Il cielo di gennaio 2017 – INAF TV

Pubblicato il 01 gen 2017

La potremmo definire una stella che si fa in quattro: Capella, l’astro principale della costellazione della costellazione dell’Auriga che domina il cielo invernale, distante 42 anni luce da noi e la sesta più brillante di tutta la volta celeste, è in realtà un sistema multiplo composto da ben due coppie di stelle. Le più brillanti, e quelle che emettono la maggior parte della luce che osserviamo, formano un sistema binario quasi gemellare: entrambe infatti sono stelle giganti con una estensione dieci volte maggiore del nostro Sole e, sempre rispetto ad esso, una massa circa due volte e mezza più grande. Il sistema è inoltre piuttosto stretto: Capella A e B si trovano a circa cento milioni di chilometri una dall’altra, molto meno della distanza che c’è tra la Terra e il Sole. La seconda coppia, distante 11 mila unità astronomiche, è invece composta da due piccole stelle rosse, le cui masse sommate non arrivano a quella del Sole.

Lasciando Capella, continuiamo a dare uno sguardo al cielo serale di questo inizio 2017.
Verso sud, è ben visibile la costellazione di Orione. Al suo fianco troviamo i Gemelli, l’Unicorno e il Cane Minore, mentre più in basso c’è la Lepre e il Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio.
A occidente troviamo il Toro, Perseo e più in alto l’Auriga, mentre tramontano l’Ariete, i Pesci e Andromeda.
Verso nord sono visibili attorno all’Orsa Minore le costellazioni del Drago, Cefeo, Cassiopea, Giraffa, Lince e Orsa Maggiore.
Ad est, infine, è ben visibile ormai il Leone, l’Idra e il Cancro.

Per quanto riguarda i pianeti visibili a occhio nudo, Mercurio inizia l’anno con un intervallo di visibilità che cresce fino alla seconda metà del mese, quando sorgerà poco più di un’ora e mezza prima del Sole. Sarà dunque possibile cercare di individuarlo a sud est all’alba.
Venere, davvero spettacolare, continua a sfavillare nel cielo serale di gennaio e anzi raggiunge le migliori condizioni di osservabilità, tramontando circa quattro ore dopo il Sole. E’ davvero il protagonista incontrastato del cielo di questo mese.
Le condizioni di osservabilità di Marte sono quasi analoghe a quelle per Venere. Il pianeta rosso è infatti leggermente più alto e i due corpi celesti nel corso del mese tendono leggermente ad avvicinarsi, per comporre una splendida e luminosa coppia.
Giove invece è il principale oggetto celeste visibile a notte inoltrata. Verso metà mese sorge attorno alla mezzanotte e culmina a sud sul fare dell’alba.
Saturno riappare al mattino prima del sorgere del Sole: possiamo provare a cercarlo basso sull’orizzonte orientale, poco prima dell’alba.

La Luna, che questo mese sarà piena il 12 e nuova il 28, creerà nel suo moto apparente nel cielo delle interessanti congiunzioni: con Venere e Marte nelle sere del 2 e 3 gennaio, quando la sua sottile falce passerà vicina ai due pianeti, verso sud ovest, con Giove nella notte tra il 18 e il 19 gennaio e infine con Saturno, la mattina del 24, bassa sull’orizzonte sud orientale.

A cura di Marco Galliani – Media INAF


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