Nebulosa della Carena, nebulosa planetaria Ngc 3132, spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b, il Quintetto di Stephan e un ammasso di galassie che, agendo da lente gravitazionale, spinge lo sguardo del telescopio a oltre 13 miliardi di anni luce. Sono le prime immagini full-color prodotte da Jwst, svelate oggi dalla Nasa. Marco Tavani (presidente Inaf): «La nostra comunità è orgogliosa di essere parte attiva in questa straordinaria missione»
Categoria: Cosmologia
Lug 13 2022
Webb, cinque meraviglie dell’universo che verra
- Archiviato sotto Ammassi di galassie, Ammassi stellari primordiali, Astrochimica, Astrofisica extragalattica, Astronautica, Cosmologia, Esobiologia, Fisica stellare, JWST, Lenti gravitazionali, Nebulose, Origine dell'Universo, Scontri fra galassie, Telescopi spaziali
- 1150 anni luce, 13 miliardi di anni luce, 1500 ore di tempo osservativo, 7600 anni luce, Adriano Fontana, Ammassi di galassie, ammasso di galassie, Anello del sud, ASI, atmosfera del pianeta extrasolare Wasp-96b, come si formano le galassie più massicce dell’universo, diametro di quasi mezzo anno luce, duemila anni luce dalla Terra, ESA, Galassie, Hubble, il Quintetto di Stephan, il ruolo dei buchi neri supermassicci nell’evoluzione galattica, Inaf, Italia è presente in oltre 40 programmi scientifici, Joe Biden, JWST, l’origine dei potenti getti di materia durante la formazione stellare, Lente gravitazionale, livello di dettaglio mai visto prima, Marco Tavani, massa pari alla metà di quella di Giove, MEDIA INAF, Miri, Nane brune, NASA/HST, nascita di stelle in ambienti estremi, Nebulosa della Carena, Nebulosa della Carena Spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b Nebulosa planetaria Ngc 3132 Quintetto di Stephan Smacs 0723, Nebulosa planetaria, nebulosa planetaria Ngc 3132, Nebulose, nel suo cielo c’è vapor d’acqua, Ngc 3132, NirCam, nuvola di gas in espansione che circonda una stella morente, orbita attorno alla sua stella ogni 3.4 giorni, prima elusiva generazione di stelle del cosmo, Prime immagini di JWST, primo gruppo compatto di galassie mai scoperto, Quintetto di Stephan, Smacs 0723, spettro dell’atmosfera dell’esopianeta Wasp-96b, telescopio spaziale James Webb, via alla missione scientifica
Mag 13 2022
Non ci sono più i vènti da buchi neri di una volta
- Archiviato sotto Buchi neri primordiali, Cosmologia, Origine delle Galassie
Uno studio guidato da tre ricercatrici dell’Inaf, in collaborazione con la Normale di Pisa e numerosi istituti di ricerca internazionali, ha misurato per la prima volta la frazione di venti generati dai buchi neri supermassicci al centro delle galassie nell’universo primordiale, svelando che all’epoca questi venti erano molto più frequenti e potenti rispetto a quelli osservati nelle galassie a noi vicine
- 13 miliardi di anni fa, 500Mya-1Gya di età dell'Universo, ad una certa epoca dell’universo sia intervenuto un meccanismo responsabile del rallentamento della crescita dei buchi neri, Andrea Ferrara, Arav N., Bañados E., Becker G., Bischetti M., Bosman S. E. I., buchi neri attuali coevolvono con le galassie, Buchi neri primordiali, buchi neri primordiali crescevano più velocemente della galassia ospite, buchi neri un miliardo di volte più massicci del Sole, Carniani S., Cristiani S., Cupani G., D’Odorico V., Davies, Eilers A. C., emissione intrinseca del quasar, enti prodotti dai buchi neri nell’universo giovane sono molto frequenti, ESO/VLT, F. Fiore, Farina E. P., fase di ‘evoluzione comune’ tra il buco nero e la sua galassia ospite, fasi iniziali di crescita dei buchi neri e delle galassie che li ospitano, Ferrara A., Feruglio C., implicazioni enormi e ancora inesplorate per la nascita e l’evoluzione di galassie come la nostra, L’energia iniettata dai venti sarebbe dunque in grado di arrestare l’accrescimento di nuova materia sul buco nero, Maiolino R., Manuela Bischetti, Mazzucchelli C., Mesinger A., Meyer R. A., Nature, NGC 3783, Onoue M., Osservatorio di Paranal, osservazione di 30 quasar, Osservazione gas intergalattico primordiale, Piconcelli E., R., Ryan- Weber E., Schindler J-T., Scuola Normale Superiore di Pisa, Suppression of black-hole growth by strong outflows at redshifts 5.8-6.6, Universo giovane, Valentina D’Odorico, venti 20 volte più potenti di quelli attuali, Venti da buchi neri primordiali, Venti da buchi neri primordiali molto più potenti di quelli odierni, Venti di buchi neri, venti di buchi neri primordiali di velocità 0.17c, Venti di buchi neri supermassicci, Venti galattici, venti più frequenti di quelli attuali, venti veloci molto comuni nell’Universo giovane, vincoli stringenti ai modelli di formazione delle prime galassie, VLTI, Wang F., X-shooter/VLT, Yang J., Zhu Y.
Mar 19 2021
Da Atacama al Big Bang
- Archiviato sotto Astrometria, Astrometria a grandi distanze, Astronautica, Candele standard, CMB, Cosmologia, Costante di Hubble, Destino dell'Universo, Energia oscura, Fisica stellare, Materia oscura, Origine dell'Universo, Planck, Spacecraft, Supernove Nove e Ipernove, Telescopi spaziali
L’ultima stima in ordine di tempo della costante di Hubble, fornita dalle osservazioni sul fondo cosmico a microonde condotte con l’Atacama Cosmology Telescope, corrisponde a quella indicata dal modello standard dell’universo e dalle misure compiute dal satellite Planck. Ne parliamo con il primo autore di uno degli articoli pubblicati la settimana scorsa su Jcap, il …
- 0.6 gradi per le fluttuazioni di temperatura e la 0.3 per quelle di polarizzazione, 13.77±0.04 Gy, 6 parametri liberi nel modello lambda-CDM, ACT, Ampiezza angolare delle fluttuazioni θ, ampiezza delle fluttuazioni scalari As, analisi di mappe del fondo cosmico a microonde (Cmb) in temperatura e polarizzazion, Atacama Cosmology Telescope, BAO, Benjamin L. Schmit, Big bang, Cefeidi, CMB, CMB-S4, cosmological probes, Costante di Hubble, Costante di Hubble H0, Densità dei barioni Ωb, densità della materia totale -barioni + materia oscura- Ωm, Densità di energia oscura ΩΛ, Erminia Calabrese, errori sistematici e statistici, Esa/Planck Collaboration, Età dell'Universo t0, Flatiron Institute NY USA, fluttuazioni di temperatura e polarizzazione utilizzati come unità standard, geometria cosmica, H0 Ωb Ωm τ As ns, H0=67.6 Km/(sMpar), indice spettrale ns, JCAP, Journal of Cosmology and Astroparticle Physics, Loïc Maurin, MEDIA INAF, misura del cielo indipendente da Planck e misure migliori in polarizzazione, misure di Cmb sono misure di angoli sulla sfera celeste, misure di Riess sbagliate?, Misure indipendenti dalla CMB trovano valori di H0 in fascia bassa., Modello Lambda-CDM, modello standard dell’universo, Nobel per la fisica del 2011, nuovi modelli cosmologici, nuovo modello cosmologico?, oscillazioni acustiche barioniche, Osservazione del CMB, Planck, profondità ottica alla reionizzazione τ, Sigurd Naess, Simone Aiola, Simons Observatory, superficie di ultimo scattering che governa il plasma di fotoni (Cmb) e particelle, Supernov-isti vs. Cmb-isti, Supernove, t0 è proporzionale all’inverso di H0, The Atacama Cosmology Telescope: DR4 Maps and Cosmological Parameters
Mar 05 2021
Materia oscura nella tana del Bianconiglio
- Archiviato sotto Buchi neri primordiali, Cosmologia, Materia oscura, Origine dell'Universo
Uno studio pubblicato su Physical Review Letters ipotizza che i buchi neri primordiali – entità formatesi all’epoca dell’inflazione e teoricamente sede di innumerevoli “baby universi” – potrebbero essere ciò che chiamiamo materia oscura. E che sia possibile tentare di verificare quest’ipotesi grazie a telescopi come il giapponese Subaru o il futuro Vera Rubin Survey Telescope. …
- Alexander Kusenko, Baby universi, Baby universi contenuti in grandi bolle di falso vuoto, BNP buoni candidati per la materia oscura, BNP contenenti baby universi, BNP di massa Lunare, BNP osservato da HSC/Subaru il 23 novembre 2014, Bolle di falso vuoto, bolle di falso vuoto contenenti baby universi, buchi neri “normali” sono una parte della materia oscura, Buchi neri primordiali, Buco nero primordiale fra noi e la galassia di Andromeda, Collassamento delle bolle di falso vuoto in BNP, curve di rotazione delle galassie, Durante l’inflazione possono formarsi delle bolle di falso vuoto, Edoardo Vitagliano, epoca dell’inflazione, Exploring Primordial Black Holes from the Multiverse with Optical Telescopes, Formazione dei buchi neri primordiali, Galassia di Andromeda, Hyper Suprime-Cam, I BNP interagiscono solo gravitazionalmente con la materia ordinaria, Inflazione cosmologica, Kavli Institute for the Physics and Mathematics of the Universe di Kashiwa JP, Kavli Ipmu / Hsc Collaboration, l’esistenza di corpi celesti al loro interno è decisamente improbabile, lensing, Masahiro Takada, Materia oscura, Materia oscura come insieme dei buchi neri primordiali, Max Planck Institut für Physik Heidelberg DE, MEDIA INAF, microlensing gravitazionale, Misao Sasaki, Multiversi, Physical Review Letters, piccoli universi contenuti all’interno del nostro, presenza di materia oscura nell’universo in epoche che precedono di molto l’esistenza delle stelle, Se un BNP passa davanti a una stella la sua luminosità aumenta per effetto del microlensing gravitazionale, spettro di potenza delle anisotropie del fondo cosmico a microonde, Subaru telescope, Sunao Sugiyama, Tana del bianconiglio, UCLA, un osservatore interno ai BNP li vedrebbe come universi in espansione, università di Tokyo, Università Federico II di Napoli, Vera Rubin Survey Telescope., Volodymyr Takhistov
Feb 05 2021
Alla ricerca delle onde gravitazionali primordiali
- Archiviato sotto Astrofisica multimessagero, Cosmologia, Era dell'inflazione, Onde gravitazionali, Onde gravitazionali primordiali
Un team guidato dal Massachusetts Institute of Technology ha sviluppato un metodo per estrarre il debole segnale delle onde gravitazionali primordiali dai dati dei rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione. Si tratta di un’alternativa alla ricerca delle increspature nello spaziotempo basata sul fondo cosmico a microonde. Con un commento di Daniela Paoletti dell’Inaf Si …
- Bicep Array, Bicep2, Big bang, CMB, coalescenza di stelle di neutroni, Coalescenza fra buchi neri, Colm Talbot, condizioni che hanno guidato l’inflazione, contaminazione del segnale in foreground da altri segnali in foreground più lontani, correlazione e analisi dei dati da 2 diversi rivelatori, Cosmic Microwawe Background, Daniela Paoletti, debole segnale delle onde gravitazionali primordiali, discernere la presenza di segnali più deboli, Eric Thrane, estrazione sfondo primordiale di OGP, exascale computing, fluttuazioni quantistiche nella zuppa primordiale, fondo cosmico a microonde, i segnali gravitazionali primordiali sono di diversi ordini di grandezza più deboli di ciò che LIGO/VIRGO sono in grado di registrare, il nuovo metodo tiene conto dell’incertezza in ogni caratterizzazione del modello, INAF - OAS, incertezze sia sui modelli teorici che sullo strumento, increspature direttamente nei dati delle onde gravitazionali, increspature nello spaziotempo, Individuazione del background primordiale dal confronto fra 2 rilevatori e sottrazione del rumore specifico, indizi sull’universo primordiale, inserimento di uno sfondo di OGP, Kavli Institute for Astrophysics and Space Research, la prossima generazione di rivelatori sarà abbastanza sensibile da captare OGP, LIGO, Massachusetts Institute of Technology, Measuring the Primordial Gravitational-Wave Background in the Presence of Astrophysical Foregrounds, MEDIA INAF, metodo completo da usare sui dati reali, MIT, Modi B, Modi B nel CMB non ancora trovati, nuovo metodo per estrarre i segnali molto deboli delle increspature primordiali dai dati forniti dai rivelatori di onde gravitazionali, OGP hanno lasciato un’impronta nel Cmb sotto forma di modi B, Onde gravitazionali, onde gravitazionali generate da sorgenti astrofisiche, onde gravitazionali originate dalla coalescenza delle stelle di neutroni, onde gravitazionali originate dalla coalescenza fra buchi neri, onde gravitazionali primordiali, onde gravitazionali primordiali nel Cmb, Physical Review Letters, processi inflazionistici, quasi 13.8 miliardi di anni fa, rivelatori di onde gravitazionali di prossima generazione, rivelazione di un segnale debole in un foreground complesso, Rory Smith, scovare le tracce nascoste delle prime onde gravitazionali dell’universo, segnali delle onde gravitazionali prodotte dalla fusione di oggetti astrofisici di diverse masse e spin, segnali in foreground troppo deboli da discernere e difficili da stimare nella sottrazione finale, simulazione di 400 secondi di dati di onde gravitazionali da sorgenti astrofisiche, Sottrazione del segnale astrofisico in foreground come OG dovute a coalescenza, stima dei segnali più silenti – non astrofisici – che potrebbero contenere onde gravitazionali primordiali, Sylvia Biscoveanu, VIRGO
Dic 23 2020
Trovati due relitti galattici rarissimi
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Cosmologia, Evoluzione galattica, Galassie primordiali, Origine delle Galassie, Scontri fra galassie
Si tratta di galassie molto compatte che trascorrono la loro esistenza in solitaria, come dei relitti. Di galassie “relic” ne sono note finora solo altre tre. I dati survey Kids, in via di pubblicazione su Astronomy & Astrophysics, sono stati raccolti con i telescopi Vst e Vlt dell’Eso in Cile e consentiranno di far luce …
- 3 galassie relitte finora scoperte, 5 galassie finora confermate come relic, 52 candidate relic, Arnaboldi M., Astronomy & Astrophysics, blue nugget, C.Spiniello/C. Tortora/G. D’Ago, Chiara Spiniello, Coccato L., Crescenzo Tortora, D’Ago G., dati per altre 20 galassie, epoca compatibile con quella delle red nugget, ESO, ESO VLT, evoluzione delle galassie di grande massa, Ferré-Mateu A., Formazione delle galassie supermassicce, formazione di galassie supermassicce dalla fusione di red nugget, formazione stellare che si è interrotta poco dopo la loro nascita, funzione di massa iniziale, galassie estremamente rare nell’universo locale, galassie molto compatte, galassie non solo massive e piccole ma anche molto vecchie e con una formazione stellare avvenuta molto velocemente e interrottasi molto presto, Galassie primordiali di piccole dimensioni, galassie relic, Galassie relitte, galassie vagabonde, Gallazzi A., Giuseppe D’Ago, Hunt L., INSPIRE, Inspire: INvestigating Stellar Population In RElics – I. Survey presentation and pilot study, INvestigate Stellar Population In Relics, Kids J0224+3143, Kids J0847+0112, Kids@Vst, KIlo Degree Survey (Kids), La Barbera F., MEDIA INAF, Moehler S., Napolitano N. R., OAC, pochi miliardi di anni dalla nascita dell’universo, Pontificia Universidad Católica de Chile, progetto Inspire, Radovich M., red nugget, Red nugget mai fuse con altre galassie, red nugget relitte, red nugget solitarie, relic galaxies, relitti galattici, riconsiderazione dei modelli di formazione ed evoluzione delle strutture nell’universo, Scognamiglio D., Scoperte due galassie relitte, simulazioni cosmologiche, Spavone M., Spiniello C., storia di formazione stellare, survey Kids, TNG, Tortora C., un centinaio sono state sottoposte a osservazioni spettroscopiche preliminari, un migliaio di candidate a distanze di 2-3 miliardi di anni luce, Università di Oxford, VST, X-Shooter, X-Shooter analizza spettri da IR a UV, Zibetti S
Dic 18 2020
Svelato il mistero della materia oscura mancante
- Archiviato sotto Aloni di materia oscura, Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Cosmologia, Galassie a spirale, Galassie ellittiche, Materia oscura, Scontri fra galassie
Nuovi dati del telescopio spaziale Hubble della Nasa/Esa hanno fornito le prove di una distruzione mareale nella galassia Ngc 1052-Df4. Studiando la distribuzione della luce e degli ammassi globulari della galassia, gli astronomi hanno concluso che la forza di gravità esercitata dalla galassia vicina Ngc 1035 ha strappato via la materia oscura da Ngc 1052-Df4. …
- ’Instituto de Astrofísica de Canarias, 45 Mal, a materia oscura è un costituente fondamentale negli attuali modelli di formazione ed evoluzione delle galassie, code mareali formate da materiale che si allontana da Ngc 1052-Df4, distribuzione della luce e degli ammassi globulari della galassia NGC 1052, distribuzione spaziale degli ammassi in Ngc 1052-Df4, Distruzione mareale, distruzione mareale nella galassia Ngc 1052-Df4, effetti di tidal disruption, forza di gravità esercitata dalla galassia vicina Ngc 1035, galassia con una componente di materia oscura molto bassa, galassia trasparente, gli ammassi globulari si formino negli episodi di intensa formazione stellare che modellano le galassie, Gran Telescopio Canarias, HST, Iac80, Ignacio Trujillo, imaging ottico profondo, L’allineamento di questi ammassi suggerisce che siano stati strappati dalla galassia ospite, la componente stellare esterna sta iniziando ad andarsene, la materia oscura è stata rimossa dalla galassia precedentemente, la prima a essere strappata via è stata proprio la materia oscura, M. Montes et al., Materia oscura mancante, MEDIA INAF, Mireia Montes, Ngc 1035, NGC 1052, Ngc 1052-Df2, Ngc 1052-Df4, Ngc 1052-DF4 verrà cannibalizzata dal grande sistema attorno a Ngc 1035, Osservatorio del Teide, popolazione di ammassi globulari della galassia NGC 1052-DF4, proprietà fisiche attraverso la fotometria, Questa scoperta concilia le attuali conoscenze su come si formano ed evolvono le galassie con il modello cosmologico più favorevole, Raúl Infante-Sainz, regione attorno alla galassia Ngc 1052-Df4, solo il 7 per cento circa della massa stellare della galassia è ospitato in queste code, Università del New South Wales
Dic 17 2020
Lampi di platino sulla costante di Hubble
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Astrometria, Astrometria a grandi distanze, Astronautica, Candele standard, Cosmologia, Costante di Hubble, Galassie attive, Galassie primordiali, GRB gravitazionali, GRB primordiali, Kilonova, SWIFT, Telescopi spaziali
Uno studio pubblicato su ApJ analizza alcune proprietà fondamentali di un nuovo campione di gamma ray burst (Grb) – il cosiddetto “Platinum sample” – e include per la prima volta alcuni casi di Grb associati alle kilonove. Secondo i risultati, questi esemplari speciali di Grb si collocano sul cosiddetto “piano fondamentale” con una dispersione molto inferiore …
- 1) durata della fase di plateau nei raggi X, 2) luminosità nella fase prompt, 3) luminosità di picco nella fase prompt, 60 per cento di tutti i Grb con redshift noto presenta il plateau, Aleksander Lenart, ApJ, Applicazione del metodo del PF come candela standard, Assenza di flares nel GRB, Assenza di lacune di dati nel plateau, astrofisica relativistica, calcolo della costante di Hubble tramite le onde gravitazionali, cambiare contemporaneamente i parametri che definiscono il piano – cioè i coefficienti legati al tempo di durata del plateau e alla luminosità di picco – e i parametri cosmologici, Candele standard, Ciò che si misura direttamente è la durata del plateau, correlazione più precisa e meno dispersa che abbiamo trovato grazie al platinum sample e alle kilonove, Costante di Hubble, curve di luce caratterizzate da una lunga fase di plateau senza improvvisi aumenti di luminosità, dispersione del golden sample valeva 0.32, dispersione molto inferiore rispetto agli studi precedenti, effetto di selezione dovuto al fatto che le kilonove sono osservate a redshift più basso rispetto agli altri Grb, Gamma ray burst, Giuseppe Sarracino, golden sample GRB, GRB, Grb associati a kilonove e supernove, Grb associati alle kilonove, GRB come candele standard, Grb come estimatori di redshift, GRB da Kilonove, GRB lunghi, Grb misuratori di distanze lontane, GRB ultra lunghi, i GRB kilonova possono da soli essere usati come candele standard per la loro bassa dispersione, i kGRB sono sGRB, i kGRB sono tutti sotto il piano fondamentale dei kGRB, IL GRB kilonova più lontano si trova a 11 Gal, Il Planinum sample più lontano si trova a 12.6 Gal, in futuro sarà possibile associare un GRB con una kilonova guardando il suo posizionamento rispetto alllo FP, Interdisciplinary Theoretical & Mathematical Science Program a Riken, Kilonove, l’energia all’interno del plateau è costante ed è direttamente proporzionale alla luminosità emessa durante il picco della fase di prompt, la luminosità di picco del prompt è direttamente proporzionale alla luminosità alla fine della fase piatta, la luminosità di picco del prompt è inversamente proporzionale alla sua durata, Lampi di platino, legame fra i parametri fisici che determinano il piano fondamentale, Maria Giovanna Dainotti, MEDIA INAF, nel platinum sample vale 0.22, Nissim Fraija, Nissim Fraja, nuovo sottocampione di Grb, onde gravitazionali come “sirene standard”, Onde gravitazionali emesse da Kilonove, parametri cosmologici, piano fondamentale, piano fondamentale come mezzo per discriminare varie categorie di Grb, piano fondamentale dei Grb, Platinum sample, platinum sample GRB, platinum sample ha una dispersione nel piano fondamentale il 31 per cento inferiore rispetto a quella del precedente golden sample, platinum sample sottocampione del golden sample composto da 222 GRB, relazione a tre parametri sulla quale si posizionano Grb di diversa natura, Salvatore Capozziello, Science space istitute Bouder CO, Shigehiro Nagataki, Shigeiro Nagataki, stima dei parametri cosmologici, stima dell’espansione dell’universo, stima della costante di Hubble, Stima della distanza dei GRB, Stima fotometrica e/o spettroscopica, strumenti cosmologici per stimare l’espansione dell’universo, Swift, SWIFT/X, tecnica del machine learning, tecnica del machine learning per aumentare il numero di parametri e osservabili associati ai Grb, The Astrophysical Journal, The X-ray fundamental plane of the Platinum Sample the Kilonovae and the SNe Ib/c associated with GRBs, tutti gli eventi di Grb associati a kilonove si posizionano al di sotto del piano degli short e del piano fondamentale di tutti i Grb, tutti i Grb si distribuiscono attorno sopra e sotto il piano fondamentale, una sola categoria di Grb non potesse essere sufficiente a definire una “candela standard”, Università di Cracovia, variando i parametri cosmologici all’interno di una griglia grande a piacere rivalutiamo quali sono i best fit del piano fondamentale
Dic 16 2020
Indizi di una nuova fisica nei dati di Planck
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Energia oscura, Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Materia oscura, Planck, Telescopi spaziali
Un nuovo metodo per la misura dell’angolo di polarizzazione della radiazione di fondo cosmico a microonde rilevata dal telescopio spaziale Planck dell’Esa ha consentito a due fisici giapponesi, Yuto Minami e Eiichiro Komatsu, di trovare un possibile segnale di violazione di parità dovuta alla materia oscura o all’energia oscura. Per una conferma occorreranno però ulteriori …
- angolo di polarizzazione della Cmb, Beta=0.35±0.14 gradi, dati in polarizzazione di Planck, distanza percorsa dalla luce emessa dalla polvere è molto più breve di quella percorsa dal fondo cosmico a microonde, Eiichiro Komatsu, Energia oscura, epoca della ricombinazione, ESA, firma della MO o EO nei dati di polarizzazione della CMB, fondo cosmico a microonde emessa 380mila anni dopo il Big Bang, incertezza sistematica per quanto riguarda il valore assoluto degli angoli di polarizzazione, l’emissione della polvere non è influenzata dalla materia oscura o dall’energia oscura, La differenza fra l’angolo di polarizzazione misurato per la polvere e quello misurato per la Cmb può quindi essere utilizzata per calcolare beta, livello di confidenza del 99.2 per cento, Materia oscura, MEDIA INAF, metodo che determina la rotazione artificiale di planck tramite la luce polarizzata emessa dalla polvere della via lattea, New Extraction of the Cosmic Birefringence from the Planck 2018 Polarization Data, nuova fisica, obiettivo principale della cosmologia osservativa è oggi quello di ottenere misure il più possibile precise e pulite della polarizzazione del fondo cosmico microonde, Physical Review Letters, polarizzazione della polvere presente nella Via Lattea, radiazione di fondo cosmico a microonde, rotazione artificiale di planck influenza la CMB e la rdiazione della polvere, sfasamento angolare possibile indizio sperimentale di una violazione di parità, telescopio spaziale Planck, violazione di parità, Yuto Minami
Dic 12 2020
Costante di Hubble sotto la lente gravitazionale
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Cosmologia, Costante di Hubble, Destino dell'Universo, Lenti gravitazionali, Origine dell'Universo
OTTENUTA UNA STIMA DI H0 PARI A 67 KM/S/MPC PIÙ O MENO 5 PER CENTO. Un nuovo metodo per stimare la costante di Hubble chiamato “time-delay cosmography” e basato sul fenomeno fisico delle lenti gravitazionali forti è stato messo a punto dal team internazionale TdCosmo. La nuova tecnica di misura ha dimostrato la sua potenzialità …
- 33 lenti aggiuntive, 7 lenti gravitazionali di quasar variabili, 7 lenti TdCosmo e le 33 lenti Slacs, 73 km/s/Mpc±2%, A. Agnello, A. Galan, A. J. Shajib, A. S. Bolton, A&A, artin Millon/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne. Galaxy and quasar image: Hubble Space Telescope/Nasa, Astronomy & Astrophysics, aumentare la precisione e stabilizzare le ipotesi, C. D. Fassnacht, C. E. Rusu, C. Spiniello, Calcolo del tempo di ritardo dovuto a LGF proveniente da sorgenti variabili, Chiara Spiniello, Conversione time delay in stima di H0, Cosmograil, Costante di Hubble, D. Sluse, D=H0*Vr, Dipendenza ritardo temporale dalla trama dello spaziotempo quindi da H0, Edwin Hubble, effetto dell ambiente lungo la linea di vista, F. Courbin, Fenomeno dello strong gravitational lensing, fino a un livello di precisione dell’1%, G. C.-F. Chen, H0=67 Km/s/Mpc ± 5%, H0licow, Hierarchical time-delay cosmography — joint inference of the Hubble constant and galaxy density profiles, in accordo con le stime provenienti dalla distanza delle supernove, J. A. Frieman, J.-W. Park, K. C. Wong, L. Christensen, L. V. E. Koopmans, L. Van de Vyvere, L’attrazione gravitazionale di una galassia massiccia piega la luce da un quasar distante lungo quattro percorsi, La misura dei ritardi dei cammini ottici si ricava la distanza della galassia che fa da lente e della sorgente retrostant, legge di Hubble, Lente gravitazionale, lenti gravitazionali forti, lontani quasar o supernove visualizzate da terra come immagini multiple, M. Auger, M. Barnabè, M. Millon, M. Millon and F. Courbin/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne, ma in tensione con le misure del fondo cosmico a microonde del modello cosmologico standard., Martin Millon/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne. Galaxy and quasar image: Hubble Space Telescope/Nasa, MEDIA INAF, Metodi per il calcolo di H0, Metodo della stima della distanza delle supernove vicine, metodo della time-delay cosmography, Metodo delle increspature ella radiazione cosmica di fondo, Metodo delle lenti gravitazionali forti, metodo più diretto rispetto a quello basato sulla distanza delle supernove, miglioramento della precisione di misura, Misura del ritardo temporale nei diversi percorsi, Misura di distribuzione di massa nella Galassia-Lente, Noto il ritardo e la distribuzione di massa della lente si ricava la distanza della lente, O. Czoske, OAC, P. J. Marshall, ritardi nei 4 percorsi delle 4 immagini della sorgente deformata dalla lente, Rubin Observatory Legacy Survey of Space and Time, S. Birrer, S. H. Suyu, S. Wagner-Carena, serie di lenti gravitazionali aggiuntive, Simon Birrer, stima di H0 con una incertezza minore rispetto ad altri metodi, Stima di H0 tramite lenti gravitazionali, stimare con più accuratezza la massa e la struttura delle galassie Lente, Stime basate sulla CMB in disaccordo con il metodo delle supernove, Strides, Sub-Department of Astrophysics, T. Collett, T. Treu, tasso di espansione dell’universo, team internazionale TdCosmo, time-delay cosmography, Una galassia di grandi dimensione deforma i raggi luminosi, Università di Oxford, università di Stanford, X. Ding
Dic 09 2020
Coincidenze cosmiche: dal cervello all’universo
- Archiviato sotto Altro..., Astrofisica extragalattica, Cosmologia, Filamenti di Galassie, Fisica dei sistemi caotici, Scienze comparate, Struttura a grande scala dell'Universo
Un nuovo studio, nato dalla collaborazione tra un astrofisico e un neurochirurgo italiani e pubblicato sulla rivista Frontiers in Physics, mette a confronto due tra i più enigmatici e complessi sistemi che esistano in natura – la rete delle galassie che compongono l’universo e la rete dei neuroni all’interno del cervello umano – analizzandone somiglianze …
- Alberto Feletti, altre reti che esistono in natura, analisi delle reti, assoni, Brüggen M., Campo magnetico intergalattico, Capacitá di memoria e flusso di info fra le due reti, centinaio di milioni di anni luce a qualche milione di anni luce, componenti passive nelle due reti: energia oscura e acqua, connessioni ha in media ogni neurone o ogni galassia, corteccia cerebrale e cerebellare, Cosmic Web, Cosmic web e rete neurale reti non random, Cosmologia, Dal cervello all’universo, dendriti, Differenze fra reti cosmiche e neuronali, differenze nelle funzioni delle reti di cosmic web e rete neurale, Dinamica dei sistemi caotici, Dipartimento di fisica e astronomia, distribuzione su grande scala della materia nell’universo, Dr. E. Zunarelli, effetto del metodo di analisi, fenomeni cosmologici con un linguaggio nuovo, Filamenti di galassie, Fisica del caos, forti somiglianze strutturali nonostante l’enorme differenza tra le scale coinvolte di oltre 27 ordini di grandezza, Franco Vazza, Frattali, Frontiers in Physics, Geometria frattale, Gheller C., gravità e l’espansione dello spazio-tempo sulle scale considerate, i segnali nel cervello umano si propagano alla velocità con cui i segnali elettrici possono percorrere gli assoni e i dendriti, il cervello umano potrebbe memorizzare tutte le posizioni di tutte le galassie dell’universo osservabile, il cervello umano può processare tutta questa informazione in tempi molto brevi, infrastruttura cosmica, IRA-INAF, Kolmogorov, la distribuzione tridimensionale dell’universo resta sempre la stessa, la rete cosmic web organizza il flusso di materia ed energia, le reti naturali sembrano evolversi con logiche di scala molto simili, le stelle, logica di base simile nelle reti neuronali e nel cosmic web, Memoria cervello umano = 2 PB, MNRAS, modo in cui i nodi della rete si interfacciano tra di loro, Nautilus, nel caso del cervello è sotto i millimetri, neurochirurgia, neuroscienze, Notte Europea dei ricercatori, organizzazione macroscopica del cosmo e quella microscopica delle reti neuronali appaiono sorprendentemente simili, Ospedale di Modena, Ospedale Universitario di Modena, peso che ha ogni nodo nella rete, processi biologici mediati da forze elettriche e chimiche, progetto Magcow, quanto spesso queste reti hanno degli hub, rapporto tra pieni e vuoti, rete cosmica, rete dei neuroni all’interno del cervello umano, rete delle galassie che compongono l’universo, rete neuronale, Rete neuronale organizza il flusso di energia, reti di interazione sociale, reti di telecomunicazioni, reti filamentose di neuroni, Scienze comparate, SDSS, simulazioni cosmologiche, simulazioni cosmologiche per lo studio di turbolenza e campi magnetici, somiglianze e differenze fra reti neuronali e reti galattiche, studio della turbolenza, Università di Bologna, Università di Verona, Vazza & Feletti, Vazza et al. 2019 A&A, Vazza F., vetrini istologici, Wang P.
Dic 05 2020
Mentre l’universo si raffredda, il gas si scalda
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La temperatura media dell’universo, quella delle grandi strutture nelle quali risiedono le stelle e le galassie che osserviamo, è cresciuta nel tempo – così come è cresciuta l’aggregazione gerarchica delle strutture stesse. Lo dimostra uno studio pubblicato su ApJ che ha correlato i dati del satellite Planck, della missione Iras e della survey Sdss per …
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