Si chiamano dimetil solfuro e dimetil disolfuro. Sono due molecole organiche, nonché potenziali biofirme. Un team di scienziati guidati dall’Università di Cambridge le ha individuate, in quantità molto superiori a quelle presenti sulla Terra, nell’atmosfera dell’esopianeta K2-18b. Sebbene si tratti di promettenti impronte di processi biologici al di fuori del Sistema solare, gli scienziati sono …
Categoria: Esobiologia
Apr 18 2025
Una doppietta di biofirme su K2-18b
- Archiviato sotto Astrochimica, Astronautica, Atmosfere di esopianeti, Divulgazione, Esobiologia, JWST, Nettuniani caldi, Pianeti extrasolari, Telescopi spaziali, Vita su esopianeti
- 00006%, 124 anni luce, 9 M⊕ 2.6 D⊕, Anidride Carbonica su esopianeti, assorbimento di alcune lunghezze d'onda, atmosfera ricca di idrogeno, bande di assorbimento, Batteri, biofirme, biofirme con quantità molto superiori a quelle presenti sulla Terra, C₂H₆S (CH₃–S–CH₃), cautela sulle traccie biologiche, CH₃–S–S–CH₃, composizione chimica delle atmosfere planetarie, dieci parti per milione in volume, dimetil disolfuro, dimetil solfuro, Falsi positivi, fitoplancton marino, frazione della luce stellare attraversa l’atmosfera del pianeta, intervallo di confidenza a 1 sigma, James Webb Space Telescope, JWST, K2-18b, Leone, livello di significatività dei risultati 3sigma, luce della stella mentre il pianeta transita davanti al suo disco, mediana, medio infrarosso, Metano su esopianeti, Metodo dei transiti, migliaia di volte superiori rispetto a quelle presenti sulla Terra, nana rossa K2-18, Nikku Madhusudhan, oceano globale, p<0, p=0.3% di dati casuali, pianeta hycean, pianeta oceano, processi chimici non biologici che producono metilsolfuro e dimetilsolfuro, salsedine, sano scetticismo, soglia dei cinque sigma per una validità apprezzabile, spettri di luce del pianeta, spettro di trasmissione dell’esopianeta K2-18 b, strumento Miri di Jwst, The Astrophysical Journal Letters, tioteri, ulteriore campagna osservativa con il Jwst della durata compresa tra 16 e 24 ore, università di Cambridge, universo vivente, Zona abitabile
Apr 17 2025
Titano, una luna in fermento?
- Archiviato sotto Divulgazione, Esobiologia, Planetologia, Saturno, Titano, Vita su Titano
Un nuovo studio guidato dall’Università dell’Arizona suggerisce che l’oceano sotterraneo di Titano potrebbe sostenere la vita microbica grazie alla fermentazione della glicina. La biomassa presente sarebbe tuttavia estremamente ridotta: meno di una cellula per chilogrammo d’acqua. Tutti i dettagli su The Planetary Science Journal Giuseppe Fiasconaro Titano – la più grande delle 274 lune di …
- analisi dei fattori fisico-chimici che influenzano l’abitabilità, analisi quantitativa delle biomasse, Antonin Affholder, biomassa complessiva pari a pochi chilogrammi, centomila miliardi a cento milioni di miliardi di cellule, composizione degli oceani sotterranei, condizioni geochimiche interne di Titano, da 7.5 chilogrammi a 7.5 tonnellate all’anno, dissoluzione di materia organica proveniente dal nucleo, esame delle vie metaboliche, fermentazione della glicina, Glicin, Glicina proveniente da impatti di corpi minori, glicina relativamente abbondante nei materiali primordiali del Sistema solare, glicina su Titano, meno di una cellula per chilogrammo d’acqua, metabolismo dei microbi psicrofili e barofili, metabolismo tramite fermentazione, modellazione bioenergetica, Molecole organiche complesse in oceani extraterrestri, oceani di Titano, oceano d’acqua salata dentro Titano, pozze di fusione di acqua liquida da impatto, The Planetary Science Journal, Titano, una cellula per chilogrammo d’acqua, Università dell’Arizona, Vita su Titano
Feb 19 2025
Siamo soli nell’universo? Forse no
- Archiviato sotto Divulgazione, Esobiologia, Molecole prebiotiche, Planetologia, Saturno, Titano, vita intelligente, Vita nella via lattea, Vita sulla Terra
La presenza di forme di vita intelligenti nell’universo potrebbe essere meno improbabile di quel che si pensa. Lo suggerisce un articolo pubblicato su Science Advances. Lo studio propone un nuovo modello per spiegare l’evoluzione della vita complessa, alternativo alla teoria dei “passaggi difficili” di Brandon Carter, secondo cui l’umanità potrebbe essere il risultato di un …
- A reassessment of the “hard-steps” model for the evolution of intelligent life, Brandon Carter, cambiamenti nella disponibilità di nutrienti, civiltà intelligenti rare, coevoluzione geologica e biologica, comparsa dell’uomo sulla Terra, Dan Mills, durata media della fase di sequenza principale delle stelle, durata stimata della vita del Sole nella sua fase di sequenza principale, evoluzione degli esseri umani casuale, evoluzione degli eucarioti, evoluzione della vita complessa, finestra di abitabilità della Terra, finestre di abitabilità terrestri, forme di intelligenti analoghe oltre la Terra improbabili, fotosintesi, geobiologia storica, hard steps model, Inaf, innovazioni evolutive limitate a finestre temporali, interazione tra la vita e il suo ambiente, Jason Wright, livelli di salinità degli oceani, Ludwig-Maximilians-Universität, MEDIA INAF, Origine della vita, origine evolutiva improbabile, Penn State University, quantità di ossigeno nell’atmosfera, ritmo generale dell’evoluzione della vita stabilito da processi ambientali, scala temporale geologica, Science Advances., T(evol)>V(sole), t(evol)<V(sole), T(evol)=V(sole), temperatura della superficie del mare, tempi evolutivi
Lug 13 2022
Webb, cinque meraviglie dell’universo che verra
- Archiviato sotto Ammassi di galassie, Ammassi stellari primordiali, Astrochimica, Astrofisica extragalattica, Astronautica, Cosmologia, Esobiologia, Fisica stellare, JWST, Lenti gravitazionali, Nebulose, Origine dell'Universo, Scontri fra galassie, Telescopi spaziali
Nebulosa della Carena, nebulosa planetaria Ngc 3132, spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b, il Quintetto di Stephan e un ammasso di galassie che, agendo da lente gravitazionale, spinge lo sguardo del telescopio a oltre 13 miliardi di anni luce. Sono le prime immagini full-color prodotte da Jwst, svelate oggi dalla Nasa. Marco Tavani (presidente Inaf): «La nostra comunità è orgogliosa di essere parte attiva in questa straordinaria missione»
- 1150 anni luce, 13 miliardi di anni luce, 1500 ore di tempo osservativo, 7600 anni luce, Adriano Fontana, Ammassi di galassie, ammasso di galassie, Anello del sud, ASI, atmosfera del pianeta extrasolare Wasp-96b, come si formano le galassie più massicce dell’universo, diametro di quasi mezzo anno luce, duemila anni luce dalla Terra, ESA, Galassie, Hubble, il Quintetto di Stephan, il ruolo dei buchi neri supermassicci nell’evoluzione galattica, Inaf, Italia è presente in oltre 40 programmi scientifici, Joe Biden, JWST, l’origine dei potenti getti di materia durante la formazione stellare, Lente gravitazionale, livello di dettaglio mai visto prima, Marco Tavani, massa pari alla metà di quella di Giove, MEDIA INAF, Miri, Nane brune, NASA/HST, nascita di stelle in ambienti estremi, Nebulosa della Carena, Nebulosa della Carena Spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b Nebulosa planetaria Ngc 3132 Quintetto di Stephan Smacs 0723, Nebulosa planetaria, nebulosa planetaria Ngc 3132, Nebulose, nel suo cielo c’è vapor d’acqua, Ngc 3132, NirCam, nuvola di gas in espansione che circonda una stella morente, orbita attorno alla sua stella ogni 3.4 giorni, prima elusiva generazione di stelle del cosmo, Prime immagini di JWST, primo gruppo compatto di galassie mai scoperto, Quintetto di Stephan, Smacs 0723, spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b, telescopio spaziale James Webb, via alla missione scientifica
Giu 09 2022
Vita microbica su Marte? Basta un po’ di cellulosa
- Archiviato sotto Esobiologia, Esplorazioni su Marte, Marte, Planetologia, Vita su Marte
Uno studio condotto su colture di kombucha ha dimostrato che una specie batterica che produce cellulosa è riuscita a sopravvivere a condizioni ambientali tipiche di Marte, a prova del fatto che la cellulosa potrebbe essere un biomarcatore per la vita extraterrestre e film a base di cellulosa potrebbero essere un buon biomateriale per proteggere la vita
- Ana Paula Trovatti Uetanabaro, Anne Cybelle Pinto Gomide, architettura genomica del kombucha, Aristóteles Góes-Neto, Arun Kumar Jaiswal, batteri che producono cellulosa potrebbero sopravvivere su Marte, batteri produttori di cellulosa del genere Komagataeibacter sono sopravvissuti, Batteri su Marte, Bertram Brenig, Biology and Mars Experiment, Biomex, Brasile, Bruno Silva Andrade, cambiamenti nella resistenza agli antibiotici, campioni sono stati riattivati sulla Terra e coltivati per altri due anni e mezzo., capacità di sopravvivenza in condizioni extraterrestri, Cellulosa, Cellulosa biomarcatore per la vita extraterrestre, cellulosa microbica, coltura simbiotica di batteri e lieviti, Daniel Santana de Carvalho, Eduardo Almeida Costa, ESA, Expose-R2, film di cellulosa biomateriali protettori della vita, Flávia Figueira Aburjaile, Frontiers in Microbiology, fungo del tè, India, Iryna Orlovska, ISS, Istituto di Medicina Veterinaria, Jean-Pierre P. de Vera, kombucha, l’ambiente marziano simulato ha interrotto drasticamente l’ecologia microbica delle colture di kombucha, Marte, Maura Sandri, MEDIA INAF, membrane o film a base di cellulosa potrebbero essere un buon biomateriale per proteggere la vita, Natalia O. Kozyrovska, Oleg Reva, Olga Kukharenko, Olga Podolich, Pablo Ivan P. Ramos, Piattaforma esterna a ISS che simula ambienti marziani, robustezza della cellulosa come biomarcatore, Rodrigo Bentes Kato, Rodrigo Dias De Oliveira Carvalho, Rodrigo Profeta, Sandeep Tiwar, Scoby, sequenziamento e dell’analisi bioinformatica dei metagenomi delle colture, sopravvivenza delle colture di kombucha su ambienti marziani, specie batterica che produce cellulosa, specie batterica sopravvissuta dal kombucha in ambienti marziani, Stazione Spaziale Internazionale, struttura a base di cellulosa per resistere alle alte temperature e alle radiazioni., Sud Africa, sviluppo di nuovi sistemi di somministrazione di farmaci, The Space-Exposed Kombucha Microbial Community Member Komagataeibacter oboediens Showed Only Minor Changes in Its Genome After Reactivation on Earth, Ucraina, un anno e mezzo in condizioni marziane simulate al di fuori della Iss, Università di Göttingen, Vasco Ariston De Carvalho Azevedo, vita microbica su Marte, Vita su Marte
Apr 28 2021
A caccia di emissioni radio da Proxima Centauri
- Archiviato sotto Aurore extrasolari, Esobiologia, Fisica stellare, Nane rosse, Pianeti abitabili, Pianeti extrasolari, Superterre, Vita su Proxima b
La recente campagna osservativa di Proxima Centauri, portata avanti dall’Istituto di astrofisica dell’Andalusia con la partecipazione dell’Inaf, apre una nuova strada per la caratterizzazione degli esopianeti e la ricerca delle condizioni per la vita extraterrestre. Dopo 17 giorni di osservazioni, i ricercatori hanno scoperto emissione aurorale radio dal sistema. I flussi radio osservati sono consistenti …
- ’interazione magnetica tra Giove e Io, Antonio Alberdi, Astronomy & Astrophysics, Attività magnetica di Proxima b, Aurore su Proxima b, Australia Telescope Compact Array (Atca), Brillamenti di Proxima incompatibili con la presenza di vita, campagna osservativa di Proxima Centauri, Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo, Corrado Trigilio, Cristina Rodríguez-López, CSIC, CSIRO, effetto faro della radiazione MASER, Eloy Rodríguez, Emissione aurorale radio da proxima, Emissione di maser di ciclotrone, emissione radio arriva al massimo livello due volte per ogni periodo orbitale, emissione radio aurorale, emissione radio aurorale in tutti i sistemi planetari entro i 10 parsec dalla Terra, emissioni radio simili alle aurore boreali, Eventuale magnetosfera di proxima b, gli esopianeti interagiscono con il campo magnetico della loro stella, Grazia Umana, Guillem Anglada, Guillem Anglada-Escudé, IAA-CSIC, INAF-OACt, indicazioni sulla presenza di eventuali campi magnetici planetari, Istituto di astrofisica dell’Andalusia, James Chibueze, José Francisco Gómez, José Luis Gómez, José Luis Ortiz, M. Perez-Torres, María José López-González, maser di ciclotrone, Mayra Osorio, MEDIA INAF, MeerKat, Miguel Pérez-Torres, Monitoring the radio emission of Proxima Centauri, Nicolás Morales, Paolo Leto, Paul Wild Observatory, Pedro J. Amado, prima volta che il fenomeno è osservato in un sistema in cui è confermata la presenza di un pianeta ed è correlato con la sua posizione nell’orbita, Proxima b, Proxima b in fascia di abitabilità, Proxima b viene osservato in quadratura dalla Terra, Proxima centauri, Proxima centauri b, radiazione maser polarizzata circolarmente, ricerca delle condizioni per la vita extraterrestre, rivoluzione completa attorno alla sua stella una volta ogni 11.2 giorni, Ska, specchi magnetici, Square Kilometre Array, sviluppo di vita extraterrestre, Zaira Berdiñas
Apr 21 2021
Estesa al 2025 la missione della Nasa Juno
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Europa, Ganimede, Giove, Io, Juno, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su Europa, Vita su Ganimede
La sonda ci farà scoprire ulteriori segreti di Giove per altri cinque anni, grazie anche ai contributi italiani di Jiram, capace di raccogliere sia immagini che spettrogrammi, e KaT, che permette la misura della gravità del pianeta tramite l’effetto Doppler di un segnale a microonde Lavorerà per altri quattro anni e nove mesi, oltre la …
- 40 orbite Gioviane da percorrere, Alessandro Mura, Anelli di Giove, Angioletta Coradini, ASI, Camera NIR, Campo magnetico di Giove, Catia Benedetto, CChristina Plainaki, Europa, Flyby di Europa, Flyby di Ganimede, Flyby di Io, formazione ed evoluzione di Giove, Ganimede, Giuseppe Sindoni, JIRAM progettato per studiare atmosfera e aurore gioviane, JIRAM riprenderà le lune galileane, JIRAM-JUNO, Jovian Infrared Auroral Mapper, JUICE, Juno alimentata con pannelli solari, Juno arrivato nel 2016, Juno fino al 2025, Juno prorogta al 2025, Juno schianterà su Giove a fine missione per non contaminare le lune galileane, KaT, Leonardo-Finmeccanica, Luciano Iess, Magnetosfera di Giove, MEDIA INAF, Missione Juno, Misura delle maree Gioviane sulle lune galileane, misura estremamente accurata delle accelerazioni che Juno subisce passando a distanza ravvicinata da Giove, Misura gravità di Giove tramite KaT, Misure di gravità per scoprire la struttura interna di Giove, orbita polare di Giove, Osservazioni del sistema Gioviano, Polo nord di Giove, ricerca delle origini del Sistema solare, Scott Bolton, Struttura interna di Giove, Strutture cicloniche regolari su Giove, Thales Alenia Space, Università La Sapienza di Roma
Feb 20 2021
Trentotto provette per portarci a casa Marte
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Esplorazioni su Marte, Mars 2020, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su Marte
I 38 tubi di campionamento nel ventre di Perseverance sono meraviglie dell’ingegneria. Il loro obiettivo è quello di ospitare i preziosi campioni che il rover raccoglierà durante la sua missione e di proteggerli dalle avversità sulla superficie di Marte, dove verranno lasciati in attesa che la futura missione del programma Mars Sample Return li raccolga …
- 111 Gm da Marte, 3 parti robotiche del SCS, 359 Gm dalla Terra, 38 provette lasciate su Marte per 10 anni, 38 provette per contenere campioni, 38 provette porta campioni, 43 speciali provette dentro Perseverance, 5 provette cattura contaminanti, Apollo 11, astrobiologia, braccio di 2 m con trapano raccogli campioni, braccio trex trasportatore provette piene sul sito di rilascio, carousel trasferitore campioni nelle provette e nel rover, cratere Jezero, Mars 2020, Mars Ascent Vehicle MSR, Mars Sample Return, MAV/MSR prorterà i campioni all'orbiter, MEDIA INAF, MSR, Orbiter/MSR riporterà i campioni sulla Terra, Perseverance, Perseverance lanciato il 30 luglio 2020 e raggiungerà Marte il 18 febbraio 2021, Primi campioni della storia raccolti su un altro pianeta, provette di campionamento lasciate 10 anni su Marte, provette di Ti di 57g protette da radiazioni solari, provette resistenti all'ambiente marziano per 10 anni e al viaggio di ritorno sulla Terra, regolite, Sample Caching System, Sample Fetch Rover MSR, segni di vita microbica su Marte, SFR/MSR recupererà le provette su Marte, sistema anti contaminazione terrestre, sito in cui le provette verranno conservate, tubi di campionamento, tubi di campionamento leggeri
Feb 05 2021
Variegato menù metabolico per la vita su Encelado
- Archiviato sotto Altro..., Astrochimica, Astronautica, Cassini, Encelado, Esobiologia, Esogeologia, Passati, Planetologia, Saturno, Spacecraft, Vita su Encelado
Utilizzando i dati della sonda Cassini della missione Cassini-Huygens, gli scienziati del Southwest Research Institute hanno modellato i processi chimici sotterranei della luna di Saturno Encelado. Gli studi indicano la possibilità che un menù metabolico vario possa supportare la vita di una comunità microbica potenzialmente diversificata nell’oceano di acqua liquida sotto la superficie ghiacciata della …
- 4H2+CO2=CH4+2H2O, Attivitá idrotermale su Encelado, Ben Teolis, capacità di sostenere il metabolismo di una cellula vivente in un volume di un centimetro cubo all’interno dell’oceano di Encelado, Cassini, Cassini-Huygens, Christine Ray, Christopher Glein, Christopher R. Glein, comunità microbica potenziale su Encelado, confronto tra le stime dell’energia libera con quelle degli ecosistemi sulla Terra, creazione di un potenziale gradiente di energia, criovulcanesimo su Encelado, Encelado, Eruzione di grani di ghiaccio e vapore acqueo, Frank Postberg, geochimica abiotica nell’oceano e nel nucleo roccioso, gli organismi aerobici consumano l’energia della materia organica come glucosio e ossigeno per creare anidride carbonica e acqua, Gli organismi anaerobici possono metabolizzare idrogeno per creare metano, Gran Finale, Hunter Waite, i composti riducenti sono presenti e convertono l’O2 e l’H2O2 a ione solfato e idrossidi ferrici, Icarus, idrogeno è una fonte di energia chimica che supporta i microbi anaerobici che vivono negli oceani della Terra vicino alle bocche idrotermali, idrogeno molecolare (H2) nel pennacchio, Idrogeno molecolare su Encelado, il metabolismo aerobico potrebbe sostentare fino a circa una cellula per centimetro cubo entro una profondità di 20 m dell’oceano di Encelado, J. Hunter Waite, Jonathan Lunine, Julie Huber, l metabolismo anaerobico potrebbe sostenere fino a circa una cellula ogni due centimetri cubi, la metanogenesi è l’unico metabolismo che dia valori di densità cellulare vicini a quelli riportati negli oceani terrestri e nei laghi subglaciali antartici a profondità analoghe, la metanogenesi potrebbe supportare fino a 6oo cellule per centimetro cubo, la produzione di molecole ossidanti e la chimica dell’ossidazione potrebbero contribuire a sostenere la vita e una comunità microbica metabolicamente diversificata su Encelado, le molecole riducenti non sono presenti in quantità apprezzabili e l’ossigeno molecolare e il perossido di idrogeno si accumulano nel tempo, le reazioni chimiche aerobiche e anaerobiche potrebbero soddisfare la soglia minima di energia libera richiesta dalla vita, limiti massimi di concentrazioni di ossidanti e dell’energia chimica, MEDIA INAF, metabolico per la vita su Encelado, metanogenesi, Missione Cassini-Huygens, modellazione chimica, modelli geochimici che simulano altri potenziali processi metabolici, NASA/ESA/ASI, natura di composti organici complessi presenti nelle profondità di Encelado, nell’oceano di Encelado c’è energia libera disponibile, Nell'oceano interno a encelado ci sono prove su uno squilibrio nelle razioni redox, oceano di acqua liquida sotto Encelado, ossidanti prodotti nello strato di ghiaccio superficiale, Oxidation processes diversify the metabolic menu on Enceladus, Pennacchi di Encelado, potenziali fonti di energia prodotte dall’attività idrotermale di Encelado, qual è la natura delle sostanze organiche complesse che escono dall’oceano?, radiazioni ionizzanti provenienti dallo spazio possano creare agenti ossidanti come l’ossigeno molecolare (O2) e il perossido d’idrogeno (H2O2), reazioni di ossido riduzione in grado di sostenere la vita su Encelado, reazioni redox, reazioni redox di base per fotosintesi e respirazione, riducenti prodotti dall’attività idrotermale nel cuore roccioso di Encelado, Sottosuolo di Encelado, Southwest Research Institute, Southwest Research Institute (San Antonio TX Usa), squilibri chimici che potrebbero supportare eventuali processi metabolici, tiger strips su Encelado, Tori Hoehler, Tracce di vita extraterrestre su Encelado, Un futuro veicolo spaziale potrebbe sorvolare i pennacchi di Encelado per verificare le previsioni sull’abbondanza di composti ossidati nell’oceano, variazione dell’energia libera di Gibbs (∆G), Vita come squilibrio tra composti ossidati e ridotti
Feb 02 2021
Hayabusa-2, la “bisaccia” è piena
- Archiviato sotto (162173) Ryugu, Asteroidi, Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Esobiologia, Evoluzione planetaria, Hayabusa2, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su asteroidi
La Jaxa conferma l’avvenuta raccolta dei campioni e fa sapere che il gas presente nella capsula di rientro è esso stesso prodotto dal materiale collezionato sull’asteroide Ryugu: il primo campione allo stato gassoso proveniente dallo spazio profondo mai portato sulla Terra. Ne parliamo con Ernesto Palomba, ricercatore all’Inaf Iaps di Roma e membro del team …
- (162173) Ryugu, analisi del gas raccolto nella capsula, campioni di due zone diverse dell’asteroide, Campioni di Ryugu, capsula della missione Hayabusa-2, composizione molecolare e isotopica del gas raccolto, curation and initial analysis team, Ernesto Palomba, Extraterrestrial Sample Curation Center, gas presente nella capsula di rientro, gas prodotto dai campioni di Ryugu, granelli di qualche millimetro di diametro, grani neri che pensiamo siano di Ryugu, Hayabusa 2, Hayabusa2@Jaxa, il gas proviene dal degassamento di composti semi-volatili presenti su Ryugu, INAF – IAPS, JAXA, materiale raccolto nel primo touchdown ce n’è veramente tanto forse addirittura cento volte di più di quanto ci aspettavamo, nella camera portacampioni A ci sono molte particelle, presenza della polvere dell’asteroide Ryugu nella capsula lanciata a terra da Hayabusa-2, primo campione allo stato gassoso proveniente dallo spazio profondo, primo campione allo stato gassoso proveniente dallo spazio profondo mai riportato a terra nella Storia, Quick Look Facility di Woomera, Ryugu, Sagamihara Campus Research Laboratory Building, sample catcher suddiviso in tre camerette, sample container, si è deciso di non procedere con il terzo touchdown
Gen 30 2021
Fosfina e Venere: non è ancora detta l’ultima parola
- Archiviato sotto Esobiologia, Planetologia, Venere, Vita su Venere
Prosegue, a colpi di paper, il dibattito sulla presenza o meno della fosfina – rara molecola che sulla Terra viene prodotta da fenomeni industriali ma anche da alcuni batteri – nelle nubi della nostra vicina planetaria, Venere. Diversi team scientifici hanno contestato alcune delle procedure usate, mettendo in dubbio la solidità del risultato e riscontrando …
- 5 sigma, A. P. S. Hygate, Akatsuki, alcuni tipi di batteri che prosperano in ambienti privi di ossigeno, Alessandra Migliorini, Alexander Thelen, ALMA, ample return atmosferico da Venere, anche se l’assenza di alcuni segnali nei dati tenderebbe a escludere questa seconda ipotesi, anche se si trattasse solo di tracce della molecola queste avrebbero un’importanza fondamentale, Anita M. S. Richards, Anita Richards, Ann Vandaele, Annabel Cartwright, Arielle Moullet, arXiv, Astronomy & Astrophysics, Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, Avi Mandell, Bryan Butler, circa 1–4 parti per miliardo, Clara Sousa-Silva, Colin Wilson, Conor Nixon, costituzione geologica del suolo di Venere è ancora un po’ incerta, David L. Clements, discesa su Venere nel 1978, e-analysis of Phosphine in Venus’ Clouds, E’lisa Lee, Edward Molter, effetto sistematico causato da un errore nel fit, Emily Drabek-Maunder, F. F. S. van der Tak, Fosfina su Venere, Geronimo Villanueva, Giada Arney, Giuliano Liuzzi, Giuseppe Piccioni, Helen J. Fraser, I. A. G. Snellen, Iain Coulson, identificare modelli che ne possano spiegare la formazione in un’atmosfera con poco idrogeno, il punto fondamentale resta la conferma dell’osservazione, Imke de Pater, in abbondanze compatibili con quelle ricavate inizialmente dai dati di Alma e Jcmt., in orbita intorno a Venere c’è solo la missione Akatsuki, Ingo Mueller-Wodarg, Is Phosphine in the Mass Spectra from Venus’ Clouds?, James Clerk Maxwell Telescope, Jamie A. Cordova Jr, Jane Greaves, Jane S. Greaves, Janusz J. Petkowski, JAXA, Jim Hoge, Katherine de Kleer, L. Guzman-Ramirez, La presenza della fosfina è nota nei giganti gassosi del Sistema solare, la presenza di fosfina su Venere è un’ipotesi a priori che è stata testata applicando una serie di criteri ai dati, Large Probe Neutral Mass Spectrometer (Lnms), livello di significatività di soli 2.5 sigma, livello di significatività molto più basso, M. A. Thompson, M. J. Way, M. R. Hogerheijde, Malcolm J. Currie, Manuela Lippi, Mark Gurwell, Mark Thompson, Martin Cordiner, Matters Arising, MEDIA INAF., Metano su Marte, mini-nettuni, missione che combini osservazioni dell’atmosfera e del suolo, missione spaziale?, molto difficile fare queste osservazioni da remoto, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, Nasa Goddard Space Flight Center, Nasa/ Paul Hudson, Nature astronomy, Nicolas Biver, No phosphine in the atmosphere of Venus, non puoi mai dimostrare che non c’è alcuna fosfina, oco dissimile dalla massa dell’acido solfidrico (H2S), On the Robustness of Phosphine Signatures in Venus’ Clouds, ottenere una nuova osservazione di fosfina con una strategia che utilizzi tutti i miglioramenti nella calibrazione, Patrick Irwin, Paul B. Rimmer, Paul Hartogh, Per Friberg, Phosphine gas in the cloud decks of Venus, Pioneer Venus 2, Pioneer Venus Multiprobe, polinomio di dodicesimo ordine in ampiezza e di quinto ordine in fase funzionava bene come ulteriore auto-calibrazione della banda passante, polinomio di terzo grado (non dodicesimo) per modellare il rumore, possibile variabilità spaziale o temporale, possibili implicazioni che una eventuale osservazione di fosfina nelle loro atmosfere potrebbe avere un giorno, primissimi dati ottenuti dal team di Greaves nessuna evidenza significativa di fosfina, Qa3, Quality assurance, Rakesh Mogul, Ravi Kopparapu, Re-analysis of the 267 GHz ALMA observations of Venus: No statistically significant detection of phosphine, Richard Cosentino, Riprodurre i risultati sperimentali in maniera indipendente, Sanjay S. Limaye, Sara Faggi, Sara Seager, Snellen et al., Snellen et al. non hanno controllato se le “righe” che hanno trovato erano al centro della sezione di test, solo dopo aver realizzato un nuovo ciclo di osservazioni di Venere con Alma, speciali condizioni di pressione e temperatura locali insieme alla presenza di idrogeno, Statia Luszcz-Cook, Stefanie Milam, Steve Charnley, Steve Mairs, studi futuri di esopianeti di tipo terrestre, Sukrit Ranjan, super-terre, The statistical reliability of 267 GHz JCMT observations of Venus: No significant evidence for phosphine absorption, Thomas Fauchez, Trovare anche solo tracce di fosfina indica una produzione forte, università Cal Poly Pomon, Università di Manchester, University of Hertfordshire, vecchia versione dei dati indicava oltre 7 parti per miliardo di fosfina, Venus Express, Vincent Kofman, VIRTIS, Virtis di Venus Express, William Bains, Zhuchang Zhan
Gen 25 2021
Così la polvere di Ryugu sarà passata al setaccio
- Archiviato sotto (162173) Ryugu, Altro..., Asteroidi, Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Esobiologia, Esogeologia, Evoluzione planetaria, Hayabusa2, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su asteroidi
La settimana scorsa Hayabusa-2 ha lasciato cadere dallo spazio la capsula contenente la preziosa polvere dell’asteroide Ryugu. Il portacampioni, atterrato come previsto nell’entroterra australiano, adesso si trova in Giappone, presso una facility della Jaxa, dove sarà studiato per ottenere informazioni sulle origini del Sistema solare. Ne parliamo con Ernesto Palomba dell’Inaf Iaps di Roma, membro …
- (162173) Ryugu, 1 anno di analisi preliminari, 150-360 K su Ryugu, 5 dicembre 2020, 5 dicembre 2020 20:47, 5 miliardi di Km percorsi, 6 anni di missione, analisi a terra e analisi in situ, Analisi al Woomera test range, Analisi dei gas di Ryugu, Analisi della polvere di Ryugu, analisi isotopiche a terra, analisi preliminari dei campioni di Ryugu, apertura capsula di hayabusa2, Australia ha condiviso il sito di atterraggio, camera bianca del Sagamihara Campus Research Laboratory, campione di pochi milligrammi, Capsul con polvere di Ryugu, Capsula hayabusa2 arrivata in Giappone il 7 dicembre 2020 23:20, caratterizzazione del campione di Ryugu, centro spaziale di Tanegashima, che tipo di processamento termico Ryugu ha subito durante la sua evoluzione, clean room di classe 10.000, collection team M, componente semivolatile nel materiale raccolto, comprensione dell’origine e dell’evoluzione del Sistema solare, confronto fra questi dati e quelli ottenuti dalla sonda, corpo progenitore di una particolare famiglia di condriti carbonacee, dalla composizione chimica e mineralogica all’analisi dei compositi organici, Dfs team, di studiare la provenienza, differenza fra hayabusa2 e osiris-rex, dimensioni (e il costo) di Osiris-Rex, distribuzione campioni alla fine delle analisi preliminari, distribuzione fra USA Germania Francia e Australia, due missioni su Ryugu, effetto wow, embargo sulla comunicazione dettagliata delle scoperte scientifiche, Ernesto Palomba, escursione termica tale da far degassare composti semi-volatili eventualmente presenti, età, frammenti di Ryugu, gas sampling analysis, Germania e Francia hanno costruito il lander Mascot, grande qualità scientifica di hayabusa2 rispetto a osiris-rex, Hayabusa 2, IAPS Roma, INAF – IAPS, indagini di composizione, Italia può farsi imprestare alcune particelle a scopo di ricerca scientifica, JAXA, l’origine e l’evoluzione del corpo celeste, lancio Hayabusa2 2014, Luna progenitore meteoriti lunari, Marte progenitore delle meteoriti Snc, materiale da due zone dell’asteroide completamente differenti, materiale incontaminato subsuperficiale, MEDIA INAF, microanalisi per campioni solidi di Ryugu, NIRS3/Hayabusa2, ONC/Hayabusa2, Origine del sistema solare, osiris-rex quattro volte più grande di Hayabusa-2, Pezzo di storia del Sistema solare, polvere di Ryugu, primi risultati gennaio 2021, ricerca di vita extraterrestre, Ryugu, Ryugu creatosi dalla frammentazione di un oggetto più grande, Sagamihara Campus Research Laboratory Building, secondo campione di un asteroide raccolto nello spazio, superficie di Ryugu è così omogenea come sembra oppure no, touchdown Ryugu, Usa c’è stato uno scambio di expertise scientifica, Vesta progenitore delle meteoriti Hed, Woomera Prohibited Area, Woomera Test Range
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