L’esperimento Alice del Large Hadron Collider, al Cern, è riuscito a compiere la prima osservazione diretta di un effetto fondamentale della fisica delle particelle: la soppressione dell’emissione di gluoni in una regione nota come “dead cone”. L’osservazione, riportata su Nature, apre alla possibilità di una misura sperimentale della massa di una particella elementare nota come quark charm
Tag: Nature
Mag 26 2022
Cuoppo quantistico di quark charm
- Archiviato sotto Altro..., Divulgazione, Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica quantistica
- A cuoppo cupo poco pepe cape, ALICE, ALICE collaboration, ampiezza angolo di apertura del dead cone, Andrea Dainese, angolo di emissione dei gluoni, Angolo(deadcone)=m(quarkc)/E(quarkc), assenza di gluoni nel dead cone, calcolo massa quark da misura energia gluonica e misura angolo deadcone, cascata partonica prodotta per collisione di protoni, CERN, collisioni p-p, cono buio, Cromodinamica quantistica, dead cone, decadimento di un quark c, Direct observation of the dead-cone effect in quantum chromodynamics, emissione radiazione sotto forma di gluoni, gluoni, i quark non top sono confinati e legati all'interno degli adroni, INFN-Na, INFN-Pd, LHC, Luciano Musa, massa del quark c costante fondamentale del modello standard, MEDIA INAF, misura dead cone di una cascata di partoni, misura diretta di masse di quark, misura sperimentale massa quark, Nature, osservazione del dead cone, osservazione sperimentale della massa del quark c, partoni, perdita di energia nella collisione p-p e riemissione radiazione di gluoni, quark c, quark c in pioggia di partoni, Quark charm, radiazione soppressa di gluoni, regione proibita dell'emissione di gluoni per decadimento di quark massivi, Richard Feynman, soppressione dello spettro gluonico, verifica sperimentale della massa non nulla di un quark c
Mag 13 2022
Non ci sono più i vènti da buchi neri di una volta
- Archiviato sotto Buchi neri primordiali, Cosmologia, Origine delle Galassie
Uno studio guidato da tre ricercatrici dell’Inaf, in collaborazione con la Normale di Pisa e numerosi istituti di ricerca internazionali, ha misurato per la prima volta la frazione di venti generati dai buchi neri supermassicci al centro delle galassie nell’universo primordiale, svelando che all’epoca questi venti erano molto più frequenti e potenti rispetto a quelli osservati nelle galassie a noi vicine
- 13 miliardi di anni fa, 500Mya-1Gya di età dell'Universo, ad una certa epoca dell’universo sia intervenuto un meccanismo responsabile del rallentamento della crescita dei buchi neri, Andrea Ferrara, Arav N., Bañados E., Becker G., Bischetti M., Bosman S. E. I., buchi neri attuali coevolvono con le galassie, Buchi neri primordiali, buchi neri primordiali crescevano più velocemente della galassia ospite, buchi neri un miliardo di volte più massicci del Sole, Carniani S., Cristiani S., Cupani G., D’Odorico V., Davies, Eilers A. C., emissione intrinseca del quasar, enti prodotti dai buchi neri nell’universo giovane sono molto frequenti, ESO/VLT, F. Fiore, Farina E. P., fase di ‘evoluzione comune’ tra il buco nero e la sua galassia ospite, fasi iniziali di crescita dei buchi neri e delle galassie che li ospitano, Ferrara A., Feruglio C., implicazioni enormi e ancora inesplorate per la nascita e l’evoluzione di galassie come la nostra, L’energia iniettata dai venti sarebbe dunque in grado di arrestare l’accrescimento di nuova materia sul buco nero, Maiolino R., Manuela Bischetti, Mazzucchelli C., Mesinger A., Meyer R. A., Nature, NGC 3783, Onoue M., Osservatorio di Paranal, osservazione di 30 quasar, Osservazione gas intergalattico primordiale, Piconcelli E., R., Ryan- Weber E., Schindler J-T., Scuola Normale Superiore di Pisa, Suppression of black-hole growth by strong outflows at redshifts 5.8-6.6, Universo giovane, Valentina D’Odorico, venti 20 volte più potenti di quelli attuali, Venti da buchi neri primordiali, Venti da buchi neri primordiali molto più potenti di quelli odierni, Venti di buchi neri, venti di buchi neri primordiali di velocità 0.17c, Venti di buchi neri supermassicci, Venti galattici, venti più frequenti di quelli attuali, venti veloci molto comuni nell’Universo giovane, vincoli stringenti ai modelli di formazione delle prime galassie, VLTI, Wang F., X-shooter/VLT, Yang J., Zhu Y.
Gen 09 2021
Nucleosintesi, la ricetta segreta delle supernove
- Archiviato sotto Altro..., Astrochimica, Esobiologia, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica stellare, Nucleosintesi stellare, Supernove Nove e Ipernove
Un nuovo studio sul processo “tre-alfa”, guidato da ricercatori della Michigan State University, potrebbe rivoluzionare le conoscenze che stanno alla base dei processi di nucleosintesi che governano le supernove durante la loro drammatica esplosione. I risultati sono stati pubblicati su Nature Una delle citazioni più famose del noto scienziato e scrittore Carl Sagan era “The …
- Abbondanza del C12 98.6%, abbondanza sulla Terra di alcuni isotopi di rutenio e molibdeno, accelerare la reazione del processo tre-alfa mette un freno alla capacità della supernova di creare elementi più pesanti sulla tavola periodica, accelerazione delle reazioni 3-alfa con protoni in eccesso, Carl Sagan, Contaminazione mezzo interstellare con elementi pesanti, effetti accelerati causati dal processo tre-alfa, Enhanced triple-α reaction reduces proton-rich nucleosynthesis in supernovae, Facility for Rare Isotope Beams, Fondere insieme tre particelle-alfa di solito è un processo inefficiente, formazione di alcuni degli elementi pesanti presenti sulla Terra, FRIB, He4+He4+He4=C12+γ, Hendrik Schatz, Joint Institute for Nuclear Astrophysics – Center for the Evolution of the Elements, L’universo è dentro di noi. Siamo fatti della stessa materia delle stelle, Luke Roberts, MEDIA INAF, Michigan State University, modellare l’ambiente all’interno di una supernova, Nature, Nucleosintesi, Nucleosintesi nelle supernove, Nucleosintesi stellare, Processo tre-alfa, Produzione di isotopi di Ru e Mo, quantità insolitamente elevate di alcuni isotopi del rutenio e molibdeno, questo risultato contraddica le nozioni che sono alla base della creazione degli elementi chimici nell’universo, regioni più interne delle supernove possono essere ricche di protoni in eccesso, regioni più interne delle supernove possono forgiare atomi di carbonio almeno dieci volte più velocemente di quanto si pensasse in precedenza, Sam Austin, Supernove, team Spartan, the triple-α reaction
Gen 07 2021
Alpha precisa come non mai: 11 cifre significative
- Archiviato sotto Altro..., Divulgazione, Fisica delle particelle, Fisica quantistica
Un nuovo setup sperimentale messo in piedi presso i laboratori della Sorbona ha consentito una stima della costante di struttura fine – una delle costanti fondamentali e più misteriose della fisica – senza precedenti. La nuova misura, precisa fino a 81 parti per mille miliardi, sarebbe in accordo con le previsioni teoriche del modello standard …
- 1/137, 1/137.035999206, 11 cifre significative, 137, 2.5 volte maggiore delle migliori stime precedenti, 81 parti per mille miliardi, accelerare gli atomi fino a raggiungere una velocità di 6 m/s (oltre 21 km/h) in appena 6 millisecondi, Alpha, buon accordo fra la teoria e le misurazioni, calcolo del raggio delle orbite degli elettroni, calcolo della separazione dei livelli della struttura fine – la suddivisione di tutte le righe spettrali di un atomo, catena di relazioni sperimentali e teoriche – note o misurate – fra particelle elementari e atomi, conferma della bontà dei modelli teorici, costante di accoppiamento dell’interazione elettromagnetica, costante di Sommerfield, Costante di struttura fine, Determination of the fine-structure constant with an accuracy of 81 parts per trillion, determinazione della dimensione degli atomi, determinazione massa dell'elettrone, disparità fra materia e antimateria, e^2/hc, evidenze sperimentali inspiegate dal modello standard, forza dell’interazione elettromagnetica fra la luce e le particelle elementari cariche, in accordo con le predizioni teoriche basate sull’anomalia del momento magnetico dell’elettrone, in disaccordo con misurazioni precedenti della costante stessa, intensità della interazione elettromagnetica relarivamente alla carica elementare, irradiazione laser a 0K di un atomo di Rubidio, Laboratoire Kastler Brossel, laboratori della Sorbona, Léo Morel, LKB, MEDIA INAF, misura della deviazione relativistica delle linee spettrali del modello atomico di Bohr, misura di tipo interferometrico, misura sperimentale della massa del rubidio, misurare con estrema precisione – e riducendo al massimo le perturbazioni o gli errori sistematici – l’energia cinetica del rinculo dell’atomo di rubidio, misure spettroscopiche precisissime dell’energia di legame dell’atomo di idrogeno, natura di particella elementare dell’elettrone, natura stessa degli elettroni o della materia ed energia oscura, Nature, numero scritto dalla mano di Dio, onde di materia, Pierre Cladé, previsioni teoriche del modello standard, punto di partenza fondamentale per l’indagine sull’esistenza della materia oscura, Richard Feynman, rinculo dell’atomo causato dalla radiazione, Saïda Guellati-Khélifa, senza dover passare attraverso l’ideazione di una nuova fisica, Università Sorbona di Parigi, veridicità del modello standard, Wolfgang Pauli, Zhibin Yao, αe
Dic 14 2020
Borexino: così brillano le stelle massive
- Archiviato sotto Altro..., Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica quantistica, Fisica Solare, Fisica stellare, Nucleosintesi Solare, Nucleosintesi stellare
Pubblicato oggi su Nature l’annuncio della prima rivelazione dei neutrini prodotti nel Sole dal ciclo CNO (carbonio-azoto-ossigeno). Lo studio è firmato dalla collaborazione scientifica Borexino, esperimento ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare La collaborazione scientifica Borexino, esperimento ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, pubblica oggi su …
- bassissimo livellodi fondo in Borexino, Borexino, Borexino Collaboration, Carl Friedrich von Weizsäcker, catena protone-protone, ciclo CNO, Ciclo CNO canale dominante nell’universo per la combustione dell’idrogeno, ciclo CNO preponderante nelle stelle massicce, ciclo CNO presente nel Sole allo 1%, conferma sperimentale diretta dei meccanismi stellari di generazione di energia non era ancora mai stata ottenuta, cuore di Borexino il luogo meno radioattivo del mondo, esistenza del ciclo CNO fu teorizzata per la prima volta nel 1938, esperimento Borexino, Experimental evidence of neutrinos produced in the CNO fusion cycle in the Sun, fusione H nelle stelle potesse anche essere catalizzata dai nuclei pesanti C N O, Gioacchino Ranucci, Hans Bethe, INFN-Ge, INFN-LNGS, INFN-Mi, INFN-Pg, Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Marco Pallavicini, MEDIA INAF, Nature, Nature astronomy, neutrini prodotti nel ciclo CNO, Neutrini solari, oscillazione dei neutrini, Osservazione neutrini solari, prima fondamentale conferma sperimentale di come brillino le stelle più pesanti del Sole, prima osservazione dei neutrini CNO, prima prova sperimentale dell’esistenza del ciclo CNO, prima rivelazione in assoluto dei neutrini prodotti nel Sole dal ciclo CNO, programma scientifico del Neutrino Solare, Stelle massicce, tecnologia a scintillazione liquida, Università di Genova, Università di Milano, Università di Princeton
Dic 11 2020
La Blue Ring Nebula e il destino delle stelle binarie
- Archiviato sotto Evoluzione stellare, Fisica stellare, Galaxy Evolution Explorer, Nebulose, Stelle doppie, Telescopi spaziali
Nel 2004, nella nostra galassia è stato scoperto un oggetto raro chiamato Blue Ring Nebula: un anello di idrogeno gassoso con una stella al centro. Nei successivi 16 anni, l’oggetto è stato studiato nel dettaglio con diversi telescopi spaziali e terrestri, e ora si è finalmente capito che si tratta del residuo di due stelle …
- accrescimento probabilmente derivante da un disco di detriti circostante, anello di idrogeno gassoso con una stella al centro, blue Ring Nebula, Caltech, due spessi anelli al suo interno, Espulsione di materiale ad alta velocità dall stella compagna, Fusione stellare, Galaxy Evolution Explorer, Guðmundur Stefánsson, Habitable-zone Planet Finder, Keri Hoadley, la compagna che ha spiraleggiato verso l’interno era probabilmente una stella di piccola massa, McDonald Observatory, MEDIA INAF, NASA, Nasa / Jpl-Caltech / M. Seibert (Carnegie Institution for Science) / K. Hoadley (Caltech) / Galex Team, Nature, osservazioni spettroscopiche, Princeton University, Residuo di due stelle che si sono fuse, Residuo di fusione stellare, sistema stellare binario che si fonde, sistemi binari, spettrografo HIRES, Stelle binarie, Telescopio Hobby-Eberly, telescopio Keck da 10 metri, Università di Princeton, Via Lattea
Giu 17 2020
LNGS, XENON1T OSSERVA UN INATTESO ECCESSO DI EVENTI: TRIZIO, ASSIONI SOLARI O MOMENTO MAGNETICO DEL NEUTRINO? – INFN
- Archiviato sotto Altro..., Cosmologia, Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Materia oscura, Struttura della materia, Teoria delle stringhe
XENON1T, uno degli esperimenti di punta nella ricerca diretta della materia oscura, operativo dal 2016 al 2018 presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha presentato oggi, 17 giugno, nel corso di un seminario online dai LNGS, l’analisi dei suoi ultimi dati, mostrando un inatteso eccesso di eventi. …
- 2 sigma, 2 tonnellate di xenon liquido, 3, 5 sigma, 5 volte la materia ordinaria, accordo migliore con un segnale di assioni solari, Assioni solari, calcolo del fondo previsto, Columbia University, E<7KeV, eccesso di 53 eventi rispetto ai 232 che ci si aspettava di osservare, eccesso di eventi in XENON1T, eccesso dovuto a una nuova componente del fondo, eccesso è dovuto a una semplice fluttuazione statistica, eccesso in bassa energia, eccesso osservato con spettro simile a quello previsto per gli assioni solari, Elena Aprile, eventi di “fondo”, eventi rari, fondo atteso ulteriormente ridotto rispetto a XENON1T, Gabriella Sartorelli, Giancarlo Trinchero, gruppo di simulazione Monte Carlo, Guido Zavattini, il più raro decadimento nucleare che sia mai stato osservato direttamente, INFN, INFN-Bo, INFN-LNGS, INFN-To, infrastruttura di calcolo CNAF, interazione al di là del modello Standard, interazione di particelle di materia oscura con la materia ordinaria, ipotesi degli assioni solari ha una significanza di 3, Istituto nazionale di fisica nucleare, Laboratori Nazionali del Gran Sasso, LNGS, Marco Selvi, massa di xenon 3 volte maggiore, Materia oscura, Michele Iacovacci, Momento magnetico del neutrino, momento magnetico del neutrino più grande di quanto previsto nel modello standard, Nature, nuove proprietà dei neutrini, oltre il Modello Standard, Progetto XENON, purificazione dello xenon, radiazione cosmica residua, ricerca diretta di materia oscura, riduzione dei fondi ambientali, rilevazione indiretta della materia oscura, rivelatore di veto per i neutroni, rivelatori a Xenon liquido, segnale di una nuova particella, significanza delle ipotesi trizio e momento magnetico del neutrino corrisponde a 3, simmetria nelle interazioni nucleari forti, sistema di veto di muoni, sorgente di fondo di Trizio, stima delle varie sorgenti di fondo, Trizio, Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Napoli, Walter Fulgione, Weakly Interacting Massive Particles, WIMP, XENON1T, XENONnT
Lug 16 2019
La strana storia dell’oro sulla Luna | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Esogeologia, Esomineralogia, Luna, Planetologia
Le meteoriti hanno portato l’oro, l’iridio, il platino e altri elementi rari sulla Luna. Ma non tanti quanti sulla Terra. La spiegazione di questa differenza, determinante per la formazione planetaria, è fornita da un nuovo studio che ha stabilito l’epoca a partire dalla quale è iniziato l’accrescimento sulla Luna del materiale meteoritico. I risultati sono …
- 150-200 milioni di anni dopo la formazione della Luna, 300 km di diametro, 4.35 miliardi di anni fa, Accrescimento materiale meteorico sulla Luna, accrescimento sulla Luna del materiale meteoritico, ammontare degli elementi altamente siderofili nel mantello, andamento stocastico del processo, angolo d’impatto, Cina, cristallizzazione del magma, diametro dei proiettili, elementi altamente siderofili, frazione di materiale che viene espulso dal cratere durante l’impatto e che poi ricade sulla superficie, iridio, MEDIA INAF, Meng-Hua Zhu, Metalli preziosi 1200 volte meno abbondanti sulla Luna rispetto alla Terra, Metalli rari sulla Luna, Meteoriti, metodo Monte Carlo, Nature, Origine meteoritica dei metalli preziosi, Oro, Oro sulla Luna, osmio, Platino, prime fasi di vita di un pianeta, profondità di penetrazione, Qing-Zhu Yin, rapporto impatto/ritenzione, rapporto impatto/ritenzione tre volte più piccolo, renio, ritenzione degli elementi siderofili, rodio, rutenio, Scarsita' di metalli preziosi sulla Luna, simulazioni d’impatto, Solidificazione della Luna, spessore della crosta lunare, UC Davis, University of Science and Technology di Macau, velocità d’urto
Ott 16 2018
Fast radio burst: si va al raddoppio | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Cosmologia, FRB, Galassie attive, Materia oscura, Radioastronomia, Radioastronomia
Pubblicati oggi su Nature i risultati ottenuti da Askap, l’Australian Square Kilometre Array Pathfinder, sui misteriosi e potentissimi segnali radio intergalattici. «Risultati che sembrano suggerire per la prima volta che le caratteristiche degli Frb subiscano un’evoluzione nel tempo», commenta Andrea Possenti dell’Inaf di Cagliari .entry-header Rappresentazione artistica di Askap intento a osservare i fast radio …
- 20 FRB, Andrea Possenti, Arc OzGrav., Askap, Australian Square Kilometre Array Pathfinder, CSIRO, Curtin University, Due popolazioni di FRB, Energia rilasciata dal Sole in 80 anni in pochi millisecondi, Evoluzione temporale degli FRB, Fast Radio Burst, FRB, FRB ripetuti, FRB unici, Grande campo di vista di ASKAP, Jean Pierre Macquat, Keith Bannister, lampi radio veloci, lCommonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, massima quantità di energia rilasciata dagli FRB, Materia attraversata dallo FRB, Materia oscura, MEDIA INAF ogy, Nature, OACa, Onde gravitazionali, OzGrav, posizione esatta delle esplosioni in cielo, provenienza FRB, Raddoppio degli FRB noti, Rayan Shannon, Rilevazione materia oscura, Swinburne University of Technology, velocita' diverse per frequenze diverse dello stesso FRB
Set 24 2018
La Via Lattea ha preso una strana piega…
- Archiviato sotto Astrofisica galattica, Astronautica, Evoluzione galattica, GAIA, Operativi, Spacecraft
Fra i 300 e i 900 milioni di anni fa alla nostra galassia, la Via Lattea, accadde qualcosa. Un evento sconvolgente del quale porta ancora i segni. Segni affiorati grazie alla alla mappa stellare tracciata dal telescopio spaziale Gaia dell’Esa, mappa che mostra in ogni dettaglio la posizione di quasi due miliardi di stelle. Ed …
Lug 05 2018
Bolle di macromolecole organiche su Encelado | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Encelado, Esobiologia, Saturno, Vita su Encelado
I dati raccolti dalla sonda spaziale internazionale Cassini hanno rivelato molecole organiche complesse provenienti dalla luna ghiacciata di Saturno Encelado, rafforzando l’idea che questo mondo oceanico ospiti condizioni adatte alla vita. Lo studio su Nature .entry-header Ombra invadente al polo sud di Encelado. Crediti: Nasa/JPL-Caltech/Space Science Institute Fino al 2005 la luna di Saturno Encelado …
- 200 masse molecolari, 2005, 2022, 500 Km diametro, ASI, attività idrotermale su Encelado, attrito delle maree, bocche idrotermali sul fondo dell’oceano di Encelado, Callisto, Cassini-Huygens, Crateri e fratture su Encelado, Encelado, ESA, Esperienza della sonda Cassini per il sistema gioviano, Europa, Flyby di Encelado, Frank Postberg, futura missione per Encelado, Ganimede, Geyser su Encelado, Grand finale di Cassini, grandi molecole organiche, materiale primordiale asteroidale, MEDIA INAF, migliaia di unità di massa atomica, Missione Cassini, missione Juice, Molecole organiche, molecole organiche complesse, Molecole organiche complesse in oceani extraterrestri, NASA, Nasa/JPL/Space Science Institute, Nature, Nicolas Altobelli, Nozair Khawaja, nucleo idrotermicamente attivo di Encelado, nucleo poroso e pieno d’acqua, oceani sotterranei, Oceani su Encelado, Origine della vita, origine idrotermale della vita su Encelado, pareti delle bolle d’aria con accumulo di molecole organiche, Pellicola organica sulla superficie di acqua liquida di Enceladp, processi chimici complessi su Encelado, Saturno, siti idrotermali trovati sul fondo degli oceani, un mondo acquatico potenzialmente abitabile, Università di Heidelberg, Vita su Encelado
Lug 02 2018
A forma di sigaro, ma pur sempre una cometa | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Comete, Corpi extrasolari, Corpi minori del Sistema solare, Pianeti extrasolari, Planemi, Planetologia
Postulando che si tratti di una cometa in miniatura, dalla peculiare forma oblunga, uno studio su Nature guidato da Marco Micheli, ricercatore dell’Esa, ha scoperto che la spinta dei gas emessi da ‘Oumuamua può essere una spiegazione fisica coerente della componente non gravitazionale del moto di questo pellegrino interstellare .entry-header Illustrazione di ‘Oumuamua, il primo …
- 1I/2017 U1, Accelerazione non gravitazionale, assenza di attività cometaria, atipica distribuzione della dimensione dei granelli di polvere, Cometa, cometa con un sottile mantello isolante, Coordination Centre Esa Ssa-Neo, Corpo oblungo, ESO, esoasteroide, esocometa, Frascati, lungo periodo di esposizione ai raggi cosmici, M. Kornmesser, Marco Micheli, moto non gravitazionale, Nature, Nature astronomy, oggetto interstellare, Orbita iperbolica, osservatorio Haleakala, Oumuamua, Sistema stellare binario, solo una piccola parte degli oggetti interstellari possono essere asteroidali, spinta dei gas emessi dal corpo celeste, stratificazione superficiale di materiale organico e isolante, ungo periodo di esposizione ai raggi cosmici
















