La calibrazione dello specchio per raggi X del futuro telescopio spaziale Athena dell’Esa avrebbe richiesto, con tecniche tradizionali, un laboratorio lungo 800 metri. Grazie a un progetto a guida Inaf che impiega un secondo specchio usato al contrario, sarà invece possibile compierla in un cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza. La …
Categoria: Telescopi spaziali
Gen 21 2021
Athena allo specchio
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- Alberto Moretti, ATHENA, ATHENA in L2, attraversati in senso opposto potranno compiere l’operazione inversa – ovvero, Bosisio Parini (LC), calibrazione degli specchi, calibrazione dello specchio per raggi X, cilindro – la camera a vuoto – da 7 metri di base per 20 di altezza, cilindro da appena 7 metri di base per 20 d’altezza, durare in tutto una ventina di mesi, ESA, fascio realmente parallelo di raggi X, Hubble a 500 km dalla terra, inserire fra la sorgente che emette i raggi X e lo specchio da calibrare un “telescopio al contrario”, laboratorio interamente dedicato alla calibrazione del suo specchio, laboratorio lungo 800 metri con tecniche tradizionali, Lancio di ATHENA fine 2032, MEDIA INAF, Media Lario, OAB, porre la sorgente nel fuoco di un altro specchio X, postare poco a poco il fascio con un meccanismo di precisione, raster scan, rendere perfettamente paralleli i raggi emessi dalla sorgente di calibrazione, Riparazione specchio di Hubble, Sax, secondo specchio usato al contrario, simulazione il flusso di fotoni provenienti da sorgenti astronomiche, sistema di misura del laboratorio, società Eie e Media Lario, sorgente a 500 metri di distanza dagli specchi, sorgente X posta a circa 120 metri di distanza, Specchio di ATHENA, studi di ingegneria Bcv e Gpap, SWIFT/X, Telescopio a raggi X, Telescopio spaziale Athena, Telescopio X, tra la sorgente e lo specchio è necessario creare il vuoto, Vert-X, XMM-Newton
Gen 11 2021
Hubble e la nebulosa sbiadita
- Archiviato sotto Astronautica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, HST, Nane bianche, Nebulose, Telescopi spaziali
I dati di archivio del telescopio spaziale Hubble rivelano che la nebulosa Hen 3-1357, soprannominata nebulosa Razza, negli ultimi due decenni è sbiadita precipitosamente, stagliandosi con difficoltà dalle profondità dell’Universo. Assistere a un tasso di cambiamento così rapido in una nebulosa planetaria è senza precedenti L’universo è in continua evoluzione, si trasforma, crea nuove strutture che …
- B. Balick (Università di Washington), bordi ondulati praticamente scomparsi, breve e repentina fusione dell’elio, Bruce Balick, da Gigante blu a nana bianca, Durata dei processi nell'Universo, ESA, evoluzione della Nebulosa Razza, gas espulso dalla stella morente al centro della nebulosa, Hen 3-1357, HST, I gusci di gas blu brillante all’interno della nebulosa sono quasi completamente scomparsi, Instituto de Astrofísica de Andalucía di Granada, L’emissione di ossigeno ha diminuito la sua luminosità di quasi 1000 volte, le nebulose di solito diventano più grandi, le osservazioni effettuate dal 1971 al 2002 hanno mostrato come la sua temperatura sia aumentata fino a diventare quasi dieci volte più calda della superficie del Sole, Luce emessa dal gas incandescente composto da N H e O, M. Guerrero (Instituto de Astrofísica de Andalucía) e G. Ramos-Larios (Universidad de Guadalajara), Martin Guerrero, MEDIA INAF, NASA, nebulosa che cambia forma in 20 anni, nebulosa che ha ridotto drasticamente la sua luminosità, nebulosa Razza, Nebulosa Razza nel 1996 e 2016, nebulosa sbiadita in 20 anni, Nebulosa sbiadita in pochi decenni, Nebulose planetarie, Nicole Reindl, particolare processo di evoluzione della stella, Perdita di luminosità rapida in nebulose planetarie, proprietà della stella morente al centro della nebulosa Razza, SAO 244567, telescopio spaziale Hubble, Università di Leicester, Università di Washington
Dic 18 2020
Il quasar che sopravvive al banchetto del buco nero
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Astronautica, Buchi neri supermassicci, Evoluzione galattica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, Galassie attive, Quasars, SOFIA, Telescopi spaziali
Da un Boeing 747, Sofia della Nasa ha studiato un quasar freddo a 5.25 miliardi di anni luce di distanza, nel quale la nascita delle stelle sembra coesistere con il vorace banchetto del buco nero centrale. Si tratta della prima volta che i ricercatori esaminano in dettaglio un quasar freddo, misurando la crescita del buco …
- ’Università di Miami, 5.25 Gal, Alessandro Peca, Allison Kirkpatrick, Astrophysical Journal, breve finestra in cui coesistono sia il buco nero che la crescita delle stelle, buchi neri che divorano la galassia ospitante, Buco nero supermassiccio, C. Megan Urry, c’è un periodo relativamente breve in cui la nascita delle stelle nella galassia può coesistere con il banchetto del buco nero, Centro aerospaziale tedesco, concentrazione di gas freddo, Cq4479, Cq4479 fa nascere 100 stelle solari l'anno, Crescita del buco nero, DIR, Dying of the Light: An X-Ray Fading Cold Quasar at z ~ 0.40, Eilat Glikman, emissione della materia che cade nel buco nero centrale, Emissione di radiazione X rivela una forte attività di AGN, Evoluzione galattica, fase iniziale della morte di una galassia, fase peculiare di un quasar freddo, forte emissione stellare e una grande riserva di gas pronta a formare nuove stelle, Hawc+/SOFIA, High-resolution Airborne Wideband Camera-Plus, Hugo Messias, i quasar si formano quando un buco nero particolarmente attivo consuma enormi quantità di materiale dalla galassia circostante, Il feedback dell'AGN agisce sulla formzione stellare, il materiale in caduta nel buco nero si riscalda ed emette luce, Jason Brewster, Jonathan R. Trump, Kevin C. Cooke, Kevin Cooke, l’energia rilasciata riscaldi o espella il gas freddo necessario per creare stelle inibendone la nascita e dando un colpo letale alla crescita di una galassia, l’intensa energia del quasar non è riuscita a devastare tutto il gas freddo, l’universo oggi è dominato da galassie che non formano più stelle, la crescita dei buchi neri attivi non inibisce istantaneamente la nascita delle stelle, La sopravvivenza continuerà finchè il buco nero e la galassia triplicheranno in massa, MEDIA INAF, Michael Estrada, NASA, Nico Cappelluti, origine dei quasar, Quasar, Quasar che trattiene gas freddo, Quasar freddo, Quasar sopravvissuti al buco nero, rilevazione luce infrarossa irradiata dalla polvere riscaldata dal buco mero, Sofia, Stephanie LaMassa, stima quantità di formazione stellare negli ultimi 100 Ma, Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy, studio sulla nascita delle stelle in Cq4479 senza essere sopraffatto dall’intensa luminosità del quasar, T. K. Daisy Leung, tasso di natalità delle stelle, tasso di natalità delle stelle in un quasar freddo, teorie dell'evoluzione delle gslassie, Tonima Tasnim Ananna, Tracey Jane Turner, Università del Kansas
Dic 17 2020
Lampi di platino sulla costante di Hubble
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica multimessagero, Astrometria, Astrometria a grandi distanze, Astronautica, Candele standard, Cosmologia, Costante di Hubble, Galassie attive, Galassie primordiali, GRB gravitazionali, GRB primordiali, Kilonova, SWIFT, Telescopi spaziali
Uno studio pubblicato su ApJ analizza alcune proprietà fondamentali di un nuovo campione di gamma ray burst (Grb) – il cosiddetto “Platinum sample” – e include per la prima volta alcuni casi di Grb associati alle kilonove. Secondo i risultati, questi esemplari speciali di Grb si collocano sul cosiddetto “piano fondamentale” con una dispersione molto inferiore …
- 1) durata della fase di plateau nei raggi X, 2) luminosità nella fase prompt, 3) luminosità di picco nella fase prompt, 60 per cento di tutti i Grb con redshift noto presenta il plateau, Aleksander Lenart, ApJ, Applicazione del metodo del PF come candela standard, Assenza di flares nel GRB, Assenza di lacune di dati nel plateau, astrofisica relativistica, calcolo della costante di Hubble tramite le onde gravitazionali, cambiare contemporaneamente i parametri che definiscono il piano – cioè i coefficienti legati al tempo di durata del plateau e alla luminosità di picco – e i parametri cosmologici, Candele standard, Ciò che si misura direttamente è la durata del plateau, correlazione più precisa e meno dispersa che abbiamo trovato grazie al platinum sample e alle kilonove, Costante di Hubble, curve di luce caratterizzate da una lunga fase di plateau senza improvvisi aumenti di luminosità, dispersione del golden sample valeva 0.32, dispersione molto inferiore rispetto agli studi precedenti, effetto di selezione dovuto al fatto che le kilonove sono osservate a redshift più basso rispetto agli altri Grb, Gamma ray burst, Giuseppe Sarracino, golden sample GRB, GRB, Grb associati a kilonove e supernove, Grb associati alle kilonove, GRB come candele standard, Grb come estimatori di redshift, GRB da Kilonove, GRB lunghi, Grb misuratori di distanze lontane, GRB ultra lunghi, i GRB kilonova possono da soli essere usati come candele standard per la loro bassa dispersione, i kGRB sono sGRB, i kGRB sono tutti sotto il piano fondamentale dei kGRB, IL GRB kilonova più lontano si trova a 11 Gal, Il Planinum sample più lontano si trova a 12.6 Gal, in futuro sarà possibile associare un GRB con una kilonova guardando il suo posizionamento rispetto alllo FP, Interdisciplinary Theoretical & Mathematical Science Program a Riken, Kilonove, l’energia all’interno del plateau è costante ed è direttamente proporzionale alla luminosità emessa durante il picco della fase di prompt, la luminosità di picco del prompt è direttamente proporzionale alla luminosità alla fine della fase piatta, la luminosità di picco del prompt è inversamente proporzionale alla sua durata, Lampi di platino, legame fra i parametri fisici che determinano il piano fondamentale, Maria Giovanna Dainotti, MEDIA INAF, nel platinum sample vale 0.22, Nissim Fraija, Nissim Fraja, nuovo sottocampione di Grb, onde gravitazionali come “sirene standard”, Onde gravitazionali emesse da Kilonove, parametri cosmologici, piano fondamentale, piano fondamentale come mezzo per discriminare varie categorie di Grb, piano fondamentale dei Grb, Platinum sample, platinum sample GRB, platinum sample ha una dispersione nel piano fondamentale il 31 per cento inferiore rispetto a quella del precedente golden sample, platinum sample sottocampione del golden sample composto da 222 GRB, relazione a tre parametri sulla quale si posizionano Grb di diversa natura, Salvatore Capozziello, Science space istitute Bouder CO, Shigehiro Nagataki, Shigeiro Nagataki, stima dei parametri cosmologici, stima dell’espansione dell’universo, stima della costante di Hubble, Stima della distanza dei GRB, Stima fotometrica e/o spettroscopica, strumenti cosmologici per stimare l’espansione dell’universo, Swift, SWIFT/X, tecnica del machine learning, tecnica del machine learning per aumentare il numero di parametri e osservabili associati ai Grb, The Astrophysical Journal, The X-ray fundamental plane of the Platinum Sample the Kilonovae and the SNe Ib/c associated with GRBs, tutti gli eventi di Grb associati a kilonove si posizionano al di sotto del piano degli short e del piano fondamentale di tutti i Grb, tutti i Grb si distribuiscono attorno sopra e sotto il piano fondamentale, una sola categoria di Grb non potesse essere sufficiente a definire una “candela standard”, Università di Cracovia, variando i parametri cosmologici all’interno di una griglia grande a piacere rivalutiamo quali sono i best fit del piano fondamentale
Dic 16 2020
Lampi radio e magnetar, il legame si fa più forte
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Grazie all’analisi di una serie di dati d’archivio risalenti ai primi mesi del 2009 un team guidato e composto da ricercatori dell’Inaf, con colleghi dello Iuss di Pavia e del Gssi dell’Aquila, ha svelato lampi radio e nei raggi X quasi simultanei provenienti dalla magnetar 1E 1547.0–5408, rafforzando dunque l’associazione tra queste pulsar e i …
- 28 aprile 2020 scoperta FRB galattici, A. Possenti, A. Ridnaia, A. Tiengo, A.Y. Lien, Andrea Possenti, burst radio più brillanti delle magnetar siano intrinsecamente rari, campagna osservativa multibanda dal radio al gamma, Croce del Nord, D.D. Frederiks, due impulsi molto intensi nei dati Parkes di 1E 1547.0–5408, emissione pulsata nella banda radio, F. Bernardini, Fast Radio Burst, FRB, FRB generati da Magnetar, FRB stellari, FRB XRB e GRB simultanei emessi da una Magnetar, G.L. Israel, GianLuca Israel, GSSI, il burst più brillante di 1E 1547.0-5408 è più debole di qualche migliaio di volte di Sgr 1935+2154, il burst radio precede quello X di una manciata di millisecondi nel caso di Sgr 1935+2154, il burst radio segue quello X di 1 secondo in 1E 1547.0-5408, il primo impulso radio seguiva di appena 1 secondo un intenso lampo X osservato non solo da Xmm-Newton ma anche da Swift e da Konus-Wind, intenso outburst osservato a gennaio 2009 in 1E 1547.0–5408, Iuss di Pavia, ivelazione di burst radio da magnetar galattiche, L. Stella, M. Burgay, M. Pilia, magnetar, magnetar 1E 1547.0–5408, Marta Burgay, MEDIA INAF, N. Rea, OACa, OARm, P. Esposito, radiotelescopio di Parkes, Rcw 103, Resto di supernova, ricerca di nuovi Frb extragalattici, S. Dall’Osso, serie di lampi molto ravvicinati nel tempo nei raggi X e nella banda radio, Sgr 1935+2154, Solo osservando per molti anni i Frb noti sarà possibile provare o rigettare l’ipotesi circa la loro natura, Stella di neutroni, stelle di neutroni che emettono nel radio solo singoli impulsi separati tra loro da multipli di un tempo scala caratteristico (legato allo spin dell’oggetto), The Astrophysical Journal, The Astrophysical Journal Letters, tra gennaio e febbraio del 2009, transienti radio ruotanti, tutte le magnetar note sono potenzialmente sorgenti di Frb galattici, X-ray and Radio Bursts from the Magnetar 1E1547.0-5408, XRB
Dic 16 2020
Indizi di una nuova fisica nei dati di Planck
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Cosmologia, Energia oscura, Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Materia oscura, Planck, Telescopi spaziali
Un nuovo metodo per la misura dell’angolo di polarizzazione della radiazione di fondo cosmico a microonde rilevata dal telescopio spaziale Planck dell’Esa ha consentito a due fisici giapponesi, Yuto Minami e Eiichiro Komatsu, di trovare un possibile segnale di violazione di parità dovuta alla materia oscura o all’energia oscura. Per una conferma occorreranno però ulteriori …
- angolo di polarizzazione della Cmb, Beta=0.35±0.14 gradi, dati in polarizzazione di Planck, distanza percorsa dalla luce emessa dalla polvere è molto più breve di quella percorsa dal fondo cosmico a microonde, Eiichiro Komatsu, Energia oscura, epoca della ricombinazione, ESA, firma della MO o EO nei dati di polarizzazione della CMB, fondo cosmico a microonde emessa 380mila anni dopo il Big Bang, incertezza sistematica per quanto riguarda il valore assoluto degli angoli di polarizzazione, l’emissione della polvere non è influenzata dalla materia oscura o dall’energia oscura, La differenza fra l’angolo di polarizzazione misurato per la polvere e quello misurato per la Cmb può quindi essere utilizzata per calcolare beta, livello di confidenza del 99.2 per cento, Materia oscura, MEDIA INAF, metodo che determina la rotazione artificiale di planck tramite la luce polarizzata emessa dalla polvere della via lattea, New Extraction of the Cosmic Birefringence from the Planck 2018 Polarization Data, nuova fisica, obiettivo principale della cosmologia osservativa è oggi quello di ottenere misure il più possibile precise e pulite della polarizzazione del fondo cosmico microonde, Physical Review Letters, polarizzazione della polvere presente nella Via Lattea, radiazione di fondo cosmico a microonde, rotazione artificiale di planck influenza la CMB e la rdiazione della polvere, sfasamento angolare possibile indizio sperimentale di una violazione di parità, telescopio spaziale Planck, violazione di parità, Yuto Minami
Dic 11 2020
La Blue Ring Nebula e il destino delle stelle binarie
- Archiviato sotto Evoluzione stellare, Fisica stellare, Galaxy Evolution Explorer, Nebulose, Stelle doppie, Telescopi spaziali
Nel 2004, nella nostra galassia è stato scoperto un oggetto raro chiamato Blue Ring Nebula: un anello di idrogeno gassoso con una stella al centro. Nei successivi 16 anni, l’oggetto è stato studiato nel dettaglio con diversi telescopi spaziali e terrestri, e ora si è finalmente capito che si tratta del residuo di due stelle …
- accrescimento probabilmente derivante da un disco di detriti circostante, anello di idrogeno gassoso con una stella al centro, blue Ring Nebula, Caltech, due spessi anelli al suo interno, Espulsione di materiale ad alta velocità dall stella compagna, Fusione stellare, Galaxy Evolution Explorer, Guðmundur Stefánsson, Habitable-zone Planet Finder, Keri Hoadley, la compagna che ha spiraleggiato verso l’interno era probabilmente una stella di piccola massa, McDonald Observatory, MEDIA INAF, NASA, Nasa / Jpl-Caltech / M. Seibert (Carnegie Institution for Science) / K. Hoadley (Caltech) / Galex Team, Nature, osservazioni spettroscopiche, Princeton University, Residuo di due stelle che si sono fuse, Residuo di fusione stellare, sistema stellare binario che si fonde, sistemi binari, spettrografo HIRES, Stelle binarie, Telescopio Hobby-Eberly, telescopio Keck da 10 metri, Università di Princeton, Via Lattea
Dic 08 2020
Esopianeti dal terrazzo: intervista a Gianluca Masi
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Esobiologia, Osservazione di esopianeti, Pianeti extrasolari, Ricerca astronomica, Telescopi spaziali, TESS, Vita su esopianeti
L’Osservatorio Bellatrix, accessibile tramite il Virtual Telescope Project, osserva i cieli da oltre venti anni dai tetti di Ceccano, nel frusinate. Tra i suoi vari traguardi, di recente è entrato nel gruppo di osservatori che supportano Tess, il cacciatore di esopianeti della Nasa. Ne parliamo Gianluca Masi, astrofisico fondatore del progetto Tess, il Transiting Exoplanet …
- Ceccano, contaminazione da parte di stelle binarie a eclisse, Esopianeti falsi positivi, Gianluca Masi, impronta fotometrica di un pianeta, Inquinamento luminoso in Ciociaria, legge regione Lazio sull’inquinamento luminoso, MEDIA INAF, Metodo dei transiti, Monitoraggio inquinamento luminoso Osservatorio Bellatrix di Ceccano, NASA, novae nane, Osservatori terrestri a supporto di TESS, Osservatorio Bellatrix, osservazioni di tipo fotometrico, pianeti extrasolari, Scoperte di stelle variabili e asteroidi dal terrazzo, Sottogruppo 1 del Tfop Wg, Telescopio Bellatrix da remoto, telescopio sul terrazzo di Ceccano, TESS, Tess Follow-up Observing Program Working Group, test preliminare su oggetti già segnalati all’interno del programma, Tfop Wg, Transiting Exoplanet Survey Satellite, Variabili cataclismiche, Virtual Telescope Project, Xo-2b, Xo-3b
Dic 05 2020
Mentre l’universo si raffredda, il gas si scalda
- Archiviato sotto Altro..., Ammassi stellari primordiali, Astronautica, Cosmologia, Fisica spaziale, Origine degli Ammassi e Superammassi galattici, Origine dell'Universo, Origine delle Galassie, Planck, Telescopi spaziali
La temperatura media dell’universo, quella delle grandi strutture nelle quali risiedono le stelle e le galassie che osserviamo, è cresciuta nel tempo – così come è cresciuta l’aggregazione gerarchica delle strutture stesse. Lo dimostra uno studio pubblicato su ApJ che ha correlato i dati del satellite Planck, della missione Iras e della survey Sdss per …
- 380mila anni dopo il Big Bang, aggregazione gerarchica (dai gruppi agli ammassi) della materia, Aggregazione gerarchica delle strutture dell Universo, amplificazione piccole disomogeneità, ApJ, Aumento energia fotoni CMB dovuto ad effetto Z-Z termico, Aumento Tmedia da 0.7 Mk a 2 MK in 8 Ganni, CCAPP, Center for Cosmology and AstroParticle Physics, CMB, cosmic microwave background, Crescita della temperatura media dell Universo, densità di energia termica cosmica in funzione della età dell’universo, diffusione Compton inversa dei fotoni del Cmb, Diminuzione T da 3000 K a 2.7 K, effetto Sunyaev-Zeldovich, Equilibrio termico matera radiazione, Era dell Universo trasparente, gas caldo che risiede in ammassi di galassie nelle epoche più recenti, gruppi e protoammassi nelle epoche cosmiche più antiche, Infrared Astronomical Satellite, Interazione dei gas con radiazone cosmica di fondo, IRAS, Istituto Kavli per la fisica e la matematica dell Universo, Jim Peebles, Kavli Ipmu, La temperatura media dell Universo aumenta per effetto S-Z, MEDIA INAF, OABo, Ohio State University, Origine delle galassie e ammassi di galassie, Quasi omogeneità della CMB, Radiazione cosmica di fondo, redshift 1 (circa 8 miliardi di anni fa), satellite Planck, SDSS, shock generati dal collasso gravitazionale degli aloni di materia oscura, Sloan Digital Sky Survey, Stefano Ettori, Struttura a larga scala, T media gas Universo 2 MK, Temperatura corpo nero Universo 2.7 K, Temperatura dei gas nelle grandi strutture dell Universo, Temperatura del gas primordiale, temperatura iniziale Universo di 3000 K, temperatura media del gas nelle grandi strutture dell’universo è aumentata di circa 3 volte negli ultimi 8 miliardi di anni, Temperatura media dell Universo, temperatura media delle strutture cosmiche, Universo in continua espansione, Universo in espansione accelerata, universo primordiale e caldissimo, Yi-Kuan Chiang
Dic 04 2020
Un telescopio liquido per vedere le prime stelle
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astronautica, Cosmologia, Galassie primordiali, Luna, Planetologia, Stelle primordiali, Telescopi Lunari, Telescopi spaziali, ULT
Ambisce a diventare il “telescopio definitivo”. La proposta è quella di costruirlo all’interno di un cratere lunare, con uno specchio primario liquido da cento metri di diametro. L’obiettivo scientifico è ambizioso: osservare le stelle di Popolazione III, le prime che si siano mai accese nell’universo. Lo studio è in uscita su ApJ Il James Webb …
- 13 miliardi di anni fa, Anna T. P. Schauer, ApJ, cratere al polo nord o sud della Luna, Dati trasmessi a un satellite in orbita lunare, E-ELT (European Extremely Large Telescope), Epoca delle prime galassie, Era pregalattica, Era protostellare, Galassie primordiali, JWST, Lunar Liquid-Mirror Telescope, magitudine AB 39, MEDIA INAF, Niv Drory, Osservazione di stelle primordiali, Popolazione III, prima generazione di stelle nella storia dell’universo, raccoglimento di più fotoni possibile, redshift 15, Sacro Graal dell’astronomia, sorgenti primordiali, specchio “dinamico”, Specchio 100m di diametro, Specchio liquido, Stelle di idrogeno ed elio, Stelle di popolazione III, Stelle primordiali, telescopio alimentto ad energia solare, Telescopio definitivo, telescopio liquido, Telescopio liquido in un cratere lunare, Telescopio lunare, telescopio sensibile al NIR, The Astrophysical Journal, The Ultimately Large Telescope — what kind of facility do we need to detect Population III stars?, ULT, Ultimate Large Telescope, University of Texas di Austin, Volker Bromm
Dic 03 2020
Nel cuore rovente della fornace cosmica
- Archiviato sotto Ammassi di galassie, Astrofisica extragalattica, Astronautica, Telescopi spaziali, XMM-Newton
Tre telescopi per un ammasso. Lui è Hsc J023336-053022, e per tracciarne tutte le proprietà è stato osservato in ottico, X e radio da Subaru, Xmm-Newton e dal radiotelescopio del Green Bank. I risultati combinati mostrano processi estremi che portano i gas al centro dell’ammasso a temperature di centinaia di milioni di gradi. Fra gli …
- 4 Gal, 40 milioni di gradi, Active gas features in three HSC-SSP CAMIRA clusters revealed by high angular resolution analysis of MUSTANG-2 SZE and XXL X-ray observations, agglomerati di materia oscura, Ammassi di galassie, ammasso di galassie, arancione rappresenta le singole galassie, Astrofisica ai raggi X, Astrofisica delle alte energie, astrofisica radio, Atsushi J Nishizawa, Atsushi Yoshida, Ayaka Honda, Brian S Mason, Cathy Horellou, Charles E Romero, Chong Yang, Craig Sarazin, distribuzione della materia oscura, Dominique Eckert, Elinor Medezinski, ESA/XMM-Newton, Fabio Gastaldello, Florian Pacaud, Fornace cosmica, gas al centro dell’ammasso, Gbt Green Bank Observatory / National Science Foundation (Nsf); Optical: Subaru Telescope, green bank telescope, Hiroki Akamatsu, Hsc J023336-053022, I-Non Chiu, IASF MI, Ikuyuki Mitsuishi, John A ZuHone, Jonathan Sievers, Kai-Yang Lin, Keigo Tanaka, Keiichi Umetsu, Kotaro Kohno, lensing debole, Marguerite Pierre, Mark Birkinshaw, Mark Devlin, Masamune Oguri, Mauro Sereno, MEDIA INAF, MNRAS, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Naomi Ota, National Astronomical Observatory of Japan / Hsc-Ssp collaboration; X-ray: European Space Agency (Esa) / Xmm-Newton/Xxl survey consortium, Nobuhiro Okabe, OAS Bologna, onde d’urto di due sub-ammassi, Radiotelescopio green bank, regioni centrali negli ammassi di galassie, riscaldamento da shock, rosso gas rarefatto in banda radio, Ryoichi Yamamoto, Sara Stanchfield, Satoshi Miyazaki, Simon Dicker, sub-ammassi di galassie, Subaru, survey Hsc, survey XXL, telescopio ottico giapponese Subaru, temperatura 25 volte più elevata di quella del nucleo del Sole., temperature di centinaia di milioni di gradi, Tetsu Kitayama, Tony Mroczkowski, Università di Hiroshima, verde gas caldo più denso osservato ai raggi X, Vernesa Smolčić, Xlssc 105, XMM-Newton, Xxl: censimento cosmico ancora più smisurato, Yen-Ting Lin
Nov 18 2020
Luce verde per Ariel: studierà le atmosfere aliene
- Archiviato sotto Ariel, Astronautica, Atmosfere di esopianeti, Esobiologia, Pianeti extrasolari, Telescopi spaziali, Vita su esopianeti
Entra ufficialmente in fase di realizzazione il telescopio spaziale Esa per lo studio delle atmosfere esoplanetarie, che vanta un’importante partecipazione scientifica e tecnologica dell’Italia. Il lancio è previsto nel 2029. Fra i co-principal investigators, Giusi Micela e Giuseppe Malaguti dell’Istituto nazionale di astrofisica Dopo un periodo di studio preliminare di cinque anni, inizia a concretizzarsi …
- 1.5 milioni di Km dalla Terra, 2029, Agenzia spaziale europea, Agenzia Spaziale Italiana, ARIEL, ASI, assegnazione del contratto industriale, Atmosfere di esopianeti, Atmosfere planetarie, Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey, Barbara Negri, campione variegato di esopianeti, CHEOPS, CNR-IFN, Comet Interceptor, cometa primordiale, composizione chimica delle atmosfere planetarie, comprensione dell’universo, dati di Ariel, elettronica di bordo di ARIEL realizzata in Italia, Emanuele Pace, ESA, European Space Agency, formazione ed evoluzione degli esopianeti, formazione ed evoluzione dei sistemi planetari, Giganti gassosi, Giovanna Tinetti, Giuseppe Malaguti, Giusi Micela, Inaf, INAF-OABo, INAF-OAPa, inquadrare a pieno il ruolo del nostro sistema planetario nel contesto cosmico, Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto Nazionale di AstroFisica, Kourou, MEDIA INAF, Nasa/Goddard/University of Arizona, natura fisica di non meno di mille esopianeti, Nettuniani, Origine della vita, Osservazioni nel visibile, PLATO, proposte per la realizzazione di Ariel, Punto di Lagrange L2, razzo Ariane 6, Space Programme Committee, spettrometro di ARIEL, telescopio con uno specchio ellittico di un metro di diametro, Unità osservazione ed esplorazione universo di Asi, Università di Firenze, Università Sapienza di Roma, University College di Londra, Via libera per Ariel
















