Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali.
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna
Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna straordinaria in occasione della Notte dei Ricercatori/UNIGHT 2025 dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le stelle, dove potrai osservare pianeti, stelle e galassie attraverso potenti telescopi. L’evento inizia il 25 Settembre 2025 alle 20:45 a Pino Torinese. Non perdere questa straordinaria opportunità di esplorare l’universo!

Sole sorge alle 7:16 e tramonta alle 19:25 (fine crepuscolo astronomico 21:03)
Pianeti visibili
- Saturno sorge alle 19:12 [-0:13′], culmina alle 01:10 (43°) e tramonta alle 07:04 [-0:12′] – altezza: 15° (20:45) – 24° (21:45) – al tramonto 1°, in congiunzione stretta con Nettuno, in congiunzione eliaca il 12/03, in opposizione il 21/9.
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Pianeti non visibili per scarsa altezza
Pianeti non visibili per inquinamento luminoso
- Nettuno sorge alle 19:11 [-0:14′], culmina alle 01:18(43°) tramonta alle 07:20 [+0:04′] – altezza: 15° (20:45) – 25° (21:45) – in congiunzione stretta con Saturno, in congiunzione eliaca il 19/03, in opposizione il 23/09
Pianeti non visibili
- Luna sorge alle 11:03 [+4:47′] culmina alle 15:51(24°) e tramonta alle 20:30 [+1:05′] – in congiunzione al tramonto con Marte – visibile al tramonto (8°).
- Mercurio sorge alle 8:05 [+0:49], culmina alle 13:56 (58°) e tramonta alle 19:46 [+0:21] – visibile con difficoltà al tramonto (2°) –in congiunzione superiore il 13/09, in massima elongazione est (24°) il 29/10.
- Venere sorge alle 4:59 [-2:17′], culmina alle 11:48 (54°) e tramonta alle 18:36 [-0:49′] – visibile al crepuscolo mattutino e all’alba (22°) –in massima elongazione ovest (45°9′) il 01/06,in congiunzione superiore il 06/01/2026.
- Marte sorge alle 9:53 [+2:37′], culmina alla 15:10 (32°) e tramonta alle 20:27 [+1:02′]- visibile al tramonto (9°),in congiunzione con la Luna al tramonto, in opposizione il 16/01/2025,in congiunzione eliaca il 09/01/2026.
- Giove sorge alle 01:04[-6:08′], culmina alle 08:45 (66°) e tramonta alle 16:27 [-2:58′] – visibile di notte e all’alba (60°) – In congiunzione il 24/06/2025, in opposizione il 10/1/2026.
- Urano sorge alle 21:31 [+2:06′], culmina alle 05:09 (65°) e tramonta alle 12:43 [-6:42′] – altezza: 0° (20:45) – visibile di sera, di notte, al crepuscolo mattutino e all’alba (54°) – in congiunzione eliaca il 18/05/2025, in opposizione il 21/11/2025
Altri oggetti celesti
Lo zenit sarà dominato, dalla spettacolare e inconfondibile costellazione del Cigno con Deneb(α Cyg, circa 83°, M=1,25), una supergigante blu molto giovane (11,6 Ma)ma anche molto distante(ca. 2600 al), che con Vega e Altair forma lo spettacolare triangolo estivo, mentre la più alta della costellazione, vicinissima al polo nord astrale, è ο1 Cyg (circa 87°, M=3,80), una gialla binaria ad eclisse.
Proseguendo sul meridiano (S), a cominciare dal lato Sud-Est, in ordine di altezza, proprio sotto il Cigno, troveremo anzitutto le stelle della Volpetta con la doppia rossa Anser(α Vul, circa 69°, M=4,40), poco più sotto la Freccia con la sua gigante gialla Sham (α Sge, circa 63°, M=4,40), e procedendo ancora verso il basso troveremo quasi a mezzocielo ancora due deboli costellazioni: il Delfino con la doppia subgigante blu Sualocin(α Del, circa 60°, M=3,85) e la binaria spettroscopica bianca Rotanev (β Del, circa 59°, M=4,10), e subito sotto, la più bassa Cavallino con la sua più brillante, la binaria spettroscopica gialla/bianca Kitalfa(α Equ, circa 47°, M=3,85), mentre la più alta è l’azzurra 6 Equ (circa 52°, M=4,70). Più in basso, comincia ad affacciarsi l’estesa costellazione dell’Acquario, con la supergigante gialla Sadalmelik (α Aqr, circa 37°, M=2,95), la quale, nonostante il nome, non è la più brillante: la più luminosa infatti è la supergigante gialla Sadalsuund (β Aqr, circa 36°, M=2,90). In tema di costellazioni zodiacali, si appresta a sorgere il Capricorno con la più alta Algedi (α2 Cap, circa 32°, M=3,55) e poco più in basso la doppia Debih (β Cap, circa 30°, M=3,05). l’orizzonte SE è completato da alcune costellazioni australi, come il Microscopio con la doppia gialla α MIc (circa 11°, M=4,85), il Pesce Australe con la brillantissima, bianca e vicinissima (25 al) Fomalhaut (α Psa, circa 5°, M=1,16), e infine, da una costellazione molto australe, la Gru, è visibile solo la più alta, la gigante blu Al Dhanab (γ Gru, circa 4°, M=3).
Passando all’orizzonte Sud–Ovest,dall’alto, a fianco del Cigno troveremo la Lira con la brillantissima Vega(α Cyg, circa 73°, M=0), stella di riferimento per le magnitudini, anche se in realtà è una doppia variabile pulsante, e a completare il triangolo estivo, subito sotto la Freccia, nella costellazione dell’Aquila ,troveremo la celebre e luminosissima, doppia variabile pulsante bianca Altair(α Aql, circa 54°, M=0,77) e la più alta, all’estremità della “ala” destra del rapace astrale,Okab Borealis (ε Aql, circa 57°, M=4). Completano l’orizzonte SW la costellazione australe dello Scudo con la sua stella più brillante, Alfa Scuti (α Sct, circa 33°, M=3,85), e appena sotto,le stelle del Sagittario con la più alta, il sistema spettroscopico binario υSgr (circa 28°, M=4,50), e con la sua splendida doppia blu Nunki (α Sgr, circa 17°, M=2,05) finalmente visibile, anche se molto bassa: in fondo il sagittario è una costellazione australe, con la peculiarità di contenere il centro della nostra Galassia, ovvero il buco nero Sgr A* (circa 10°), situato leggermente in direzione S dalla stella 2 Sgr (circa 11°, M=4,5), che è una variabile pulsante formata da almeno da otto stelle destinate ad essere fagocitate dal buco nero galattico, e infine le stelle più alte della costellazione australe Corona Australis, come Meridiana(α Aql, circa 6°, M=4,10), una stella bianca di sequenza principale.
Passiamo dunque all’orizzonte W, dove scorgeremo le costellazioni primaverili ed estive che si apprestano a tramontare. A cominciare dall’alto, sotto la Lira, in discesa troveremo la costellazione di Ercole con la sua peculiare sagoma, con la più alta, la doppia variabile pulsante ι Erc (circa 65°, M=3,80), e sul lato basso, la più brillante gigante gialla Kornephoros (β Erc, circa 41°, M=2,75). Invece, sul lato SW a ovest di Ercole, si scorgerà, in discesa, la magnifica, ma debole, costellazione primaverile della Corona Boreale con la sua Alphecca (α Crb, circa 34°, M=0,15), e,in ordine di altezza, proprio sotto Ercole transiterà l’inconfondibile sagoma dell’estiva Ofiuco, in discesa, detta anche “la tredicesima costellazione dello zodiaco” giacchè “giace” sull’eclittica fra lo Scorpione e il Sagittario con la sua stella più brillante, la doppia Ras Al Hague (α Oph, circa45°, M=2,05). Questa costellazione, oltre che frapporsi fra le due succitate costellazioni zodiacali, “divide” in due parti la costellazione estiva del Serpente, in netta discesa, con la sua prima porzione a NW, con la più alta, la bellissima gialla ma debole Gudja (ϰ Ser, circa 31°, M=4,05), il “vertice della testa” del “rettile astrale”, mentre a metà del mezzo “corpo della serpe” ci sarà la stella più brillante della costellazione, Unuk hal hay(α Ser, circa 23°, M=1,17), mentre l’altra porzione della costellazione, la cd. “coda” del rettile celeste, si scorgerà a SE, formata da stelle più fioche, laddove la più brillante è Alava (η Ser, circa 37°, M=3,20).
Completano l’orizzonte W, sul lato SW ormai sulla via del tramonto, una costellazione zodiacale estiva: lo Scorpione, del quale sono visibili solo due stelle: la più bella, brillante, affascinante e inconfondibile: si tratta della famosa rossa estiva per eccellenza, la splendente Antares(α Sco, circa 4°, M=1,05), una doppia variabile pulsante rossa, rossa come Marte, tanto da esser stata denominata dai Greci come la sua rivale (Anti-Ares), giacchè splende quanto, e a volte più, del pianeta rosso, che in questa sessione non è visibile perchè già tramontato, seguita dalla brillante Acrab o Graffias (β1 Sco, circa 6°, M=2,60), un sistema almeno quintuplo o forse più esteso. Racconta una famosa leggenda, che uno scorpione causò la morte di Orione, il quale cacciatore fu “graziato” in cielo da Zeus, che non permise mai l’apparizione contemporanea di entrambe le costellazioni. Poco più verso nord dello Scorpione troviamo le stelle più alte di un’altra costellazione zodiacale primaverile, sempre in discesa, la Bilancia con le sole visibili, la gigante arancione Theta Librae (θ Lib, circa 7°, M=4,10), l’altra gigante arancione Zubenelhakrab i(γ Lib, circa 5°, M=3,10) e la stella biancazzurra, Zubeneschamali(β Lib, circa 6°, M=2,60), mentre spostandoci un pò più verso NW la zodiacale primaverile Vergine è già tramontata, mostrando la sola bianca di sequenza principale 109 Virginis (109 Vir, circa 9°, M=3,70)
All’antimeridiano, o orizzonte Nord, troveremo la testa della debole ma estesa costellazione del Drago, con le più alte, e la splendida doppia arancione Eltanin (γ Dra, circa 68°, M=2,20)e la supergigante gialla Rastaban (β Dra, circa 64°, M=2,35) , mentre la stella alfa, o meglio la più famosa in quanto circa 3 millenni fa fu la stella polare, è la doppia blu Thuban(α Dra, circa 51°, M=3,65).
Spostandoci un pò più a Ovest, quindi sull’orizzonte NW, sotto Ercole e il Drago si scorgerà, in discesa, la luminosa costellazione primaverile del Boote(a volte nota come Bifolco), con la sua inconfondibile e brillantissima arancione Arturo (α Boo, circa 16°, M=0,15), mentre la più alta sarà Nekkar (β Boo, circa 37°, M=3,15). A completare l’orizzonte NW un’altra costellazione primaverile in discesa, la Chioma di Berenice con la sola stella visibile Beta Comae Berenices (β Com, circa 11°, M=2,35).
Circondata dal Drago un pò più verso est troveremo l’Orsa Minore con Polaris (α Umi, circa 45°, M=1,96) a mezzocielo, mentre più in alto vedremo la doppia rossa Kochab (β Umi, circa 46°, M=2.05). Sotto il Drago troveremo l’estesa e grande costellazione circumpolare dell’Orsa Maggiore, con la stella più alta Alkaid (η Ursae majoris, circa 30°, M=1.85) e poco distante ma alla stessa altezza, la magnifica doppia Mizar (ζ Ursae Majoris, circa 31°, M=2,20), top target per gli astrofili a tutte le ore, mentre notevolmente più bassa, leggermente verso Nord, ci sarà la doppia brillante e inconfondibile Dubhe (α Uma, circa 23°, M=2) e Taiyangshou (χ Uma, circa 15°, M=3,65), mentre le stelle più basse (Talita, Alkaphrah) sono bassissime e arrivano alpiù all’altitudine 3°.
Sull’orizzonte NE, a cominciare dall’alto, troveremo in risalita l’inconfondibile sagoma a “casetta” di Cefeo con la subgigante bianca Alderamin(α Cep, circa 69°, M=2.45), e a est di questa, la debole e bassa Lucertola completa l’orizzonte NE con la circumpolare α Lac (circa 64°, M=3.75). Sotto Cefeo, si scorgerà un’altra circumpolare: troveremo in risalita la bellissima, brillante e inconfondibile, per la sua perfetta forma a W, costellazione circumpolare di Cassiopea con la multipla variabile Shedar (α Cas, circa 46°, M=2.20) e la più alta Caph (β Cas, circa 51°, M=2.25). Sotto di questa scorgeremo la debole e circumpolare Camelopardis, con la più brillante α Cam (circa 27°, M=4,25).
A completare il basso orizzonte Nord, nell’ordine, da N verso E, si scorgerà prima, a est della Chioma di Berenice , la debole costellazione dei Canes Venatici (Cani da Caccia), con Chara(β Cvn, circa 16°, M=4,20) e la più brillante e famosa Cor Caroli (α2 Cnc, circa 16°, M=2,85), mentre a est dell’Orsa Maggiore, precisamente all’antimeridiano, troviamo ancora la Lince, dove saranno visibili solo alcune stelle, ovvero, dal basso verso l’alto rispettivamente, la stella di sequenza principale 21 Lyncis (21 Lyn, circa 5°, M=4,60), 15 Lyncis (15 Lyn, circa 14°, M=4,35) e 2 Lyncis (2 Lyn, circa 16°, M=4,40), poi, procedendo verso E, fanno capolino, in risalita, le prime stelle della brillantissima Auriga con una stella circumpolare (che non tramonta mai), la brillantissima quadrupla e vicina (43 al) Capella (α Aur, circa 8°, Mmedia=0,05) mentre la binaria ad eclisse, anch’essa circumpolare, Melkalinian (β Aur, circa 3°, Mmedia=1,99) è poco più alta.
Infine, sull’orizzonte Est si affacciano le costellazioni che ci faranno compagnia nei prossimi mesi, sia autunnali che invernali. Cominciando dall’alto, sotto la “coda” del Cigno troveremo, in rapida risalita, la regina delle costellazioni autunnali; si tratta di Pegaso con la sua gigante rossa Scheat (β Peg, circa 50°, M=2,40) e la brillante gigante blu Markab (α Aur, circa 41°, Mmedia=2,45), e poco più a sinistra, verso l’orizzonte NE, un’importante costellazione autunnale: si tratta di Perseo, con la sua brillante Mirfalk (α Per, circa 22°, M=1,75) in risalita, e subito ad est di questa, troveremo Andromeda con la brillante Alpherats o Sirrah (α And, circa 39°, M=2,05) condivisa con Pegaso, detta anche δ Peg, e l’affascinante Galassia di Andromeda (M31, circa 40°, M=3,4), finalmente visibile, anche ad occhio nudo, in tutta la sua bellezza, nonostante la notevole distanza (2.5 Mal) da noi. Per individuarla, si segue uno dei bracci di andromeda, il più ad ovest, in direzione NW a partire dalla gigante rossa Mirach(β And, circa 33°, M=2,05), proseguendo per la bianca Mu Andromedae (μ And, circa 36°, M=3,85) e la binaria spettroscopica Ni Andromedae(ν And, circa 39°, M=4,50), dove nelle sue vicinanze si scorge la galassia.
Secondo la leggenda, Andromeda era figlia del Re d’Etiopia Cefeo e della Nereide (ninfa marina) Cassiopea. Ella si riteneva la più bella fra le Nereidi, e per questo le due sorelle si rivolsero a Poseidone per punirla della sua superbia, talchè il dio del mare mandò sulle coste dell’Egitto il tremendo mostro Cetus, che devastava le coste e uccideva i pescatori. Cefeo stesso chiese all’oracolo di Ammone come scongiurare una tale tragedia, e questi sentenziò che per placare l’ira del signore dei mari doveva sacrificare la figlia Andromeda al mostro, incatenandola nuda a una rupe. Di lì passò l’eroe Perseo,in sella al suo cavallo alato Pegaso, il quale, dopo aver ucciso la Medusa (un mostro che aveva serpenti come capelli e che pietrificava con lo sguardo chiunque osasse vedere il suo viso), si innamorò di Andromeda, e la salvò da morte sicura mostrando al mostro Cetus la testa della Medusa, pietrificandolo all’istante. Perseo ruppe le catene, e Andromeda dunque con una mano si aggrappò alla sella di Pegaso (la mano era la stella Alpherats, condivisa con Pegaso) e fuggì con il suo eroe Atena, incantata dall’episodio, dopo la loro morte garantì ai due sposi eternità innalzandoli in cielo, e con essi anche Pegaso, Cefeo, Cassiopea e il mostro Cetus, sempre posto al disotto dell’eroe. Essa immortalò la scena di quando Andromeda si aggrappò alla sella di Pegaso e fuggì con Perseo, con Cefeo e Cassiopea che guardavano attoniti la scena poco distanti.
Continuando sull’orizzonte est, fra Perseo e Andromeda troveremo altre due costellazioni autunnali: l’inconfondibile Triangolo con la sua subgigante bianca variabile rotante Mothallah(α Tri, circa 41°, M=3,40), subito sotto l’Ariete con la sua gigante arancione Hamal(α Ari, circa 15°, M=2,05), e sull’orizzonte est, a oriente dell’ariete troveremo altre due costellazioni zodiacali: i Pesci con la gigante gialla Gamma Piscium (γ Psc, circa 30°, M=3,70) e l’Acquario con la sua supergigante gialla Sadalmelik(α Aqr, circa 37°, M=2,95). Completano l’orizzonte est le prime stelle di Cetus, interrotte dai Pesci, delle quali la più brillante fra quelle visibili è Shemali (ι Cet, circa 11°, M=3,55).
Come sciami meteorici, oltre al solito Antihelion (ZHR=4, AR=15°) in Pesci, troviamo molto più basse, fra le stelle occidentali del Cetus, lo sciame delle Tauridi meridionali (ZHR=5-10, AR=1°).
Programma
20:45 – 21:15
Osservazioni al telescopio Zeiss (Saturno, stelle…)
21:15 – 21:45
Visita alle altre strutture e cupole dell’Osservatorio

















