Il cielo di novembre 2017 – INAF TV

 

Se avete una vista d’aquila e un cielo perfettamente limpido, lontano da luci artificiali, potreste riuscire a scorgerlo anche ad occhio nudo. Stiamo parlando di Messier 34 o M34 in breve, un ammasso stellare aperto, che si trova molto alto in cielo nelle sere di novembre in direzione della costellazione di Perseo, in prossimità dello Zenit.
Già con un buon binocolo si cominciano a individuare alcune delle sue circa 100 stelle. Il primo a scoprire questo ammasso fu Giovan Battista Odierna nel 1654. L’astronomo Charles Messier lo incluse nel suo celebre catalogo poco più di un secolo dopo, nel 1764.
Di M34 oggi sappiamo che si trova a circa 1400 anni luce da noi, ha un’età di circa 190 milioni di anni e le stelle che lo compongono sono confinate in un volume di una sfera dal raggio di 15 anni luce.

Diamo ora uno sguardo al cielo che potremo ammirare, nuvole permettendo, nelle notti di questo mese di novembre.
Verso est, si stagliano le costellazioni del Toro e dell’Auriga, più in basso Orione e i Gemelli, mentre cominciano a sorgere il Cancro e il Cane Maggiore con la brillante stella Sirio.
Verso sud, come dicevamo, è visibile la Balena e l’Eridano.
Spostandoci verso Ovest troviamo Andromeda, il Pegaso e le costellazioni dei Pesci e dell’Acquario. Nelle prime ore della sera abbiamo le ultime occasioni per osservare fugacemente le costellazioni che hanno dominato il cielo estivo e che stanno ormai definitivamente scomparendo sotto l’orizzonte: L’Aquila, la Lira e il Cigno.
Verso nord infine, ruotano intorno all’Orsa Minore e alla sua stella polare le costellazioni del Drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa, Lince e Orsa Maggiore.

Riguardo ai pianeti, il periodo migliore per provare ad osservare Mercurio è nell’ultima decina del mese, subito dopo il tramonto del sole, basso verso sud ovest.
Venere in questo mese tende rapidamente ad avvicinarsi al sole, e quindi la mattina è sempre più difficile da scorgere, verso est, prima dell’alba.
Anche Marte è visibile al mattino, ma con più facilità rispetto a Venere, essendo più alto nel cielo, sempre verso est.
Giove, dopo la congiunzione con il Sole di ottobre, torna visibile al mattino presto, ma con difficoltà, essendo ancora piuttosto vicino, seppure in modo apparente, alla nostra stella.
Saturno, tra quelli visibili ad occhio nudo, è l’unico pianeta in questo periodo ad essere visibile alla sera, ma anch’esso per un breve intervallo poco dopo il tramonto del sole, basso sull’orizzonte occidentale.

Anche questo mese si verificheranno delle interessanti congiunzioni, tuttavia le più strette saranno davvero difficili da osservare. Come quella di Venere con Giove, che si verificherà il 13 mattina verso sud est che avverrà con i due pianeti assai bassi sull’orizzonte prima dell’alba.
La Luna si avvicinerà invece a Marte il 15 novembre, al mattino verso est e a Saturno, la sera del 21 poco dopo il tramonto del sole, verso ovest. Luna che sarà piena il 4 e nuova il 18.

A cura di Marco Galliani – Media INAF

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