Il cielo di marzo 2016 – INAF TV

Nella coppia di gemelli più famosa della mitologia e dell’astronomia, è sempre stato il numero due. Polluce infatti viene usualmente nominato dopo Castore. E così anche Johann Bayer, autore del primo atlante celeste completo, assegnò a Polluce la beta, seconda lettera dell’alfabeto greco, e a Castore la prima, ovvero alfa, per designare le stelle principali della costellazione dei Gemelli. Dunque sembrerebbe che Castore sia più luminosa di Pollùce, ma in realtà le cose non sono proprio così. Anzi, tra le due, è proprio Polluce ad essere la stella più brillante dei Gemelli, ben visibile in queste sere di marzo, alta verso ovest. Polluce è una stella gigante, circa nove volte più grande del nostro sole e con una massa del settanta per cento maggiore. La sua distanza da noi di 34 anni luce la rende la stella gigante più vicina alla Terra. Rispetto alla nostra stella Pollùce è circa trenta volte più luminosa, ma la sua temperatura superficiale è inferiore di mille gradi. Una decina di anni fa inoltre, è stato scoperto che attorno a Polluce si trova un pianeta di massa pari a circa 2 volte e mezzo quella di Giove. La sua distanza dalla stella madre è poco più di una volta e mezzo quella che separa la Terra dal Sole, e il pianeta compie una orbita completa, che è quasi esattamente circolare, in 590 giorni.
Ma nel cielo serale di Marzo c’è molto altro da ammirare anche solo ad occhio nudo: Giove ad esempio, che sarà ben visibile
Lasciamo ora Pollùce e diamo uno sguardo a quello che potremo vedere la sera, nel cielo di marzo:, verso sud, è possibile individuare le costellazioni del Leone, del Cancro, del Cratere e dell’Idra. Più in basso, il Cane Minore, l’Unicorno, il Cane Maggiore. Verso ovest spiccano le costellazioni dei Gemelli, come già ricordato, dell’Auriga, del Toro e Orione, sempre più basse. Verso Nord le costellazioni del drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa e Orsa Maggiore ruotano attorno alla stella polare. Infine ad est salgono progressivamente le costellazioni di Ercole, Boote e della Vergine.
Tra i pianeti, Mercurio sarà molto difficile da individuare: essendo sempre molto vicino al sole, con il quale sarà in congiunzione il 23. Solo a fine mese il pianeta se ne allontanerà abbastanza da poter essere scorto al tramonto, verso ovest. Venere sarà sempre più difficile da osservare, sorgendo un’ora prima del Sole ad inizio mese ed avvicinandosi sempre più ad esso nel corso dei giorni. Marte è invece visibile nel cuore della notte: è inizialmente basso sull’orizzonte, per poi culminare verso sud prima dell’alba. Giove invece diventa il mattatore delle serate di marzo: l’8 marzo si troverà in opposizione, il che vuol dire che raggiungerà il periodo migliore di osservabilità del pianeta per l’anno in corso. Il pianeta è osservabile per tutta la notte: ad Est dopo il tramonto, a Sud nelle ore centrali della notte, ad ovest prima dell’alba. Saturno infine mostra un comportamento analogo a quello di Marte.
Ricordiamo infine alcune interessanti congiunzioni della Luna: con Saturno nelle ore precedenti l’alba del 2 marzo, con Venere il 7 marzo, nel chiarore del primo mattino e con Giove nella notte tra il 21 e il 22 marzo . Nella notte tra il 28 e il 29 marzo la Luna formerà un suggestivo triangolo celeste con Marte e Saturno. Luna che sarà nuova il 9 e piena il 23. Il 20 marzo si verificherà inoltre l’equinozio di primavera. In questo giorno la durata del dì e della notte saranno uguali.

A cura di Marco Galliani – Media INAF

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