CAMPO MAGNETICO E TETTONICA A ZOLLE, DUE CONDIZIONI PER L’ABITABILITÀ PLANETARIA La vita nella Galassia: il meglio è già passato | MEDIA INAF Alcuni ricercatori sostengono che gli esopianeti rocciosi formati all’inizio della vita della Galassia abbiano avuto maggiori probabilità di sviluppare un campo magnetico e una tettonica a zolle, rispetto a quelli che si …
Tag: Macquarie University di Sydney
Giu 25 2020
La vita nella Galassia: il meglio è già passato
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- 30Mal di distanza, 4164 esopianeti nella nostra galassia, abitabilità, Australian Computing Infrastructure, Campo magnetico di un esopianeta, codice geodinamico Aspect, CONDIZIONI PER L’ABITABILITÀ PLANETARIA, Craig O’Neill, Detlef Hartmann, effetto a catena tettonica a zolle, equilibrio chimico generale della Galassia, esopianeta più vicino a oggi conosciuto, esopianeti rocciosi, evoluzione geologica dei pianeti formati nelle diverse fasi dell’evoluzione galattica, Ferro negli esopianeti, Geochemical Society, geochimica, Goldschmidt Global Virtual Conference, il materiale interstellare disponibile ora per formare i pianeti è significativamente diverso da quello presente nella galassia primordiale, il nucleo caldo inibisce la formazione del campo magnetico, La tettonica a zolle agisce come una sorta di termostato, M=1.27 M⊕, M51, Macquarie Planetary Research Centre, Macquarie University di Sydney, MEDIA INAF, missione Kepler, molti dei primi pianeti avrebbero avuto la tendenza a innescare la tettonica a zolle, Nasa/Cxc/Sao, Nasa/Jpl-Caltech, pianeti formati nelle prime fasi della vita della galassia, progetti di simulazione di formazione planetaria, Proxima centauri, Sara Russell, Simulazioni di evoluzione galattica, Simulazioni strutture interne dei pianeti, Struttura interna di un esopianeta, super Terra, Supernove, Tettonica a zolle di un esopianeta, Via Lattea, Vita nella Galassia, Vita nelle galassie, Vita non probabile negli esopianeti recenti, Vita più probabile negli esopianeti primordiali
Dic 12 2017
Undici stelline sfidano il buco nero centrale | MEDIA INAF
- Archiviato sotto ALMA, Astrofisica galattica, Buchi neri nella Via Lattea, Evoluzione stellare, Fisica stellare, Protostelle, Radioastronomia
Un nuovo studio presenta la scoperta di undici giovani stelle di piccola massa formatesi a una distanza molto pericolosa – appena tre anni luce – dal buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Riusciranno a sfuggire alla sua enorme forza di gravità? I risultati sono pubblicati su ApJ .entry-header Un’immagine di Alma del centro …
- 11 giovani protostelle, 11 giovani stelle vicino al buco nero, 3 anni luce da Sagittarius A*, 4 milioni di masse solari, ALMA, ALMA Radiotelescope, ApJ, Astronomia delle onde millimetriche, Atacama Large Millimeter/submillimeter Array, AUI, Buco nero della via lattea, Buco nero supermassiccio, Chajnantor, destino delle protostelle, dischi di gas polveroso, doppi lobi protostellari, ESO, Evoluzione stellare, Farhad Yusef-Zadeh, formazione di pianeti vicino a un buco nero, Formazione di stelle intorno a un buco nero, getti protostellari, Inibizione della formazione della vita da parte di un buco nero, lobi bipolari, Macquarie University di Sydney, Mark Wardle, Monossido di carbonio, NAOJ, Northwestern University di Evanston IL, NRAO, NSF, nubi di polvere e gas, potenti forze di marea, prime fasi della formazione stellare, protostelle, Protostelle di 6000 anni, Radiazioni UV a alta energia, Raggi X ad alta energia, Sagittarius A*, Scientific Reports, The Astrophysical Journal Letters
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