Due esopianeti caldi, grandi all’incirca come Nettuno e con un’età tra i 30 e gli 80 milioni di anni. È l’identikit di Toi-942, il sistema planetario più giovane scoperto dal satellite Tess della Nasa, scovato da un team a guida Inaf e caratterizzato grazie anche a dati raccolti con il Telescopio nazionale Galileo. Con la …
Categoria: CHEOPS
Mar 16 2021
È doppio il sistema più giovane scoperto da Tess
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Dic 20 2019
Lancio avvenuto, Cheops è in volo | MEDIA INAF
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Lanciato alle 9:54 ora italiana dallo spazioporto di Kourou, in Guyana francese, a bordo di un razzo Soyuz, Cheops osserverà più di 7mila stelle nei 3 anni e mezzo di durata nominale della missione. Missione a importante partecipazione dell’Italia, con l’Inaf, l’Università di Padova e l’Asi, sarà il nostro misura-pianeti, un satellite dedicato alla caratterizzazione …
- 1000 stelle ogni 6 mesi di missione, 18 Dicembre 2019 9:54 CEST, 3 anni e mezzo di durata missione, 7mila stelle, analisi dati esopianeti, ARIEL, ASI, Atmosfere di esopianeti, Barbara Negri, caratterizzazione dei pianeti extrasolari, CHEOPS, Consorzio CHEOPS, Cosmo-SkyMed 2, densità di esopianeti, ELT, ESA, Esa / Atg Medialab, Esopianeti giganti, esopianeti piccoli, esopianeti rocciosi, evoluzione esopianeti, formazione ed evoluzione degli esopianeti, Ginevra, Inaf, Isabella Pagano, JWST, Korou, Lancio di Cheops, Leonardo, Madrid, MEDIA INAF, MediaLario, mirror archive all’Asi Space Science Data Center, Mission Operation Center, misura pianeti, misura raggio di esopianeti, misurazione della diminuzione di luminosita' con Precisione di 10-5, OA Catania, OA Padova, OACt, OAPd, pianeti extrasolari, piccolissima variazione di luminosità delle stelle, PLATO, primi dati collaudo strumentazione 7 gennaio 2020, ricerca esomolecole organiche, ricerca traccianti della vita, Science Operation Center, sistemi ottici spaziali, Soyuz, specchi e ottica di backend realizzati in Italia, Svizzera, telescopio italiano su CHEOPS, Thales Alenia Space, UniPd, Università di Berna
Ott 17 2017
Tecniche d’osservazione per pianeti extrasolari | MEDIA INAF
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Il cosiddetto ”defocusing”, distribuendo la luce su una superficie maggiore, permetterebbe di raggiungere precisioni molto elevate, ed è utile nel caso dei telescopi spaziali. Ne parliamo con Roberto Ragazzoni dell’Inaf di Padova, membro del board di Cheops Sorgente: Tecniche d’osservazione per pianeti extrasolari | MEDIA INAF Rio sildenafil durata, invitando i clienti Tadalafila a chiamare …
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