Utilizzando una replica del rover Rosalind Franklin, i tecnici della missione ExoMars stanno simulando, nei locali del Rover Operations Control Center di Torino, tutte le attività previste durante il viaggio verso Marte e nei primi giorni sul suolo del Pianeta rosso. Nelle scorse settimane sono state provate tutte le fasi in programma fino alla discesa …
Tag: MEDIA INAF
Dic 13 2020
Marte a Torino
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- apertura dei pannelli solari di Rosalind, Arrivo ExoMars giugno 2023, ASI, Dallo 11 sol guida del rover sul Mars Terrain Simulator, decidere quale delle due rampe disponibili è più sicuro usare per la discesa, Discesa rosalind da Kazashock il 10 sol, Distacco del rover dall'alimentazione il 8 sol, ESA/ExoMars, Estrazione campioni a 2 m di profondità del suolo marziano, ExoMars 2022, fase crociera, Laboratorio su Rosalind per analisi campioni in situ, Lancio ExoMars a settembre 2022, lander Kazachok, Leonardo Spa, Luc Joudrier, Ma_MISS, MA_MISS: Spettrometro miniaturizzato nel trapano di Rosalind, Maria Cristina De Sanctis, Marte a Torino, Mast di rosalind innalzato il 3 sol, MEDIA INAF, Modello di test a terra utilizzato anche in fase operativa, modulo di discesa, modulo di trasporto, movimento di Rosalind su Marte, Obiettivo ExoMars: storia geologica del sito di atterraggio, Oceano passato su Oxia Planum, operazioni critiche di Rosalind prima della discesa da Kazashock, Oxia Planum, Piattaforma lander Kazachok ospitante Rosalind, prima raccolta di imagini di Rosalind, Prima trapanazione di Marte da parte di Rosalind, Prove a terra rover Rosalind, punto di osservazione ideale per una valutazione completa dei dintorni, Ricerca biomarcatori del passato remoto di Marte, Rosalind -> Kazashock -> Modulo di discesa -> Modulo di trasporto -> Orbiter -> Spacecraft -> Launcher, Rover Operations Control Center di Torino, rover Rosalind, Ruote attivate il 9 sol, Ruote del rover in posizione operativa il 4 sol, Simulazione ammartaggio, Simulazione missione ExoMars 2022, Sito ammartaggio ExoMars 2022: Oxia Planum, Thales Alenia Space, valutazione preliminare dei dintorni del sito di atterraggio, Vita su Marte, Vita su Oxia Planum
Dic 13 2020
Chang’e-5: un pezzo di Luna sulla Via della seta
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Il lanciatore Lunga Marcia 5 è decollato alle 21:31 ora italiana di lunedì 23 novembre, con a bordo la sonda Chang’e-5. È il più recente e complesso passo del programma lunare cinese. Obiettivo della missione: prelevare e riportare a casa alcuni frammenti di roccia lunare, andando a riempire il vuoto lasciato dalle missioni Apollo Di …
- Agenzia spaziale cinese, Apollo, Campioni Chang'e 5 1.2 miliardi di etá, centro di Wenchang, Chang’e, Chang’e-3, Chang’e-4, Chang'e-5, Chinese Academy of Sciences National Astronomical Observatory of China, Cina sulla Luna, Cina terza potenza spaziale sulla Luna, CNSA, controllo del processo di risalita, datazione assoluta tramite campioni lunari portati a Terra, datazione relativa, datazioni delle superfici in tutto il sistema solare, deviazione dei flussi, dissipazione del calore, ESA di aiuto alla missione Cinese, esperimento botanico Chang'e-4, fasi di lancio e di rientro, Hainan, il lander svolgerà il suo compito in un singolo giorno lunare, L’orbiter riporterà i campioni a Terra in pochi giorni, lander si occuperà del campionamento, lunedì 23 novembre 21:31, Lunga Marcia 5, manovra di soft-landing Chang'e-3, MEDIA INAF, Missione Luna, Mons Rümker, Oceanus Procellarum, orbiter, più una superficie è costellata da crateri più è antica, prelevare alcuni frammenti di superficie lunare e riportarli a Terra, Prelievo e ritorno a Terra di roccia lunare, programma lunare cinese, quasi due chilogrammi di roccia lunare, Rover Yutu Chang’e-4, stazione Esa di Kourou, tra la partenza e il recupero dei campioni passerà infatti meno di un mese, tracciare la posizione e lo stato di salute della sonda alcune ore dopo il lancio e nella fase di rientro a metà dicembre, tre miliardi e mezzo di età, Yu Dengyun
Dic 12 2020
Sulle tracce di un “nuovo tipo” di elettroni
- Archiviato sotto Altro..., Fisica delle particelle, Fisica quantistica, Struttura della materia
Perché alcuni materiali emettono elettroni con un’energia molto specifica? Come quelli a 3.7 elettronvolt osservati fuoriuscire dalla grafite? Un team di fisici del Politecnico di Vienna ha ora trovato una risposta. Media Inaf ha intervistato una delle scienziate che hanno firmato il risultato, Alessandra Bellissimo Escono dagli atomi di carbonio della grafite tutti con lo …
- 2 livelli ibridi: uno a alta densità di stati ma mobiltà zero, Alessandra Bellissimo, Auger, Canale di emissione preferenziale 3.7eV, caratteristiche elettroniche ottiche e termiche diverse lungo la superficie e lungo l’asse cristallino perpendicolare alla superficie, Dipartimento di matematica e fisica dell’Università di Roma Tre, effetto 3.7 eV: rottura della simmetria cristallina della grafite con superamento della BDP bassa dovuta alla riflessione fra gli strati, effetto tunnel: elettrone riesce a superare una barriera di potenziale molto alta, elettrone riesce a superare una barriera di potenziale molto alta, elettroni a 3.7 eV, elettroni dalla grafite, elettroni tutti con la stessa energia, emissione di elettroni da solidi può essere anche provocata dall’impatto di fotoni, ETHZ, Florian Libisch, fotoelettroni, fotoni UV su grafite provocherebbero in natura effetto 3.7 eV, Giovanni Stefani, il nuovo livello energetico (ibrido) ha sia il nuovo livello energetico (ibrido) ha sia alta densità che alta trasmissione, Istituto di fisica applicata del Politecnico di Vienna, La collisione di un elettrone entrante nel solido dà luogo a una risposta collettiva degli elettroni all’interno della superficie, La grafite è un cristallo 3D con strati 2D di fogli di grafene, layered material, Livello ibrido che crea il canale di emissione a 3.7 eV, Lukas Linhart, meccanismo di emissione di elettroni nei VdW materials, MEDIA INAF, movimento oscillatorio di elettroni e buche che danno luogo a un’onda di densità di cariche che si propagano nella superficie, multi-layered o sandwich materials, Nella grafite le onde plsmoniche provocano una rottura della simmetria del cristallo bidimensionale dando luogo a un livello energetico ibrido, nitruro di boro (BN), nuovo tipo di elettroni, onda stazionaria come il salto alla corda, Philipp Ziegler, Physical Review Letters, plasmone, Politecnico di Vienna, Politecnico di Zurigo, PRL, processi che coinvolgono sempre degli specifici livelli energetici occupati, programma Marie-Sklodowska-Curie Action, Secondary Electron Emission by Plasmon-Induced Symmetry Breaking in Highly Oriented Pyrolytic Graphite, Simdalee2, stato finale che ne determina l’energia e non lo stato iniziale, Technische Universität di Vienna, Tu Wien, Un livello a mobilità 0 ncrocia una banda di elettroni con alta dispersione favorendone il trasporto e la loro trasmissione, Van Der Waals materials, Vytautas Astašauskas, Wolfgang S. M. Werner, Wolfgang Werner
Dic 12 2020
Costante di Hubble sotto la lente gravitazionale
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Cosmologia, Costante di Hubble, Destino dell'Universo, Lenti gravitazionali, Origine dell'Universo
OTTENUTA UNA STIMA DI H0 PARI A 67 KM/S/MPC PIÙ O MENO 5 PER CENTO. Un nuovo metodo per stimare la costante di Hubble chiamato “time-delay cosmography” e basato sul fenomeno fisico delle lenti gravitazionali forti è stato messo a punto dal team internazionale TdCosmo. La nuova tecnica di misura ha dimostrato la sua potenzialità …
- 33 lenti aggiuntive, 7 lenti gravitazionali di quasar variabili, 7 lenti TdCosmo e le 33 lenti Slacs, 73 km/s/Mpc±2%, A. Agnello, A. Galan, A. J. Shajib, A. S. Bolton, A&A, artin Millon/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne. Galaxy and quasar image: Hubble Space Telescope/Nasa, Astronomy & Astrophysics, aumentare la precisione e stabilizzare le ipotesi, C. D. Fassnacht, C. E. Rusu, C. Spiniello, Calcolo del tempo di ritardo dovuto a LGF proveniente da sorgenti variabili, Chiara Spiniello, Conversione time delay in stima di H0, Cosmograil, Costante di Hubble, D. Sluse, D=H0*Vr, Dipendenza ritardo temporale dalla trama dello spaziotempo quindi da H0, Edwin Hubble, effetto dell ambiente lungo la linea di vista, F. Courbin, Fenomeno dello strong gravitational lensing, fino a un livello di precisione dell’1%, G. C.-F. Chen, H0=67 Km/s/Mpc ± 5%, H0licow, Hierarchical time-delay cosmography — joint inference of the Hubble constant and galaxy density profiles, in accordo con le stime provenienti dalla distanza delle supernove, J. A. Frieman, J.-W. Park, K. C. Wong, L. Christensen, L. V. E. Koopmans, L. Van de Vyvere, L’attrazione gravitazionale di una galassia massiccia piega la luce da un quasar distante lungo quattro percorsi, La misura dei ritardi dei cammini ottici si ricava la distanza della galassia che fa da lente e della sorgente retrostant, legge di Hubble, Lente gravitazionale, lenti gravitazionali forti, lontani quasar o supernove visualizzate da terra come immagini multiple, M. Auger, M. Barnabè, M. Millon, M. Millon and F. Courbin/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne, ma in tensione con le misure del fondo cosmico a microonde del modello cosmologico standard., Martin Millon/Swiss Federal Institute of Technology Lausanne. Galaxy and quasar image: Hubble Space Telescope/Nasa, MEDIA INAF, Metodi per il calcolo di H0, Metodo della stima della distanza delle supernove vicine, metodo della time-delay cosmography, Metodo delle increspature ella radiazione cosmica di fondo, Metodo delle lenti gravitazionali forti, metodo più diretto rispetto a quello basato sulla distanza delle supernove, miglioramento della precisione di misura, Misura del ritardo temporale nei diversi percorsi, Misura di distribuzione di massa nella Galassia-Lente, Noto il ritardo e la distribuzione di massa della lente si ricava la distanza della lente, O. Czoske, OAC, P. J. Marshall, ritardi nei 4 percorsi delle 4 immagini della sorgente deformata dalla lente, Rubin Observatory Legacy Survey of Space and Time, S. Birrer, S. H. Suyu, S. Wagner-Carena, serie di lenti gravitazionali aggiuntive, Simon Birrer, stima di H0 con una incertezza minore rispetto ad altri metodi, Stima di H0 tramite lenti gravitazionali, stimare con più accuratezza la massa e la struttura delle galassie Lente, Stime basate sulla CMB in disaccordo con il metodo delle supernove, Strides, Sub-Department of Astrophysics, T. Collett, T. Treu, tasso di espansione dell’universo, team internazionale TdCosmo, time-delay cosmography, Una galassia di grandi dimensione deforma i raggi luminosi, Università di Oxford, università di Stanford, X. Ding
Dic 11 2020
Dalla supernova al suo resto: lo studio di Palermo
- Archiviato sotto Evoluzione stellare, Fisica stellare, Supernove Nove e Ipernove
I risultati di simulazioni magneto-idrodinamiche tridimensionali recentemente sviluppate da un team di astrofisici guidato da Antonio Tutone dell’Università di Palermo, associato all’Istituto nazionale di astrofisica, hanno permesso di ricostruire i legami tra i resti di supernove e i loro eventi progenitori Le spettacolari esplosioni di supernova con cui le stelle di grande massa terminano la …
- 12 resti di supernova utili, 3D modeling from the onset of the SN to the full-fledged SNR: Role of an initial ejecta anisotropy on matter mixing, A&A, Antonio Tutone, Astronomy & Astrophysics, comprensione dei processi fisici coinvolti nelle esplosioni di supernova, connettere la morfologia dei resti di supernova con la geometria della supernova progenitrice, Donald C. Warren, elementi pesanti possono trovarsi nel resto di supernova all’esterno di elementi più leggeri, Emanuele Greco, Esplosione asimmetrica dipende fortemente dalla instabilità idrodinamiche dipende fortemente dalla instabilità idrodinamiche dipende fortemente dalla instabilità idrodinamiche, esplosione con anisotropie su larga scala, esplosione con simmetria sferica, Esplosione simmetrica mantiene la struttura a gosci della stella progenitrice, Esplosioni di supernova, Fabrizio Bocchino, forti anisotropie nell’esplosione lasciano una traccia visibile nel resto di supernova portando ad un’inversione nelle abbondanze chimiche dei frammenti stellari espulsi, Gilles Ferrand, Giovanni Peres, legami tra i resti di supernove e i loro eventi progenitori, Marco Miceli, Masaomi Ono, MEDIA INAF, nebulose in rapida espansione create dagli strati dell’atmosfera della stella progenitrice, Resti di supernova, resti di supernova galattici prodotti da esplosioni anisotrope, resti di supernova utili D<5mila al, resti di supernova utili T<5000 a, Resti di supernove, Sabina Ustamujic, Salvatore Orlando, Shigehiro Nagataki, Simulazione dei primi 5000 anni di evoluzione di un resto di supernova, Simulazione dell'esplosione di una supergigante rossa di 20 masse solari, simulazioni magneto-idrodinamiche tridimensionali, Simulazioni MHD 3D, Struttura interna di una stella morente a gusci concentrici, Supernove, Tutone et al, Università di Palermo
Dic 11 2020
Una galassia fossile nel cuore della Via Lattea
- Archiviato sotto Astrofisica extragalattica, Astrofisica galattica, Astrometria, Evoluzione galattica, Scontri fra galassie, SDSS, Storia della Via Lattea
Grazie ai dati di Apogee della Sloan Digital Sky Surveys, gli scienziati hanno scoperto una galassia fossile nascosta nel cuore della Via Lattea, chiamata Ercole, le cui stelle rappresentano oggi circa un terzo della massa dell’intero alone della Via Lattea. Le due potrebbero essersi scontrate dieci miliardi di anni fa, quando la nostra galassia era …
- Andrew C Mason, Apache Point Observatory Galactic Evolution Experiment, Apogee, Apogee ha misurato spettri nel NIR di 500mila stelle, Apogee vede attraverso la polvere interstellare del centro della Via Lattea, Carlos Allende Prieto, Collisione Ercole Via lattea primordiale e molto massiccia, composizione chimica e i movimenti di decine di migliaia di stelle, composizioni chimiche e velocità delle stelle misurate dallo strumento Apogee, Danny Horta, Danny Horta-Darrington (Liverpool John Moores University), David Nataf, dieci anni di missione SDSS, difficoltà a caratterizzare le stelle al centro della Galassia perchè nascoste dalla polvere interstellare, Esa / Gaia e Sdss, Evidence from APOGEE for the presence of a major building block of the halo buried in the inner Galaxy, Evoluzione della via lattea, Francesca Fragkoudi, Galassia Ercole, Galassia Ercole un terzo dell’alone sferico della Via Lattea., Galassia fossile, Galassia fossile al centro della Via Lattea, Galassia fossile Ercole 1/3 dell'alone della Via Lattea, J Ted Mackereth, Joel Pfeffer, Jon Holtzman, Karen Masters, Katia Cunha, la nostra galassia si è formata dall’interno verso l’esterno, le galassie si formano attraverso fusioni di galassie più piccole, le prime fusioni sono al centro della via lattea, Liverpool John Moores University, LJMU, luce del vicino infrarosso, luce visibile, Mathias Schultheis, MEDIA INAF, Milky Way Mapper, MNRAS, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, Nasa / Jpl-Caltech e Sdss, posizione di Ercole nel profondo della Via Lattea, posizione e storia della galassia Ercole, quarta fase della Sdss, quinta fase dell’Sdss, Ricardo P Schiavon, Ricardo Schiavon, Robert W O’Connell, Scontri fra galassie, Scontro fra Ercole e Via Lattea 10 miliardi di anni fa, SDSS, Sdss-IV, Separazione stelle di Ercole da quelle della Via Lattea, Shobhit Kisku, Sloan Digital Sky Surveys, spettri di stelle nel vicino infrarosso, stelle insolite nel cuore densamente popolato della Via Lattea, Sten Hasselquist, Steven R Majewski, Su 10mila stelle poche centinaia avevano composizioni chimiche e velocità sorprendentemente diverse, Verne V Smith, Via Lattea vista dall’alto
Dic 11 2020
Veleno su Io: trovate tracce di acido solfidrico
- Archiviato sotto Esobiologia, Ganimede, Giove, Io, Vita su Ganimede
Grazie ai dati spettrometrici in infrarosso raccolti dallo strumento italiano Jiram a bordo della sonda Juno della Nasa, è stato possibile delineare la mappa della composizione chimica di alcune lune di Giove. I primi autori dei due studi su Io e Ganimede sono Federico Tosi e Alessandro Mura, entrambi ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica Quando …
- 3.92 μm, 4.55 μm, 4.62 μm, 7 e il 13 gennaio 1610, A. Adriani, A. Cicchetti, A. Migliorini, Acido solfidrico, acido solfidrico in fase solida, Alessandro Mura, anidride carbonica su Ganimede, anidride solforosa, astri medicei, banda di assorbimento centrata a 2.65 µm, Bosphorous Regio, C. J. Hansen, C. Plainaki, Callisto, Carattere transiente di H2S, Cl2SO2, cloruro di solforile, composizione chimica di alcune lune di Giove, D. Grassi, D. Turrini, dati spettrometrici in infrarosso, ESA/JUICE, Estensione della missione di JUNO al 2025, F. Altieri, F. Tosi, F. Tosi Mura, F. Zambon, Federico Tosi, future esplorazioni ravvicinate di Ganimede, G. Filacchione, G. Piccioni, G. Sindoni, Galileo, Ganimede, ghiaccio d’acqua su Ganimede, ghiaccio di acido solfidirico, ghiaccio di acido solfidirico è estremamente instabile alle temperature diurne tipiche di Io, H2S, Infrared observations of Ganymede from Juno/JIRAM, intervallo infrarosso tra 2 e 5 micron, Io corpo vulcanicamente più attivo del Sistema solare, JIRAM-JUNO, Journal of Geophysical Research: Planets, JUICE dopo il 2030, Jupiter midway through the Juno mission, Loki Patera, M. Ciarniello, M. L. Moriconi, mappa fisica e chimica del suolo, mappatura spettroscopica del polo nord di ganimede, Mapping Io’s Surface Composition With Juno/JIRAM, MEDIA INAF, missione Juice, Missione Juno, NASA, nitrili, OARm, principal investigator di Jiram, R. M. C. Lopes, R. Noschese, R. Sordini, S. J. Bolton, S. M. Brooks, sali minerati idrati e composti organici su Ganimede, SO2, toline, Veleno su Io
Dic 11 2020
La Blue Ring Nebula e il destino delle stelle binarie
- Archiviato sotto Evoluzione stellare, Fisica stellare, Galaxy Evolution Explorer, Nebulose, Stelle doppie, Telescopi spaziali
Nel 2004, nella nostra galassia è stato scoperto un oggetto raro chiamato Blue Ring Nebula: un anello di idrogeno gassoso con una stella al centro. Nei successivi 16 anni, l’oggetto è stato studiato nel dettaglio con diversi telescopi spaziali e terrestri, e ora si è finalmente capito che si tratta del residuo di due stelle …
- accrescimento probabilmente derivante da un disco di detriti circostante, anello di idrogeno gassoso con una stella al centro, blue Ring Nebula, Caltech, due spessi anelli al suo interno, Espulsione di materiale ad alta velocità dall stella compagna, Fusione stellare, Galaxy Evolution Explorer, Guðmundur Stefánsson, Habitable-zone Planet Finder, Keri Hoadley, la compagna che ha spiraleggiato verso l’interno era probabilmente una stella di piccola massa, McDonald Observatory, MEDIA INAF, NASA, Nasa / Jpl-Caltech / M. Seibert (Carnegie Institution for Science) / K. Hoadley (Caltech) / Galex Team, Nature, osservazioni spettroscopiche, Princeton University, Residuo di due stelle che si sono fuse, Residuo di fusione stellare, sistema stellare binario che si fonde, sistemi binari, spettrografo HIRES, Stelle binarie, Telescopio Hobby-Eberly, telescopio Keck da 10 metri, Università di Princeton, Via Lattea
Dic 10 2020
ExoMars 2022, con i paracadute ancora non ci siamo
- Archiviato sotto Astronautica, Esplorazioni su Marte, Exo Mars, Marte, Operativi, Planetologia, Spacecraft
L’ultimo test di caduta da alta quota per il rover Esa, compiuto lunedì 9 novembre, è andato bene solo in parte. L’estrazione e la decelerazione dei paracadute hanno funzionato come previsto, il veicolo di prova è atterrato in sicurezza, ma si sono verificati di nuovo alcuni strappi alla calotta. È in corso un’analisi completa in …
- accensione dei motori di frenata, Apertura in successione paracadute 15m e poi da 35m, Apertura paracadute in sequenza, Atterraggio Rover di Prova ExoMars2022, base di Esrange della Swedish Space Corporation, ESA/ExoMars2022, estrazione dei paracadute e decelerazione del carico, Estrazione e decelerazione paracadute ExoMars2022, ExoMars 2022, Francois Spoto, il veicolo di prova è atterrato in sicurezza, Lancio ExoMars a settembre 2022, Lander Schiaparelli, MEDIA INAF, nuova batteria di test dei paracadute di discesa sul suolo marziano, prossimo test prima metà del 2021 a Kiruna, quattro strappi nella calotta del primo paracadute principale e uno nel secondo paracadute principale., Rinvio Lancio ExoMars al 2022, Rllentamento modulo da 1700 km/h a 400 km/h, Rover ESA/ExoMars2022, rover Rosalind, sequenza di ammartaggio in 6 minuti, Strappi alla calotta del rover ExoMars, Test di caduta da alta quota, test di lancio ad alta quota, veicolo di prova viene portato a 29 km di altitudine da un pallone sonda
Dic 08 2020
Mattoncini per la vita prima delle stelle
- Archiviato sotto Astronautica, Esobiologia, Molecole prebiotiche, Passati, Rosetta, Spacecraft, Vita nella via lattea, Vita nelle comete
Un team internazionale di scienziati ha dimostrato che la glicina, il più semplice degli amminoacidi e fondamentale mattone della vita, può formarsi anche nelle dure condizioni che governano la chimica nello spazio. I risultati, pubblicati su Nature Astronomy, suggeriscono infatti come la glicina si riesca a formare in dense nubi interstellari oscure ben prima che …
- 67P/Churyumov-Gerasimenko, A non-energetic mechanism for glycine formation in the interstellar medium, A.R. Clements, accrescimento (simultaneo) di H/D O N, ambiente in cui si forma la glicina, amminoacidi formate anche in assenza di raggi UV e raggi cosmici, amminoacidi formati in condizioni di assenza di processi di irraggiamento su grani interstellari di nubi oscure, Amminoacidi nello spazio, assenza di luce UV nelle nubi interstellari prive di protostelle, Atomi vengono selezionati raffreddati a temperature ambiente e depositati su una superficie fredda (circa 10 kelvin), camera da ultra-alto vuoto, condizioni presenti nelle nubi dense e oscure del mezzo interstellare, configurazione del vuoto ultraelevato, D. Qasim, E.F.van Dishoeck, efficiente formazione di glicina in fase solida attraverso il precursore metilammina, elementi costitutivi della vita possono quindi essere presenti e sopravvivere in più ambienti spaziali di quanto si pensasse prima, Formazione della glicina in assenza di radiazioni UV, formazione di aminoacidi a tempi precedenti la formazione stellare, formazione di aminoacidi attraverso processi energetici, formazione e ricombinazione di molecole e radicali in ghiacci interstellari in nubi oscure e dense a seguito di bombardamento di atomi di idrogeno, G. Fedoseev, Gli amminoacidi si formano prima delle stelle, glicina, Glicina nell chioma della 67/P Chiurymov-Gerasimenko, Glicina nelle nubi interstellari, H. Linnartz, H.M. Cuppen, Harold Linnartz, K.-J. Chuang, la glicina non necessita di radiazione energetica per formarsi, Laboratorio di Astrofisica all’Osservatorio di Leiden, M. Jin, MEDIA INAF, Metilammina, Metilammina precursore della glicina, Missione rosetta, missione Stardust, Nature astronomy, nubi interstellari bombardate da atomi e molecole che innescano reazioni di formazione di materiale organico, nubi interstellari dense, Nubi interstellari oscure, nubi interstellari protetti da luce ultravioletta proveniente da stelle esterne, origine di aminoacidi in comete è interstellare, Queen Mary University, R.T. Garrod, reazioni di superficie innescate dal bombardamento atomico di polveri interstellari, S. Ioppolo, Sergio Ioppolo, sorgenti di atomi di idrogeno deuterio azoto e ossigeno, strato che simula ghiacci interstellari, superficie a 10 K, Surface Reaction Simulation Device 2, Surfreside2, Tale processo avviene in ogni nube densa nel mezzo interstellare a prescindere da sorgenti luminose vicine o meno, V. Kofman, Vita nelle comete, Vita nelle nubi molecolari
Dic 08 2020
Esopianeti dal terrazzo: intervista a Gianluca Masi
- Archiviato sotto Altro..., Astronautica, Esobiologia, Osservazione di esopianeti, Pianeti extrasolari, Ricerca astronomica, Telescopi spaziali, TESS, Vita su esopianeti
L’Osservatorio Bellatrix, accessibile tramite il Virtual Telescope Project, osserva i cieli da oltre venti anni dai tetti di Ceccano, nel frusinate. Tra i suoi vari traguardi, di recente è entrato nel gruppo di osservatori che supportano Tess, il cacciatore di esopianeti della Nasa. Ne parliamo Gianluca Masi, astrofisico fondatore del progetto Tess, il Transiting Exoplanet …
- Ceccano, contaminazione da parte di stelle binarie a eclisse, Esopianeti falsi positivi, Gianluca Masi, impronta fotometrica di un pianeta, Inquinamento luminoso in Ciociaria, legge regione Lazio sull’inquinamento luminoso, MEDIA INAF, Metodo dei transiti, Monitoraggio inquinamento luminoso Osservatorio Bellatrix di Ceccano, NASA, novae nane, Osservatori terrestri a supporto di TESS, Osservatorio Bellatrix, osservazioni di tipo fotometrico, pianeti extrasolari, Scoperte di stelle variabili e asteroidi dal terrazzo, Sottogruppo 1 del Tfop Wg, Telescopio Bellatrix da remoto, telescopio sul terrazzo di Ceccano, TESS, Tess Follow-up Observing Program Working Group, test preliminare su oggetti già segnalati all’interno del programma, Tfop Wg, Transiting Exoplanet Survey Satellite, Variabili cataclismiche, Virtual Telescope Project, Xo-2b, Xo-3b
Dic 06 2020
Quelle stelle troppo antiche per il disco galattico
- Archiviato sotto Astrofisica galattica, Evoluzione galattica, Evoluzione stellare, Fisica stellare, GAIA, Operativi, Spacecraft, Stelle di popolazione II
Una ricerca condotta da un team internazionali di astronomi ha scoperto una popolazione molto antica di stelle in orbita nel disco della Via Lattea, una regione nella quale non si pensava potessero esistere, spingendo a ripensare alle attuali teorie di formazione ed evoluzione della nostra galassia. Il primo autore dello studio, pubblicato su Mnras, è …
- A D Mackey, A F Marino, A Frebel, A M Amarsi, A R Casey, alone galattico, Aumento del campione di stelle antiche nel disco galattico, Australian National University, B P Schmidt, bracci della spirale, Brian Schmidt, Bulge galattico, Consiglio europeo della ricerca, D Yong, Disco galattico, Exploring the Galaxy’s halo and very metal-weak thick disk with SkyMapper and Gaia DR2, formazione ed evoluzione delle galassie, G Cordoni, G S Da Costa, GAIA, Galassie a spirale, Galfor, Giacomo Cordoni, Il disco si sarebbe formato solamente in un’epoca successiva, ipotesi di formazione della Via Lattea, J E Norris, K Lind, le stelle con bassissimo contenuto di metalli sono molto antiche, M Asplund, M S Bessell, MEDIA INAF, Metalli sintetizzati nelle stelle di II generazione, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, nelle prime fasi si siano formati il bulge galattico e l’alone galattico, P Milone, popolazione di stelle molto antiche in una regione nella quale non si aspettavano di trovarne, Premio Nobel per la Fisica 2011, Revisione dei modelli di formazione ed evoluzione galattica, S J Murphy, S Monty, si aspettava che le stelle più antiche si trovassero nel bulge galattico o nell’alone galattico ma non nel disco, SkyMapper, SkyMapper survey for Extremely Metal-Poor stars, Smss j232121.57-160505.4, Stella di popolazione II nel disco galattico, Stelle antiche allineate al disco galattico con orbite circolari, Stelle antiche nel disco galattico, Stelle antiche sul piano galattico, Stelle di popolazione I solitamente sul piano galattico, Stelle di popolazione II, Stelle di popolazione II con orbite simili a quelle del Sole, Stelle di popolazione II derivate dalle stelle primordiali (di popolazione III), Stelle di popolazione II solitamente nel bulge e alone galattico, stelle orbitanti intorno al centro galattico, Stelle povere di metalli, T Nordlander, T Xylakis-Dornbusch, Trovate stelle di popolazione II orbitanti intorno al centro galattico, Università di Padova, Via Lattea, X D Gao

















