L’atlante cosmico di Askap

Tre milioni di galassie in trecento ore. Il precursore australiano di Ska ha completato la sua prima survey dell’intero cielo meridionale con velocità e dettagli record, creando un nuovo atlante dell’universo. Il supercomputer Galaxy del Pawsey Supercomputing Centre ha convertito i dati in immagini radio 2D da 70 miliardi di pixel

Una foto panoramica del cielo con dettagli sorprendenti ottenuta a tempi di record. A “scattarla” è Askap, l’Australian Square Kilometre Array Pathfinder: il precursore di Ska in Australia, sviluppato e gestito dall’Agenzia scientifica australiana Csiro (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) e operativo presso l’Osservatorio di radioastronomia Murchison di Csiro (Murchison Radio-astronomy Observatory), nel deserto dell’Australia occidentale. Askap ha terminato la sua prima survey dell’intero cielo meridionale, dando vita con grande rapidità a un nuovo atlante dell’Universo.

La Rapid Askap Continuum Survey (Racs),  così si chiama la survey, interessa l’83 per cento dell’intero cielo e, come suggerisce il nome, nel giro di sole 300 ore ha permesso di immortalare ben tre milioni di galassie. Uno studio che un tempo avrebbe richiesto anni di lavoro e i cui primi risultati sono pubblicati oggi su Publications of the Astronomical Society of Australia. L’immagine prodotta dalla Racs sembra un’opera d’arte del Puntinismo ma è una sorta di mappa Google dell’universo, dove la maggior parte dei milioni di puntini sono galassie lontane – circa un milione delle quali non abbiamo mai visto prima.

«Merito di innovativi ricevitori sviluppati da Csiro, che dispongono di una tecnologia (detta phased array feed) in grado di da registrare più dati e a una velocità più elevata dell’intero traffico internet australiano», spiega Larry Marshall, amministratore delegato di Csiro. «Nell’epoca dei big data, Askap e i super-computer che lo supportano stanno facendo da banco di prova, fornendo spunti ineguagliabili e brandendo strumenti tecnologici e informatici del futuro, che sarà sempre più basato su flussi enormi di dati per migliorare la vita di tutti. Askap, grazie all’unione delle competenze scientifiche e ingegneristiche di varie infrastrutture di tutto il mondo, sta applicando le ultime novità in fatto di scienza e tecnologia per metterle al servizio degli astronomi e rispondere a domande secolari sui misteri dell’universo».

Con i ricevitori avanzati di Askap, il team di Racs ha avuto bisogno di combinare solo 903 immagini per formare la mappa completa, un’inezia rispetto alle decine di migliaia di immagini che sono state necessarie in passato per completare survey radio di dimensioni paragonabili. I 13.5 exabyte di dati raw generati dalle osservazioni di Askap sono stati elaborati utilizzando hardware e software costruiti su misura da Csiro. Il supercomputer Galaxy del Pawsey Supercomputing Centre ha convertito i dati in immagini radio in 2D contenenti un totale di 70 miliardi di pixel. Le 903 immagini e le informazioni di supporto ammontano a 26 terabyte di dati.

I dati offerti da Racs permetteranno agli astronomi di effettuare analisi statistiche su grandi popolazioni di galassie, allo stesso modo in cui i ricercatori sociali utilizzano le informazioni dei censimento nazionale. «Questo censimento dell’universo sarà utilizzato dagli astronomi di tutto il mondo per esplorare l’ignoto, dalla formazione delle stelle a come le galassie e i loro buchi neri supermassivi si evolvono e interagiscono», dice David McConnell, autore principale dello studio e astronomo in forze a Csiro.

Le immagini e i cataloghi della survey saranno resi disponibili al pubblico attraverso il portale di accesso ai dati di Csiro. È inoltre disponibile un tour virtuale tra le antenne di Askap sotto il cielo della mappa Racs, in cui sono state inserire le informazioni principali per alcune delle radiosorgenti più famose.

Per saperne di più:

  • Leggi su Publications of the Astronomical Society of Australia l’articolo “The Rapid ASKAP Continuum Survey I: Design and first results”, di D. McConnell, C. L. Hale, E. Lenc, J. K. Banfield, George Heald, A. W. Hotan, James K. Leung, Vanessa A. Moss, Tara Murphy, Andrew O’Brien, Joshua Pritchard, Wasim Raja, Elaine M. Sadler, Adam Stewart, Alec J. M. Thomson, M. Whiting, James R. Allison, S. W. Amy, C. Anderson, Lewis Ball, Keith W. Bannister, Martin Bell, Douglas C.-J. Bock, Russ Bolton, J. D. Bunton, A. P. Chippendale, J. D. Collier, F. R. Cooray, T. J. Cornwell, P. J. Diamond, P. G. Edwards, N. Gupta, Douglas B. Hayman, Ian Heywood, C. A. Jackson, Bärbel S. Koribalski, Karen Lee-Waddell, N. M. McClure-Griffiths, Alan Ng, Ray P. Norris, Chris Phillips, John E. Reynolds, Daniel N. Roxby, Antony E. T. Schinckel, Matt Shields, Chenoa Tremblay, A. Tzioumis, M. A. Voronkov e Tobias Westmeier

Leggi l’articolo originale su MEDIA INAF.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.