Immagine composita che mostra i dati all’infrarosso (in rosso), luce visibile (verde) e ultravioletto (viola) della Nebulosa del Granchio. Crediti: J. Greaves

Nel corso dell’edizione 2018 della European Week of Astronomy and Space Science a Liverpool, un gruppo di ricercatori della Cardiff University ha presentato dei risultati interessanti nel campo della ricerca di vita “aliena” al di fuori del Sistema solare. Jane Greaves e Phil Cigan hanno dato la “caccia” nell’Universo all’elemento chimico che tra gli altri è legato alla vita sulla Terra: il fosforo (P). L’equazione è semplice ma severa: se la quantità di fosforo in giro per il cosmo è bassa o inesistente, allora la vita (come noi la conosciamo) non ha modo di esistere.

Carbonio (C), idrogeno (H), azoto (N), ossigeno(O), fosforo (P) e zolfo (S): questi sono i sei elementi alla base della chimica organica sulla Terra e il fosforo «è cruciale per il composto adenosina trifosfato, con cui le cellule immagazzinano e trasferiscono energia», ha spiegato Greaves. «Gli astronomi hanno da poco iniziato a prestare attenzione alle origini cosmiche del fosforo e hanno trovato un bel po’ di sorprese. In particolare, il fosforo si forma nelle supernove – esplosioni di stelle massicce – ma le quantità viste finora non corrispondono ai nostri modelli. Mi sono chiesta quali sarebbero le implicazioni per la vita su altri pianeti se quantità imprevedibili di fosforo fossero sparpagliate nello spazio e successivamente utilizzate nella costruzione di nuovi pianeti», ha aggiunto.

Per la raccolta dei dati, il gruppo di ricercatori ha utilizzato il telescopio Herschel (sulla Isole Canarie) e ha osservato la luce del fosforo e del ferro nella Nebulosa del Granchio, il guscio residuo di gas rimasto da una supernova vista brillare in cielo nel 1054 a circa 6500 anni luce dalla Terra in direzione della costellazione del Toro.

È la seconda volta che si effettua uno studio sul fosforo. Cigan specifica: «Questi sono i nostri risultati preliminari, li abbiamo estratti solo nelle ultime due settimane! Nelle aree della Nebulosa del Granchio che abbiamo potuto osservare finora, sembra che ci sia molto meno fosforo che in Cas A», cioè l’oggetto del precedente studio. «Le due esplosioni sembrano differire l’una dall’altra, forse perché Cas A è il risultato dell’esplosione di una rara stella supermassiccia».

Dai dati raccolti si evince che il percorso che il fosforo deve compiere dal luogo dell’esplosione all’eventuale pianeta da popolare è a dir poco insidioso e precario. È probabile che sulla Terra sia arrivato a bordo di meteoriti, come è successo per altri elementi chimici importanti.