Arrivano i risultati dei primi esperimenti minerari che potrebbero aprire la strada a nuove tecnologie in grado di aiutare gli esseri umani a esplorare lo spazio profondo e stabilire insediamenti su mondi lontani. Il progetto si chiama BioRock ed è stato condotto dagli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale, fra i quali Luca Parmitano …
Categoria: Esocontaminazione
Nov 15 2020
“Ehi ho, ehi ho”, piccoli minatori su Marte
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- Alessandro Mariani, Andrea Koehler, Annemiek C. Waajen, basalto, Basi su Marte, bateri estrattori di ioni, batteri estrattori di Fe e Mg, Batteri estrattori di Lantanidi, batteri estrattori in microgravità sulla ISS, batteri estrttori in gravitá marziana e lunare, Bernd Rattenbacher, biofilm, biomining, biomining spaziale, bioreattori minerari, BioRock, Cape Canaveral, Centre for Astrobiology, Charles Cockell, Charles S. Cockell, Claire-Marie Loudon, crescita di microbi sulle rocce, dell’Università di Edimburgo, effetti della gravità sulla crescita delle colonie di microbi, ESA, Esomineralogia, estrarre minerali utili a rifornire sistemi di supporto vitale come quelli per la produzione di aria e acqua, estrazione di Cu e Au con il biomining, Fabrizio Carubia, Felix M. Fuchs, frantumare le rocce di un terreno da adibire a coltivazione, Giacomo Luciani, Ilse Coninx, Insediamenti su Marte, ISS, Jason Hatton, Jeannine Doswald-Winkler, Jennifer Wadsworth, Jutta Krause, Kai Finster, Libby Jackson, Lobke Zuijderduijn, Lorna J. Eades, Luca Parmitano, Magdalena Herová, MEDIA INAF, Michele Balsamo, microrganismi estrattori di minerali, Miglioramento del 400% nella estrazione di lantanidi, miniere robotiche, Natalie Leys, Natasha Nicholson, Nicol Caplin, Oceanus Procellarum, Petra Rettberg, piccoli minatori spaziali, Piccoli minatori su Marte, presenza umana autosufficiente nello spazio, presenza umana oltre la Terra, R. Craig Everroad, Ralf Moeller, René Demets, responsabile dello Human Exploration Programme presso l’Agenzia spaziale britannica, Rob Van Houdt, rocce con concentrazioni arricchite di terre rare, Rosa Santomartino, School of Physics and Astronomy, Space station biomining experiment demonstrates rare earth element extraction in microgravity and Mars gravity, SpaceX, Sphingomonas desiccabilis, Stefano S. Pellari, Valfredo Zolesi
Nov 11 2020
Così è sopravvissuto Conan il batterio
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Lo spazio esterno è un ambiente ostile per qualsiasi forma di vita, ma alcuni microrganismi straordinariamente resistenti possono sopravvivere. Deinococcus radiodurans è uno di questi. Dopo un soggiorno di un anno fuori dalla Iss, il batterio si è dimostrato in grado di sopravvivere all’esposizione a lungo termine a radiazione Uv attivando diverse risposte biologiche protettive. …
- al congelamento e alla microgravità, all’essiccazione, alle fluttuazioni di temperatura, analisi delle proteine espresse e dei trascritti, atmosfera marziana assorbe la radiazione Uv-C, Batteri estremofili, braccio robotico Kibo, Center for Microbiome Research, Conan il batterio, Deinococcus radiodurans, DRA, Esperiment Handrail Attachment Mechanism, esporre fuori della stazione orbitante pannelli contenenti piastre batteriche per testarne la sopravvivenza, Estremofili migranti fra i pianeti, Exham, Exposed Facility, Falcon 9, forma di vita più resistente alle radiazioni, German Aerospace Center, gruppo di biochimica spaziale presso l’Università di Vienna, ISS, Japanese Experiment Module Remote Manipulator System Small Fine Arm), JAXA, JEMR-MSSFA, MEDIA INAF, Medical University Graz, Microbiome, Panspermia, putrescina, resistenza a radiazione UV, resistenza al vuoto estremo, rimuovere il piccolo pezzo di filamento di Dna che contiene i nucleotidi danneggiati, risposta ai danni al Dna prodotto da radiazioni, risposta protettiva allo stress ossidativo, sopravvivenza alla radiazione con una lunghezza d’onda maggiore ai 200 nm, Sopravvivenza batteri su Marte, SpaceX, SpaceX Dragon, SpaceX Dragon C11, specie reattive dell’ossigeno, TANPOPO, Tetyana Milojevic, The Most radiation-resistant lifeform, Tokyo University of Pharmacy and Life Science, Un anno fuori dalla ISS, Università di Vienna, UV-C 100-280 nm, Vienna Metabolomics Center, ViMe
Giu 19 2020
Probabilmente non siamo soli nella galassia | Reccom Magazine
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Un nuovo studio su base statistica sembra dimostrare che nel peggiore dei casi nella nostra galassia abitino almeno 36 civiltà tecnologiche in grado di comunicare, l’unico problema è la distanza tra queste civiltà che sarebbe, mediamente, di 17.000 anni luce tra l’una e l’altra. È la domanda cosmica più antica e la più grande di …
- 200 miliardi di esopianeti nella galassia, 200 miliardi di stelle medie nella galassia, 36 civiltà è in realtà il limite inferiore, 36 civiltà intelligenti nella nostra galassia, 5 miliardi di anni perché la vita intelligente si formi su altri pianeti, ad oggi, alieni intelligenti nella galassia, analisi statistica, c'é qualcuno là fuori?, CETI, Christopher Conselice, civiltà intelligenti extraterrestri (CETI) con le quali dovrebbe essere possibile comunicare nella Via Lattea, distanza media tra queste civiltà è risultata essere di circa 17.000 anni luce, Equazione di Drake, esistenza di civiltà extraterrestri, evoluzione cosmica, Giove che funziona da spazzino cosmico, indizi su quanto durerà la nostra stessa civiltà, la probabilità che le stelle ospitino pianeti simili alla Terra nelle loro zone abitabili, la vita non può non essere sorta anche altrove, limite copernicano astrobiologico, non siamo in grado di stabilire in assoluto quali sono le condizioni necessarie perché la vita si sviluppi, Potrebbero esserci pianeti molto diversi dal nostro dove la vita si è sviluppata ugualmente, quantità maggiore di energia riversata sul pianeta che potrebbe favorire un’evoluzione più rapida, quanto a lungo le civiltà intelligenti tendano a sopravvivere, quanto influisce sulla nascita della vita l’unicità di un pianeta, quanto sono comuni le stelle ricche di metalli, reccom.it, ricerca della vita, ricerca della vita extraterrestre, SETI, storia della formazione stellare, sviluppo dell tecnologia potrebbe portare inevitabilmente all’autodistruzione, The Astrophysical Journal, Tom Westby, una civiltà tecnologica durerà almeno 100 anni, Università di Nottingham, via bookmarklet
Gen 16 2019
Chang’e-4 è sul lato nascosto della Luna | MEDIA INAF
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Il 2 Gennaio 2019 il lander cinese Chang’e-4 si è posato nell’emisfero sud della faccia nascosta della Luna, portando la Cina a raggiungere il primato mondiale di allunaggio sul suolo del nostro satellite dalla parte opposta rispetto alla Terra. Gli esperimenti scientifici che stanno per iniziare permetteranno di raggiungere una migliore comprensione della geologia lunare, …
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Giu 08 2018
Decontaminazione non ti temo | MEDIA INAF
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I ricercatori si sono concentrati sull’Acinetobacter, una delle specie che la fa da padrone sulle sonde spaziali. Con loro la sterilizzazione a 120° C non basta… Come mai questi batteri non vengono debellati? .entry-header La sonda di ExoMars Trace Gas Orbiter e il lander Schiaparelli durante alcuni test. Crediti: ESA–S. Corvaja, 2015 In piccola quantità, …
- Acinetobacter, alcol etilico, alcol isopropilico, Archeobatteri, astrobiologia, Astrobiology, Batteri, Biodegradazione dei detergenti, Cal Poly Pomona, camere pulite, clean room, Contaminazione di sonde spaziali, Contaminazione spaziale, Decontaminazione, fonte di carbonio, Funghi, Kleenol 30, Mars Odyssey, Metabolism and Biodegradation of Spacecraft Cleaning Reagents by Strains of Spacecraft-Associated Acinetobacter, Microbi, microrganismi, NASA, Phoenix, protezione planetaria, Rakesh Mogul, Rimozione di contaminanti biologici, Sterilizzazione a 120 C