONE
(24/25 SETTEMBRE 2020 23:00)

Nei giorni 24 e 25 settembre si verificherà una classica congiunzione tra Luna e pianeti: nello specifico i protagonisti sono i due maggiori pianeti del Sistema Solare, ossia Giove (mag. –2,4) e Saturno (mag. +0,4).
Iniziamo la sera del 24 settembre, alle ore 23:00 circa: nella regione del cielo del Sagittario, osservabile verso sudovest, a una altezza di circa 14°, sarà facile riconoscere Giove, che ci apparirà come una stella molto brillante, seguita, a poca distanza più in direzione sud, da Saturno. La Luna (fase del 58%) si troverà a 6° e mezzo a sudest di Giove, ponendosi ad appena 1,7° a ovest della stella Nunki (Sigma Sagittarii, mag. +2,1), una delle brillanti stelle del Sagittario che compongono la celebre forma a “teiera”, che ci apparirà decisamente declinante verso l’orizzonte.

Il giorno seguente, il 25 settembre sempre alle ore 23:00, potremo notare lo spostamento della Luna (fase del 69%), che si sarà portata più in prossimità di Saturno, sorpassando Giove. La separazione sarà di circa con il nostro satellite naturale che si troverà a sudest del pianeta con l’anello. Si tratta di una congiunzione piacevole da osservare a occhio nudo e interessante da fotografare, inevitabilmente ad ampio campo, avendo l’accortezza di impreziosire l’inquadratura con elementi del paesaggio che sappiano arricchire l’immagine e fare da giusto contorno ai soggetti celesti. Considerando che avremo a che fare con astri molto luminosi, ci sarà anche l’occasione di giocare un po’ con i soggetti inventandosi magari qualche interessante allineamento prospettico con gli oggetti paesaggistici.

Per concludere, aggiungiamo che, in realtà, c’è un altro protagonista nella congiunzione, un altro attore primario ma che passa decisamente inosservato: Plutone. Situato a due terzi circa di distanza sulla congiungente Giove-Saturno (più vicino a quest’ultimo), il piccolo pianeta nano sarà lì, assolutamente invisibile a occhio nudo (e molto difficile da scorgere anche al telescopio), ma pur sempre presente! Anche se non apparirà nei nostri scatti fotografici, sappiamo che il remoto corpo celeste sarà in qualche modo incluso nelle nostre immagini!

L’articolo completo è pubblicato su Coelum n.247 – 2020 alla pagina 162

Source: Il Cielo di Settembre | Coelum Astronomia