Un nuovo algoritmo applicato ai dati della missione spaziale Kepler indica che le stelle più brillanti dell’ammasso delle Pleiadi possiedono una variabilità periodica nella loro luminosità. L’indagine è guidata da ricercatori dell’Università di Aarhus in Danimarca
L’ammasso delle Pleiadi in tutto il suo splendore. L’immagine è ottenuta da una combinazione di riprese provenienti dal catalogo Dss2 (Digitized Sky Survey-2). Crediti: Davide De Martin & the Esa/Eso/Nasa Photoshop Fits Liberator
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Collaboratore tecnico presso l'Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astrofisico di Torino dal 1997, attualmente si occupa della scrittura di articoli sui siti edu.inaf.it e iyl2015.inaf.it, e del progetto cielipiemontesi, ha collaborato in passato con il gruppo di Planetologia dell'OATo, e si è occupato anche del settore ICT dello stesso.