Gli scienziati che lavorano all’esperimento Large Underground Xenon hanno messo a punto nuove tecniche di calibrazione per incrementare la sensibilità del rivelatore più potente del mondo per lo studio della materia oscura. Nonostante i dati del primo run non abbiano registrato alcun segnale interessante, la sua eccezionale sensibilità ha permesso di escludere diversi intervalli di massa dove potrebbero risiedere le particelle candidate. Lo studio è pubblicato su Physical Review Letters
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