I vertici Asi insieme al direttore dell’Inaf di Cagliari Emilio Molinari “a passeggio” sulla parabola da 64 metri di Srt. Da sinistra: Roberto Battiston, Enrico Flamini, Anna Sirica, Emilio Molinari e Giuseppe Valente. Crediti: Paolo Soletta / Inaf

Giovedì 22 febbraio del 2018 potrà essere ricordato come una delle giornate “storiche” di Srt, il Sardinia Radio Telescopeuno fra i più moderni impianti dell’Istituto nazionale di astrofisica. Per la prima volta, infatti, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, ha fatto visita alla grande antenna sarda di San Basilio che a breve entrerà nella piena operatività in configurazione Sardinia Deep Space Antenna (Sdas) e sarà utilizzabile nella rete del Deep Space Network della Nasa come strumento di comunicazione tra la Terra e le numerose sonde interplanetarie in giro per il Sistema solare, oltre che per le nuove e ambiziose missioni previste sulla Luna e su Marte.

Oltre al numeroso staff Inaf già presente all’antenna, con a capo il responsabile di stazione Andrea Orlati, a fare gli onori di casa sono intervenuti Emilio Molinari, direttore dell’Inaf-Osservatorio Astronomico di Cagliari, e Federica Govoni, ricercatrice di Cagliari recentemente nominata a capo dell’Unità nazionale che coordina le partecipazioni internazionali in radioastronomia e tutti i radiotelescopi italiani dell’Inaf: Noto, Medicina e il Sardinia Radio Telescope.

La delegazione Asi, oltre al presidente Battiston, era composta da Anna Sirica (direttore generale), Enrico Flamini (responsabile per i programmi di esplorazione del Sistema solare), Antonio Sposito (responsabile Alta formazione) e Salvatore Viviano (responsabile del progetto Sdsa).

Il motivo della visita è stato soprattutto operativo. Occorreva infatti dettagliare in azioni concrete e tempistiche certe la Convenzione che il presidente dell’Inaf Nichi D’Amico e il suo omologo Roberto Battiston hanno recentemente firmato per l’utilizzo di parte del tempo antenna anche per l’esplorazione spaziale. Srt infatti costituisce uno strumento formidabile per queste attività, come ha dimostrato lo scorso 15 settembre 2017 durante lo splashdown della sonda Cassini su Saturno.

Dopo le presentazioni, i delegati di Inaf e Asi sono dunque passati a una fase di scambio di informazioni e di idee per organizzare al meglio e con reciproco vantaggio il grande evento di inaugurazione ufficiale della configurazione Sardinia Deep Space Antenna, previsto per questa primavera.

Da sinistra: Emilio Molinari, Federica Govoni e Roberto Battiston. Crediti: Paolo Soletta / Inaf

«La strada per raggiungere questo comune obbiettivo», dice Federica Govoni. sottolineando l’importanza della coordinazione tra Inaf e Asi in un momento particolare della vita di Srt, «non sarà tecnicamente semplice: i tempi di organizzazione sono stretti mentre la fase di recommissioning scientifico che sta attualmente attraversando il Sardinia Radio Telescope dopo il potenziamento della superficie attiva necessiterà ancora di molto lavoro da parte dei ricercatori, tecnologi e ingegneri dell’Inaf. Infatti, dopo un upgrade tecnologico importante terminato alla fine dell’estate 2017, tutta la nuova strumentazione del Sardinia Radio Telescope è in fase di calibrazione, con rigorosi test scientifici da parte dello staff Inaf per raggiungere rapidamente la potenza e la precisone che lo rendono ancora più competitivo in ambito mondiale».

«Occorrerà dunque un minuzioso e costante lavoro, che di fatto è già cominciato, di negoziazione e di distribuzione di task tra i due grandi enti per arrivare pronti e affiatati all’inaugurazione della configurazione “Sdsa”», conclude Govoni. Inaugurazione che avverrà con tutta probabilità nel mese di maggio e che vedrà arrivare in Sardegna anche numerosi rappresentanti e tecnici del Jet Propulsion Laboratory della Nasa.

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