La settimana scorsa Hayabusa-2 ha lasciato cadere dallo spazio la capsula contenente la preziosa polvere dell’asteroide Ryugu. Il portacampioni, atterrato come previsto nell’entroterra australiano, adesso si trova in Giappone, presso una facility della Jaxa, dove sarà studiato per ottenere informazioni sulle origini del Sistema solare. Ne parliamo con Ernesto Palomba dell’Inaf Iaps di Roma, membro …
Categoria: Astronautica
Gen 25 2021
Così la polvere di Ryugu sarà passata al setaccio
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- (162173) Ryugu, 1 anno di analisi preliminari, 150-360 K su Ryugu, 5 dicembre 2020, 5 dicembre 2020 20:47, 5 miliardi di Km percorsi, 6 anni di missione, analisi a terra e analisi in situ, Analisi al Woomera test range, Analisi dei gas di Ryugu, Analisi della polvere di Ryugu, analisi isotopiche a terra, analisi preliminari dei campioni di Ryugu, apertura capsula di hayabusa2, Australia ha condiviso il sito di atterraggio, camera bianca del Sagamihara Campus Research Laboratory, campione di pochi milligrammi, Capsul con polvere di Ryugu, Capsula hayabusa2 arrivata in Giappone il 7 dicembre 2020 23:20, caratterizzazione del campione di Ryugu, centro spaziale di Tanegashima, che tipo di processamento termico Ryugu ha subito durante la sua evoluzione, clean room di classe 10.000, collection team M, componente semivolatile nel materiale raccolto, comprensione dell’origine e dell’evoluzione del Sistema solare, confronto fra questi dati e quelli ottenuti dalla sonda, corpo progenitore di una particolare famiglia di condriti carbonacee, dalla composizione chimica e mineralogica all’analisi dei compositi organici, Dfs team, di studiare la provenienza, differenza fra hayabusa2 e osiris-rex, dimensioni (e il costo) di Osiris-Rex, distribuzione campioni alla fine delle analisi preliminari, distribuzione fra USA Germania Francia e Australia, due missioni su Ryugu, effetto wow, embargo sulla comunicazione dettagliata delle scoperte scientifiche, Ernesto Palomba, escursione termica tale da far degassare composti semi-volatili eventualmente presenti, età, frammenti di Ryugu, gas sampling analysis, Germania e Francia hanno costruito il lander Mascot, grande qualità scientifica di hayabusa2 rispetto a osiris-rex, Hayabusa 2, IAPS Roma, INAF – IAPS, indagini di composizione, Italia può farsi imprestare alcune particelle a scopo di ricerca scientifica, JAXA, l’origine e l’evoluzione del corpo celeste, lancio Hayabusa2 2014, Luna progenitore meteoriti lunari, Marte progenitore delle meteoriti Snc, materiale da due zone dell’asteroide completamente differenti, materiale incontaminato subsuperficiale, MEDIA INAF, microanalisi per campioni solidi di Ryugu, NIRS3/Hayabusa2, ONC/Hayabusa2, Origine del sistema solare, osiris-rex quattro volte più grande di Hayabusa-2, Pezzo di storia del Sistema solare, polvere di Ryugu, primi risultati gennaio 2021, ricerca di vita extraterrestre, Ryugu, Ryugu creatosi dalla frammentazione di un oggetto più grande, Sagamihara Campus Research Laboratory Building, secondo campione di un asteroide raccolto nello spazio, superficie di Ryugu è così omogenea come sembra oppure no, touchdown Ryugu, Usa c’è stato uno scambio di expertise scientifica, Vesta progenitore delle meteoriti Hed, Woomera Prohibited Area, Woomera Test Range
Gen 22 2021
Pelle incandescente, cuore di ghiaccio
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Nel cuore dell’esopianeta Toi-561 b – una super-Terra con temperatura in superficie superiore ai duemila gradi – pare ci sia acqua ghiacciata ad alta pressione. Lo suggerisce uno studio guidato da Gaia Lacedelli, dottoranda all’Università di Padova, condotto con lo spettrometro Harps-N del Telescopio nazionale Galileo dell’Inaf Diversità è l’aggettivo che meglio riassume quanto abbiamo …
- 1 superterra calda, 3 subnettuniani, 82 misure di velocità radiale di Toi-561, 88 sistemi esoplanetari che ospitano almeno quattro pianeti, A. Collier Cameron, A. F. Martinez Fiorenzano, A. Ghedina, A. Harutyunyan, A. Mortier, A. S. Bonomo, A. Sozzetti, acqua “ghiacciata” sono verosimilmente attesi anche all’interno dei tre rimanenti pianeti, al suo interno una non trascurabile quantità di acqua sotto forma di ghiaccio ad alta pressione, An unusually low density ultra-short period super-Earth and three mini-Neptunes around the old star TOI-561, C. A. Watson, C. Lovis, CHEOPS, D. Charbonneau, D. F. Phillips, D. Nardiello, D. Sasselov, D. W. Latham, DFA UniPd, E. Molinari, E. Poretti, età 10 miliardi di anni, F. Lienhard, F. Pepe, flusso di energia pari a più di cinquemila volte quello che la Terra riceve dal Sole, G. Andreuzzi, G. Lacedelli, G. Micela, G. Piotto, G. Ricker, G. Scandariato, Gaia Lacedelli, ghiaccio ad alta pressione nel nucleo, HARPS-N, I. Pagano, il pianeta più interno secondo i nostri modelli in pratica non dovrebbe nemmeno esistere, INAF-OApd, indizi di una possibile labile atmosfera, J. M. Jenkins, J. N. Winn, K. Rice, L. A. Buchhave, L. Borsato, L. Di Fabrizio, L. Malavolta, L’unico modo per essere sicuri della presenza di un pianeta è quello di misurare la sua massa, Luca Borsato, Luca Malavolta, M. Damasso, M. López-Morales, M. Pinamonti, M. Stalport, mappare con più precisione la loro struttura interna, MEDIA INAF, Metodo dei transiti, Metodo delle velocità radiali, migliorare la stima del raggio dei quattro pianeti del sistema, misura densità media di esopianeti, misura massa di esopianeti, misura raggio di esopianeti, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Per nessuno di esso è però previsto un “cuore di ghiaccio”, pianeta con periodo inferiore a un giorno, pianeta unico nel suo genere, piccola variazione del movimento della stella causato dal pianeta che le orbita attorno, quattro esopianeti distinti, R. Cosentino, S. Udry, si è formato molto più lontano dalla stella ed è successivamente migrato all’interno, sistema planetario con quattro esopianeti, spettrografo HARPS-N, Sulla superficie di Toi-561 b la temperatura è di circa 2260 °C:, Superterra calda, Superterra calda con nucleo ghiacciato, T. G. Wilson, T=0.44 g, TESS, TNG, Toi-561, Toi-561 è una stella di massa poco più piccola del Sole, Toi-561 ha 10 Gy, Toi-561-b, TS=2000 K, Un transito non fa sempre un esopianeta, Università di Padova, V. Nascimbeni, X. Dumusque
Gen 21 2021
Voyager rileva shock interstellari di origine solare
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A più di 40 anni dal lancio, le due sonde Voyager hanno rilevato raffiche di elettroni di alta energia, che hanno viaggiato quasi alla velocità della luce, circa 670 volte più veloci delle onde d’urto che li hanno allontanati dal Sole. Dalle osservazioni, gli scienziati sono stati in grado di costruire un modello che descrive …
- “A Foreshock Model for Interstellar Shocks of Solar Origin: Voyager 1 and 2 Observations, 19 miliardi di chilometri (Voyager 2), 23 miliardi di chilometri (Voyager 1), 670 volte più veloci delle onde d’urto, A. C. Cummings, A. Gurnett, ApJ Letters, Astronomical Journal, B. Heikkila, Bow shock, brillamenti stellari, E. C. Stone, energia dei fasci di elettroni responsabili delle oscillazioni del plasma (circa 20–100 eV), eruzioni solari, escursioni lunari o marziane prolungate, esposizione a concentrazioni di raggi cosmici di gran lunga superiori a quelle che sperimentiamo abitualmente sulla Terra, Espulsioni di massa coronale, foreshock model, forte campo magnetico al bordo dell’onda d’urto, interazione delle onde d’urto di origine solare con il plasma interstellare, ioni riflessi dalle onde d’urto potrebbero essere accelerati lungo le linee del campo magnetico interstellare, József Kóta, L. F. Burlaga, Lancio Voyager 1 agosto 1977, Lancio Voyager 2 settembre 1977, linee del campo magnetico interstellare, linee di forza del campo magnetico nel mezzo interstellare:, MEDIA INAF, mezzo interstellare, modello che descrive l'interazione delle onde d’urto di origine solare con il plasma interstellare, N. F. Ness, N. Lal, onda d’urto interstellare, onde d'urto solari, oscillazioni delle onde di plasma, plasma interstellare, primo rilevamento di raffiche di elettroni di raggi cosmici, R. B. Decker, radiazione cosmica che proviene dai brillamenti stellari, radiazione cosmica che proviene dalle stelle che esplodono, raffiche di elettroni di alta energia, raffiche di elettroni di alta energia (circa 5–100 MeV), raggi cosmici, Randy Jokipii, S. M. Krimigis, Università dello Iowa, Vento interstellare, Vento solare, Voyager, Voyager 1, Voyager 1 ha varcato l’eliopausa il 25 agosto 2012, Voyager 2, Voyager 2 ha lasciato l’eliosfera il 5 novembre 2018, W. S. Kurth
Gen 21 2021
Athena allo specchio
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La calibrazione dello specchio per raggi X del futuro telescopio spaziale Athena dell’Esa avrebbe richiesto, con tecniche tradizionali, un laboratorio lungo 800 metri. Grazie a un progetto a guida Inaf che impiega un secondo specchio usato al contrario, sarà invece possibile compierla in un cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza. La …
- Alberto Moretti, ATHENA, ATHENA in L2, attraversati in senso opposto potranno compiere l’operazione inversa – ovvero, Bosisio Parini (LC), calibrazione degli specchi, calibrazione dello specchio per raggi X, cilindro – la camera a vuoto – da 7 metri di base per 20 di altezza, cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza, durare in tutto una ventina di mesi, ESA, fascio realmente parallelo di raggi X, Hubble a 500 km dalla terra, inserire fra la sorgente che emette i raggi X e lo specchio da calibrare un “telescopio al contrario”, laboratorio interamente dedicato alla calibrazione del suo specchio, laboratorio lungo 800 metri con tecniche tradizionali, Lancio di ATHENA fine 2032, MEDIA INAF, Media Lario, OAB, porre la sorgente nel fuoco di un altro specchio X, postare poco a poco il fascio con un meccanismo di precisione, raster scan, rendere perfettamente paralleli i raggi emessi dalla sorgente di calibrazione, Riparazione specchio di Hubble, Sax, secondo specchio usato al contrario, simulazione il flusso di fotoni provenienti da sorgenti astronomiche, sistema di misura del laboratorio, società Eie e Media Lario, sorgente a 500 metri di distanza dagli specchi, sorgente X posta a circa 120 metri di distanza, Specchio di ATHENA, studi di ingegneria Bcv e Gpap, SWIFT/X, Telescopio a raggi X, Telescopio spaziale Athena, Telescopio X, tra la sorgente e lo specchio è necessario creare il vuoto, Vert-X, XMM-Newton
Gen 12 2021
Giappone e Cina campioni extraterrestri
- Archiviato sotto (162173) Ryugu, Asteroidi, Astronautica, Chang'e-5, Esplorazioni lunari, Hayabusa2, Luna, Operativi, Planetologia, Spacecraft
Ancora poche ore e la capsula della missione della Jaxa Hayabusa2, contenente materiale raccolto sull’asteroide Ryugu, dovrebbe toccare il suolo australiano. È previsto invece per metà dicembre il rientro della missione cinese Chang’e-5, con a bordo 2 kg di rocce lunari Dopo un luglio marziano, anche dicembre si annuncia un mese spaziale. L’estate scorsa, nell’arco …
- 2 Kg di rocce lunari, Agenzia spaziale cinese, agenzia spaziale giapponese, Al Amal, Allunaggio Chang'e 5 Martedí 1 Dicembre 2020, Bandiera Cinese sulla Luna, campioni di materiale extraterrestre, Chang’e 5 lanciata il 23 novembre 2020, Chang'e-5, Cina, CNSA, Decollo dal suolo lunare dopo 40 anni, docking robotico in orbita lunare, Emirati Arabi, Giappone, Hayabusa 2, Hayabusa2 raggiungerà l’asteroide 1998 KY26, JAXA, Lander Chang'e 5, Luglio 2020 mese di Marte, Luna 24, Oceanus Procellarum, Perseverance, Raccolta di 2Kg di campioni lunari, rendezvous con Chang'e-5, Rientro Chang'e-5 previsto Mercoledí 16 Dicembre 2020, Rientro Hayabusa2 Sabato 5 dicembre 18:47, Ripartenza dalla Luna Chang'e-5 Giovedì 3 dicembre 16:10, Ryugu, Sgancio capula dalla sonda 5.12.20 6:30, Tianwen-1, Woomera Prohibited Area
Gen 11 2021
C’è la conferma: 2020 SO è un vecchio razzo
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Due team di astronomi hanno compiuto osservazioni spettroscopiche sull’ex asteroide near-Earth 2020 SO e hanno scoperto che la luce solare riflessa è compatibile con quella che ci si può aspettare dalla superficie metallica di un vecchio razzo che ha trascorso 54 anni nello spazio. Queste osservazioni confermano i risultati già ottenuti analizzando i residui dell’orbita …
- (15) Eunomia, 1 dicembre a circa 55mila km dalla Terra, 17 settembre 2020, 2010 KQ, 2020 SO, 2020 SO è più rosso di Eunomia, 2020 SO è un razzo Centaur invecchiato dall’esposizione spaziale, 54 anni nello spazio, acciaio inossidabile 301, ampiezza di ben 3 magnitudini, asteroide 2020 SO, Astrofili, Astronomer Telegram, Atlas-Centaur, Benjamin Weiner, Binospec, bombardamento continuo da parte dei raggi cosmici e della radiazione UV X e gamma solare, booster Centaur negli anni ’60, composizione degli asteroidi near-Earth, corpo estremamente allungato, curva di luce di 2020 SO, forza di tipo non-gravitazionale, G. D. Cassini” di Loiano dell’Inaf Oas di Bologna, Gemini North a Maunakea HW USA, Great Shefford Observatory, InfraRed Telescope Facility, lanciato dalla Nasa nel 1966, Large Binocular Telescope, LBT, Loiano, Lunar and Planetary Laboratory, MEDIA INAF, missione lunare Surveyor 2, Mmt Observatory, Multiple Mirror Telescope, NASA IRTF, orbita dell’oggetto appariva soggetta sia alla gravità solare e terrestre sia alla pressione della radiazione solare, orbita terrestre di 2020 SO fino a febbraio 2021, osservazioni spettroscopiche su luce solare riflessa, Pan-Starrs 1, passaggio al perigeo di 2020 SO, periodo di rotazione di soli 9.4 s, Peter Birtwhistle, pressione della radiazione solare, primo passaggio al perigeo, rapporto superficie/massa molto elevato, razzo vuoto all’interno, secondo stadio di un razzo, spettro dell’asteroide di tipo S, spettro di un razzo Centaur D del 1971, superficie metallica di un vecchio razzo, superficie metallica esposta per anni nello spazio, Surveyor 2, Surveyor 2 si schiantò sulla Luna, Università dell’Arizona, University of Hawaii Institute for Astronomy / Michael Connelley, vecchio razzo, Vishnu Reddy
Gen 11 2021
Hubble e la nebulosa sbiadita
- Archiviato sotto Astronautica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, HST, Nane bianche, Nebulose, Telescopi spaziali
I dati di archivio del telescopio spaziale Hubble rivelano che la nebulosa Hen 3-1357, soprannominata nebulosa Razza, negli ultimi due decenni è sbiadita precipitosamente, stagliandosi con difficoltà dalle profondità dell’Universo. Assistere a un tasso di cambiamento così rapido in una nebulosa planetaria è senza precedenti L’universo è in continua evoluzione, si trasforma, crea nuove strutture che …
- B. Balick (Università di Washington), bordi ondulati praticamente scomparsi, breve e repentina fusione dell’elio, Bruce Balick, da Gigante blu a nana bianca, Durata dei processi nell'Universo, ESA, evoluzione della Nebulosa Razza, gas espulso dalla stella morente al centro della nebulosa, Hen 3-1357, HST, I gusci di gas blu brillante all’interno della nebulosa sono quasi completamente scomparsi, Instituto de Astrofísica de Andalucía di Granada, L’emissione di ossigeno ha diminuito la sua luminosità di quasi 1000 volte, le nebulose di solito diventano più grandi, le osservazioni effettuate dal 1971 al 2002 hanno mostrato come la sua temperatura sia aumentata fino a diventare quasi dieci volte più calda della superficie del Sole, Luce emessa dal gas incandescente composto da N H e O, M. Guerrero (Instituto de Astrofísica de Andalucía) e G. Ramos-Larios (Universidad de Guadalajara), Martin Guerrero, MEDIA INAF, NASA, nebulosa che cambia forma in 20 anni, nebulosa che ha ridotto drasticamente la sua luminosità, nebulosa Razza, Nebulosa Razza nel 1996 e 2016, nebulosa sbiadita in 20 anni, Nebulosa sbiadita in pochi decenni, Nebulose planetarie, Nicole Reindl, particolare processo di evoluzione della stella, Perdita di luminosità rapida in nebulose planetarie, proprietà della stella morente al centro della nebulosa Razza, SAO 244567, telescopio spaziale Hubble, Università di Leicester, Università di Washington
Gen 09 2021
Pulizie in orbita
- Archiviato sotto Astronautica, Clearspace, Futuri, Spacecraft, Spazzatura spaziale, Varie
Mentre sulla rivista Advances in Space Research vengono pubblicate, da un gruppo di ricercatori della Bauman Moscow State Technical University, le linee guida per rimuovere i detriti spaziali, l’Esa firma un contratto da 86 milioni di euro con un team industriale guidato dalla start-up svizzera ClearSpace per iniziare a ripulire lo spazio già dal 2025 …
- 160 stadi di veicoli (da 1.1 a 9 tonnellate ciascuno) sono situati in orbite basse vicino alla Terra cioè a un’altezza da 600 a 2000 chilometri, 350 chili di carburante, Active Debris Removal/ In-Orbit Servicing, Advances in Space Research, Agenzia spaziale europea, Al lancio il peso totale di un raccoglitore di veicoli spaziali dovrebbe essere compreso tra 8 e 12 tonnellate, all’altezza di 35786 chilometri gli oggetti più potenzialmente pericolosi sono 87 booster ciascuno con un peso tra 3.2 e 3.4 tonnellate, altri detriti spaziali, Andrei Baranov, Bauman Moscow State Technical University, bracci robotici per riuscire a catturarlo, carro attrezzi spaziale, ClearSpace 1, collettore di veicoli spaziali per orbite basse, controllo del movimento di veicoli spaziali, da 8 a 12 moduli motorizzati, dai 50 ai 70 chili di carburante, Detriti spaziali, Dmitry Grishko, ESA, fino a 1000 chilometri di altezza, Germania, Grigory Shcheglov, il raccoglitore di detriti dovrebbe funzionare come un rimorchio per la spazzatura spaziale, lanciata in un’orbita inferiore di 500 chilometri, Lancio ClearSpace 2025, Mr Wolf, nel 2018 ad esempio sono comparsi oltre 1000 nuovi frammenti, obiettivo Vespa di ClearSpace-1, orbita di servizio 800 chilometri di quota, orbita di smaltimento, orbita di smaltimento a circa 800 chilometri di quota, orbita geostazionaria, orbite vicine alla Terra, per orbite geostazionare ci vorrebbe un numero di collettori 3-4 volte maggiore per pulire l’orbita, Polonia, Portogallo, potrebbe funzionare fino a 15 anni e trasferire da 40 a 45 detriti spaziali nell’orbita di smaltimento, primo obiettivo particolarmente adatto al test, processo di posizionamento di stadi di veicoli spaziali, progetto Adrios, programma Clean Space, pulire le orbite inferiori con un veicolo spaziale dotato di moduli con unità motrici a bordo, Pulizie in orbita, Regno Unito, Repubblica Ceca, ripetitori, ripulire le orbite basse è molto più difficile, Romania, Roscosmos, Space debris, Spazzatura spaziale, start-up svizzera ClearSpace, Stazione Spaziale Internazionale, Svezia, Svizzera, un aereo sarebbe in grado di spostare solo 8-12 oggetti da orbite inferiori, Università Rudn, Vega Secondary Payload Adapter, veicoli spaziali fuori servizio, veicolo collettore, veicolo spaziale in grado di trainarli fino all’orbita di smaltimento, Vespa, Zenit-2
Gen 09 2021
Gaia Early Dr3, il miglior catalogo stellare di sempre
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Rilasciato oggi il nuovo catalogo astronomico della missione Gaia dell’Agenzia spaziale europea, che vede una forte partecipazione dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Istituto nazionale di astrofisica. Basato sui primi 34 mesi di osservazioni del satellite, questo catalogo 3D di quasi 2 miliardi di stelle supera in precisione la versione precedente, svelando dettagli mai visti finora sul …
- ’identikit completo di oltre 330mila stelle nei “dintorni” del Sole, 1.5 petabyte, 1.6 milioni di quasar, 1811709771 stelle catalogate da Gaia, 330 anni-luce, A. Moitinho, a(SS)=7mm/sy, A&A, accelerazione del Sistema solare nel suo moto intorno al centro della Via Lattea, ALTEC, ASI, Asi Space Science Data Center, Astronomy & Astrophysics, Barbara Negri, Cataloghi astronomioci, catalogo 3D, catalogo esteso di asteroidi nel Sistema solare, Catalogo Gaia 2018, censimento più dettagliato a oggi della Via Lattea, centro di processamento dati a Torino, classificazione dei sistemi binari di stelle, colori, Data Processing and Analysis Consortium (Dpac), distanza di 100 parsec, distribuzione 3D, DPAC Consortium, Early Data Release 3, Early Dr3, EDr1 2016, EDr2 2018, EDr3, EDr3 2020, ESA, ESA GAIA, Esa/Gaia/DPAC, fino alla fine del 2025, formazione ed evoluzione della via lattea, forte riduzione degli effetti sistematici, GAIA, Gaia Collaboration, Gaia Data Processing Center, Gaia Dr3, Gaia Dr3 2022, Gaia Early Data Release 3: Structure and properties of the Magellanic Clouds, Gaia EDr2, Gaia EDr3, Gaia lanciata nel 2013, gea.esac.esa.int/archive, Grande nube di Magellano, Inaf, INAF- OATo, la più accurata mappa tridimensionale della nostra galassia, Laurent Chemin, luminosità, mappa più precisa mai realizzata della nostra galassia, Mario Lattanzi, MEDIA INAF, miglior catalogo astrometrico e fotometrico stellare di sempre., misure delle distanze stellari, misure di luminosità e colore, misure moti propri stellari, moti stellari, movimenti oscillatori delle stelle nelle frange più esterne della Via Lattea, Nubi di Magellano, OABo, OAC, OACt, OAPd, OArcetri, OARm, OATe, OaTO, oltre un miliardo e mezzo di stelle, ore 12:00 del 3 dicembre 2020, piano della Via Lattea, Piccola nube di Magellano, ponte fra le due nubi di Magellano, ponte” di stelle che dalla Piccola Nube fluiscono verso la Grande Nube., posizioni, posizioni delle stelle, precisione ancora più elevata – del 30 per cento sulle distanze e del 50 per cento sui moti stellari, primi 34 mesi di osservazioni, proprietà stellari, rotazione delle stelle nella Grande Nube di Magellano, sistemi di stelle doppie, SSDC, stelle fino a un milione di volte più fioche di quelle visibili ad occhio nudo, storia di oltre 13 miliardi di anni dell’universo, tutta la galassia e oltre, University of Lisbon, validazione astrometrica, versione completa del terzo catalogo Gaia Dr3, X.Luri
Dic 18 2020
Il quasar che sopravvive al banchetto del buco nero
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Da un Boeing 747, Sofia della Nasa ha studiato un quasar freddo a 5.25 miliardi di anni luce di distanza, nel quale la nascita delle stelle sembra coesistere con il vorace banchetto del buco nero centrale. Si tratta della prima volta che i ricercatori esaminano in dettaglio un quasar freddo, misurando la crescita del buco …
- ’Università di Miami, 5.25 Gal, Alessandro Peca, Allison Kirkpatrick, Astrophysical Journal, breve finestra in cui coesistono sia il buco nero che la crescita delle stelle, buchi neri che divorano la galassia ospitante, Buco nero supermassiccio, C. Megan Urry, c’è un periodo relativamente breve in cui la nascita delle stelle nella galassia può coesistere con il banchetto del buco nero, Centro aerospaziale tedesco, concentrazione di gas freddo, Cq4479, Cq4479 fa nascere 100 stelle solari l'anno, Crescita del buco nero, DIR, Dying of the Light: An X-Ray Fading Cold Quasar at z ~ 0.40, Eilat Glikman, emissione della materia che cade nel buco nero centrale, Emissione di radiazione X rivela una forte attività di AGN, Evoluzione galattica, fase iniziale della morte di una galassia, fase peculiare di un quasar freddo, forte emissione stellare e una grande riserva di gas pronta a formare nuove stelle, Hawc+/SOFIA, High-resolution Airborne Wideband Camera-Plus, Hugo Messias, i quasar si formano quando un buco nero particolarmente attivo consuma enormi quantità di materiale dalla galassia circostante, Il feedback dell'AGN agisce sulla formzione stellare, il materiale in caduta nel buco nero si riscalda ed emette luce, Jason Brewster, Jonathan R. Trump, Kevin C. Cooke, Kevin Cooke, l’energia rilasciata riscaldi o espella il gas freddo necessario per creare stelle inibendone la nascita e dando un colpo letale alla crescita di una galassia, l’intensa energia del quasar non è riuscita a devastare tutto il gas freddo, l’universo oggi è dominato da galassie che non formano più stelle, la crescita dei buchi neri attivi non inibisce istantaneamente la nascita delle stelle, La sopravvivenza continuerà finchè il buco nero e la galassia triplicheranno in massa, MEDIA INAF, Michael Estrada, NASA, Nico Cappelluti, origine dei quasar, Quasar, Quasar che trattiene gas freddo, Quasar freddo, Quasar sopravvissuti al buco nero, rilevazione luce infrarossa irradiata dalla polvere riscaldata dal buco mero, Sofia, Stephanie LaMassa, stima quantità di formazione stellare negli ultimi 100 Ma, Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, studio sulla nascita delle stelle in Cq4479 senza essere sopraffatto dall’intensa luminosità del quasar, T. K. Daisy Leung, tasso di natalità delle stelle, tasso di natalità delle stelle in un quasar freddo, teorie dell'evoluzione delle gslassie, Tonima Tasnim Ananna, Tracey Jane Turner, Università del Kansas
Dic 18 2020
Verso la Luna con Chang’e 5
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La sonda cinese Chang’e 5, lanciata il 23 novembre scorso, è regolarmente in rotta verso la Luna. La missione ha come scopo principale il prelievo e il ritorno verso la Terra di 2 kg di rocce lunari. Il booster della sonda invece sta ricadendo verso il nostro pianeta e si disintegrerà nel cielo del Pacifico …
- 2 kg di campioni alla profondità di circa 2 metri, 23 novembre 2020 20:30 UTC, Agenzia spaziale cinese, Alberto Buzzoni, Allunaggio Chang'e 5, Basalti lunari, caduta di detriti al suolo (o in mare), caratteristiche del moto al momento del rientro in atmosfera, Chang’e 3 nel 2013, Chang’e 5 in rotta verso la Luna, Chang’e 5 lanciata il 23 novembre 2020, Chang'e-5, circa 400mila km dalla Terra, CNSA, Dea cinese della Luna, Dopo 44 anni quindi si riporterà a casa un pezzetto del nostro satellite naturale, durata e la traiettoria della caduta, effetto della pressione dovuta all’illuminazione solare, estremità occidentale dell’Oceano delle Tempeste, età stimabile in circa 1.2 miliardi di anni., Giovanna Stirpe, i cinesi privilegiano generalmente traiettorie molto dirette, i cinesi privilegiano traiettorie dispendiose dal punto di vista della potenza dei motori dei lanciatori, Il recupero dei campioni al suolo è prevista per il 16-17 dicembre in Mongolia, in grado quindi di raggiungere la Luna velocemente, Lander Chang'e 5, Luna 17, Luna 24, Lunokold, modulo di ascesa, modulo di risalita che tornerà in orbita lunare, Mons Rümker, Oceanus Procellarum, Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, prelievo e il ritorno verso la Terra di 2 kg di rocce lunari., prima missione cinese avente come obiettivo il ritorno di almeno 2 kg di rocce, prima missione di ritorno di campioni lunari dall’epoca della sonda sovietica Luna 24 lanciata il 20 agosto 1976, progetto di sorveglianza spaziale, proprietà riflettenti dell’astronave e del missile, razzo per il ritorno a terra dei campioni, regione nord-occidentale della Luna, Ricaduta del booster della sonda sulla Terra il 30 novembre 2020, Rocce raccolte dalle missioni Apollo con età compresa fra 3.1 e 4.4 miliardi di anni, secondo stadio del vettore Lunga Marcia 5, stima delle loro caratteristiche fisiche, strutture vulcaniche cupoliformi, telescopio “Cassini” di Loiano, Ultimo modulo di Lunga Marcia 5 distaccatosi a 289mila km dalla Terra, ultimo stadio del missile in orbita solare
Dic 17 2020
Lampi di platino sulla costante di Hubble
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Uno studio pubblicato su ApJ analizza alcune proprietà fondamentali di un nuovo campione di gamma ray burst (Grb) – il cosiddetto “Platinum sample” – e include per la prima volta alcuni casi di Grb associati alle kilonove. Secondo i risultati, questi esemplari speciali di Grb si collocano sul cosiddetto “piano fondamentale” con una dispersione molto inferiore …
- 1) durata della fase di plateau nei raggi X, 2) luminosità nella fase prompt, 3) luminosità di picco nella fase prompt, 60 per cento di tutti i Grb con redshift noto presenta il plateau, Aleksander Lenart, ApJ, Applicazione del metodo del PF come candela standard, Assenza di flares nel GRB, Assenza di lacune di dati nel plateau, astrofisica relativistica, calcolo della costante di Hubble tramite le onde gravitazionali, cambiare contemporaneamente i parametri che definiscono il piano – cioè i coefficienti legati al tempo di durata del plateau e alla luminosità di picco – e i parametri cosmologici, Candele standard, Ciò che si misura direttamente è la durata del plateau, correlazione più precisa e meno dispersa che abbiamo trovato grazie al platinum sample e alle kilonove, Costante di Hubble, curve di luce caratterizzate da una lunga fase di plateau senza improvvisi aumenti di luminosità, dispersione del golden sample valeva 0.32, dispersione molto inferiore rispetto agli studi precedenti, effetto di selezione dovuto al fatto che le kilonove sono osservate a redshift più basso rispetto agli altri Grb, Gamma ray burst, Giuseppe Sarracino, golden sample GRB, GRB, Grb associati a kilonove e supernove, Grb associati alle kilonove, GRB come candele standard, Grb come estimatori di redshift, GRB da Kilonove, GRB lunghi, Grb misuratori di distanze lontane, GRB ultra lunghi, i GRB kilonova possono da soli essere usati come candele standard per la loro bassa dispersione, i kGRB sono sGRB, i kGRB sono tutti sotto il piano fondamentale dei kGRB, IL GRB kilonova più lontano si trova a 11 Gal, Il Planinum sample più lontano si trova a 12.6 Gal, in futuro sarà possibile associare un GRB con una kilonova guardando il suo posizionamento rispetto alllo FP, Interdisciplinary Theoretical & Mathematical Science Program a Riken, Kilonove, l’energia all’interno del plateau è costante ed è direttamente proporzionale alla luminosità emessa durante il picco della fase di prompt, la luminosità di picco del prompt è direttamente proporzionale alla luminosità alla fine della fase piatta, la luminosità di picco del prompt è inversamente proporzionale alla sua durata, Lampi di platino, legame fra i parametri fisici che determinano il piano fondamentale, Maria Giovanna Dainotti, MEDIA INAF, nel platinum sample vale 0.22, Nissim Fraija, Nissim Fraja, nuovo sottocampione di Grb, onde gravitazionali come “sirene standard”, Onde gravitazionali emesse da Kilonove, parametri cosmologici, piano fondamentale, piano fondamentale come mezzo per discriminare varie categorie di Grb, piano fondamentale dei Grb, Platinum sample, platinum sample GRB, platinum sample ha una dispersione nel piano fondamentale il 31 per cento inferiore rispetto a quella del precedente golden sample, platinum sample sottocampione del golden sample composto da 222 GRB, relazione a tre parametri sulla quale si posizionano Grb di diversa natura, Salvatore Capozziello, Science space istitute Bouder CO, Shigehiro Nagataki, Shigeiro Nagataki, stima dei parametri cosmologici, stima dell’espansione dell’universo, stima della costante di Hubble, Stima della distanza dei GRB, Stima fotometrica e/o spettroscopica, strumenti cosmologici per stimare l’espansione dell’universo, Swift, SWIFT/X, tecnica del machine learning, tecnica del machine learning per aumentare il numero di parametri e osservabili associati ai Grb, The Astrophysical Journal, The X-ray fundamental plane of the Platinum Sample the Kilonovae and the SNe Ib/c associated with GRBs, tutti gli eventi di Grb associati a kilonove si posizionano al di sotto del piano degli short e del piano fondamentale di tutti i Grb, tutti i Grb si distribuiscono attorno sopra e sotto il piano fondamentale, una sola categoria di Grb non potesse essere sufficiente a definire una “candela standard”, Università di Cracovia, variando i parametri cosmologici all’interno di una griglia grande a piacere rivalutiamo quali sono i best fit del piano fondamentale

















