Dal telescopio Subaru alle Hawaii le prime immagini dell’asteroide 1998 Ky26, prossima tappa della missione “estesa” Hayabusa2 – che lo scorso 5 dicembre ha consegnato alla Terra i campioni dell’asteroide Ryugu. 1998 Ky26 sta raggiungendo il punto più vicino alla Terra (0.47 au) proprio in questi giorni Nella notte del 10 dicembre 2020, fra le …
Tag: MEDIA INAF
Feb 18 2021
Hayabusa2, ecco il tuo prossimo obiettivo
- Archiviato sotto 1998 Ky26, Asteroidi, Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Hayabusa2, NEO e meteoriti, Operativi, Planetologia, Spacecraft
- (162173) Ryugu, 0.47 UA, 10 dicembre 2020 osservazione del NEO 1998 KY26, 1998 KY26, 25.4 M, 5 dicembre 2020, asteroide di tipo Apollo, capsula di rientro di hayabusa2, D<30m, difesa planetaria, ESO VLT, Gemelli, Hayabusa2, Hayabusa2 raggiungerà l’asteroide 1998 KY26, Hyper Suprime-Cam, impact hazard, ISAS/JAXA, JAXA, Makoto Yoshikawa, MEDIA INAF, Michitoshi Yoshida, missione estesa di hayabusa2, origine monolitica, scienza planetaria, Spacewatch, Subaru telescope, Tr>10m
Feb 11 2021
L’anello fuso di Einstein
- Archiviato sotto Altro..., Ammassi di galassie, Astrofisica extragalattica, Astronautica, Fisica relativistica, Galassie ellittiche, HST, Lenti gravitazionali, Telescopi spaziali
Il telescopio Hubble ha catturato un altro sorprendente esempio dell’effetto lente gravitazionale. In questo caso la luce dalla galassia di fondo è stata distorta e curvata dalla gravità dell’ammasso di galassie che si trova di fronte. Gal-Clus-022058s è un oggetto unico nel suo genere perché sembra un anello in via di fusione Nell’immagine potete ammirare …
- allineamento esatto fra sorgente e lente, ammasso di galassie, amplificazione per effetto lente gravitazionale, Anello di Einstein, Anello di Einstein in via di fusione, Anello fuso di Einstein, curvata e amplificata da un ammasso galattico che é allineato e si trova più vicino, Fornace, Gal-Clus-022058s, galassia ellittica centrale dell’ammasso, ha deformato e ingrandito l’immagine della galassia di fondo, HST, Hubble Space Telescope, il più grande Anello di Einstein mai scoperto finora, la luce della galassia è stata distorta, lente d’ingrandimento formato galattico, Lente gravitazionale, Lontana galassia con lente gravitazionale, MEDIA INAF, teoria della relatività generale
Feb 05 2021
Alla ricerca delle onde gravitazionali primordiali
- Archiviato sotto Astrofisica multimessagero, Cosmologia, Era dell'inflazione, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali primordiali
Un team guidato dal Massachusetts Institute of Technology ha sviluppato un metodo per estrarre il debole segnale delle onde gravitazionali primordiali dai dati dei rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione. Si tratta di un’alternativa alla ricerca delle increspature nello spaziotempo basata sul fondo cosmico a microonde. Con un commento di Daniela Paoletti dell’Inaf Si …
- Bicep Array, Bicep2, Big bang, CMB, coalescenza di stelle di neutroni, Coalescenza fra buchi neri, Colm Talbot, condizioni che hanno guidato l’inflazione, contaminazione del segnale in foreground da altri segnali in foreground più lontani, correlazione e analisi dei dati da 2 diversi rivelatori, Cosmic Microwawe Background, Daniela Paoletti, debole segnale delle onde gravitazionali primordiali, discernere la presenza di segnali più deboli, Eric Thrane, estrazione sfondo primordiale di OGP, exascale computing, fluttuazioni quantistiche nella zuppa primordiale, fondo cosmico a microonde, i segnali gravitazionali primordiali sono di diversi ordini di grandezza più deboli di ciò che LIGO/VIRGO sono in grado di registrare, il nuovo metodo tiene conto dell’incertezza in ogni caratterizzazione del modello, INAF - OAS, incertezze sia sui modelli teorici che sullo strumento, increspature direttamente nei dati delle onde gravitazionali, increspature nello spaziotempo, Individuazione del background primordiale dal confronto fra 2 rilevatori e sottrazione del rumore specifico, indizi sull’universo primordiale, inserimento di uno sfondo di OGP, Kavli Institute for Astrophysics and Space Research, la prossima generazione di rivelatori sarà abbastanza sensibile da captare OGP, LIGO, Massachusetts Institute of Technology, Measuring the Primordial Gravitational-Wave Background in the Presence of Astrophysical Foregrounds, MEDIA INAF, metodo completo da usare sui dati reali, MIT, Modi B, Modi B nel CMB non ancora trovati, nuovo metodo per estrarre i segnali molto deboli delle increspature primordiali dai dati forniti dai rivelatori di onde gravitazionali, OGP hanno lasciato un’impronta nel Cmb sotto forma di modi B, Onde gravitazionali, onde gravitazionali generate da sorgenti astrofisiche, onde gravitazionali originate dalla coalescenza delle stelle di neutroni, onde gravitazionali originate dalla coalescenza fra buchi neri, onde gravitazionali primordiali, onde gravitazionali primordiali nel Cmb, Physical Review Letters, processi inflazionistici, quasi 13.8 miliardi di anni fa, rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione, rivelazione di un segnale debole in un foreground complesso, Rory Smith, scovare le tracce nascoste delle prime onde gravitazionali dell’universo, segnali delle onde gravitazionali prodotte dalla fusione di oggetti astrofisici di diverse masse e spin, segnali in foreground troppo deboli da discernere e difficili da stimare nella sottrazione finale, simulazione di 400 secondi di dati di onde gravitazionali da sorgenti astrofisiche, Sottrazione del segnale astrofisico in foreground come OG dovute a coalescenza, stima dei segnali più silenti – non astrofisici – che potrebbero contenere onde gravitazionali primordiali, Sylvia Biscoveanu, VIRGO
Feb 05 2021
Variegato menù metabolico per la vita su Encelado
- Archiviato sotto Altro..., Astrochimica, Astronautica, Cassini, Encelado, Esobiologia, Esogeologia, Passati, Planetologia, Saturno, Spacecraft, Vita su Encelado
Utilizzando i dati della sonda Cassini della missione Cassini-Huygens, gli scienziati del Southwest Research Institute hanno modellato i processi chimici sotterranei della luna di Saturno Encelado. Gli studi indicano la possibilità che un menù metabolico vario possa supportare la vita di una comunità microbica potenzialmente diversificata nell’oceano di acqua liquida sotto la superficie ghiacciata della …
- 4H2+CO2=CH4+2H2O, Attivitá idrotermale su Encelado, Ben Teolis, capacità di sostenere il metabolismo di una cellula vivente in un volume di un centimetro cubo all’interno dell’oceano di Encelado, Cassini, Cassini-Huygens, Christine Ray, Christopher Glein, Christopher R. Glein, comunità microbica potenziale su Encelado, confronto tra le stime dell’energia libera con quelle degli ecosistemi sulla Terra, creazione di un potenziale gradiente di energia, criovulcanesimo su Encelado, Encelado, Eruzione di grani di ghiaccio e vapore acqueo, Frank Postberg, geochimica abiotica nell’oceano e nel nucleo roccioso, gli organismi aerobici consumano l’energia della materia organica come glucosio e ossigeno per creare anidride carbonica e acqua, Gli organismi anaerobici possono metabolizzare idrogeno per creare metano, Gran Finale, Hunter Waite, i composti riducenti sono presenti e convertono l’O2 e l’H2O2 a ione solfato e idrossidi ferrici, Icarus, idrogeno è una fonte di energia chimica che supporta i microbi anaerobici che vivono negli oceani della Terra vicino alle bocche idrotermali, idrogeno molecolare (H2) nel pennacchio, Idrogeno molecolare su Encelado, il metabolismo aerobico potrebbe sostentare fino a circa una cellula per centimetro cubo entro una profondità di 20 m dell’oceano di Encelado, J. Hunter Waite, Jonathan Lunine, Julie Huber, l metabolismo anaerobico potrebbe sostenere fino a circa una cellula ogni due centimetri cubi, la metanogenesi è l’unico metabolismo che dia valori di densità cellulare vicini a quelli riportati negli oceani terrestri e nei laghi subglaciali antartici a profondità analoghe, la metanogenesi potrebbe supportare fino a 6oo cellule per centimetro cubo, la produzione di molecole ossidanti e la chimica dell’ossidazione potrebbero contribuire a sostenere la vita e una comunità microbica metabolicamente diversificata su Encelado, le molecole riducenti non sono presenti in quantità apprezzabili e l’ossigeno molecolare e il perossido di idrogeno si accumulano nel tempo, le reazioni chimiche aerobiche e anaerobiche potrebbero soddisfare la soglia minima di energia libera richiesta dalla vita, limiti massimi di concentrazioni di ossidanti e dell’energia chimica, MEDIA INAF, metabolico per la vita su Encelado, metanogenesi, Missione Cassini-Huygens, modellazione chimica, modelli geochimici che simulano altri potenziali processi metabolici, NASA/ESA/ASI, natura di composti organici complessi presenti nelle profondità di Encelado, nell’oceano di Encelado c’è energia libera disponibile, Nell'oceano interno a encelado ci sono prove su uno squilibrio nelle razioni redox, oceano di acqua liquida sotto Encelado, ossidanti prodotti nello strato di ghiaccio superficiale, Oxidation processes diversify the metabolic menu on Enceladus, Pennacchi di Encelado, potenziali fonti di energia prodotte dall’attività idrotermale di Encelado, qual è la natura delle sostanze organiche complesse che escono dall’oceano?, radiazioni ionizzanti provenienti dallo spazio possano creare agenti ossidanti come l’ossigeno molecolare (O2) e il perossido d’idrogeno (H2O2), reazioni di ossido riduzione in grado di sostenere la vita su Encelado, reazioni redox, reazioni redox di base per fotosintesi e respirazione, riducenti prodotti dall’attività idrotermale nel cuore roccioso di Encelado, Sottosuolo di Encelado, Southwest Research Institute, Southwest Research Institute (San Antonio TX Usa), squilibri chimici che potrebbero supportare eventuali processi metabolici, tiger strips su Encelado, Tori Hoehler, Tracce di vita extraterrestre su Encelado, Un futuro veicolo spaziale potrebbe sorvolare i pennacchi di Encelado per verificare le previsioni sull’abbondanza di composti ossidati nell’oceano, variazione dell’energia libera di Gibbs (∆G), Vita come squilibrio tra composti ossidati e ridotti
Feb 04 2021
Chang’e-5, la Cina si porta a casa un pezzo di Luna
- Archiviato sotto Astronautica, Chang'e-5, Esplorazioni lunari, Luna, Operativi, Planetologia, Spacecraft
L’ha lasciata cadere da 5000 km di altitudine. Attorno alle 19 ora italiana del 16 dicembre 2020 la capsula contenente circa 2 kg di Luna è atterrata fra le nevi nel distretto di Siziwang, una vasta regione della Mongolia interna, dov’era notte fonda, decretando il successo della missione Chang’e-5 e facendo salire la Cina sul …
- 2 Kg di rocce lunari, 3 manovra di correzione orbiter: ultima il 16 dicembre 2020 02;15, 384 Kg di campioni lunari riportati a terra nella Storia, Allunaggio Chang'e 5 Martedí 1 Dicembre 2020, Andrew Jones, Atterraggio a Siziwang Mongolia interna, Atterraggio capsula Chang'e-5 16 dicembre 2020 19:00 CET, Bandiera Cinese sulla Luna, centro di Wenchang, CGTN, Chang’e 3 nel 2013, Chang’e 5 lanciata il 23 novembre 2020, Chang'e-5, China Global Television Network, Cina porta campioni lunari 44 anni dopo Luna 24 (URSS), Cina terza nazione a riportare campioni lunari a terra, CNSA, Hainan, la capsula verrà trasportata e consegnata a un laboratorio di Pechino, lancio capsula Chang'e-5 a 5000 km di altitudine, Lander Chang'e 5, Luna 24, Lunga Marcia 5, MEDIA INAF, Modulo di ascesa Chang'e-5, Mons Rümker, Oceanus Procellarum, orbiter di Chang'e-5, Primo rendezvous automatico in orbita lunare di Chang'e-5: 5 dicembre 2020, Ripartenza dalla Luna Chang'e-5 Giovedì 3 dicembre 16:10, ritrovamento della capsula di Chang'e-5, Siziwang Banner, SpaceNews, Tianwen-1
Feb 01 2021
Fossili nel cuore della Via Lattea
- Archiviato sotto Astrofisica galattica, Astronautica, Bulge, Evoluzione galattica, HST, Storia della Via Lattea, Telescopi spaziali
Sono stati battezzati “Frammenti fossili del Bulge” e appartengono a una classe stellare fino a oggi sconosciuta: rappresentano i resti di strutture massive primordiali da cui circa 12 miliardi di anni fa nacque il centro della nostra galassia. Queste strutture sono protagoniste di uno studio pubblicato oggi su Nature Astronomy guidato da Francesco Ferraro dell’Università …
- 12 Gya, A new class of fossil fragments from the hierarchical assembly of the Galactic bulge, Alessio Mucciarelli, Ammasso globulare, Astrofisica galattica, Barbara Lanzoni, Bulge galattico, capire se tutte le stelle presenti nelle immagini facessero effettivamente parte di Liller 1, Chiara Crociati, classe di sistemi stellari che fino ad oggi non era stata individuata, combinazione immagini gemini 9 e HST, correzione delle distorsioni atmosferiche sulla radiazione IR, Cristian Moni Bidin, Cristina Pallanca, Dipartimento di fisica e astronomia “Augusto Righi”, Douglas Geisler, Due popolazioni diverse all'interno dei sistemi stellari primordiali, Elena Valenti, Emanuele D'alessandro, European Southern Observatory, formazione del bulge della via lattea, Frammenti fossili del bulge, Francesco Ferraro, Francesco Mauro, Francesco R. Ferraro, Gemini South, Giacomo Beccari, giganteschi agglomerati di stelle dalla cui fusione si è formato il cuore della nostra galassia, Hubble ha rlevato le effettive stelle di Liller 1 scartando quelle che si trovano sulla linea di vista, i telescopi IR guardano attraverso la polvere del bulge, le stelle più giovani si formano da gas espulso dalla popolazione precedente, Liller 1, Liller 1 non è un ammasso globulare ma qualcosa di molto più complesso, Liller 1 ospita due popolazioni stellari di rispettiva età 12 Gya e 1-2 Gya, Liverpool John Moores University, Livia Origlia, MEDIA INAF, Nature astronomy, nube di polvere che avvolge il centro della Via Lattea, nuova classe di sistemi stellari, OAS Bologna, prima analisi dettagliata di Liller 1, questi sistemi siano nati nella primissima fase di formazione della Via Lattea e dall’altro indica la capacità di innescare al loro interno eventi multipli di formazione stellare, R. Michael Rich, regioni più opache della nostra galassia, relitto stellare, Sandro Villanova, Sara Saracino, spesse nubi di polvere oscurano fortemente la luce stellare fino a renderla 10.000 volte più debole di quanto sia in realtà, storia della formazione della nostra galassia, strutture massive primordiali della via lattea, Terzan 5, Terzan 5 ospita 2 popolazioni stellari di rispettiva età di 12 Gya e 4.5 Gya, UCLA, Universidad Católica del Norte (Cile), Universidad de Concepción, Università di Bologna, Via Lattea
Gen 25 2021
Così la polvere di Ryugu sarà passata al setaccio
- Archiviato sotto (162173) Ryugu, Altro..., Asteroidi, Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Esobiologia, Esogeologia, Evoluzione planetaria, Hayabusa2, Operativi, Planetologia, Spacecraft, Vita su asteroidi
La settimana scorsa Hayabusa-2 ha lasciato cadere dallo spazio la capsula contenente la preziosa polvere dell’asteroide Ryugu. Il portacampioni, atterrato come previsto nell’entroterra australiano, adesso si trova in Giappone, presso una facility della Jaxa, dove sarà studiato per ottenere informazioni sulle origini del Sistema solare. Ne parliamo con Ernesto Palomba dell’Inaf Iaps di Roma, membro …
- (162173) Ryugu, 1 anno di analisi preliminari, 150-360 K su Ryugu, 5 dicembre 2020, 5 dicembre 2020 20:47, 5 miliardi di Km percorsi, 6 anni di missione, analisi a terra e analisi in situ, Analisi al Woomera test range, Analisi dei gas di Ryugu, Analisi della polvere di Ryugu, analisi isotopiche a terra, analisi preliminari dei campioni di Ryugu, apertura capsula di hayabusa2, Australia ha condiviso il sito di atterraggio, camera bianca del Sagamihara Campus Research Laboratory, campione di pochi milligrammi, Capsul con polvere di Ryugu, Capsula hayabusa2 arrivata in Giappone il 7 dicembre 2020 23:20, caratterizzazione del campione di Ryugu, centro spaziale di Tanegashima, che tipo di processamento termico Ryugu ha subito durante la sua evoluzione, clean room di classe 10.000, collection team M, componente semivolatile nel materiale raccolto, comprensione dell’origine e dell’evoluzione del Sistema solare, confronto fra questi dati e quelli ottenuti dalla sonda, corpo progenitore di una particolare famiglia di condriti carbonacee, dalla composizione chimica e mineralogica all’analisi dei compositi organici, Dfs team, di studiare la provenienza, differenza fra hayabusa2 e osiris-rex, dimensioni (e il costo) di Osiris-Rex, distribuzione campioni alla fine delle analisi preliminari, distribuzione fra USA Germania Francia e Australia, due missioni su Ryugu, effetto wow, embargo sulla comunicazione dettagliata delle scoperte scientifiche, Ernesto Palomba, escursione termica tale da far degassare composti semi-volatili eventualmente presenti, età, frammenti di Ryugu, gas sampling analysis, Germania e Francia hanno costruito il lander Mascot, grande qualità scientifica di hayabusa2 rispetto a osiris-rex, Hayabusa 2, IAPS Roma, INAF – IAPS, indagini di composizione, Italia può farsi imprestare alcune particelle a scopo di ricerca scientifica, JAXA, l’origine e l’evoluzione del corpo celeste, lancio Hayabusa2 2014, Luna progenitore meteoriti lunari, Marte progenitore delle meteoriti Snc, materiale da due zone dell’asteroide completamente differenti, materiale incontaminato subsuperficiale, MEDIA INAF, microanalisi per campioni solidi di Ryugu, NIRS3/Hayabusa2, ONC/Hayabusa2, Origine del sistema solare, osiris-rex quattro volte più grande di Hayabusa-2, Pezzo di storia del Sistema solare, polvere di Ryugu, primi risultati gennaio 2021, ricerca di vita extraterrestre, Ryugu, Ryugu creatosi dalla frammentazione di un oggetto più grande, Sagamihara Campus Research Laboratory Building, secondo campione di un asteroide raccolto nello spazio, superficie di Ryugu è così omogenea come sembra oppure no, touchdown Ryugu, Usa c’è stato uno scambio di expertise scientifica, Vesta progenitore delle meteoriti Hed, Woomera Prohibited Area, Woomera Test Range
Gen 22 2021
Pelle incandescente, cuore di ghiaccio
- Archiviato sotto Esobiologia, Fisica stellare, Nane gialle, Pianeti extrasolari, Spacecraft, Subnettuniani, Superterre, Telescopi spaziali, TESS, Vita su esopianeti
Nel cuore dell’esopianeta Toi-561 b – una super-Terra con temperatura in superficie superiore ai duemila gradi – pare ci sia acqua ghiacciata ad alta pressione. Lo suggerisce uno studio guidato da Gaia Lacedelli, dottoranda all’Università di Padova, condotto con lo spettrometro Harps-N del Telescopio nazionale Galileo dell’Inaf Diversità è l’aggettivo che meglio riassume quanto abbiamo …
- 1 superterra calda, 3 subnettuniani, 82 misure di velocità radiale di Toi-561, 88 sistemi esoplanetari che ospitano almeno quattro pianeti, A. Collier Cameron, A. F. Martinez Fiorenzano, A. Ghedina, A. Harutyunyan, A. Mortier, A. S. Bonomo, A. Sozzetti, acqua “ghiacciata” sono verosimilmente attesi anche all’interno dei tre rimanenti pianeti, al suo interno una non trascurabile quantità di acqua sotto forma di ghiaccio ad alta pressione, An unusually low density ultra-short period super-Earth and three mini-Neptunes around the old star TOI-561, C. A. Watson, C. Lovis, CHEOPS, D. Charbonneau, D. F. Phillips, D. Nardiello, D. Sasselov, D. W. Latham, DFA UniPd, E. Molinari, E. Poretti, età 10 miliardi di anni, F. Lienhard, F. Pepe, flusso di energia pari a più di cinquemila volte quello che la Terra riceve dal Sole, G. Andreuzzi, G. Lacedelli, G. Micela, G. Piotto, G. Ricker, G. Scandariato, Gaia Lacedelli, ghiaccio ad alta pressione nel nucleo, HARPS-N, I. Pagano, il pianeta più interno secondo i nostri modelli in pratica non dovrebbe nemmeno esistere, INAF-OApd, indizi di una possibile labile atmosfera, J. M. Jenkins, J. N. Winn, K. Rice, L. A. Buchhave, L. Borsato, L. Di Fabrizio, L. Malavolta, L’unico modo per essere sicuri della presenza di un pianeta è quello di misurare la sua massa, Luca Borsato, Luca Malavolta, M. Damasso, M. López-Morales, M. Pinamonti, M. Stalport, mappare con più precisione la loro struttura interna, MEDIA INAF, Metodo dei transiti, Metodo delle velocità radiali, migliorare la stima del raggio dei quattro pianeti del sistema, misura densità media di esopianeti, misura massa di esopianeti, misura raggio di esopianeti, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Per nessuno di esso è però previsto un “cuore di ghiaccio”, pianeta con periodo inferiore a un giorno, pianeta unico nel suo genere, piccola variazione del movimento della stella causato dal pianeta che le orbita attorno, quattro esopianeti distinti, R. Cosentino, S. Udry, si è formato molto più lontano dalla stella ed è successivamente migrato all’interno, sistema planetario con quattro esopianeti, spettrografo HARPS-N, Sulla superficie di Toi-561 b la temperatura è di circa 2260 °C:, Superterra calda, Superterra calda con nucleo ghiacciato, T. G. Wilson, T=0.44 g, TESS, TNG, Toi-561, Toi-561 è una stella di massa poco più piccola del Sole, Toi-561 ha 10 Gy, Toi-561-b, TS=2000 K, Un transito non fa sempre un esopianeta, Università di Padova, V. Nascimbeni, X. Dumusque
Gen 21 2021
Voyager rileva shock interstellari di origine solare
- Archiviato sotto Astronautica, Corpi minori del Sistema solare, Disco diffuso, Fisica Solare, Fisica stellare, Mezzo interstellare, Nube di Oort, Operativi, Planetologia, Spacecraft, TNO, Vento solare, Voyager
A più di 40 anni dal lancio, le due sonde Voyager hanno rilevato raffiche di elettroni di alta energia, che hanno viaggiato quasi alla velocità della luce, circa 670 volte più veloci delle onde d’urto che li hanno allontanati dal Sole. Dalle osservazioni, gli scienziati sono stati in grado di costruire un modello che descrive …
- “A Foreshock Model for Interstellar Shocks of Solar Origin: Voyager 1 and 2 Observations, 19 miliardi di chilometri (Voyager 2), 23 miliardi di chilometri (Voyager 1), 670 volte più veloci delle onde d’urto, A. C. Cummings, A. Gurnett, ApJ Letters, Astronomical Journal, B. Heikkila, Bow shock, brillamenti stellari, E. C. Stone, energia dei fasci di elettroni responsabili delle oscillazioni del plasma (circa 20–100 eV), eruzioni solari, escursioni lunari o marziane prolungate, esposizione a concentrazioni di raggi cosmici di gran lunga superiori a quelle che sperimentiamo abitualmente sulla Terra, Espulsioni di massa coronale, foreshock model, forte campo magnetico al bordo dell’onda d’urto, interazione delle onde d’urto di origine solare con il plasma interstellare, ioni riflessi dalle onde d’urto potrebbero essere accelerati lungo le linee del campo magnetico interstellare, József Kóta, L. F. Burlaga, Lancio Voyager 1 agosto 1977, Lancio Voyager 2 settembre 1977, linee del campo magnetico interstellare, linee di forza del campo magnetico nel mezzo interstellare:, MEDIA INAF, mezzo interstellare, modello che descrive l'interazione delle onde d’urto di origine solare con il plasma interstellare, N. F. Ness, N. Lal, onda d’urto interstellare, onde d'urto solari, oscillazioni delle onde di plasma, plasma interstellare, primo rilevamento di raffiche di elettroni di raggi cosmici, R. B. Decker, radiazione cosmica che proviene dai brillamenti stellari, radiazione cosmica che proviene dalle stelle che esplodono, raffiche di elettroni di alta energia, raffiche di elettroni di alta energia (circa 5–100 MeV), raggi cosmici, Randy Jokipii, S. M. Krimigis, Università dello Iowa, Vento interstellare, Vento solare, Voyager, Voyager 1, Voyager 1 ha varcato l’eliopausa il 25 agosto 2012, Voyager 2, Voyager 2 ha lasciato l’eliosfera il 5 novembre 2018, W. S. Kurth
Gen 21 2021
Athena allo specchio
- Archiviato sotto Astronautica, Athena, Telescopi spaziali
La calibrazione dello specchio per raggi X del futuro telescopio spaziale Athena dell’Esa avrebbe richiesto, con tecniche tradizionali, un laboratorio lungo 800 metri. Grazie a un progetto a guida Inaf che impiega un secondo specchio usato al contrario, sarà invece possibile compierla in un cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza. La …
- Alberto Moretti, ATHENA, ATHENA in L2, attraversati in senso opposto potranno compiere l’operazione inversa – ovvero, Bosisio Parini (LC), calibrazione degli specchi, calibrazione dello specchio per raggi X, cilindro – la camera a vuoto – da 7 metri di base per 20 di altezza, cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza, durare in tutto una ventina di mesi, ESA, fascio realmente parallelo di raggi X, Hubble a 500 km dalla terra, inserire fra la sorgente che emette i raggi X e lo specchio da calibrare un “telescopio al contrario”, laboratorio interamente dedicato alla calibrazione del suo specchio, laboratorio lungo 800 metri con tecniche tradizionali, Lancio di ATHENA fine 2032, MEDIA INAF, Media Lario, OAB, porre la sorgente nel fuoco di un altro specchio X, postare poco a poco il fascio con un meccanismo di precisione, raster scan, rendere perfettamente paralleli i raggi emessi dalla sorgente di calibrazione, Riparazione specchio di Hubble, Sax, secondo specchio usato al contrario, simulazione il flusso di fotoni provenienti da sorgenti astronomiche, sistema di misura del laboratorio, società Eie e Media Lario, sorgente a 500 metri di distanza dagli specchi, sorgente X posta a circa 120 metri di distanza, Specchio di ATHENA, studi di ingegneria Bcv e Gpap, SWIFT/X, Telescopio a raggi X, Telescopio spaziale Athena, Telescopio X, tra la sorgente e lo specchio è necessario creare il vuoto, Vert-X, XMM-Newton
Gen 12 2021
Dati antichi per occhi nuovi: la parallasse di Vega
- Archiviato sotto Altro..., Astrometria, Parallasse, Storia dell'Astronomia
Analizzando con tecniche moderne le prime misure di parallasse che, negli anni Trenta dell’Ottocento, avevano permesso di stimare per la prima volta le distanze stellari, due ricercatori hanno chiarito alcuni dubbi che ancora aleggiavano su queste osservazioni fondamentali per la storia dell’astronomia. Lo studio è apparso sulla rivista tedesca Astronomische Nachrichten – la stessa che …
- 1837, 1838, 61 Cygni, Astrometria, Astronomische Nachrichten, Bar(E) and Spiral StructurE Legacy survey, Cataloghi astronomici, chiarificando alcune incongruenze tra i dati antichi e quelli più recenti, combinato tra loro oltre cento osservazioni effettuate utilizzando un eliometro, distanza dalle stelle, Friedrich Georg Wilhelm von Struve, Friedrich Wilhelm Bessel, GAIA, Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, impatto della variazione di temperatura, John Herschel, Joseph von Fraunhofer, Karl M. Menten, Karl Menten, Mark J. Reid, Mark Reid, Max Planck Institute for Radio Astronomy, MEDIA INAF, Misure di distanza, misure di parallasse, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Museo della Specola di Bologna, Parallasse, Parallasse di 61 Cygni, Parallasse di Alfa Centauri, parallasse di Vega, parallasse di Vega con stima preliminare molto simile al valore attuale, prima misura ufficiale della parallasse astronomica, progetto Bessel, Scoperta attribuita a Bessel nel 1828, Stellarum duplicium et multiplicium mensurae micrometricae, stimare per la prima volta le distanze stellari, Stime ottimistiche dell'incertezza delle misure di Struve e Henderson, Storia dell'Astronomia, struttura a spirale della Via Lattea, Struve e Henderson hanno sottovalutato l’effetto della temperatura sulle misure, telescopio parallattico da 3 piedi, The first stellar parallaxes revisited, Thomas Henderson, tutte e tre le misure erano effettivamente significative, Very Long Baseline Array, VLBA
Gen 11 2021
C’è la conferma: 2020 SO è un vecchio razzo
- Archiviato sotto Asteroidi, Astronautica, Atlas-Centaur, Corpi minori del Sistema solare, Launcher, NEO e meteoriti, Planetologia, Storia delle esplorazioni spaziali, Surveyor 2
Due team di astronomi hanno compiuto osservazioni spettroscopiche sull’ex asteroide near-Earth 2020 SO e hanno scoperto che la luce solare riflessa è compatibile con quella che ci si può aspettare dalla superficie metallica di un vecchio razzo che ha trascorso 54 anni nello spazio. Queste osservazioni confermano i risultati già ottenuti analizzando i residui dell’orbita …
- (15) Eunomia, 1 dicembre a circa 55mila km dalla Terra, 17 settembre 2020, 2010 KQ, 2020 SO, 2020 SO è più rosso di Eunomia, 2020 SO è un razzo Centaur invecchiato dall’esposizione spaziale, 54 anni nello spazio, acciaio inossidabile 301, ampiezza di ben 3 magnitudini, asteroide 2020 SO, Astrofili, Astronomer Telegram, Atlas-Centaur, Benjamin Weiner, Binospec, bombardamento continuo da parte dei raggi cosmici e della radiazione UV X e gamma solare, booster Centaur negli anni ’60, composizione degli asteroidi near-Earth, corpo estremamente allungato, curva di luce di 2020 SO, forza di tipo non-gravitazionale, G. D. Cassini” di Loiano dell’Inaf Oas di Bologna, Gemini North a Maunakea HW USA, Great Shefford Observatory, InfraRed Telescope Facility, lanciato dalla Nasa nel 1966, Large Binocular Telescope, LBT, Loiano, Lunar and Planetary Laboratory, MEDIA INAF, missione lunare Surveyor 2, Mmt Observatory, Multiple Mirror Telescope, NASA IRTF, orbita dell’oggetto appariva soggetta sia alla gravità solare e terrestre sia alla pressione della radiazione solare, orbita terrestre di 2020 SO fino a febbraio 2021, osservazioni spettroscopiche su luce solare riflessa, Pan-Starrs 1, passaggio al perigeo di 2020 SO, periodo di rotazione di soli 9.4 s, Peter Birtwhistle, pressione della radiazione solare, primo passaggio al perigeo, rapporto superficie/massa molto elevato, razzo vuoto all’interno, secondo stadio di un razzo, spettro dell’asteroide di tipo S, spettro di un razzo Centaur D del 1971, superficie metallica di un vecchio razzo, superficie metallica esposta per anni nello spazio, Surveyor 2, Surveyor 2 si schiantò sulla Luna, Università dell’Arizona, University of Hawaii Institute for Astronomy / Michael Connelley, vecchio razzo, Vishnu Reddy

















