NOVA NEWSLETTER AAS 955 19022016 – ONDA GRAVITAZIONALE CON RAGGI GAMMA?

NOVA-955Riprendiamo, con autorizzazione, da MEDIA INAF del 19 febbraio 2016 un articolo di Elisa Nichelli: “Con un articolo pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal la NASA segnala che ad appena 0.4 secondi dalla storica rilevazione delle onde gravitazionali fatta dai due interferometri di LIGO [v. Nova n. 950 dell’11 febbraio 2016] il satellite spaziale Fermi ha individuato una sorgente di raggi gamma che potrebbe essere correlata all’evento di coalescenza di due buchi neri”. Il satellite spaziale Fermidella NASA, dedicato alla rilevazione di eventi rari e non prevedibili nella banda dei raggi gamma, ha osservato un segnale a distanza di 0.4 secondi dal passaggio dell’onda gravitazionale intercettata dai due interferometri di LIGO lo scorso 14 settembre. Con la sua visuale, che gli permette di scrutare allo stesso momento il 70% del cielo, Fermi è uno dei partner coinvolti nella ricerca di controparti elettromagnetiche alle alte energie delle onde gravitazionali. La domanda è ora se la rilevazione di emissioni gamma avvenuta dopo un così breve intervallo di tempo dalla rilevazione del primo segnale diretto di onde gravitazionali sia correlata o meno all’evento che ha dato origine all’onda stessa. L’articolo è stato pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal. Gli scienziati della collaborazione LIGO/Virgo hanno individuato la sorgente dell’onda gravitazionale nella coalescenza di due buchi neri, distanti da noi circa 1.3 miliardi di anni luce. Conosciamo anche la velocità alla quale l’onda è passata, con un’approssimazione pari a 10-17 (vale a dire un 1 con 16 zeri prima della virgola). Ora, è interessante notare che 0.4 secondi è proprio la 10-17ma parte di 1.3 miliardi di anni. Questo sembrerebbe rafforzare l’ipotesi che la fonte delle emissioni gamma sia la stessa dell’onda gravitazionale. Nell’immagine qui sotto possiamo vedere una mappa celeste in cui si può notare che la direzione da cui sono stati osservati i raggi gamma (sulla destra in rosso) sembra compatibile con la direzione delle onde gravitazionali (sulla sinistra sempre in rosso). Dal momento che, in media, viene rilevato circa un evento ai raggi gamma al giorno sembra improbabile che quello “incriminato” possa avere un’origine differente dalla sorgente dell’onda gravitazionale, in ragione della strettissima vicinanza temporale all’evento che l’ha generata.

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