Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali.
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna
Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le stelle, dove potrai osservare pianeti, stelle e galassie attraverso potenti telescopi. L’evento inizia il 29 Settembre 2025 alle 21:00 a Pino Torinese. Non perdere questa straordinaria opportunità di esplorare l’universo!

Sole sorge alle 7:14 e tramonta alle 19:26 (fine crepuscolo astronomico 21:05)
Pianeti visibili
- Saturno sorge alle 19:12 [-0:13′], culmina alle 01:10 (43°) e tramonta alle 07:04 [-0:12′] – altezza: 15° (20:45) – 24° (21:45) – al tramonto 1°, in congiunzione stretta con Nettuno, in congiunzione eliaca il 12/03, in opposizione il 21/9.
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Pianeti non visibili per scarsa altezza
- Luna sorge alle 15:10 [+7:56′] culmina alle 19:08 (15°) e tramonta alle 23:07 [+2:02′] – altezza: 12° (21:00) – 7° (22:00) – visibile al tramonto (16°).
- Urano sorge alle 21:15 [+1:49′], culmina alle 04:53 (65°) e tramonta alle 12:27 [-6:59′] – altezza: 6° (22:00) – visibile di sera, di notte, al crepuscolo mattutino e all’alba (54°) – in congiunzione eliaca il 18/05/2025, in opposizione il 21/11/2025
Pianeti non visibili per inquinamento luminoso
- Nettuno sorge alle 18:55 [-0:31′], culmina alle 01:01 (43°) tramonta alle 07:04 [-0:10′] – altezza: 15° (20:45) – 25° (21:45) – in congiunzione stretta con Saturno, in congiunzione eliaca il 19/03, in opposizione il 23/09
Pianeti non visibili
- Mercurio sorge alle 8:05 [+0:51], culmina alle 14:04 (58°) e tramonta alle 19:42 [+0:16] – visibile con difficoltà al tramonto (2°) –in congiunzione superiore il 13/09, in massima elongazione est (24°) il 29/10.
- Venere sorge alle 5:10 [-2:04′], culmina alle 11:51 (53°) etramonta alle 18:31 [-0:55′] – visibile al crepuscolo mattutino e all’alba (20°) –in massima elongazione ovest (45°9′) il 01/06,in congiunzione superiore il 06/01/2026.
- Marte sorge alle 9:52 [+2:38′], culmina alla 15:05 (31°) e tramonta alle 20:18 [+0:52′]- visibile al tramonto (7°), in opposizione il 16/01/2025,in congiunzione eliaca il 09/01/2026.
- Giove sorge alle 00:51 [-6:23′], culmina alle 08:32 (66°) e tramonta alle 16:13 [-3:13′] – visibile di notte e all’alba (66°) – In congiunzione il 24/06/2025, in opposizione il 10/1/2026.
Altri oggetti celesti
Lo zenit sarà dominato, dalla spettacolare e inconfondibile costellazione del Cigno con praticamente al polo nord azimutale proprio Deneb (α Cyg, circa 89°, M=1,25), una supergigante blu molto giovane (11,6 Ma)ma anche molto distante(ca. 2600 al), che con Vega e Altair forma lo spettacolare triangolo estivo, mentre la più alta della costellazione, vicinissima al polo nord astrale, è Sadr (γ Cyg, circa 87°, M=2,25), una gialla binaria ad eclisse.
Proseguendo sul meridiano (S), a cominciare dal lato Sud-Est, in ordine di altezza, proprio sotto il Cigno, troveremo anzitutto le stelle della Volpetta con la doppia rossa Anser (α Vul, circa 66°, M=4,40), poco più sotto la Freccia con la sua gigante gialla Sham (α Sge, circa 63°, M=4,40), e procedendo ancora verso il basso troveremo quasi a mezzocielo ancora due deboli costellazioni: il Delfino in leggera risalita con la doppia subgigante blu Sualocin (α Del, circa 61°, M=3,85) e la binaria spettroscopica bianca Rotanev(β Del, circa 60°, M=4,10), e subito sotto, in risalita la più bassa Cavallino con la sua più brillante, la binaria spettroscopica gialla/bianca Kitalfa (α Equ, circa 49°, M=3,85), mentre la più alta è l’azzurra 6 Equ (circa 54°, M=4,70). Più in basso, in risalita l’estesa costellazione dell’Acquario, con la supergigante gialla Sadalmelik (α Aqr, circa 41°, M=2,95), la quale, nonostante il nome, non è la più brillante: la più luminosa infatti è la supergigante gialla Sadalsuund (β Aqr, circa 38°, M=2,90). In tema di costellazioni zodiacali, si appresta a sorgere il Capricorno con la più alta Algedi (α2 Cap, circa 32°, M=3,55) e poco più in basso la doppia Debih (β Cap, circa 30°, M=3,05). l’orizzonte SE è completato da alcune costellazioni australi, come il Microscopio con la doppia gialla α MIc (circa 11°, M=4,85), il Pesce Australe con la brillantissima, bianca e vicinissima (25 al) Fomalhaut (α Psa, circa 5°, M=1,16), lo Scultore con la sua gigante arancione Gamma sculptoris (γ Scl, circa 4°, M=4,40) e infine, da una costellazione molto australe, la Gru, della quale sono visibili solo le stelle più alte, la gigante blu Al Dhanab (γ Gru, circa 6°, M=3), e la gigante arancione Lambda Gruis (λ Gru, circa 3°, M=4,45).
Passando all’orizzonte Sud–Ovest, dall’alto, a fianco del Cigno troveremo in netta discesa la Lira con la brillantissima Vega (α Lir, circa 67°, M=0), stella di riferimento per le magnitudini, anche se in realtà è una doppia variabile pulsante, e a completare il triangolo estivo, subito sotto la Freccia e il Delfino, nella costellazione dell’Aquila , troveremo la celebre e luminosissima, doppia variabile pulsante bianca Altair (α Aql, circa 53°, M=0,77) e la più alta, ma in discesa, all’estremità della “ala” destra del rapace astrale, Okab Borealis (ε Aql, circa 54°, M=4). Completano l’orizzonte SW, in discesa, la costellazione australe dello Scudo con la sua stella più brillante, Alfa Scuti (α Sct, circa 30°, M=3,85), e appena sotto,le stelle della estiva Sagittario con la più alta, il sistema spettroscopico binario υ Sgr (circa 27°, M=4,50), e con la sua splendida doppia blu Nunki (α Sgr, circa 15°, M=2,05) è una costellazione molto bassa, perchè in fondo il sagittario è una costellazione australe, con la peculiarità di contenere il centro della nostra Galassia, ovvero il buco nero Sgr A* (circa 7°), situato leggermente più in basso dalla stella 2 Sgr (circa 8°, M=4,5), che è una variabile pulsante formata da almeno da otto stelle destinate ad essere fagocitate dal buco nero galattico, e infine le stelle più alte della costellazione australe Corona Australis, come Meridiana (α Cra, circa 5°, M=4,10), una stella bianca di sequenza principale.
Passiamo dunque all’orizzonte W, dove scorgeremo le costellazioni primaverili ed estive che si apprestano a tramontare. A cominciare dall’alto, sotto la Lira, in discesa troveremo la costellazione di Ercole con la sua peculiare sagoma, con la più alta, la doppia variabile pulsante ι Erc (circa 60°, M=3,80), e sul lato basso, la più brillante gigante gialla Kornephoros(β Erc, circa 35°, M=2,75). Invece, sul lato SW a ovest di Ercole, si scorgerà, in discesa, la magnifica, ma debole, costellazione primaverile della Corona Boreale con la sua Alphecca (α Crb, circa 29°, M=0,15), e,in ordine di altezza, proprio sotto Ercole transiterà l’inconfondibile sagoma dell’estiva Ofiuco, in discesa, detta anche “la tredicesima costellazione dello zodiaco” giacchè “giace” sull’eclittica fra lo Scorpione e il Sagittario con la sua stella più brillante, la doppia Ras Al Hague (α Oph, circa 40°, M=2,05). Questa costellazione, oltre che frapporsi fra le due succitate costellazioni zodiacali, “divide” in due parti la costellazione estiva del Serpente, in netta discesa, con la sua prima porzione a NW, con la più alta, la bellissima gialla ma debole Gudja (ϰ Ser, circa 26°, M=4,05), il “vertice della testa” del “rettile astrale”, mentre a metà del mezzo “corpo della serpe” ci sarà la stella più brillante della costellazione, Unuk hal hay (α Ser, circa 17°, M=1,17), mentre l’altra porzione della costellazione, la cd. “coda” del rettile celeste, si scorgerà a SE, formata da stelle più fioche, laddove la più brillante è Alava (η Ser, circa 34°, M=3,20).
All’antimeridiano, o orizzonte Nord, sul lato NW, troveremo, in netta discesa, la testa della circumpolare, debole ma estesa costellazione del Drago, con le più alte, e la splendida doppia arancione Eltanin (γ Dra, circa 63°, M=2,20)e la supergigante gialla Rastaban (β Dra, circa 59°, M=2,35) , mentre la stella alfa, nonostante il nome non la più brillante ma la più famosa in quanto circa 3 millenni fa fu la stella polare, è la doppia blu Thuban (α Dra, circa 36°, M=3,65).
Spostandoci un pò più a Ovest, quindi sull’orizzonte NW, sotto Ercole e il Drago si scorgerà, in discesa, la luminosa costellazione primaverile del Boote (a volte nota come Bifolco), con la sua inconfondibile e brillantissima arancione Arturo (α Boo, circa 10°, M=0,15), mentre la più alta sarà Nekkar (β Boo, circa 31°, M=3,15). A completare l’orizzonte NW un’altra costellazione primaverile in discesa, la Chioma di Berenice con la sola stella visibile Beta Comae Berenices (β Com, circa 6°, M=2,35).
Circondata dal Drago un pò più verso est troveremo l’Orsa Minore con Polaris (α Umi, circa 45°, M=1,96) a mezzocielo, mentre poco più in basso vedremo la doppia rossa Kochab (β Umi, circa 44°, M=2.05). Sotto il Drago troveremo l’estesa e grande costellazione circumpolare dell’Orsa Maggiore, con Alkaid (η Ursae majoris, circa 26°, M=1.85) e poco distante ma la più alta, la magnifica doppia Mizar (ζ Ursae Majoris, circa 27°, M=2,20), top target per gli astrofili a tutte le ore, mentre notevolmente più bassa, leggermente verso Nord, ci sarà la doppia brillante e inconfondibile Dubhe (α Uma, circa 21°, M=2) e Taiyangshou (χ Uma, circa 12°, M=3,65), mentre le stelle più basse (Talita, Alkaphrah) sono bassissime e arrivano alpiù all’altitudine 3°.
Sull’orizzonte NE, a cominciare dall’alto, troveremo in risalita l’inconfondibile sagoma a “casetta” di Cefeo con la subgigante bianca Alderamin(α Cep, circa 69°, M=2.45), e a est di questa, la debole e bassa Lucertola completa l’orizzonte NE con la circumpolare α Lac (circa 64°, M=3.75). Sotto Cefeo, si scorgerà un’altra circumpolare: troveremo in risalita la bellissima, brillante e inconfondibile, per la sua perfetta forma a W, costellazione circumpolare di Cassiopea con la multipla variabile Shedar (α Cas, circa 46°, M=2.20) e la più alta Caph (β Cas, circa 51°, M=2.25). Sotto di questa scorgeremo la debole e circumpolare Camelopardis, con la più brillante α Cam (circa 27°, M=4,25).
Sull’orizzonte NE, a cominciare dall’alto, troveremo in risalita l’inconfondibile sagoma a “casetta” di Cefeo con la subgigante bianca Alderamin(α Cep, circa 71°, M=2.45), e a est di questa, la debole, ma in risalita, Lucertola completa l’orizzonte NE con la circumpolare α Lac (circa 70°, M=3.75). Sotto Cefeo, si scorgerà un’altra circumpolare: troveremo in risalita la bellissima, brillante e inconfondibile, per la sua perfetta forma a W, costellazione circumpolare di Cassiopea con la multipla variabile Shedar (α Cas, circa 51°, M=2.20) e la più alta Caph (β Cas, circa 55°, M=2.25). Sotto di questa scorgeremo, anche essa in risalita, la debole e circumpolare Camelopardis , con la più brillante α Cam (circa 29°, M=4,25).
A completare il basso orizzonte Nord, nell’ordine, da N verso E, si scorgerà prima, a ovest dell’Orsa Maggiore , in discesa la debole costellazione dei Canes Venatici (Cani da Caccia), con Chara (β Cvn, circa 11°, M=4,20) e la più brillante e famosa Cor Caroli (α2 Cnc, circa 12°, M=2,85), mentre a est dell’Orsa Maggiore, precisamente all’antimeridiano, troviamo in leggera risalita ancora la Lince, dove saranno visibili solo alcune stelle, ovvero, dal basso verso l’alto rispettivamente, la stella di sequenza principale 21 Lyncis (21 Lyn, circa 5°, M=4,60), 15 Lyncis (15 Lyn, circa 15°, M=4,35) e 2 Lyncis (2 Lyn, circa 18°, M=4,40), poi, procedendo verso E, fanno capolino, in risalita, le prime stelle della brillantissima Auriga con una stella circumpolare (che non tramonta mai), la brillantissima quadrupla e vicina (43 al) Capella (α Aur, circa 11°, Mmedia=0,05) mentre la binaria ad eclisse, anch’essa circumpolare, Melkalinian(β Aur, circa 6°, Mmedia=1,99) è poco più bassa.
Infine, sull’orizzonte Est si affacciano le costellazioni che ci faranno compagnia nei prossimi mesi, sia autunnali che invernali. Cominciando dall’alto, sotto la “coda” del Cigno troveremo, in rapida risalita, la regina delle costellazoni autunnali; si tratta di Pegaso con la sua gigante rossa Scheat (β Peg, circa 56°, M=2,40) e la brillante gigante blu Markab (α Peg, circa 47°, Mmedia=2,45), e poco sulla sinistra, verso l’orizzonte NE, un’importante costellazione autunnale: si tratta di Perseo, con la sua brillante Mirfalk (α Per, circa 26°, M=1,75) in risalita, e subito ad est di questa, troveremo Andromeda con la brillante Alpherats o Sirrah (α And, circa 45°, M=2,05) condivisa con Pegaso, detta anche δ Peg, e l’affascinante Galassia di Andromeda (M31, circa 46°, M=3,4), finalmente visibile, anche ad occhio nudo, in tutta la sua bellezza, nonostante la notevole distanza (2.5 Mal) da noi. Per individuarla, si segue uno dei bracci di andromeda, il più ad ovest, in direzione NW a partire dalla gigante rossa Mirach (β And, circa 38°, M=2,05), proseguendo per la bianca Mu Andromedae (μ And, circa 42°, M=3,85) e la binaria spettroscopica Ni Andromedae (ν And, circa 44°, M=4,50), dove nelle sue vicinanze si scorge la galassia.
Secondo la leggenda, Andromeda era figlia del Re d’Etiopia Cefeo e della Nereide (ninfa marina) Cassiopea. Ella si riteneva la più bella fra le Nereidi, e per questo le due sorelle si rivolsero a Poseidone per punirla della sua superbia, talchè il dio del mare mandò sulle coste dell’Egitto il tremendo mostro Cetus, che devastava le coste e uccideva i pescatori. Cefeo stesso chiese all’oracolo di Ammone come scongiurare una tale tragedia, e questi sentenziò che per placare l’ira del signore dei mari doveva sacrificare la figlia Andromeda al mostro, incantenandola nuda a una rupe. Di lì passò l’eroe Perseo, in sella al suo cavallo alato Pegaso, il quale, dopo aver ucciso la Medusa (un mostro che aveva serpenti come capelli e che pietrificava con lo sguardo chiunque osasse vedere il suo viso), si innamorò di Andromeda, e la salvò da morte sicura mostrando al mostro Cetus la testa della Medusa, pietrificandolo all’istante. Perseo ruppe le catene, e Andromeda dunque con una mano si aggrappò alla sella di Pegaso (la mano era la stella Alpherats, condivisa con Pegaso) e fuggì con il suo eroe. La dea Atena, incantata dall’episodio, dopo la loro morte garantì ai due sposi eternità, innalzandoli in cielo, e con essi anche Pegaso, Cefeo, Cassiopea e il mostro Cetus, sempre posto al disotto dell’eroe. Essa immortalò la scena di quando Andromeda si aggrappò alla sella di Pegaso e fuggì con Perseo, con Cefeo e Cassiopea che guardavano attoniti la scena poco distanti.
Continuando sull’orizzonte est, fra Perseo e Andromeda troveremo altre due costellazioni autunnali: l’inconfondibile Triangolo con la sua subgigante bianca variabile rotante Mothallah (α Tri, circa 28°, M=3,40), subito sotto l’Ariete con la sua gigante arancione Hamal (α Ari, circa 21°, M=2,05), e sull’orizzonte est, a oriente dell’ariete troveremo un’altra costellazione zodiacale: i Pesci con la gigante gialla Gamma Piscium (γ Psc, circa 35°, M=3,70). Completano l’orizzonte est le prime stelle di Cetus, interrotte dai Pesci, delle quali la più alta fra quelle visibili é Shemali (ι Cet, circa 16°, M=3,55), mentre la più brillante è Dhipda (β Cet, circa 6°, M=2,00). Infine, molto bassa e a sinistra di Cetus, sul basso orizzonte NE, comincia a sorgere una importante costellazione invernale: si tratta del Toro, della quale, per ora, sono visibili il solo ammasso stellare aperto delle splendide e spettacolari Pleiadi (M44, circa 5°, M(Alcione)=2,85).
Come sciami meteorici, oltre al solito Antihelion (ZHR=4, AR=15°) in Pesci, troviamo molto più basse, fra le stelle occidentali del Cetus, lo sciame delle Tauridi meridionali (ZHR=5-10, AR=1°).
Programma
20:45 – 21:15
Osservazione stellare (Albireo, etc..) o della Luna
21:15 – 21:45
Osservazione di Saturno

















