Due team di astronomi hanno compiuto osservazioni spettroscopiche sull’ex asteroide near-Earth 2020 SO e hanno scoperto che la luce solare riflessa è compatibile con quella che ci si può aspettare dalla superficie metallica di un vecchio razzo che ha trascorso 54 anni nello spazio. Queste osservazioni confermano i risultati già ottenuti analizzando i residui dell’orbita …
La forza delle maree su Titano
Due scienziati hanno calcolato che, alla velocità con cui l’orbita di Titano sta cambiando, il satellite avrebbe dovuto raggiungere un’orbita circolare entro circa 350 milioni di anni. Il fatto che Titano possieda ancora un’orbita eccentrica …
Che Sole che fa – Febbraio 2025
SWELTO bollettino periodico meteo solare, a cura del gruppo Solare dell’Osservatorio Astrofisico di Torino/ Istituto Nazionale di AstroFisica. Notizie sull’attività solare aggiornate periodicamente, e tanto altro sulla nostra stella…
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna del 5/2/2025 ore 20:30
Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali. Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le …
Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna del 5/2/2025 ore 19:15
Osservazioni astronomiche in cupola con telescopi professionali. Osservatorio Astrofisico di Torino – Visita notturna Sei pronto per un’avventura spaziale unica? Partecipa alla visita notturna dell’Osservatorio Astrofisico di Torino! Ti aspetta una serata indimenticabile sotto le …
Che Sole che fa – Gennaio 2025
SWELTO bollettino periodico meteo solare, a cura del gruppo Solare dell’Osservatorio Astrofisico di Torino/ Istituto Nazionale di AstroFisica. Notizie sull’attività solare aggiornate periodicamente, e tanto altro sulla nostra stella…
Gen 11 2021
C’è la conferma: 2020 SO è un vecchio razzo
- Archiviato sotto Asteroidi, Astronautica, Atlas-Centaur, Corpi minori del Sistema solare, Launcher, NEO e meteoriti, Planetologia, Storia delle esplorazioni spaziali, Surveyor 2
- (15) Eunomia, 1 dicembre a circa 55mila km dalla Terra, 17 settembre 2020, 2010 KQ, 2020 SO, 2020 SO è più rosso di Eunomia, 2020 SO è un razzo Centaur invecchiato dall’esposizione spaziale, 54 anni nello spazio, acciaio inossidabile 301, ampiezza di ben 3 magnitudini, asteroide 2020 SO, Astrofili, Astronomer Telegram, Atlas-Centaur, Benjamin Weiner, Binospec, bombardamento continuo da parte dei raggi cosmici e della radiazione UV X e gamma solare, booster Centaur negli anni ’60, composizione degli asteroidi near-Earth, corpo estremamente allungato, curva di luce di 2020 SO, forza di tipo non-gravitazionale, G. D. Cassini” di Loiano dell’Inaf Oas di Bologna, Gemini North a Maunakea HW USA, Great Shefford Observatory, InfraRed Telescope Facility, lanciato dalla Nasa nel 1966, Large Binocular Telescope, LBT, Loiano, Lunar and Planetary Laboratory, MEDIA INAF, missione lunare Surveyor 2, Mmt Observatory, Multiple Mirror Telescope, NASA IRTF, orbita dell’oggetto appariva soggetta sia alla gravità solare e terrestre sia alla pressione della radiazione solare, orbita terrestre di 2020 SO fino a febbraio 2021, osservazioni spettroscopiche su luce solare riflessa, Pan-Starrs 1, passaggio al perigeo di 2020 SO, periodo di rotazione di soli 9.4 s, Peter Birtwhistle, pressione della radiazione solare, primo passaggio al perigeo, rapporto superficie/massa molto elevato, razzo vuoto all’interno, secondo stadio di un razzo, spettro dell’asteroide di tipo S, spettro di un razzo Centaur D del 1971, superficie metallica di un vecchio razzo, superficie metallica esposta per anni nello spazio, Surveyor 2, Surveyor 2 si schiantò sulla Luna, Università dell’Arizona, University of Hawaii Institute for Astronomy / Michael Connelley, vecchio razzo, Vishnu Reddy
Gen 11 2021
Hubble e la nebulosa sbiadita
- Archiviato sotto Astronautica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, HST, Nane bianche, Nebulose, Telescopi spaziali
I dati di archivio del telescopio spaziale Hubble rivelano che la nebulosa Hen 3-1357, soprannominata nebulosa Razza, negli ultimi due decenni è sbiadita precipitosamente, stagliandosi con difficoltà dalle profondità dell’Universo. Assistere a un tasso di cambiamento così rapido in una nebulosa planetaria è senza precedenti L’universo è in continua evoluzione, si trasforma, crea nuove strutture che …
- B. Balick (Università di Washington), bordi ondulati praticamente scomparsi, breve e repentina fusione dell’elio, Bruce Balick, da Gigante blu a nana bianca, Durata dei processi nell'Universo, ESA, evoluzione della Nebulosa Razza, gas espulso dalla stella morente al centro della nebulosa, Hen 3-1357, HST, I gusci di gas blu brillante all’interno della nebulosa sono quasi completamente scomparsi, Instituto de Astrofísica de Andalucía di Granada, L’emissione di ossigeno ha diminuito la sua luminosità di quasi 1000 volte, le nebulose di solito diventano più grandi, le osservazioni effettuate dal 1971 al 2002 hanno mostrato come la sua temperatura sia aumentata fino a diventare quasi dieci volte più calda della superficie del Sole, Luce emessa dal gas incandescente composto da N H e O, M. Guerrero (Instituto de Astrofísica de Andalucía) e G. Ramos-Larios (Universidad de Guadalajara), Martin Guerrero, MEDIA INAF, NASA, nebulosa che cambia forma in 20 anni, nebulosa che ha ridotto drasticamente la sua luminosità, nebulosa Razza, Nebulosa Razza nel 1996 e 2016, nebulosa sbiadita in 20 anni, Nebulosa sbiadita in pochi decenni, Nebulose planetarie, Nicole Reindl, particolare processo di evoluzione della stella, Perdita di luminosità rapida in nebulose planetarie, proprietà della stella morente al centro della nebulosa Razza, SAO 244567, telescopio spaziale Hubble, Università di Leicester, Università di Washington
Gen 11 2021
Viaggio all’origine del ferro
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Fisica stellare, Galassie attive, Ipergiganti rosse, Nucleosintesi stellare, Quasars, Stelle di Wolf-Rayet, Supernove Nove e Ipernove
Lo spettrografo Winered del telescopio Ntt è stato utilizzato per osservare l’abbondanza di elementi chimici pesanti – come ferro e magnesio – nei quasar luminosi più lontani. Queste fabbriche primordiali di elementi pesanti – grazie alle loro stelle massicce e supernove – già 2.4 miliardi di anni dopo il Big Bang ne avrebbero prodotti in …
- 2.4 Gy dopo il big bang, abbondanza di elementi chimici pesanti, abbondanza di Fe e Mg, abbondanze chimiche dei quasar lontani, Akira Arai, aumento della statistica osservativa dei quasar lontani, Blr, BLR dei quasar, Broad line region, Chikako Yasui, circolazione gas primordiali, elementi pesanti nei quasar luminosi nell’universo primitivo, energia termica e cinetica all’universo primitivo, ESO NNT, Esplosione di una stella massiccia, fabbriche universali e primordiali del ferro, Fe e Mg nei quasar, Fe originato da supernovae di tipo Ia, Giuseppe Bono, Hideyo Kawakita, Hiroaki Sameshima, il ferro sia prerogativa delle stelle più massicce, Il rapporto Mg/Fe é lo stesso da 11 Gya, impronte chimiche presenti nella luce emessa da corpi lontani, Ivo Saviane, Kei Fukue, La stella termina la sua vita con la produzion e del Fe, la storia associata alla formazione e all’evoluzione delle stelle massicce è destinata a guidare l’evoluzione chimica, MEDIA INAF, Metalli pesanti in quasar di piú di 10 Gya, Mg II and Fe II fluxes of luminous quasars at z ~ 2.7 and evaluation of the Baldwin effect in the flux-to-abundance conversion method for quasars, Misaki Mizumoto, modelli di evoluzione chimica dell’universo, Naoto Kobayashi, New Technology Telescope, Noriyuki Matsunaga, NTT, Origine del Fe 11.3 Gya, Origine del Ferro, origine di quelle stelle che per prime hanno cominciato a illuminare l’universo, quasar di 11.3 Gya, quasar lontani, rapporto Fe/Mg dei quasar, Satoshi Hamano, SDSS, Shogo Otsubo, sintesi di elementi ancora più pesanti, Sohei Kondo, stella necessita un contributo energetico esterno, Stelle massicce, stelle primordiali originatesi 13.3 Gya, Supernove, Supernove da stelle massicce responsabili della produzione di elementi transferrici, Telescopio TAO, Tokyo Atacama Observatory, università di Tokyo, Winered, Yuji Ikeda, Yuzuru Yoshii
Gen 09 2021
Pulizie in orbita
- Archiviato sotto Astronautica, Clearspace, Futuri, Spacecraft, Spazzatura spaziale, Varie
Mentre sulla rivista Advances in Space Research vengono pubblicate, da un gruppo di ricercatori della Bauman Moscow State Technical University, le linee guida per rimuovere i detriti spaziali, l’Esa firma un contratto da 86 milioni di euro con un team industriale guidato dalla start-up svizzera ClearSpace per iniziare a ripulire lo spazio già dal 2025 …
- 160 stadi di veicoli (da 1.1 a 9 tonnellate ciascuno) sono situati in orbite basse vicino alla Terra cioè a un’altezza da 600 a 2000 chilometri, 350 chili di carburante, Active Debris Removal/ In-Orbit Servicing, Advances in Space Research, Agenzia spaziale europea, Al lancio il peso totale di un raccoglitore di veicoli spaziali dovrebbe essere compreso tra 8 e 12 tonnellate, all’altezza di 35786 chilometri gli oggetti più potenzialmente pericolosi sono 87 booster ciascuno con un peso tra 3.2 e 3.4 tonnellate, altri detriti spaziali, Andrei Baranov, Bauman Moscow State Technical University, bracci robotici per riuscire a catturarlo, carro attrezzi spaziale, ClearSpace 1, collettore di veicoli spaziali per orbite basse, controllo del movimento di veicoli spaziali, da 8 a 12 moduli motorizzati, dai 50 ai 70 chili di carburante, Detriti spaziali, Dmitry Grishko, ESA, fino a 1000 chilometri di altezza, Germania, Grigory Shcheglov, il raccoglitore di detriti dovrebbe funzionare come un rimorchio per la spazzatura spaziale, lanciata in un’orbita inferiore di 500 chilometri, Lancio ClearSpace 2025, Mr Wolf, nel 2018 ad esempio sono comparsi oltre 1000 nuovi frammenti, obiettivo Vespa di ClearSpace-1, orbita di servizio 800 chilometri di quota, orbita di smaltimento, orbita di smaltimento a circa 800 chilometri di quota, orbita geostazionaria, orbite vicine alla Terra, per orbite geostazionare ci vorrebbe un numero di collettori 3-4 volte maggiore per pulire l’orbita, Polonia, Portogallo, potrebbe funzionare fino a 15 anni e trasferire da 40 a 45 detriti spaziali nell’orbita di smaltimento, primo obiettivo particolarmente adatto al test, processo di posizionamento di stadi di veicoli spaziali, progetto Adrios, programma Clean Space, pulire le orbite inferiori con un veicolo spaziale dotato di moduli con unità motrici a bordo, Pulizie in orbita, Regno Unito, Repubblica Ceca, ripetitori, ripulire le orbite basse è molto più difficile, Romania, Roscosmos, Space debris, Spazzatura spaziale, start-up svizzera ClearSpace, Stazione Spaziale Internazionale, Svezia, Svizzera, un aereo sarebbe in grado di spostare solo 8-12 oggetti da orbite inferiori, Università Rudn, Vega Secondary Payload Adapter, veicoli spaziali fuori servizio, veicolo collettore, veicolo spaziale in grado di trainarli fino all’orbita di smaltimento, Vespa, Zenit-2
Gen 09 2021
Nucleosintesi, la ricetta segreta delle supernove
- Archiviato sotto Altro..., Astrochimica, Esobiologia, Fisica nucleare e subnucleare, Fisica stellare, Nucleosintesi stellare, Supernove Nove e Ipernove
Un nuovo studio sul processo “tre-alfa”, guidato da ricercatori della Michigan State University, potrebbe rivoluzionare le conoscenze che stanno alla base dei processi di nucleosintesi che governano le supernove durante la loro drammatica esplosione. I risultati sono stati pubblicati su Nature Una delle citazioni più famose del noto scienziato e scrittore Carl Sagan era “The …
- Abbondanza del C12 98.6%, abbondanza sulla Terra di alcuni isotopi di rutenio e molibdeno, accelerare la reazione del processo tre-alfa mette un freno alla capacità della supernova di creare elementi più pesanti sulla tavola periodica, accelerazione delle reazioni 3-alfa con protoni in eccesso, Carl Sagan, Contaminazione mezzo interstellare con elementi pesanti, effetti accelerati causati dal processo tre-alfa, Enhanced triple-α reaction reduces proton-rich nucleosynthesis in supernovae, Facility for Rare Isotope Beams, Fondere insieme tre particelle-alfa di solito è un processo inefficiente, formazione di alcuni degli elementi pesanti presenti sulla Terra, FRIB, He4+He4+He4=C12+γ, Hendrik Schatz, Joint Institute for Nuclear Astrophysics – Center for the Evolution of the Elements, L’universo è dentro di noi. Siamo fatti della stessa materia delle stelle, Luke Roberts, MEDIA INAF, Michigan State University, modellare l’ambiente all’interno di una supernova, Nature, Nucleosintesi, Nucleosintesi nelle supernove, Nucleosintesi stellare, Processo tre-alfa, Produzione di isotopi di Ru e Mo, quantità insolitamente elevate di alcuni isotopi del rutenio e molibdeno, questo risultato contraddica le nozioni che sono alla base della creazione degli elementi chimici nell’universo, regioni più interne delle supernove possono essere ricche di protoni in eccesso, regioni più interne delle supernove possono forgiare atomi di carbonio almeno dieci volte più velocemente di quanto si pensasse in precedenza, Sam Austin, Supernove, team Spartan, the triple-α reaction
Gen 09 2021
Gaia Early Dr3, il miglior catalogo stellare di sempre
- Archiviato sotto Astrofisica galattica, Astrometria, Astrometria a grandi distanze, Astrometria relativistica, Astronautica, Cataloghi astronomici, Evoluzione galattica, GAIA, Galassie satellite, Grande nube di Magellano, Operativi, Piccola nube di Magellano, Spacecraft, Storia della Via Lattea
Rilasciato oggi il nuovo catalogo astronomico della missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea, che vede una forte partecipazione dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Istituto nazionale di astrofisica. Basato sui primi 34 mesi di osservazioni del satellite, questo catalogo 3D di quasi 2 miliardi di stelle supera in precisione la versione precedente, svelando dettagli mai visti finora sul …
- ’identikit completo di oltre 330mila stelle nei “dintorni” del Sole, 1.5 petabyte, 1.6 milioni di quasar, 1811709771 stelle catalogate da Gaia, 330 anni-luce, A. Moitinho, a(SS)=7mm/sy, A&A, accelerazione del Sistema solare nel suo moto intorno al centro della Via Lattea, ALTEC, ASI, Asi Space Science Data Center, Astronomy & Astrophysics, Barbara Negri, Cataloghi astronomioci, catalogo 3D, catalogo esteso di asteroidi nel Sistema solare, Catalogo Gaia 2018, censimento più dettagliato a oggi della Via Lattea, centro di processamento dati a Torino, classificazione dei sistemi binari di stelle, colori, Data Processing and Analysis Consortium (Dpac), distanza di 100 parsec, distribuzione 3D, DPAC Consortium, Early Data Release 3, Early Dr3, EDr1 2016, EDr2 2018, EDr3, EDr3 2020, ESA, ESA GAIA, Esa/Gaia/DPAC, fino alla fine del 2025, formazione ed evoluzione della via lattea, forte riduzione degli effetti sistematici, GAIA, Gaia Collaboration, Gaia Data Processing Center, Gaia Dr3, Gaia Dr3 2022, Gaia Early Data Release 3: Structure and properties of the Magellanic Clouds, Gaia EDr2, Gaia EDr3, Gaia lanciata nel 2013, gea.esac.esa.int/archive, Grande nube di Magellano, Inaf, INAF- OATo, la più accurata mappa tridimensionale della nostra galassia, Laurent Chemin, luminosità, mappa più precisa mai realizzata della nostra galassia, Mario Lattanzi, MEDIA INAF, miglior catalogo astrometrico e fotometrico stellare di sempre., misure delle distanze stellari, misure di luminosità e colore, misure moti propri stellari, moti stellari, movimenti oscillatori delle stelle nelle frange più esterne della Via Lattea, Nubi di Magellano, OABo, OAC, OACt, OAPd, OArcetri, OARm, OATe, OaTO, oltre un miliardo e mezzo di stelle, ore 12:00 del 3 dicembre 2020, piano della Via Lattea, Piccola nube di Magellano, ponte fra le due nubi di Magellano, ponte” di stelle che dalla Piccola Nube fluiscono verso la Grande Nube., posizioni, posizioni delle stelle, precisione ancora più elevata – del 30 per cento sulle distanze e del 50 per cento sui moti stellari, primi 34 mesi di osservazioni, proprietà stellari, rotazione delle stelle nella Grande Nube di Magellano, sistemi di stelle doppie, SSDC, stelle fino a un milione di volte più fioche di quelle visibili ad occhio nudo, storia di oltre 13 miliardi di anni dell’universo, tutta la galassia e oltre, University of Lisbon, validazione astrometrica, versione completa del terzo catalogo Gaia Dr3, X.Luri
Gen 08 2021
La vita sotto Marte
- Archiviato sotto Altro..., Esobiologia, Esogeologia, Esplorazioni su Marte, Evoluzione planetaria, Fisica stellare, Marte, Planetologia, Protostelle, Vita su Marte
Uno studio condotto dalla Rutgers University ha concluso che su Marte, tra 3.7 e 4.1 miliardi di anni fa, il calore geotermico potrebbe aver garantito le condizioni necessarie per lo scioglimento del ghiaccio nel sottosuolo, rendendo la regione a qualche chilometro al di sotto della sua superficie, abitabile. Tutti i dettagli su Science Advances Uno …
- 4 miliardi di anni fa, Abitabilità del sottosuolo di Marte, acqua liquida potrebbe essere stata stabile solo a grandi profondità, acqua liquida su un Marte freddo e gelido, Anidride Carbonica, Artico canadese, atmosfera marziana primordiale, Attività idrotermale su Marte, calore geotermico elevato su Marte primordiale, calotta glaciale dell’Antartico occidentale, Cc By-Sa 3.0 igo, condizioni necessarie per lo scioglimento del ghiaccio nel sottosuolo, Dao Vallis, decadimento radioattivo, Era Noachiana, Esa/Dlr/Fu Berlin, fusione di spesse lastre di ghiaccio sotterranee, Gas serra, Groenlandia, il sottosuolo potrebbe rappresentare l’ambiente abitabile più longevo, laghi subglaciali, Lujendra Ojha, Marte, Marte caldo e umido, MEDIA INAF, Mercurio, paradosso del giovane Sole debole, perdita del campo magnetico di Marte, Potassio, reazioni acqua-roccia, Rutgers University, Rutgers University-New Brunswick, Science Advances, scioglimento del ghiaccio nel sottosuolo, scioglimento superficiale delle spesse lastre di ghiaccio alimentato dal calore geotermico, Sole più debole del 30% 4 miliardi di anni fa, Terra, torio, Tra 3.7 e 4.1 miliardi di anni fa, Uranio, Vapore acqueo, Venere, vita sotto Marte
Gen 07 2021
Alpha precisa come non mai: 11 cifre significative
- Archiviato sotto Altro..., Divulgazione, Fisica delle particelle, Fisica quantistica
Un nuovo setup sperimentale messo in piedi presso i laboratori della Sorbona ha consentito una stima della costante di struttura fine – una delle costanti fondamentali e più misteriose della fisica – senza precedenti. La nuova misura, precisa fino a 81 parti per mille miliardi, sarebbe in accordo con le previsioni teoriche del modello standard …
- 1/137, 1/137.035999206, 11 cifre significative, 137, 2.5 volte maggiore delle migliori stime precedenti, 81 parti per mille miliardi, accelerare gli atomi fino a raggiungere una velocità di 6 m/s (oltre 21 km/h) in appena 6 millisecondi, Alpha, buon accordo fra la teoria e le misurazioni, calcolo del raggio delle orbite degli elettroni, calcolo della separazione dei livelli della struttura fine – la suddivisione di tutte le righe spettrali di un atomo, catena di relazioni sperimentali e teoriche – note o misurate – fra particelle elementari e atomi, conferma della bontà dei modelli teorici, costante di accoppiamento dell’interazione elettromagnetica, costante di Sommerfield, Costante di struttura fine, Determination of the fine-structure constant with an accuracy of 81 parts per trillion, determinazione della dimensione degli atomi, determinazione massa dell'elettrone, disparità fra materia e antimateria, e^2/hc, evidenze sperimentali inspiegate dal modello standard, forza dell’interazione elettromagnetica fra la luce e le particelle elementari cariche, in accordo con le predizioni teoriche basate sull’anomalia del momento magnetico dell’elettrone, in disaccordo con misurazioni precedenti della costante stessa, intensità della interazione elettromagnetica relarivamente alla carica elementare, irradiazione laser a 0K di un atomo di Rubidio, Laboratoire Kastler Brossel, laboratori della Sorbona, Léo Morel, LKB, MEDIA INAF, misura della deviazione relativistica delle linee spettrali del modello atomico di Bohr, misura di tipo interferometrico, misura sperimentale della massa del rubidio, misurare con estrema precisione – e riducendo al massimo le perturbazioni o gli errori sistematici – l’energia cinetica del rinculo dell’atomo di rubidio, misure spettroscopiche precisissime dell’energia di legame dell’atomo di idrogeno, natura di particella elementare dell’elettrone, natura stessa degli elettroni o della materia ed energia oscura, Nature, numero scritto dalla mano di Dio, onde di materia, Pierre Cladé, previsioni teoriche del modello standard, punto di partenza fondamentale per l’indagine sull’esistenza della materia oscura, Richard Feynman, rinculo dell’atomo causato dalla radiazione, Saïda Guellati-Khélifa, senza dover passare attraverso l’ideazione di una nuova fisica, Università Sorbona di Parigi, veridicità del modello standard, Wolfgang Pauli, Zhibin Yao, αe
Gen 07 2021
Ecco la foto più profonda di due sorelle galattiche
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Evoluzione galattica, Galassie nane, Galassie satellite, Grande nube di Magellano, Piccola nube di Magellano, Scontri fra galassie
Smash – la Survey of the Magellanic Stellar History – ci regala un nuovo grande ritratto delle Nubi di Magellano. I suoi dati sono davvero unici per studiare la storia della formazione stellare e hanno permesso ai ricercatori di capire che le due galassie, nel loro recente passato, si sono scontrate e come questo scontro …
- 50 notti di osservazioni dedicate, area 2400 volte maggiore della Luna piena, area di cielo molto vasta, Astro Data Lab, cielo australe, citizen science, Community Science and Data Center, comprensione delle stelle che compongono le Nubi di Magellano, CSDC, CTIO, Ctio / Noirlab / Nsf / Aura / Smash / D. Nidever, Dark Energy CAMera, David Nidever, DECam, Formazione delle nubi di Magellano, formazione e l’evoluzione delle piccole galassie, Galassie nane, Galassie nane satelliti, Galassie nane vicine, Galassie satelliti, Grande nube di Magellano, intensa formazione stellare nelle nubi di Magellano, Knut Olsen, le due galassie si sono scontrate tra loro nel recente passato, Le nubi di magellano stnno ancora formando stelle, MEDIA INAF, Montana State University, National Science Foundation, Noirlab, NSF, Nubi di Magellano, Osservatorio Cerro Tololo, Piccola nube di Magellano, regioni centrali e più complesse delle Nubi di Magellano, Scontri fra galassie, Scontro fra le nubi di magellano, seconda data release, set di dati astronomici più profondo ed esteso delle Nubi di Magellano, SMASH, stelle visibili nelle nubi di magellano, storia della formazione stellare, Survey of the MAgellanic Stellar History, Telescopio Víctor Blanco, vista grandangolare senza precedenti della Grande Nube di Magellano, vortici di stelle gas e polvere nelle nubi di Magellano
Gen 02 2021
Arecibo addio. È crollata la piattaforma sospesa
- Archiviato sotto Arecibo, Radioastronomia
L’enorme radiotelescopio da 305 metri dell’Osservatorio di Arecibo, nell’isola di Portorico, è collassato. La piattaforma del ricevitore – peso 900 tonnellate, sospesa tramite cavi collegati a tre torri – è caduta lunedì primo dicembre, attorno alle 12:55 ora italiana, sul piatto dell’antenna, fa sapere la National Science Foundation, per fortuna senza provocare feriti. Il suo …
- ’osservatorio costa 12 milioni di dollari all’anno, 1 Dicembre 2020 fine di Arecibo, 22mila anni luce di distanza, 900 tonnellate di peso del sub-riflettore, Arecibo, asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, Battlefield 4, Carl Sagan, comunicazione con ipotetici extraterrestri, Crollo della piattaforma del ricevitore di Arecibo, Crollo di Arecibo, Esopianeti, fast radio bursts, film Contact di Robert Zemeckis, Golden Eye, Ha osservato oggetti astronomici dietro l’angolo di casa, icona della cultura di massa, il più grande radiotelescopio single-dish del mondo, Inaugurazione 1 novembre del 1963, MEDIA INAF, messaggio di Arecibo, Messier 13, National Science Foundation, Nebulose, Nel 2016 il governo statunitense aveva annunciato l’intenzione di chiudere l’osservatorio di Arecibo per mancanza di fondi, Oservazione del periodo di rotazione di Mercurio, partecipazione dell’antenna al progetto Seti per la ricerca di vita intelligente extraterrestre, Pianeti, premio Nobel per la fisica nel 1993, primo sistema binario composto da una stella pulsar e una di stella di neutroni, progetto Seti, Puerto Rico, pulsar, Radioastronomia, Radiotelescopio cinese Fast, Radiotelescopio di 305 m, Radiotelescopio di 500 m, Radiotelescopio di Arecibo, rottura a metà agosto di uno dei cavi ausiliari di Arecibo, Smantellamento di Arecibo, smantellamento programmato del telescopio, Telescopio di Arecibo
Gen 02 2021
Così erano le stelle dalle quali discendiamo
- Archiviato sotto Asteroidi, Corpi minori del Sistema solare, Evoluzione planetaria, Evoluzione stellare, Fisica stellare, Giganti rosse, Nane gialle, Nebulose, NEO e meteoriti, Planetologia, Polvere interplanetaria, Polvere interstellare
Un team di astrofisici guidato da Sergio Cristallo dell’Inaf d’Abruzzo è riuscito – combinando tre tipi diversi di modelli teorici – a determinare la distribuzione in massa e il contenuto di metalli (la cosiddetta “metallicità”) delle stelle che hanno “inquinato” il materiale del Sistema solare al momento della sua formazione Le stelle sono reattori nucleari …
- A. Nanni, ablazione laser, Astronomy & Astrophysics, carburo di silicio extrasolare, Cattura di polvere interstellare da parte dei planetesimi, combinazione di 3 diversi modelli teorici di contaminazione del sistema solare primordiale, contaminazione del sistema solare primordiale, contaminazione della nube protosolare, D. Gobrecht, D. Vescovi, difficoltà nell’identificazione delle caratteristiche fisiche e chimiche delle stelle che hanno prodotto i grani, distribuzione delle grandezze dei grani di carburo di silicio, Distribuzione di massa di stelle presolari, elementi pesanti formatisi in stelle evolute prime della formazione del nostro Sole, Formazione della nube protosolare, formazione di granelli di polvere da molecole complesse, formazioni di molecole in strati più esterni delle gignti rosse, G. Cescutti, giganti rosse, grani presolari, grani presolari portano dunque con sé i tratti distintivi della nucleosintesi e dei fenomeni di mescolamento avvenuti nella stella “progenitrice”, grano di carburo di silicio di 6.2 miliardi di anni, Heck et al. Pnas, I. Minchev, isolamento grani di materiale extrasolare, L. Piersanti, Mass and metallicity distribution of parent AGB stars of presolar SiC, MEDIA INAF, Metallicità di stelle presolari, meteorite di Murchison, migrazione di grani di polvere nelle nubi protostellari, migrazione stellare, modello chemo-dinamico di evoluzione chimica della galassia, N. Liu, Nube protosolare, Nube protostellare, OATe, presenza di neutroni liberi, processi di cattura neutronica, processo r, Processo s, Ramo asintotico delle giganti, rimozione del materiale solare dal meteorite, S. Cristallo, Sergio Cristallo, SiC, Sintesi di elementi transferrici, Stelle AGB, stelle Agb con massa circa doppia rispetto alla massa del Sole e metallicità pari a quella solare, stelle che hanno inquinato il materiale del Sistema solare, stelle più ricche di metalli si spostino verso la periferia della Via Lattea, Stelle presolari, strati esterni di una gignte rossa, un modello di evoluzione stellare, un modello di formazione delle polveri, Viaggio degli atomi di alcuni elementi pesanti
Dic 23 2020
Trovati due relitti galattici rarissimi
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Cosmologia, Evoluzione galattica, Galassie primordiali, Origine delle Galassie, Scontri fra galassie
Si tratta di galassie molto compatte che trascorrono la loro esistenza in solitaria, come dei relitti. Di galassie “relic” ne sono note finora solo altre tre. I dati survey Kids, in via di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, sono stati raccolti con i telescopi Vst e Vlt dell’Eso in Cile e consentiranno di far luce …
- 3 galassie relitte finora scoperte, 5 galassie finora confermate come relic, 52 candidate relic, Arnaboldi M., Astronomy & Astrophysics, blue nugget, C.Spiniello/C. Tortora/G. D’Ago, Chiara Spiniello, Coccato L., Crescenzo Tortora, D’Ago G., dati per altre 20 galassie, epoca compatibile con quella delle red nugget, ESO, ESO VLT, evoluzione delle galassie di grande massa, Ferré-Mateu A., Formazione delle galassie supermassicce, formazione di galassie supermassicce dalla fusione di red nugget, formazione stellare che si è interrotta poco dopo la loro nascita, funzione di massa iniziale, galassie estremamente rare nell’universo locale, galassie molto compatte, galassie non solo massive e piccole ma anche molto vecchie e con una formazione stellare avvenuta molto velocemente e interrottasi molto presto, Galassie primordiali di piccole dimensioni, galassie relic, Galassie relitte, galassie vagabonde, Gallazzi A., Giuseppe D’Ago, Hunt L., INSPIRE, Inspire: INvestigating Stellar Population In RElics – I. Survey presentation and pilot study, INvestigate Stellar Population In Relics, Kids J0224+3143, Kids J0847+0112, Kids@Vst, KIlo Degree Survey (Kids), La Barbera F., MEDIA INAF, Moehler S., Napolitano N. R., OAC, pochi miliardi di anni dalla nascita dell’universo, Pontificia Universidad Católica de Chile, progetto Inspire, Radovich M., red nugget, Red nugget mai fuse con altre galassie, red nugget relitte, red nugget solitarie, relic galaxies, relitti galattici, riconsiderazione dei modelli di formazione ed evoluzione delle strutture nell’universo, Scognamiglio D., Scoperte due galassie relitte, simulazioni cosmologiche, Spavone M., Spiniello C., storia di formazione stellare, survey Kids, TNG, Tortora C., un centinaio sono state sottoposte a osservazioni spettroscopiche preliminari, un migliaio di candidate a distanze di 2-3 miliardi di anni luce, Università di Oxford, VST, X-Shooter, X-Shooter analizza spettri da IR a UV, Zibetti S