Uno studio pubblicato su Physical Review Letters ipotizza che i buchi neri primordiali – entità formatesi all’epoca dell’inflazione e teoricamente sede di innumerevoli “baby universi” – potrebbero essere ciò che chiamiamo materia oscura. E che sia possibile tentare di verificare quest’ipotesi grazie a telescopi come il giapponese Subaru o il futuro Vera Rubin Survey Telescope. …
Tag: Physical Review Letters
Mar 05 2021
Materia oscura nella tana del Bianconiglio
- Archiviato sotto Buchi neri primordiali, Cosmologia, Materia oscura, Origine dell'Universo
- Alexander Kusenko, Baby universi, Baby universi contenuti in grandi bolle di falso vuoto, BNP buoni candidati per la materia oscura, BNP contenenti baby universi, BNP di massa Lunare, BNP osservato da HSC/Subaru il 23 novembre 2014, Bolle di falso vuoto, bolle di falso vuoto contenenti baby universi, buchi neri “normali” sono una parte della materia oscura, Buchi neri primordiali, Buco nero primordiale fra noi e la galassia di Andromeda, Collassamento delle bolle di falso vuoto in BNP, curve di rotazione delle galassie, Durante l’inflazione possono formarsi delle bolle di falso vuoto, Edoardo Vitagliano, epoca dell’inflazione, Exploring Primordial Black Holes from the Multiverse with Optical Telescopes, Formazione dei buchi neri primordiali, Galassia di Andromeda, Hyper Suprime-Cam, I BNP interagiscono solo gravitazionalmente con la materia ordinaria, Inflazione cosmologica, Kavli Institute for the Physics and Mathematics of the Universe di Kashiwa JP, Kavli Ipmu / Hsc Collaboration, l’esistenza di corpi celesti al loro interno è decisamente improbabile, lensing, Masahiro Takada, Materia oscura, Materia oscura come insieme dei buchi neri primordiali, Max Planck Institut für Physik Heidelberg DE, MEDIA INAF, microlensing gravitazionale, Misao Sasaki, Multiversi, Physical Review Letters, piccoli universi contenuti all’interno del nostro, presenza di materia oscura nell’universo in epoche che precedono di molto l’esistenza delle stelle, Se un BNP passa davanti a una stella la sua luminosità aumenta per effetto del microlensing gravitazionale, spettro di potenza delle anisotropie del fondo cosmico a microonde, Subaru telescope, Sunao Sugiyama, Tana del bianconiglio, UCLA, un osservatore interno ai BNP li vedrebbe come universi in espansione, università di Tokyo, Università Federico II di Napoli, Vera Rubin Survey Telescope., Volodymyr Takhistov
Feb 05 2021
Alla ricerca delle onde gravitazionali primordiali
- Archiviato sotto Astrofisica multimessagero, Cosmologia, Era dell'inflazione, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali primordiali
Un team guidato dal Massachusetts Institute of Technology ha sviluppato un metodo per estrarre il debole segnale delle onde gravitazionali primordiali dai dati dei rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione. Si tratta di un’alternativa alla ricerca delle increspature nello spaziotempo basata sul fondo cosmico a microonde. Con un commento di Daniela Paoletti dell’Inaf Si …
- Bicep Array, Bicep2, Big bang, CMB, coalescenza di stelle di neutroni, Coalescenza fra buchi neri, Colm Talbot, condizioni che hanno guidato l’inflazione, contaminazione del segnale in foreground da altri segnali in foreground più lontani, correlazione e analisi dei dati da 2 diversi rivelatori, Cosmic Microwawe Background, Daniela Paoletti, debole segnale delle onde gravitazionali primordiali, discernere la presenza di segnali più deboli, Eric Thrane, estrazione sfondo primordiale di OGP, exascale computing, fluttuazioni quantistiche nella zuppa primordiale, fondo cosmico a microonde, i segnali gravitazionali primordiali sono di diversi ordini di grandezza più deboli di ciò che LIGO/VIRGO sono in grado di registrare, il nuovo metodo tiene conto dell’incertezza in ogni caratterizzazione del modello, INAF - OAS, incertezze sia sui modelli teorici che sullo strumento, increspature direttamente nei dati delle onde gravitazionali, increspature nello spaziotempo, Individuazione del background primordiale dal confronto fra 2 rilevatori e sottrazione del rumore specifico, indizi sull’universo primordiale, inserimento di uno sfondo di OGP, Kavli Institute for Astrophysics and Space Research, la prossima generazione di rivelatori sarà abbastanza sensibile da captare OGP, LIGO, Massachusetts Institute of Technology, Measuring the Primordial Gravitational-Wave Background in the Presence of Astrophysical Foregrounds, MEDIA INAF, metodo completo da usare sui dati reali, MIT, Modi B, Modi B nel CMB non ancora trovati, nuovo metodo per estrarre i segnali molto deboli delle increspature primordiali dai dati forniti dai rivelatori di onde gravitazionali, OGP hanno lasciato un’impronta nel Cmb sotto forma di modi B, Onde gravitazionali, onde gravitazionali generate da sorgenti astrofisiche, onde gravitazionali originate dalla coalescenza delle stelle di neutroni, onde gravitazionali originate dalla coalescenza fra buchi neri, onde gravitazionali primordiali, onde gravitazionali primordiali nel Cmb, Physical Review Letters, processi inflazionistici, quasi 13.8 miliardi di anni fa, rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione, rivelazione di un segnale debole in un foreground complesso, Rory Smith, scovare le tracce nascoste delle prime onde gravitazionali dell’universo, segnali delle onde gravitazionali prodotte dalla fusione di oggetti astrofisici di diverse masse e spin, segnali in foreground troppo deboli da discernere e difficili da stimare nella sottrazione finale, simulazione di 400 secondi di dati di onde gravitazionali da sorgenti astrofisiche, Sottrazione del segnale astrofisico in foreground come OG dovute a coalescenza, stima dei segnali più silenti – non astrofisici – che potrebbero contenere onde gravitazionali primordiali, Sylvia Biscoveanu, VIRGO
Dic 16 2020
Indizi di una nuova fisica nei dati di Planck
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Energia oscura, Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Materia oscura, Planck, Telescopi spaziali
Un nuovo metodo per la misura dell’angolo di polarizzazione della radiazione di fondo cosmico a microonde rilevata dal telescopio spaziale Planck dell’Esa ha consentito a due fisici giapponesi, Yuto Minami e Eiichiro Komatsu, di trovare un possibile segnale di violazione di parità dovuta alla materia oscura o all’energia oscura. Per una conferma occorreranno però ulteriori …
- angolo di polarizzazione della Cmb, Beta=0.35±0.14 gradi, dati in polarizzazione di Planck, distanza percorsa dalla luce emessa dalla polvere è molto più breve di quella percorsa dal fondo cosmico a microonde, Eiichiro Komatsu, Energia oscura, epoca della ricombinazione, ESA, firma della MO o EO nei dati di polarizzazione della CMB, fondo cosmico a microonde emessa 380mila anni dopo il Big Bang, incertezza sistematica per quanto riguarda il valore assoluto degli angoli di polarizzazione, l’emissione della polvere non è influenzata dalla materia oscura o dall’energia oscura, La differenza fra l’angolo di polarizzazione misurato per la polvere e quello misurato per la Cmb può quindi essere utilizzata per calcolare beta, livello di confidenza del 99.2 per cento, Materia oscura, MEDIA INAF, metodo che determina la rotazione artificiale di planck tramite la luce polarizzata emessa dalla polvere della via lattea, New Extraction of the Cosmic Birefringence from the Planck 2018 Polarization Data, nuova fisica, obiettivo principale della cosmologia osservativa è oggi quello di ottenere misure il più possibile precise e pulite della polarizzazione del fondo cosmico microonde, Physical Review Letters, polarizzazione della polvere presente nella Via Lattea, radiazione di fondo cosmico a microonde, rotazione artificiale di planck influenza la CMB e la rdiazione della polvere, sfasamento angolare possibile indizio sperimentale di una violazione di parità, telescopio spaziale Planck, violazione di parità, Yuto Minami
Dic 12 2020
Sulle tracce di un “nuovo tipo” di elettroni
- Archiviato sotto Altro..., Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Struttura della materia
Perché alcuni materiali emettono elettroni con un’energia molto specifica? Come quelli a 3.7 elettronvolt osservati fuoriuscire dalla grafite? Un team di fisici del Politecnico di Vienna ha ora trovato una risposta. Media Inaf ha intervistato una delle scienziate che hanno firmato il risultato, Alessandra Bellissimo Escono dagli atomi di carbonio della grafite tutti con lo …
- 2 livelli ibridi: uno a alta densità di stati ma mobiltà zero, Alessandra Bellissimo, Auger, Canale di emissione preferenziale 3.7eV, caratteristiche elettroniche ottiche e termiche diverse lungo la superficie e lungo l’asse cristallino perpendicolare alla superficie, Dipartimento di matematica e fisica dell’Università di Roma Tre, effetto 3.7 eV: rottura della simmetria cristallina della grafite con superamento della BDP bassa dovuta alla riflessione fra gli strati, effetto tunnel: elettrone riesce a superare una barriera di potenziale molto alta, elettrone riesce a superare una barriera di potenziale molto alta, elettroni a 3.7 eV, elettroni dalla grafite, elettroni tutti con la stessa energia, emissione di elettroni da solidi può essere anche provocata dall’impatto di fotoni, ETHZ, Florian Libisch, fotoelettroni, fotoni UV su grafite provocherebbero in natura effetto 3.7 eV, Giovanni Stefani, il nuovo livello energetico (ibrido) ha sia il nuovo livello energetico (ibrido) ha sia alta densità che alta trasmissione, Istituto di fisica applicata del Politecnico di Vienna, La collisione di un elettrone entrante nel solido dà luogo a una risposta collettiva degli elettroni all’interno della superficie, La grafite è un cristallo 3D con strati 2D di fogli di grafene, layered material, Livello ibrido che crea il canale di emissione a 3.7 eV, Lukas Linhart, meccanismo di emissione di elettroni nei VdW materials, MEDIA INAF, movimento oscillatorio di elettroni e buche che danno luogo a un’onda di densità di cariche che si propagano nella superficie, multi-layered o sandwich materials, Nella grafite le onde plsmoniche provocano una rottura della simmetria del cristallo bidimensionale dando luogo a un livello energetico ibrido, nitruro di boro (BN), nuovo tipo di elettroni, onda stazionaria come il salto alla corda, Philipp Ziegler, Physical Review Letters, plasmone, Politecnico di Vienna, Politecnico di Zurigo, PRL, processi che coinvolgono sempre degli specifici livelli energetici occupati, programma Marie-Sklodowska-Curie Action, Secondary Electron Emission by Plasmon-Induced Symmetry Breaking in Highly Oriented Pyrolytic Graphite, Simdalee2, stato finale che ne determina l’energia e non lo stato iniziale, Technische Universität di Vienna, Tu Wien, Un livello a mobilità 0 ncrocia una banda di elettroni con alta dispersione favorendone il trasporto e la loro trasmissione, Van Der Waals materials, Vytautas Astašauskas, Wolfgang S. M. Werner, Wolfgang Werner
Nov 25 2019
Pac-man divoratore di buchi neri | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Buchi neri binari, Buchi neri supermassicci, Fisica relativistica, Galassie attive, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali galattiche, Radiogalassie, Telescopi gravitazionali
Un articolo apparso su Physical Review Letters riporta una spiegazione plausibile dell’origine della fusione di buchi neri che ha portato alla rilevazione delle onde gravitazionali dell’evento Gw 170729. Tale spiegazione è basata su simulazioni dedicate in base alle quali quando i buchi neri ruotano intorno al centro di un nucleo galattico attivo si scontrano e …
- Active Galactic Nuclei, AGN, Buchi neri, Buchi neri binari, Buchi neri supermassicci, come crescono i centri delle galassie, come crescono le galassie, dieci segnali di onde gravitazionali, Disco di accrescimento, firma di grandi buchi neri rotanti, Formazione della rete cosmica delle galassie, Fusione fra buchi neri, fusione fra un buco nero di un AGN e un buco nero supermassiccio, fusioni di buchi neri ad alta massa e alta rotazione, galassie attive, grandi buchi neri rotanti, Gw 170729, LIGO, MEDIA INAF, nuclei galattici attivi, nucleo galattico attivo, Onde gravitazionali, Pac-Man-like, Physical Review Letters, Richard O’Shaughnessy, Rochester Institute of Technology, Rotazione di buchi neri intorno a un AGN, Rotazione e massa di una fusione di buchi neri maggiore dei valori attesi, Simulazione di fusione di buchi neri, VIRGO
Mag 15 2019
Nuovo filtro per mappare l’universo oscuro | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Ammassi di galassie, Cosmologia, Energia oscura, Materia oscura, Origine dell'Universo
Un nuovo metodo per “ripulire” le lenti gravitazionali sul fondo cosmico «non solo ci aiuterà a studiare la materia oscura, ma anche alcuni tra gli altri grandi misteri cosmologici, come l’origine dell’energia oscura o la massa dei neutrini», dice Simone Ferraro, uno dei due autori, intervistato da Media Inaf .entry-header Come il piedistallo di un …
- 380mila anni dopo il Big Bang, 80% di materia oscura, Ammassi di galassie, Berkeley Lab, CMB, contaminazione dall’emissione di galassie, distorsione asimmetrica, distorsione prodotta sulla radiazione cosmica di fondo dall’effetto lente gravitazionale, Emmanuel Schaan, Energia oscur, Energia oscura, ensing gravitazionale della radiazione di fondo, ESA PLANCK, fotoni primordiali, Galassie, ingrandimento, Lawrence Berkeley National Lab, LBNL, Lenti gravitazionali, Mappe ad alta risoluzione della materia nell’universo, Massa del neutrino, massa nell’universo, Materia oscura, Misura della massa dei neutrini, Origine dell'energia oscura, Origine dell’energia oscura, Osservatorio spaziale Planck, Physical Review Letters, Polvere interstellare, Radiazione cosmica di fondo, Separazione shearing e magnification, Shearing immune dalle contaminazioni, Shearing immune dlle contaminazioni, Simone Ferraro, Stima effetto shearing, universo neonato, Universo oscuro
Mar 16 2018
Alice nel buco nero delle meraviglie | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Buchi neri supermassicci, Fisica quantistica, Fisica relativistica, Onde gravitazionali galattiche
Un matematico ha messo in discussione l’ipotesi di censura cosmica, affermando di aver trovato un tipo di buchi neri in cui questa congettura sembrerebbe non valere. Se qualcuno si avventurasse all’interno di uno di questi buchi neri “benigni”, varcando l’orizzonte degli eventi potrebbe sopravvivere ma il suo passato verrebbe cancellato per sempre e si ritroverebbe …
- 46.5 Mal, Allungamento dello spaziotempo, Aron Jansen, Buchi neri benigni, buchi neri di Kerr-Newman-de Sitter, buchi neri di piccola massa, buchi neri lisci e rotanti, buchi neri lisci non rotanti e carichi, Buchi neri non deterministici, buchi neri Reissner-Nordström-de Sitter, Buchi neri supemassicci, buco nero standard non rotante provvisto di carica elettrica, censura cosmica debole, censura cosmica forte, Curvatura dello spaziotempo infinita, Dilatazione del tempo, Era dell'espansione accelerata, Gary Horowitz, Ipotesi di censura cosmica, João Costa, Kyriakos Destounis, luce che proviene dall’universo esterno, MEDIA INAF, Onde gravitazionali, orizzonte degli eventi, orizzonte di Cauchy, Orizzonte osservabile, passaggio da un mondo deterministico a uno non deterministico, Passare indenni in un buco nero, Perdita di informazione da un buco nero, Peter Hintz, Physical Review Letters, Physics World, Risonanza di onde gravitazionali, Risonanza di un buco nero, Roger Penrose, singolarità gravitazionali, Spaghettificazione, spaghettificazione fuori l'orizzonte degli eventi, Superamento dell'orizzonte di Cauchy, Teoria del Multiverso, teoria della relatività generale, Teoria della relatività generale deterministica, UCSB, Università della California a Berkeley, Università di Lisbona, Università di Utrecht, Universo osservabile, Violazione della censura cosmica, Visibil;ita' dentro l'orizzonte degli eventi, Visibilita' oltre l'orizzonte degli eventi, Vitor Cardoso
Gen 24 2018
La Cina è quantisticamente vicina | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica quantistica, Radiotecnica
.entry-header La videoconferenza “quantistica” del 29 settembre scorso tra Cina e Austria. Crediti: Accademia delle Scienze cinese Guardate l’immagine a fianco: probabilmente è la più noiosa e insignificante mai pubblicata da Media Inaf, ma contiene un ingrediente tecnologico nascosto, cruciale per lo sviluppo delle telecomunicazioni e del commercio mondiale. Si tratta di una videoconferenza tra …
- Accademia delle Scienze austriaca, Accademia delle Scienze cinese, canale ottico satellitare, chiavi di crittografia, computer quantistici, comunicazione in crittografia quantistica Qkd, Comunicazioni quantistiche, connessioni in fibra ottica e satellitar, Crittografia, crittografia a chiave pubblica, crittografia quantistica, denaro quantistico, Distribuzione a chiave quantistica, dorsale di comunicazione quantistica in fibra ottica, fotoni, Graz, MEDIA INAF, MICIUS, Pechino, perdita di segnale, Physical Review Letters, primo satellite sperimentale per comunicazioni quantistiche, QKD, quanti di luce individuali, rete internet quantistica, sicurezza informatica, Trasmissione quantistica su fibra ottica
Dic 12 2017
Buchi neri primordiali e onde gravitazionali | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Buchi neri binari, Buchi neri primordiali, Buchi neri supermassicci, Cosmologia, Fisica relativistica, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali galattiche, Origine dell'Universo, Stelle primordiali
L’astronomia gravitazionale e multimessenger è già realtà e i nuovi studi in corso possono fare luce su alcuni misteri ancora irrisolti sulla natura dei buchi neri. Esistono i buchi neri primordiali? Come si sono formati? Qual è stato il ruolo delle prime stelle? .entry-header La teoria di Einstein prevede che due buchi neri in collisione …
- 14 settembre 2015, 65 Milioni di anni dopo il big bang, Abraham Loeb, Astrofisica gravitazionale, Astrofisica multimessaggero, astronomia gravitazionale e multimessagger, Big bang, Brown University, buchi neri barionici, Buchi neri binari, buchi neri prima che le stelle si formassero, Buchi neri primordiali, Coalescenza fra buchi neri, esistenza di buchi neri primordiali, fluttuazioni di densità, fluttuazioni quantistiche, Formazione dei primi buchi neri, fusione di due stelle di neutroni, Harvard University, Increspature dello spaziotempo, LIGO, Materia oscura, MEDIA INAF, NASA, Onde gravitazionali, Origine dei buchi neri dalla coalescenza di due stelle di neutroni, Origine dei buchi neri dalle fluttuazioni primordiali, Origine dei buchi neri dalle supernove, Origine dei buchi neri primordiali, Origine di un buco nero, Physical Review Letters, redshift, redshift >40, redshift prestellare, Savvas Koushiappas, Stephen Hawking, Supernove, Universo in espansione, Universo non-gaussiano, VIRGO
Nov 13 2017
Tace il lato oscuro della forza (elettromagnetica) | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Cosmologia, Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica quantistica, Fisica relativistica, Materia oscura, Struttura della materia, Teoria delle stringhe
L’analisi di dieci anni di dati dell’esperimento BaBar, i cui risultati sono pubblicati ora su Physical Review Letters, consente di escludere che i fotoni oscuri, particelle che continuano a rimanere elusive e per ora solo ipotetiche, possano essere la spiegazione a un’anomalia muonica Sorgente: Tace il lato oscuro della forza (elettromagnetica) | MEDIA INAF E …
- (g − 2) anomaly, anomalia muonica, Belle II, Brookhaven National Laboratory, collaborazione BaBar, dark photon, esperimento BaBar, Fotone oscuro, fotone pesante, Fotoni oscuri, Lato oscuro della forza elettromagnetica, Materia oscura, MEDIA INAF, Michael Roney, Modello standard, muone negativo, Muoni, Physical Review Letters, portatore della forza elettromagnetica per la materia oscura, SLAC, Stanford University, Università di Victoria Canada
Ott 17 2017
Una nuova era per l’osservazione dell’universo | MEDIA INAF
- Archiviato sotto AGILE, Astrofisica multimessagero, Astronautica, Buchi neri di Kerr, Chandra, Evoluzione stellare, Fermi, Fisica relativistica, Fisica stellare, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali galattiche, Onde gravitazionali stellari, Pulsar, Spacecraft, Stelle di neutroni, Supernove Nove e Ipernove, Telescopi spaziali
La fusione di due stelle di neutroni è stata osservata per la prima volta sia con le onde gravitazionali dagli interferometri, sia con la radiazione elettromagnetica dai telescopi a terra e nello spazio scoprendo, tra l’altro, che in quegli eventi si formano elementi chimici pesanti, come oro e platino. Determinante per l’identificazione del segnale gravitazionale …
- 130 milioni di anni luce, AGILE, ASI, Astrofisica delle onde gravitazionali, Astronomia multimessaggero, AT2017gfo, Au, Chandra, coalescenza di stelle di neutroni, controparti ottiche di lampi gamma, EGO/VIRGO, FERMI, fusione di due stelle di neutroni, Gamma ray burst, GRB, Hubble, Idra, Inaf, INFN, infrarossi, INTEGRAL, Interazione fra onde gravitazionali e luminose, Interazione fra onde gravitazionali ed elettromagnetiche, Interferometri gravitazionali, Interferometro LIGO, Interferometro VIRGO, Lampi gamma associati a onde gravitazionali, Lampo gamma, LIGO, Luce associata ad onde gravitazionali, luce visibile, NGC 4993, Onda elettromagnetica associata a un'onda gravitazionale, onda gravitazionale prodotta dalla fusione di due stelle di neutroni, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali emesse da stelle di neutroni, Onde gravitazionali stellari, Onde radio, origine di quasi la metà degli elementi pesanti, Oro, Osservazione in onde elettromagnetiche e gravitazionali congiunte, Physical Review Letters, Platino, Pt, radiazione elettromagnetica associata all'onda gravitazionale, raggi X, REM, Run LIGO/VIRGO, segnale gravitazionale, sintesi di elementi pesanti, Swift, ultravioletti, VIRGO, VLT, VST
Ott 17 2017
L’importanza di essere rotondo | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica quantistica, Struttura della materia
Replicato con successo, da un gruppo indipendente, il risultato già ottenuto nel 2013 dalla Acme collaboration (Harvard-Yale): l’elettrone è sferico. Lo mostrano i risultati di una ricerca del Joint Institute for Laboratory Astrophysics (Jila), condotta con una nuova tecnica che potrebbe avere applicazione anche nei computer quantistici. Sorgente: L’importanza di essere rotondo E con un …
- Acme collaboration, Advance Cold Molecule Electric Dipole Moment Search, Asimmetria barionica, computer quantistici, Elettrone, elettrone deformato, Elettrone sferico, Eric Cornell, Geometria dell'elettrone, Harvard University, JILA, Joint Institute for Laboratory Astrophysics, MEDIA INAF, Misurazione simmetria elettroni, Modello standard, Momento di dipolo elettrico, momento di dipolo non nullo, National Institute of Standards and Technology, NIST, Physical Review Letters, presunta deformazione del dipolo da parte del partner supersimmetrico, Prevalenza di materia su antimateria, Qubit, Southwest Research Institute di Boulder, Supersimmetria, SUSY, teoria della Supersimmetria, Teoria delle stringhe, trappola ionica, Yale University
- 1
- 2


















