Basandosi sui dati della seconda release del telescopio spaziale Gaia dell’Esa, Markus Mugrauer dell’Università di Jena (Germania) ha analizzato un campione di oltre 200 sistemi planetari con due, tre, e perfino quattro stelle. I risultati sono pubblicati su Mnras .entry-header Rappresentazione artistica dei tre soli che illuminano il cielo dell’esopianeta a noi più vicino: Proxima …
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna del 6/3/2025 ore 21:15
Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali. Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le …
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna del 6/3/2025 ore 20:00
Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali. Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le …
L’asteroide 2024 YR4 non fa più paura
Le ultime osservazioni di 2024 YR4 – tra le quali quelle compiute con il Very Large Telescope dell’ESO, dal Cile, oggi minacciato dal progetto di costruzione di un grande impianto industriale e dal conseguente inquinamento …
Nuovi scenari per deviare gli asteroidi
Due articoli pubblicati la scorsa settimana su Nature Communications, guidati rispettivamente dal Politecnico di Milano e dal Georgia Institute of Technology, partendo dall’analisi del risultato della missione di difesa planetaria Dart suggeriscono che, per deviare …
La forza delle maree su Titano
Due scienziati hanno calcolato che, alla velocità con cui l’orbita di Titano sta cambiando, il satellite avrebbe dovuto raggiungere un’orbita circolare entro circa 350 milioni di anni. Il fatto che Titano possieda ancora un’orbita eccentrica …
Dic 02 2019
Quando un singolo Sole non basta | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astronautica, Esopianeti intorno a sistemi stellari, Esopianeti relitti, Fisica stellare, GAIA, Operativi, Pianeti extrasolari, Spacecraft, Stelle doppie
- 172 sistemi multipli con esopianeti, 200 anni luce, 200 sistemi planetari con stelle multiple, 27 sistemi tripli con esopianeti, 500 parsec, Agenzia spaziale europea, attrazione della materia del disco di accrescimento da parte di stelle compagne, collassi gravitazionali, compresenza di nane bianche ed esopianeti, differenza fra sistemi planetari intorno a stelle multiple con sistemi intorno a stelle singole, ESA, Eso/M. Kornmesse, esopianeti intorno a sistemi stellari, Esopianeti intorno a stelle doppie, esopianeti orbitanti intorno a nane bianche, esopianeti relitti, GAIA, Hip116454, influenza della formazione di un sistema planetario intorno a un sistema multiplo, influenza di diverse stelle in un sistema stellare interrompe il processo di formazione del pianeta, influssi gravitazionali estremamente violenti e negativi per le orbite planetarie, mappa 3D della Galassia, Markus Mugrauer, MEDIA INAF, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, morte di una nana gialla, Mugrauer, nane bianche compagne, nane rosse compagne, PanSTARSS, pianeti extrasolari, Proxima centauri b, ricerca di stelle compagne in sistemi extrasolari, SDSS, Seconda release di Gaia, sistemi binari a 10K UA, sistemi binari stretti a 20 UA, sistemi multipli di stelle contenenti esopianeti, sistemi stellari multipli, sopravvivenza d esopianeti alla stella, stelle compagne, stelle compagne piccole e fredde, un pianeta può sopravvivere alla fine di una stella, un sistema quadruplo con esopianeti, Università di Jena, Università Friedrich Schiller di Jena
Dic 02 2019
A caccia di fossili nel cratere marziano Jezero | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astronautica, Curiosity, Esobiologia, Mars 2020, Marte, Planetologia, Spacecraft, Vita su Marte
Mars 2020, la missione della Nasa dedicata all’astrobiologia che arriverà su Marte nel 2021, ha individuato il luogo nel quale iniziare a cercare eventuali tracce di vita microbica passata: il cratere Jezero, dove più di 3.5 miliardi di anni fa doveva essere esistito un lago e nel quale, recentemente, sono stati individuati minerali carbonatici. Tutti …
- 18 febbraio 2021, 3.5 miliardi di anni fa, acqua liquida su Marte, anello del cratere, antico delta di un fiume, astrobiologia, atmosfera piu' densa su Marte in passato, Briony Horgan, campioni di roccia in tubi di metallo, capsule del tempo, carbonati, Carbonati come contenitori di fossili, carbonati sulla linea costiera di Jezero, Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars instrument, conchiglie, Conservazione dei fossili in silice idrata, coralli, cratere Jezero, CRISM, Curiosity, deposito di silice idrata, Deserto gelido odierno su Marte, esplorazione del cratere Jezero, esplorazione del delta del presunto fiume marziano, Esplorazione planetaria, ex litorale del lago di Jezero, formazione dei carbonati, fossili microbici, Geophysical Research Letters, Icarus, Individuazione carbonati tramite CRISM/MRO, interazioni tra anidride carbonica e acqua, Jet Propulsion Laboratory, Jezero, JP, Ken Williford, Lago su Marte, Mars 2020, Mars Reconnaissance Orbiter, Marte, MEDIA INAF, minerali carbonatici, MRO, NASA, orlo del cratere raggiunto nel 2023, possibile rientro a Terra dei campioni raccolti, presunta formazone di carbonati nel lago marziano, Purdue University, quando e come il pianeta rosso ha iniziato a prosciugarsi, Stromatoliti, tracce della vita microbica passata, vita microbica su Marte, West Lafayette IN
Dic 02 2019
Good Bye, Ryugu! | MEDIA INAF
- Archiviato sotto (162173) Ryugu, Asteroidi, Astronautica, Cerere, Corpi minori del Sistema solare, Dawn, Hayabusa2, Operativi, Spacecraft
La sonda Hayabusa2 della Jaxa, l’agenzia spaziale giapponese, ha salutato per l’ultima volta Ryugu, l’asteroide che ha studiato in tutti i modi possibili nel corso di una missione adrenalinica come poche. Ne parliamo con Ernesto Palomba dell’Inaf Iaps di Roma, membro del team di Hayabusa2 .entry-header L’addio all’asteroide dalla sala di controllo della missione. Crediti: …
- (162173) Ryugu, 13 novembre 2019, 2 touchdown riusciti, 27 giugno 2018, anali dati di hayabusa, Asteroidi, Bombardamento Ryugu, Cerere, Dawn, due sampling sullo stesso corpo planetario, Ernesto Palomba, Hayabusa2, IAPS Roma, Invio di hayabusa verso un niuovo target, JAXA, laboratorio Mascot, Makoto Yoshikawa, Materiale asteroidale raccolto, MEDIA INAF, rientro dei campioni, Rinvii touchdown, ritorno di hayabusa verso la terra, robot Minerva, Ryugu, Topo ten scienziati del 2018, touchdown Ryugu, Vesta
Nov 28 2019
Oltre il ferro: nucleosintesi di isotopi pesanti | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astrofisica multimessagero, Fisica delle particelle, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica stellare, Kilonova, Magnetar, Onde gravitazionali stellari, Pulsar, Stelle di neutroni, Struttura della materia, Supernove Nove e Ipernove
Un team di astrofisici del quale fa parte anche Sergio Cristallo dell’Osservatorio astronomico Inaf dell’Abruzzo ha ricalcolato le percentuali relative agli isotopi presenti nel Sistema solare prodotti dal cosiddetto “processo s” utilizzando un modello fisico-numerico che simula l’evoluzione chimica della materia nella Via Lattea .entry-header Mai come negli ultimi due anni la ricerca sulla nucleosintesi …
- 76Ge, 82Se, abbondanze degli elementi al momento della formazione del Sole, AGB, Alessandro Chieffi, asymptotic giant branch, cattura neutronica lenta, cattura neutronica veloce, componente debole del processo s, contributo “s” ed “r” nella distribuzione solare, Contributo dei processi s, evoluzione chimica della materia, evoluzione chimica della materia nella via lattea, fase di ramo asintotico, Formazione di elementi piu pesanti del Ferro, Gw 170717, IAPS Roma, Inaf, isotopi più pesanti del ferro, isotopi rari ricchi di protoni, Jennifer Johnson, Kilonova, Marco Limongi, MEDIA INAF, MNRAS, modelli teorici che riproducono il processo r, Monthly Notices of Royal Astronomical Society, N. Prantzos et. al., Nucleosintesi, Nucleosintesi di elementi pesanti, OA Abruzzo, OA Roma, OATe, Onde gravitazionali stellari, Oro e Platino nella fusione di due stelle di neutroni, percentuali isotopiche per gli elementi dal gallio al bismuto, processi di cattura neutronica, Processo p, processo r, processo r nel Sole, processo r nelle kilonove o nell'esplosione di una magnetar, Processo s, processo s nelle stelle AGB o nelle stelle massicce, r e p alla composizione pre-solare, Ramo asintotico delle giganti, Righe spettrali di Sr in una kilonova, Ru Rh I Xe Eu Gd Tb prodotti dal processo r, Science, Sergio Cristallo, simulazione delle fasi dell'esplosione di una supernova, Sr Y Zr Ba La Ce Nd Pb prodotti dal processo s, Stelle massicce, valle di stabilità β, yields stellari
Nov 27 2019
Il mistero dell’ossigeno marziano | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Curiosity, Esobiologia, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su Marte
Misurando i cambiamenti stagionali nei gas presenti al di sopra della superficie del cratere Gale del pianeta Marte, è stato riscontrato che la quantità di ossigeno nell’aria (inferiore allo 0.2 per cento) è aumentata del 30 per cento durante la primavera e l’estate, per poi tornare ai livelli previsti, in autunno. L’origine del fenomeno è …
- 0, 00000004% CH4, 17 maggio 2019, 31 Km di altezza, 95% CO2 2.6% N2 1.9% Ar 0.16% O2 0.06% CO, abbondanzadi CH4 aumenta di circa il 60% nei mesi estivi, Analisi della composizione dell'atmosfera marziana sopra il cratere Gale, Anidride Carbonica, attività biologica su Marte, aumenti casuali di CH4 anche nei mesi invernali, aumento dell'ossigeno in estate marziana, Aumento estivo della pressione atmosferica, cambiamenti stagionali nei gas, cambiamento stagionale del suolo di Marte, cirri marziani, Comportamento dell'Ossigeno non ripetibile ogni stagione, Comportamento stagionale della N2 e Ar, congelamento dell’anidride carbonica, Correlazione fra le variazioni stagionali di O2 e CH4, corretto funzionamento di SAM, Cratere Gale, Curiosity, Esperimento del Viking, fonte abiotica piu' probabile, fonte del metano o dell’ossigeno su Marte biologica o abiotica, ghiaccio secco, Goddard Space Flight Center, il calore e l'umidita' rilasciano ossigeno dal suolo, il metano sale e scende stagionalmente, lander gemelli Viking della Nasa nel 1976, Marte, MEDIA INAF, Melissa Trainer, Melissa Trainer/Dan Gallagher/Nasa Goddard, Metano, mistero dell'Ossigeno marziano, misurazione gas atmosferici di Marte in tempi lunghi, modelli stagionali dei diversi gas, Nasa/Jpl-Caltech, Navcams, nubi nottilucenti, nuvole di ghiaccio d’acqua, Ossigeno, ossigeno in eccesso non previsto, Ossigeno indipendente dalle dinamiche atmosferiche, Ossigeno su Marte, parte superficiale del suolo, pozzo, produzione abiotica di O2 e CH4 da parte dell'acqua e delle rocce, produzione biologica di O2 e CH4, radiazioni ad alta energia al suolo, Riduzione dell'ossigeno storica, riduzione invernale della pressione atmosferica, Riduzione invernale di CO2, Rilascio ossigenon nell'atmosfera da parte di CO2 e H2O, rimescolamento stagionale molecole atmosfera marziana, rocce ricche di H2O2 e perclorato R-ClO4, rover Curiosity della Nasa, SAM, Sample Analysis at Mars, sorgente chimica, spettrometro di massa a quadrupolo, sublimazione estiva della CO2, suolo marziano fonte dell’ossigeno extra, Timothy McConnochie, Variazione stagionale dell’ossigeno nel cratere Gale, viking
Nov 26 2019
Sotto il cielo di Arrokoth | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Arrokoth, Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Fascia di Kuiper, New Horizons, Operativi, Planetologia, Spacecraft, TNO, Ultima Thule
.entry-header L’orbita eliocentrica del Tno 2014 Mu69 (la linea bianca più esterna) è praticamente circolare e giace sul piano dell’Eclittica. Per compiere un giro completo questo Tno impiega circa 300 anni (cliccare per ingrandire). Crediti: Jpl Small-Body Database Browser Dopo lo storico flyby con il sistema di Plutone, avvenuto il 14 luglio 2015, la sonda …
- (485968) 2014 Mu69, 2014 MU69, 300 anni di periodo orbitale, 35 km, 5, 67P/Churyumov-Gerasimenko, Arrokoth, copertina di Science, corpi le cui orbite sono cambiate poco da quando si sono formati, corpo più lontano dal Sole esplorato direttamente da una sonda, corpo più primordiale che sia mai stato esplorato, Esplorazione della fascia di Kuiper, Fascia di Kuiper, fascia di Kuiper classica, Flyby di Arrokoth 1 Gennaio 2019, Flyby di Plutone, Fusione fra due corpi vicini orbitanti, IAU, Jpl Small-Body Database Browser, MEDIA INAF, NASA, Nasa/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/ Southwest Research Institute/Roman Tkachenko, New Horizons, Powhatan/Algonchini, Pythéas, sistema binario a contatto, stella di magnitudine -18, Thule, TNO, Ultima Thule
Nov 26 2019
Fuga dal “cuore nero” della Via Lattea | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Astronautica, Buchi neri nella Via Lattea, Buchi neri supermassicci, Evoluzione stellare, Fisica stellare, GAIA, Operativi, Spacecraft, Stelle doppie
Mentre i primi esseri umani ancora stavano imparando a camminare su due piedi, una stella veniva espulsa da un buco nero supermassiccio che si annida nel centro della nostra galassia a una velocità di 6 milioni di km/h. L’osservazione del fenomeno conferma come dai dintorni dei buchi neri possano uscire stelle a velocità elevatissima. .entry-header …
- 29K al, 5 Milioni di anni, 6 MKm/h, AAT, Anglo Australian Telescope, Buco nero supermassiccio, Carnegie Mellow University, Carnegie Observatories, Douglas Boubert, Espulsione di una stella da un buco nero, GAIA, Gru, interazione tra una stella doppia e un buco nero, McWilliams Center of Cosmology, Meccanismo di Hills, MEDIA INAF, Missione GAIA, Princeton University, quattro milioni di masse solar, S5, S5-Hvs1, Sagittarius A*, Sergey Koposov, sistema binario, sistemi binari, Southern Stellar Stream Spectroscopic Survey, stella compagna catturata dal buco nero, stella in fuga da un buco nero, stelle ad alta velocità, stelle in fuga dalla Via lattea, Stelle iperveloci, Ting Li, Via Lattea
Nov 25 2019
Pac-man divoratore di buchi neri | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Buchi neri binari, Buchi neri supermassicci, Fisica relativistica, Galassie attive, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali galattiche, Radiogalassie, Telescopi gravitazionali
Un articolo apparso su Physical Review Letters riporta una spiegazione plausibile dell’origine della fusione di buchi neri che ha portato alla rilevazione delle onde gravitazionali dell’evento Gw 170729. Tale spiegazione è basata su simulazioni dedicate in base alle quali quando i buchi neri ruotano intorno al centro di un nucleo galattico attivo si scontrano e …
- Active Galactic Nuclei, AGN, Buchi neri, Buchi neri binari, Buchi neri supermassicci, come crescono i centri delle galassie, come crescono le galassie, dieci segnali di onde gravitazionali, Disco di accrescimento, firma di grandi buchi neri rotanti, Formazione della rete cosmica delle galassie, Fusione fra buchi neri, fusione fra un buco nero di un AGN e un buco nero supermassiccio, fusioni di buchi neri ad alta massa e alta rotazione, galassie attive, grandi buchi neri rotanti, Gw 170729, LIGO, MEDIA INAF, nuclei galattici attivi, nucleo galattico attivo, Onde gravitazionali, Pac-Man-like, Physical Review Letters, Richard O’Shaughnessy, Rochester Institute of Technology, Rotazione di buchi neri intorno a un AGN, Rotazione e massa di una fusione di buchi neri maggiore dei valori attesi, Simulazione di fusione di buchi neri, VIRGO
Nov 22 2019
L’universo “piegato” da Alessandro Melchiorri | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Energia oscura, Era dell'inflazione, Fisica relativistica, Materia oscura, Origine dell'Universo, Planck, Struttura della materia, Telescopi spaziali
L’ultima cosa che vorrebbe è scatenare una guerra fra “universotondisti” e “universopiattisti”, ma l’articolo che lo scienziato della Sapienza ha pubblicato la settimana scorsa su “Nature Astronomy”, insieme a Eleonora Di Valentino e Joseph Silk, sta facendo discutere la comunità dei cosmologi. Media Inaf lo ha intervistato .entry-header Alessandro Melchiorri, professore alla Sapienza e autore, …
- 13.5 miliardi di anni, 99% di intervallo di confidenza, Alessandro Melchiorri, COBE, CORE, Costante di Hubble, Costante di Hubble da Planck= 55 km/s/Mpc, Costante di Hubble da Supernove=73 km/s/Mpc, costante di Hubble più alta, dati non Cmb, effetto dal basso quadrupolo della CMB, Eleonora Di Valentino, Energia oscura, Errori nell’analisi o nell’interpretazione, Errori sistematici nei dati acquisiti da Planck, esperimenti Boomerang e Wmap, esperimento Euclid, esperimento su satellite, geometria euclidea, Inflazione, Jodrell Bank, Joseph Silk, Landau, lensing, mappe della radiazione del fondo cosmico a microonde, Materia oscura, MEDIA INAF, misure del lensing, Misure di precisione per la polarizzazione alle scale di Planck, modello di universo totalmente nuovo, Modello Lambda-CDM, Nature astronomy, nuova fisica, Osservabili non in accordo, osservabili non-Cmb, Parmenides, Planck, Planck collaboration, Sapienza, satellite Planck, Simons Observatory, spettro angolare delle anisotropie della radiazione di fondo cosmico, statistical fluke, stima della costante di Hubble, teoria inflazionaria, UNIRM1, Universo a curvatura chiusa, Universo non piatto, Universo sferico, universopiattisti, universotondisti, WMAP
Nov 22 2019
C’era una volta l’universo euclideo | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Destino dell'Universo, Era dell'inflazione, Fisica relativistica, Origine dell'Universo, Planck, Telescopi spaziali
Uno studio pubblicato la settimana scorsa su Nature Astronomy solleva dubbi sulla possibile curvatura dell’universo, che stando ai dati di Planck potrebbe non essere nulla. Ne parliamo con la prima autrice dell’articolo, Eleonora Di Valentino del Jodrell Bank (Manchester, Uk), e con Fabio Finelli (Inaf) .entry-header La somma degli angoli interni di un triangolo è …
- Alessandro Melchiorri, anisotropie della radiazione cosmica di fondo a microonde, CMB, convessita' dell'Universo, Costante di Hubble, Curvatura dell'Universo, curvatura maggiore di zero, curvatura spaziale positiva, discrepanza nelle stime della costante di Hubble dalla Cmb e quella determinata dalle supernove Ia, Eleonora Di Valentino, Energia oscura dinamica, ESA, Esa/Planck Collaboration, Fabio Finelli, geometria degli spazi curvi, geometria euclidea, informazione geometrica derivante dalle oscillazioni barioniche nei cataloghi di galassie, Institut d’Astrophysique de Paris, interazioni della materia oscura, Italiani all'estero, Jodrell Bank, Jodrell Bank (Manchester, Joseph Silk, MEDIA INAF, missione Planck, modello cosmologico standard, modello inflazionario, Modello Lambda-CDM, Nature astronomy, nuova fisica, nuova fisica oltre il modello Lambda–Cdm, OABo, Planck, Planck evidence for a closed Universe and a possible crisis for cosmology, Planck Legacy release, Sapienza, spettro della deflessione gravitazionale (lensing) dei fotoni del CMB, spettro di potenza in temperatura e polarizzazione delle anisotropie del fondo a microonde, Uk), Universo chiuso, Universo Euclideo
Nov 22 2019
Costante di Hubble ai raggi gamma | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astronautica, Cosmologia, Destino dell'Universo, Fermi, Galassie attive, Galassie primordiali, Origine dell'Universo, Telescopi spaziali
Uno studio internazionale – a cui ha dato un contributo fondamentale il team della Clemson University guidato dall’italiano Marco Ajello – ha aggiunto un nuovo approccio alla quantificazione della costante di Hubble, prendendo in considerazione lo smorzamento dei raggi gamma extragalattici da parte della radiazione extragalattica di fondo .entry-header La coppia di telescopi Magic alle …
- 67.5 (km/s)/Mpc, Abhishek Desai, Alberto Domínguez, assorbimento di fotoni gamma, attenuazione dei raggi gamma, Cherenkov, Cherenkov Telescope Array, Clemson University, College of Science Clemson University, Costante di Hubble, Dieter Hartmann, dipendenza assorbimento di fotoni dal tasso di espansione dell'Universo, EBL, espansione, Età dell'Universo, extragalactic background light, FERMI, Fermi Gamma-ray Space Telescope, Fermi-LAT, galassie attive molto antiche, Italiani all'estero, l'Universo si espande di piu' di quanto previsto dal Modello Standard, Lea Marcotulli, MAGIC, Marco Ajello, MEDIA INAF, Osservatorio di Roque de los Muchachos, radiazione extragalattica di fondo, smorzamento dei raggi gamma extragalattici, tasso di espansione dell’universo, Telescopi Cherenkov, The Astrophysical Journal, Università Complutense di Madrid, Università di Bologna
Nov 22 2019
Dieci soli per dieci anni | MEDIA INAF
- Archiviato sotto Astronautica, Brillamenti, CME, Corona solare, Fisica Solare, Metereologia spaziale, Operativi, Proba-2, Spacecraft
Il 2 novembre il satellite Proba-2 dell’Esa ha compiuto 10 anni di attività in orbita attorno alla Terra, durante i quali ha sondato le complessità del Sole e la sua connessione con il nostro pianeta. Per festeggiare, ci ha regalato questo mosaico di dieci immagini del Sole che mostrano la variabilità dell’atmosfera solare nei minimi …
- 10 anni di Proba-2, atmosfera solare estesa, Brillamenti solari, buco coronale, Ciclo solare, corona solare, eclissi artificiali, eruzioni solari, ESA, Espulsioni di massa coronale, eventi meteorologici spaziali, mappatura della vegetazione, massimo solare, MEDIA INAF della Terra., Metereologia spaziale, minimo solare, missioni a basso costo, monitoraggio solare, osservazione autonoma, PROBA-2, Project for OnBoard Autonomy, regioni luminose attive, Sole, Swap/Proba-2, variabilità dell’atmosfera solare