Grazie all’analisi di una serie di dati d’archivio risalenti ai primi mesi del 2009 un team guidato e composto da ricercatori dell’Inaf, con colleghi dello Iuss di Pavia e del Gssi dell’Aquila, ha svelato lampi radio e nei raggi X quasi simultanei provenienti dalla magnetar 1E 1547.0–5408, rafforzando dunque l’associazione tra queste pulsar e i …
Categoria: Astronautica
Dic 16 2020
Lampi radio e magnetar, il legame si fa più forte
- Archiviato sotto Astronautica, Chandra, Fisica stellare, FRB Stellari, Magnetar, Parkes, Radioastronomia, Stelle di neutroni, Telescopi spaziali, XMM-Newton
- 28 aprile 2020 scoperta FRB galattici, A. Possenti, A. Ridnaia, A. Tiengo, A.Y. Lien, Andrea Possenti, burst radio più brillanti delle magnetar siano intrinsecamente rari, campagna osservativa multibanda dal radio al gamma, Croce del Nord, D.D. Frederiks, due impulsi molto intensi nei dati Parkes di 1E 1547.0–5408, emissione pulsata nella banda radio, F. Bernardini, Fast Radio Burst, FRB, FRB generati da Magnetar, FRB stellari, FRB XRB e GRB simultanei emessi da una Magnetar, G.L. Israel, GianLuca Israel, GSSI, il burst più brillante di 1E 1547.0-5408 è più debole di qualche migliaio di volte di Sgr 1935+2154, il burst radio precede quello X di una manciata di millisecondi nel caso di Sgr 1935+2154, il burst radio segue quello X di 1 secondo in 1E 1547.0-5408, il primo impulso radio seguiva di appena 1 secondo un intenso lampo X osservato non solo da Xmm-Newton ma anche da Swift e da Konus-Wind, intenso outburst osservato a gennaio 2009 in 1E 1547.0–5408, Iuss di Pavia, ivelazione di burst radio da magnetar galattiche, L. Stella, M. Burgay, M. Pilia, magnetar, magnetar 1E 1547.0–5408, Marta Burgay, MEDIA INAF, N. Rea, OACa, OARm, P. Esposito, radiotelescopio di Parkes, Rcw 103, Resto di supernova, ricerca di nuovi Frb extragalattici, S. Dall’Osso, serie di lampi molto ravvicinati nel tempo nei raggi X e nella banda radio, Sgr 1935+2154, Solo osservando per molti anni i Frb noti sarà possibile provare o rigettare l’ipotesi circa la loro natura, Stella di neutroni, stelle di neutroni che emettono nel radio solo singoli impulsi separati tra loro da multipli di un tempo scala caratteristico (legato allo spin dell’oggetto), The Astrophysical Journal, The Astrophysical Journal Letters, tra gennaio e febbraio del 2009, transienti radio ruotanti, tutte le magnetar note sono potenzialmente sorgenti di Frb galattici, X-ray and Radio Bursts from the Magnetar 1E1547.0-5408, XRB
Dic 16 2020
Indizi di una nuova fisica nei dati di Planck
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Energia oscura, Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Materia oscura, Planck, Telescopi spaziali
Un nuovo metodo per la misura dell’angolo di polarizzazione della radiazione di fondo cosmico a microonde rilevata dal telescopio spaziale Planck dell’Esa ha consentito a due fisici giapponesi, Yuto Minami e Eiichiro Komatsu, di trovare un possibile segnale di violazione di parità dovuta alla materia oscura o all’energia oscura. Per una conferma occorreranno però ulteriori …
- angolo di polarizzazione della Cmb, Beta=0.35±0.14 gradi, dati in polarizzazione di Planck, distanza percorsa dalla luce emessa dalla polvere è molto più breve di quella percorsa dal fondo cosmico a microonde, Eiichiro Komatsu, Energia oscura, epoca della ricombinazione, ESA, firma della MO o EO nei dati di polarizzazione della CMB, fondo cosmico a microonde emessa 380mila anni dopo il Big Bang, incertezza sistematica per quanto riguarda il valore assoluto degli angoli di polarizzazione, l’emissione della polvere non è influenzata dalla materia oscura o dall’energia oscura, La differenza fra l’angolo di polarizzazione misurato per la polvere e quello misurato per la Cmb può quindi essere utilizzata per calcolare beta, livello di confidenza del 99.2 per cento, Materia oscura, MEDIA INAF, metodo che determina la rotazione artificiale di planck tramite la luce polarizzata emessa dalla polvere della via lattea, New Extraction of the Cosmic Birefringence from the Planck 2018 Polarization Data, nuova fisica, obiettivo principale della cosmologia osservativa è oggi quello di ottenere misure il più possibile precise e pulite della polarizzazione del fondo cosmico microonde, Physical Review Letters, polarizzazione della polvere presente nella Via Lattea, radiazione di fondo cosmico a microonde, rotazione artificiale di planck influenza la CMB e la rdiazione della polvere, sfasamento angolare possibile indizio sperimentale di una violazione di parità, telescopio spaziale Planck, violazione di parità, Yuto Minami
Dic 15 2020
Mitocondri, tallone d’Achille degli astronauti
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Mars direct, Missioni con equipaggio, Vita umana nello spazio
Uno studio pubblicato ieri nella rivista Cell utilizza e combina diverse analisi “omiche” raccolte in decenni di esplorazione spaziale per comprendere gli effetti di microgravità e raggi cosmici sulla salute degli astronauti. Per la prima volta gli scienziati hanno individuato una causa sistemica che spiegherebbe diverse disfunzioni dell’organismo – dalla perdita di tessuto osseo e …
- 13 diversi tessuti, 2 diversi ceppi di topo, Adrienne Nugent, Afshin Beheshti, alterazione nella funzionalità mitocondriale, alterazioni nella distribuzione delle cellule immunitarie che si sono verificate in Scott, analisi omiche, Benjamin Stear, Brian Crucian, campioni di sangue e metaboliti dell’urina raccolti da 59 astronauti, causa fisiologica che accumunasse i sintomi registrati, Cell, Cem Meydan, Christopher E. Mason, coenzima Q10, Comprehensive Multi-omics Analysis Reveals Mitochondrial Stress as a Central Biological Hub for Spaceflight Impact, condizioni di salute e i rischi connessi alla permanenza nello spazio, consumo dell’apporto energetico consigliato, Contromisure per contrastare gli effetti negativi del volo spaziale, CoQ10, danni cardiovascolari, database completo che include informazioni provenienti da studi su animali, dati “omici”, dati metabolici di urine e sangue dei 59 astronauti, Deanne Taylor, disfunsioni mitocondriali, disfunzioni del sistema nervoso centrale, disfunzioni immunitarie, Dong Wang, Douglas C. Wallace, effetti di microgravità, effetti di raggi cosmici, epigenomici, esercizio fisico, esplorazione umana dello spazio, Evagelia C. Laiakis, farmacoterapia, fenomeni di immunità innata, Gary Hardiman, gemelli identici Scott e Mark Kelly, GeneLab, gli effetti del volo spaziale sono più evidenti nelle cellule isolate che negli organi interi, Helio A. Costa, Hossein Fazelinia, i muscoli perdono di tono, il fegato subisce cambiamenti maggiori e diversi a livello genetico e nella conseguente espressione proteica rispetto ad altri organi, il sistema muscolo-scheletrico non è più in grado di sostenere il peso inferto dalla ritrovata gravità, infiammazione cronica, interventi nutrizionali, intervista al primo autore dello studio, J. Tyson McDonald, Jeffrey S. Willey, Jonathan C. Schisler, Jonathan Foox, Kathleen M. Fisch, Komal S. Rathi, Larry N. Singh, lesioni alla retina, malattie degli astronauti, Man S. Kim, Matthew MacKay, MEDIA INAF., metabolomici, Missioni umane di lunga durata, Mitocondri, mutazioni nel ciclo cellulare, mutazioni nel ritmo circadiano, mutazioni nel sistema immunitario, mutazioni nelle funzioni olfattive, Nandan S. Gokhale, NASA, Nasa Twin Study, Nicolae Sapoval, nterventi nutrizionali e farmaceutici, omeostasi, patologie del fegato e abbiamo visto che erano causate da meccanismi legati ai mitocondri, pazienti con patologie mitocondriali primarie, perdita della vista, perdita di massa ossea, perdita di tessuto osseo, perturbazione dei ritmi circadiani, prima missione umana su Marte, problemi agli occhi, problemi cardiovascolari ed epatici, procedure o interventi nutrizionali e terapeutici volti a mantenere la salute ridurre i rischi e migliorare la sicurezza, proteomici, quantitativi relativi ai cambiamenti nei tessuti e nelle cellule, quattro modelli di cellule umane, R.A. Leo Elworth, regolazione mitocondriale, ritorno dell’uomo sulla Luna, Robert Meller, Sara Brin Rosenthal, Sara R. Zwart, Scott M. Smith, significativa alterazione nei processi mitocondriali, Sonja Schrepfer, soppressione mitocondriale, sovracompensazione, Space Biosciences Division, Stacy M. Horner, Stazione Spaziale Internazionale, Susana Zanello, Sylvain V. Costes, terapeutica nutrizionale mitocondriale, tessuti differenti di topi che hanno volato nello spazio in due diverse missioni, Todd Treangen, trascrittomici, un aumento del rischio di contrarre tumori, vita umana nello spazio, volo spaziale influisca sulla funzione mitocondriale a livello genetico proteico e metabolico della biologia cellulare tissutale e organica, Willian A. da Silveira, Yared Kidane, Yuanchao Zhang, Yue Ying
Dic 14 2020
Grandi inondazioni nel passato di Marte
- Archiviato sotto Astronautica, Curiosity, Esobiologia, Esplorazioni su Marte, Mars Science Laboratory, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su Marte
Non solo acqua liquida, ma vere e proprie mega alluvioni hanno segnato il passato di Marte. Le prove sono state individuate nel cratere Gale, il sito di esplorazione del rover Curiosity, e a causarle sarebbe stato un impatto meteoritico in grado di cambiare radicalmente – e per un breve periodo – le condizioni climatiche sul …
- ’avvento di un breve periodo caldo e umido su Marte, 4 miliardi di anni fa, A. G. Fairén, Alberto G. Fairén, Alluvioni su Marte, ampie esposizioni di rocce sedimentarie, Cratere Gale, Csis-Inta di Madrid, Curiosity, Curiosity ammartato a Gale a agosto 2012, Dati sedimentologici marziani, depositi lasciati dalle mega alluvioni, depositi sedimentari nel sito di atterraggio di Mars Pathfinder, Deposits from giant floods in Gale crater and their implications for the climate of early Mars, E. Heydari, Equatore di Marte, F. J. Calef, firma inequivocabile delle inondazioni è data da una serie di creste di ghiaia simmetriche, foce dell’Ares, gigantesche e rapidissime inondazioni, High Resolution Imaging Science Experiment, HiRISE, Hummocky Plains Unit, il cratere di Gale aveva laghi e torrenti persistent ed era in grado di sostenere la vita microbica, immagini scattate in orbita marziana, immissione di CO2 e CH4 nell'atmosfera di Marte, Impatto meteorico che ha sciolto il ghiaccio marziano, Increspature dovute ad alluvioni, Inondazioni poi diminuite rapidamente, Inondazioni su Marte, J. F. Schroeder, J. Van Beek, Jackson State University, Jet Propulsion Laboratory, l’acqua che le ha depositate era profonda almeno 24 metri e aveva una velocità minima di 10 metri al secondo, MAHLI, Mars Hand Lens Imager, Mars Pathfinder, Marte era dunque un pianeta abitabile, massi di dimensione variabile depositati in seguito a inondazioni e trasportati attraverso canali di deflusso, Mastcams, MEDIA INAF, Monte Sharp, NASA/JPL, Noachiano, nuvole e piogge torrenziali su Marte, Opportunity, Perseverance, Perseverance lanciato il 30 luglio 2020 e raggiungerà Marte il 18 febbraio 2021, presenza di grandi canali e caratteristiche ondulazioni, prove geologiche di sedimentazione da processi eoliani fluviali deltaici e lacustri, Rover curiosity, S. K. Rowland, Scientific Reports, scioglimento del ghiaccio a causa del calore generato da un grande impatto, Similitudine con le strutture create con lo scioglimento dei ghiacci sulla Terra circa 2 milioni di anni fa, spaziatura regolare, Spirit, strutture sedimentarie interne, Tm(Marte)=-60 °C, trasporto di frammenti grandi fino a 20 cm, Università delle Hawaii, vallate di Tiu, Vapore acqueo CO2 e CH4 hanno innalzato la T di Marte
Dic 14 2020
Le prime foto “spaziali” di un altro pianeta: Marte
- Archiviato sotto Astronautica, Esplorazioni su Marte, Mariner 4, Marte, Storia dell'astronautica, Storia delle esplorazioni spaziali
Ricorre sabato prossimo il 56esimo anniversario del lancio della sonda spaziale statunitense Mariner 4, avvenuto il 28 novembre 1964 da Cape Canaveral. Sue le prime immagini ravvicinate – 22 fotografie, una delle quali incompleta – del suolo marziano, ricorda oggi su Media Inaf Roberto Della Ceca, responsabile dell’Unità per la gestione dei progetti spaziali dell’Inaf …
- 216 milioni di km dalla Terra, 22 foto del suolo marziano, 230 giorni di viaggio, 28 novembre 1964, 56 anniversario delle prime foto di Marte, 6 ore tempo di trasmissione per immagine, Aleksey Archipovic Leonov, altezza del Sole sull’orizzonte marziano all’epoca delle esposizioni fotografiche, assenza di campo magnetico planetario, Cape Canaveral, complesso di lancio numero 12 della Cape Canaveral Air Force Station, Costo totale 83 milioni di dollari, Dati totali missione 5.2 Mbits, Domenica del Corriere del 12 giugno 1966, Emirate Mars Mission, fasce di radiazione intorno al pianeta Marte (analoghe alle fasce di radiazione di Van Allen intorno alla Terra), Foto di Marte trasmesse a terra dalle antenne di Mariner 4, foto prese da D=10mila Km, Glauco De Mottoni Y Palacios (1901-1988), immagini 200x200 240kbit, la sonda inattiva è tuttora in orbita intorno al Sole, Luigi Broglio, Mariner 3, Mariner 3 abortita a causa di problemi legati al mancato dispiegamento dei pannelli fotovoltaici dovuti al malfunzionamento di apertura dell’ogiva, Mariner 4, Mariner 4 m=261 Kg, Mariner 4 prima sonda a compiere un flyby, Mariner 4 prima sonda a inviare a terra immagini da un altro pianeta, Mariner 4 prima sonda a portare a bordo un sensore stellare (puntato alla stella Canopo) che forniva il riferimento necessario al viaggio, Mariner 4 prima sonda in grado di raggiungere con successo Marte, Mariner 4 raggiunse Marte il 15 luglio 1965, Mars Tv Camera, MEDIA INAF, memorizzate in un registratore a nastro, Missione di flyby su Marte, Osservatorio astronomico di Brera, Perseverance, più di dieci giorni per trasmettere a terra tutti i dati raccolti, prima passeggiata spaziale, Prime foto di Marte, Prime foto di un altro pianeta, razzo Atlas/Agena D, Rianalisi da parte dell'OAB, Roberto della Ceca, San Marco 2, Solo una decina di immagini furono di qualità adeguata, Strumenti per studiare raggi cosmici/polvere planetaria/vento solare/campi magnetici/flusso micrometeoriti, sviluppo tecnologico più performante dei pannelli solari, temperatura diurna di circa −100 oC, Tianwen-1, trasmesse a terra 2 volte, viaggio di quasi otto mesi
Dic 13 2020
Marte a Torino
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Esplorazioni su Marte, Exo Mars, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su Marte
Utilizzando una replica del rover Rosalind Franklin, i tecnici della missione ExoMars stanno simulando, nei locali del Rover Operations Control Center di Torino, tutte le attività previste durante il viaggio verso Marte e nei primi giorni sul suolo del Pianeta rosso. Nelle scorse settimane sono state provate tutte le fasi in programma fino alla discesa …
- apertura dei pannelli solari di Rosalind, Arrivo ExoMars giugno 2023, ASI, Dallo 11 sol guida del rover sul Mars Terrain Simulator, decidere quale delle due rampe disponibili è più sicuro usare per la discesa, Discesa rosalind da Kazashock il 10 sol, Distacco del rover dall'alimentazione il 8 sol, ESA/ExoMars, Estrazione campioni a 2 m di profondità del suolo marziano, ExoMars 2022, fase crociera, Laboratorio su Rosalind per analisi campioni in situ, Lancio ExoMars a settembre 2022, lander Kazachok, Leonardo Spa, Luc Joudrier, Ma_MISS, MA_MISS: Spettrometro miniaturizzato nel trapano di Rosalind, Maria Cristina De Sanctis, Marte a Torino, Mast di rosalind innalzato il 3 sol, MEDIA INAF, Modello di test a terra utilizzato anche in fase operativa, modulo di discesa, modulo di trasporto, movimento di Rosalind su Marte, Obiettivo ExoMars: storia geologica del sito di atterraggio, Oceano passato su Oxia Planum, operazioni critiche di Rosalind prima della discesa da Kazashock, Oxia Planum, Piattaforma lander Kazachok ospitante Rosalind, prima raccolta di imagini di Rosalind, Prima trapanazione di Marte da parte di Rosalind, Prove a terra rover Rosalind, punto di osservazione ideale per una valutazione completa dei dintorni, Ricerca biomarcatori del passato remoto di Marte, Rosalind -> Kazashock -> Modulo di discesa -> Modulo di trasporto -> Orbiter -> Spacecraft -> Launcher, Rover Operations Control Center di Torino, rover Rosalind, Ruote attivate il 9 sol, Ruote del rover in posizione operativa il 4 sol, Simulazione ammartaggio, Simulazione missione ExoMars 2022, Sito ammartaggio ExoMars 2022: Oxia Planum, Thales Alenia Space, valutazione preliminare dei dintorni del sito di atterraggio, Vita su Marte, Vita su Oxia Planum
Dic 13 2020
Chang’e-5: un pezzo di Luna sulla Via della seta
- Archiviato sotto Astronautica, Chang'e-5, Esplorazioni lunari, Launcher, Luna, Lunga Marcia, Operativi, Planetologia, Spacecraft
Il lanciatore Lunga Marcia 5 è decollato alle 21:31 ora italiana di lunedì 23 novembre, con a bordo la sonda Chang’e-5. È il più recente e complesso passo del programma lunare cinese. Obiettivo della missione: prelevare e riportare a casa alcuni frammenti di roccia lunare, andando a riempire il vuoto lasciato dalle missioni Apollo Di …
- Agenzia spaziale cinese, Apollo, Campioni Chang'e 5 1.2 miliardi di etá, centro di Wenchang, Chang’e, Chang’e-3, Chang’e-4, Chang'e-5, Chinese Academy of Sciences National Astronomical Observatory of China, Cina sulla Luna, Cina terza potenza spaziale sulla Luna, CNSA, controllo del processo di risalita, datazione assoluta tramite campioni lunari portati a Terra, datazione relativa, datazioni delle superfici in tutto il sistema solare, deviazione dei flussi, dissipazione del calore, ESA di aiuto alla missione Cinese, esperimento botanico Chang'e-4, fasi di lancio e di rientro, Hainan, il lander svolgerà il suo compito in un singolo giorno lunare, L’orbiter riporterà i campioni a Terra in pochi giorni, lander si occuperà del campionamento, lunedì 23 novembre 21:31, Lunga Marcia 5, manovra di soft-landing Chang'e-3, MEDIA INAF, Missione Luna, Mons Rümker, Oceanus Procellarum, orbiter, più una superficie è costellata da crateri più è antica, prelevare alcuni frammenti di superficie lunare e riportarli a Terra, Prelievo e ritorno a Terra di roccia lunare, programma lunare cinese, quasi due chilogrammi di roccia lunare, Rover Yutu Chang’e-4, stazione Esa di Kourou, tra la partenza e il recupero dei campioni passerà infatti meno di un mese, tracciare la posizione e lo stato di salute della sonda alcune ore dopo il lancio e nella fase di rientro a metà dicembre, tre miliardi e mezzo di età, Yu Dengyun
Dic 11 2020
La Blue Ring Nebula e il destino delle stelle binarie
- Archiviato sotto Evoluzione stellare, Fisica stellare, Galaxy Evolution Explorer, Nebulose, Stelle doppie, Telescopi spaziali
Nel 2004, nella nostra galassia è stato scoperto un oggetto raro chiamato Blue Ring Nebula: un anello di idrogeno gassoso con una stella al centro. Nei successivi 16 anni, l’oggetto è stato studiato nel dettaglio con diversi telescopi spaziali e terrestri, e ora si è finalmente capito che si tratta del residuo di due stelle …
- accrescimento probabilmente derivante da un disco di detriti circostante, anello di idrogeno gassoso con una stella al centro, blue Ring Nebula, Caltech, due spessi anelli al suo interno, Espulsione di materiale ad alta velocità dall stella compagna, Fusione stellare, Galaxy Evolution Explorer, Guðmundur Stefánsson, Habitable-zone Planet Finder, Keri Hoadley, la compagna che ha spiraleggiato verso l’interno era probabilmente una stella di piccola massa, McDonald Observatory, MEDIA INAF, NASA, Nasa / Jpl-Caltech / M. Seibert (Carnegie Institution for Science) / K. Hoadley (Caltech) / Galex Team, Nature, osservazioni spettroscopiche, Princeton University, Residuo di due stelle che si sono fuse, Residuo di fusione stellare, sistema stellare binario che si fonde, sistemi binari, spettrografo HIRES, Stelle binarie, Telescopio Hobby-Eberly, telescopio Keck da 10 metri, Università di Princeton, Via Lattea
Dic 10 2020
ExoMars 2022, con i paracadute ancora non ci siamo
- Archiviato sotto Astronautica, Esplorazioni su Marte, Exo Mars, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft
L’ultimo test di caduta da alta quota per il rover Esa, compiuto lunedì 9 novembre, è andato bene solo in parte. L’estrazione e la decelerazione dei paracadute hanno funzionato come previsto, il veicolo di prova è atterrato in sicurezza, ma si sono verificati di nuovo alcuni strappi alla calotta. È in corso un’analisi completa in …
- accensione dei motori di frenata, Apertura in successione paracadute 15m e poi da 35m, Apertura paracadute in sequenza, Atterraggio Rover di Prova ExoMars2022, base di Esrange della Swedish Space Corporation, ESA/ExoMars2022, estrazione dei paracadute e decelerazione del carico, Estrazione e decelerazione paracadute ExoMars2022, ExoMars 2022, Francois Spoto, il veicolo di prova è atterrato in sicurezza, Lancio ExoMars a settembre 2022, Lander Schiaparelli, MEDIA INAF, nuova batteria di test dei paracadute di discesa sul suolo marziano, prossimo test prima metà del 2021 a Kiruna, quattro strappi nella calotta del primo paracadute principale e uno nel secondo paracadute principale., Rinvio Lancio ExoMars al 2022, Rllentamento modulo da 1700 km/h a 400 km/h, Rover ESA/ExoMars2022, rover Rosalind, sequenza di ammartaggio in 6 minuti, Strappi alla calotta del rover ExoMars, Test di caduta da alta quota, test di lancio ad alta quota, veicolo di prova viene portato a 29 km di altitudine da un pallone sonda
Dic 08 2020
Mattoncini per la vita prima delle stelle
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Molecole prebiotiche, Passati, Rosetta, Spacecraft, Vita nella via lattea, Vita nelle comete
Un team internazionale di scienziati ha dimostrato che la glicina, il più semplice degli amminoacidi e fondamentale mattone della vita, può formarsi anche nelle dure condizioni che governano la chimica nello spazio. I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, suggeriscono infatti come la glicina si riesca a formare in dense nubi interstellari oscure ben prima che …
- 67P/Churyumov-Gerasimenko, A non-energetic mechanism for glycine formation in the interstellar medium, A.R. Clements, accrescimento (simultaneo) di H/D O N, ambiente in cui si forma la glicina, amminoacidi formate anche in assenza di raggi UV e raggi cosmici, amminoacidi formati in condizioni di assenza di processi di irraggiamento su grani interstellari di nubi oscure, Amminoacidi nello spazio, assenza di luce UV nelle nubi interstellari prive di protostelle, Atomi vengono selezionati raffreddati a temperature ambiente e depositati su una superficie fredda (circa 10 kelvin), camera da ultra-alto vuoto, condizioni presenti nelle nubi dense e oscure del mezzo interstellare, configurazione del vuoto ultraelevato, D. Qasim, E.F.van Dishoeck, efficiente formazione di glicina in fase solida attraverso il precursore metilammina, elementi costitutivi della vita possono quindi essere presenti e sopravvivere in più ambienti spaziali di quanto si pensasse prima, Formazione della glicina in assenza di radiazioni UV, formazione di aminoacidi a tempi precedenti la formazione stellare, formazione di aminoacidi attraverso processi energetici, formazione e ricombinazione di molecole e radicali in ghiacci interstellari in nubi oscure e dense a seguito di bombardamento di atomi di idrogeno, G. Fedoseev, Gli amminoacidi si formano prima delle stelle, glicina, Glicina nell chioma della 67/P Chiurymov-Gerasimenko, Glicina nelle nubi interstellari, H. Linnartz, H.M. Cuppen, Harold Linnartz, K.-J. Chuang, la glicina non necessita di radiazione energetica per formarsi, Laboratorio di Astrofisica all’Osservatorio di Leiden, M. Jin, MEDIA INAF, Metilammina, Metilammina precursore della glicina, Missione rosetta, missione Stardust, Nature astronomy, nubi interstellari bombardate da atomi e molecole che innescano reazioni di formazione di materiale organico, nubi interstellari dense, Nubi interstellari oscure, nubi interstellari protetti da luce ultravioletta proveniente da stelle esterne, origine di aminoacidi in comete è interstellare, Queen Mary University, R.T. Garrod, reazioni di superficie innescate dal bombardamento atomico di polveri interstellari, S. Ioppolo, Sergio Ioppolo, sorgenti di atomi di idrogeno deuterio azoto e ossigeno, strato che simula ghiacci interstellari, superficie a 10 K, Surface Reaction Simulation Device 2, Surfreside2, Tale processo avviene in ogni nube densa nel mezzo interstellare a prescindere da sorgenti luminose vicine o meno, V. Kofman, Vita nelle comete, Vita nelle nubi molecolari
Dic 08 2020
Esopianeti dal terrazzo: intervista a Gianluca Masi
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Esobiologia, Osservazione di esopianeti, Pianeti extrasolari, Ricerca astronomica, Telescopi spaziali, TESS, Vita su esopianeti
L’Osservatorio Bellatrix, accessibile tramite il Virtual Telescope Project, osserva i cieli da oltre venti anni dai tetti di Ceccano, nel frusinate. Tra i suoi vari traguardi, di recente è entrato nel gruppo di osservatori che supportano Tess, il cacciatore di esopianeti della Nasa. Ne parliamo Gianluca Masi, astrofisico fondatore del progetto Tess, il Transiting Exoplanet …
- Ceccano, contaminazione da parte di stelle binarie a eclisse, Esopianeti falsi positivi, Gianluca Masi, impronta fotometrica di un pianeta, Inquinamento luminoso in Ciociaria, legge regione Lazio sull’inquinamento luminoso, MEDIA INAF, Metodo dei transiti, Monitoraggio inquinamento luminoso Osservatorio Bellatrix di Ceccano, NASA, novae nane, Osservatori terrestri a supporto di TESS, Osservatorio Bellatrix, osservazioni di tipo fotometrico, pianeti extrasolari, Scoperte di stelle variabili e asteroidi dal terrazzo, Sottogruppo 1 del Tfop Wg, Telescopio Bellatrix da remoto, telescopio sul terrazzo di Ceccano, TESS, Tess Follow-up Observing Program Working Group, test preliminare su oggetti già segnalati all’interno del programma, Tfop Wg, Transiting Exoplanet Survey Satellite, Variabili cataclismiche, Virtual Telescope Project, Xo-2b, Xo-3b
Dic 06 2020
Quelle stelle troppo antiche per il disco galattico
- Archiviato sotto Astrofisica galattica, Evoluzione galattica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, GAIA, Operativi, Spacecraft, Stelle di popolazione II
Una ricerca condotta da un team internazionali di astronomi ha scoperto una popolazione molto antica di stelle in orbita nel disco della Via Lattea, una regione nella quale non si pensava potessero esistere, spingendo a ripensare alle attuali teorie di formazione ed evoluzione della nostra galassia. Il primo autore dello studio, pubblicato su Mnras, è …
- A D Mackey, A F Marino, A Frebel, A M Amarsi, A R Casey, alone galattico, Aumento del campione di stelle antiche nel disco galattico, Australian National University, B P Schmidt, bracci della spirale, Brian Schmidt, Bulge galattico, Consiglio europeo della ricerca, D Yong, Disco galattico, Exploring the Galaxy’s halo and very metal-weak thick disk with SkyMapper and Gaia DR2, formazione ed evoluzione delle galassie, G Cordoni, G S Da Costa, GAIA, Galassie a spirale, Galfor, Giacomo Cordoni, Il disco si sarebbe formato solamente in un’epoca successiva, ipotesi di formazione della Via Lattea, J E Norris, K Lind, le stelle con bassissimo contenuto di metalli sono molto antiche, M Asplund, M S Bessell, MEDIA INAF, Metalli sintetizzati nelle stelle di II generazione, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, nelle prime fasi si siano formati il bulge galattico e l’alone galattico, P Milone, popolazione di stelle molto antiche in una regione nella quale non si aspettavano di trovarne, Premio Nobel per la Fisica 2011, Revisione dei modelli di formazione ed evoluzione galattica, S J Murphy, S Monty, si aspettava che le stelle più antiche si trovassero nel bulge galattico o nell’alone galattico ma non nel disco, SkyMapper, SkyMapper survey for Extremely Metal-Poor stars, Smss j232121.57-160505.4, Stella di popolazione II nel disco galattico, Stelle antiche allineate al disco galattico con orbite circolari, Stelle antiche nel disco galattico, Stelle antiche sul piano galattico, Stelle di popolazione I solitamente sul piano galattico, Stelle di popolazione II, Stelle di popolazione II con orbite simili a quelle del Sole, Stelle di popolazione II derivate dalle stelle primordiali (di popolazione III), Stelle di popolazione II solitamente nel bulge e alone galattico, stelle orbitanti intorno al centro galattico, Stelle povere di metalli, T Nordlander, T Xylakis-Dornbusch, Trovate stelle di popolazione II orbitanti intorno al centro galattico, Università di Padova, Via Lattea, X D Gao
















